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Analisi critica del Progetto Lingue 2000

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Presentazione sul tema: "Analisi critica del Progetto Lingue 2000"— Transcript della presentazione:

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2 Analisi critica del Progetto Lingue 2000
Maria Cecilia Rizzardi Milano, 31 ottobre 2001

3 Analisi del documento nella prospettiva delle nuove linee della glottodidattica e della ricerca didattica Tre assi di innovazione (l’utilizzo delle nuove tecnologie, la valutazione degli apprendimenti, la flessibilità organizzativa e didattica) Proposte didattiche presenti nel documento per due ordini di scuola (scuola materna e media) Convinzioni dell’insegnante Schema della comunicazione Alcune conseguenze sul piano didattico

4 gli interventi riproducibili
Le azioni previste dal progetto sono tese a verificare quali delle variabili messe in gioco influenzano meglio i processi di apprendimento affinché si studino successivamente gli interventi riproducibili da attivare all’interno dell’insegnamento normale, non legato, cioè, ai finanziamenti della L. 440/97, per sua natura limitati nel tempo. (Prefazione)

5 moduli flessibili nel tempo.
Quali provvedimenti adottare per migliorare e potenziare le prassi di insegnamento/ apprendimento a scuola. Non si tratta tanto di modificare ordinamenti e programmi, quanto di declinare questi ultimi in termini di competenze e obiettivi (Prefazione) Necessità di definire sempre più puntualmente gli obiettivi di uscita dei percorsi di formazione, anche segmentandoli in moduli flessibili nel tempo. (Scuola secondaria di secondo grado, p.19)

6 Progetto Lingue 2000 fornirà ai docenti di lingua straniera un riorientamento verso i nuovi percorsi di insegnamento Percorso di ricerca su larga scala e con il coinvolgimento di tutti i soggetti interessati

7 Le linee dell’innovazione 3 assi di innovazione tra loro collegati
1 l’utilizzo delle nuove tecnologie 2 la valutazione degli apprendimenti la flessibilità organizzativa e didattica (Direzione generale della scuola elementare, p. 22)

8 1 Le nuove tecnologie - I centri di autoapprendimento
le attività di auto-apprendimento nel laboratorio multimediale possono favorire un percorso individuale di apprendimento nel rispetto di stili e ritmi personali determinano negli allievi una capacità di adottare nuove strategie cognitive e di lavorare in autonomia (La proposta per la scuola media, p. 9)

9 2 La valutazione degli apprendimenti
2 La valutazione degli apprendimenti (Direzione generale istruzione elementare, p. 22) Consente una verifica continua dei processi educativi Rende espliciti i risultati Facilita il collegamento con il “Quadro comune europeo” e con gli altri segmenti dell’istruzione

10 ha finalità anche motivazionali
è uno strumento funzionale a riconoscere le differenze individuali è coniugata alla flessibilità organizzativa favorisce approcci metodologici e didattici diversificati offre la possibilità che gli allievi acquisiscano certificazioni di competenze rilasciate da organismi internazionali accreditati (Prefazione, p. III)

11 2.1 Certificazione delle competenze e i crediti scolastici / formativi
Ciò implica un ripensamento del sistema di valutazione in relazione a capacità / competenze definite in termini di livelli di abilità linguistiche singole o integrate (Premessa, p. 3)

12 3 Flessibilità organizzativa e didattica
Piuttosto che per anno scolare, lo studio si può articolare su: moduli flessibili e di breve durata (Proposta per la scuola media, p. 9)

13 3.1 Moduli flessibili e di breve durata
destinati a gruppi di apprendimento di piccole dimensioni (15 studenti) raggruppati per livelli di competenza iniziale e per interessi in luogo della classe curricolare (Prefazione, p. III)

14 3.2 Flessibilità organizzativa e didattica
finalizzata alla costruzione di percorsi educativi che, fermo restando il raggiungimento di standard di base comuni, siano rispettosi della diversità dei tempi e delle modalità di apprendimento di ciascun allievo (Direzione generale della scuola elementare, p. 22)

15 senza disperdere le competenze acquisite,
Sono previsti moduli di “compensazione” o di “raccordo” che permettano più facilmente l’inserimento in classi di livello senza disperdere le competenze acquisite, ma favorendone il recupero e il rinforzo laddove se ne ravvisi la necessità (Proposta per la scuola media, p. 9) RACCORDO

16 3.4 Favorire l’autonomia dello studente
Portfolio linguistico in cui raccogliere le esperienze di apprendimento e le competenze maturate nelle varie lingue nell’arco della carriera scolastica una “tessera personale delle competenze linguistiche” che ciascun allievo modifica, aggiorna e perfeziona seguendo il suo percorso formativo (Premessa, p. 4)

17 descrittori di competenze
3.5 L’individuazione di livelli di competenza, definiti secondo i parametri del Consiglio d’Europa, orienta il processo di insegnamento/apprendimento verso descrittori di competenze chiaramente delineati (Proposta per la scuola media, p. 8)

18 3.6 Si tratta di delineare e proporre
una serie di segmenti di insegnamento, autoconsistenti ma tra loro correlati, e di indicare strumenti e modalità per la valutazione dei risultati (Premessa, p. 3)

19 Proposte per la scuola materna
Presa di contatto con la L2 … Attività di sensibilizzazione e familiarizzazione ai suoni e ai segni della L2 … …. favorire lo sviluppo di capacità di base propedeutiche all’acquisizione di competenze pragmatico comunicative da sostenere e potenziare nel primo ciclo della scuola elementare (p. 6)

20 Proposte per la scuola media Prima lingua straniera
L’accento è ancora posto sulla comunicazione con attività di ricezione, interazione e produzione, anche scritte. Vengono favoriti una maggiore presa di coscienza dei contenuti linguistici e culturali e lo sviluppo di abilità diversificate all’interno di un progetto educativo (p. 8)

21 Seconda lingua straniera
Attività prevalentemente orientate alla ricezione, produzione e interazione, privilegiando gli aspetti orali della lingua con l’obiettivo di acquisire competenze parziali, ossia abilità specifiche in ambiti legati alla vita quotidiana e ai rapporti interpersonali.

22 Convinzioni dell’insegnante su:
che cos’è una lingua (straniera) che cosa significa parlare una lingua (straniera) come la si apprende come la si insegna

23 Convinzioni dell’insegnante su:
che cos’è una lingua (straniera) che cosa significa parlare una lingua (straniera) come la si apprende come la si insegna

24 SCHEMA DELLA COMUNICAZIONE
SFERA D’AZIONE O (DOMAIN) CONTENUTO/ TEMA CODICE COMPITO/ TASK COMPITO/ TASK ATTIVITA’ LINGUISTICO COMUNICATIVA MITTENTE MESSAGGIO / TESTO RICEVENTE COORDINATE SPAZIO-TEMPORALI CANALE / RUMORE

25 ai loro bisogni extrascolastici
I compiti comunicativi (task) e gli atti di comunicazione che gli allievi compiono nelle attività didattiche sono principalmente correlati: ai loro bisogni extrascolastici (comunicazione di tipo interpersonale)? a bisogni scolastici legati all’apprendimento di altre discipline (la L2 è utilizzata in modo veicolare)? a bisogni scolastici (legati all’apprendimento della lingua?)

26 A proposito delle caratteristiche del mittente e del ricevente, l’insegnante si può porre le seguenti domande: Lo status e il ruolo psicologico che svolge l’allievo in una attività didattica comunicando con la L2 sono reali e quindi relativi alla realtà dell’allievo stesso o sono simulati (in una drammatizzazione o un role-play)? Nel caso di simulazioni, come vengono presentati lo status e i ruoli psicologici che l’allievo deve assumere?

27 A chi parla l’allievo o chi ascolta (l’insegnante, uno o più compagni, un interlocutore che simula uno status, un ruolo psicologico)? A quante persone parla l’allievo o quante persone ascolta? Qual è il ruolo interazionale dell’allievo in una attività didattica (mittente, ricevente, emittente e ricevente con scambio di ruoli)?

28 A proposito delle competenze generali, l’insegnante si può porre le seguenti domande:
Quali aspetti individuali dei singoli allievi possono facilitare/ ostacolare l’apprendimento di una L2? Come rilevare questi aspetti? Come intervenire sugli aspetti negativi? Come far leva sugli aspetti positivi? Quali conoscenze generali vengono date come prerequisite e quali devono invece diventare obiettivi di insegnamento?

29 Sommario Tre assi di innovazione (l’utilizzo delle nuove tecnologie, la valutazione degli apprendimenti, la flessibilità organizzativa e didattica) Proposte didattiche presenti nel documento per due ordini di scuola (scuola materna e media) Convinzioni dell’insegnante Schema della comunicazione Alcune conseguenze sul piano didattico

30 GRAZIE mariacecilia.rizzardi@unimi.it
M.C.Rizzardi, Programmare e insegnare le lingue straniere nella scuola di base, Utet Libreria, Torino, 2000.


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