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LA SCELTA DELL’ARGOMENTO

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Presentazione sul tema: "LA SCELTA DELL’ARGOMENTO"— Transcript della presentazione:

1 LA SCELTA DELL’ARGOMENTO
Partire dal presupposto che il processo di costruzione della tesina sarà comunque un elemento di valutazione più importante dell’argomento Non farsi influenzare troppo dal programma di studio essere “inclusivi” e creativi piuttosto che “esclusivi” nella prima esplorazione degli argomenti possibili Non mirare ad argomenti troppo ambiziosi Se possibile, individuare un argomento che contenga un punto controverso: sarà più interessante I temi originali e inusuali sono graditi, ma non oltre un certo limite

2 LA SCELTA DELL’ARGOMENTO
Mentre ci si pensa su: confrontarsi con compagni, professori, professore bibliotecario, pen-friends in Internet.. .Ragionare su varie ipotesi aiuta a vedere quale argomento “tiene” di più, quale ci interessa veramente, e dà occasione di avere le prime informazioni sulle disponibilità di fonti e strumenti per portarlo avanti Man mano che si elaborano delle ipotesi, metterle per iscritto, annotando pro e contro

3 LA SCELTA DELL’ARGOMENTO:
L’AMPIEZZA Argomento abbastanza esteso da individuare un tema interessante, abbastanza delimitato da poterlo dominare N.B.: l’approfondimento che se ne farà non lo farà MAI apparire più piccolo, SEMPRE più esteso di quanto non si pensasse! Focalizzare per quanto possibile su temi ben delimitati per sperare di dire qualcosa di significativo e nuovo ai propri interlocutori. Su argomenti sterminati è difficile dire cose men che generiche. Nel caso di un argomento molto esteso lo si misuri con singoli autori, o specifici problemi,o un’area geografica ristretta, … Commisurare l’estensione alle esigenze del percorso di ricerca: argomenti che implichino una parte sperimentale esigono molto più tempo

4 CHE SENSO DARE ALLA INTERDISCIPLINARITA’
gestire in modo integrato all’interno di un unico progetto di ricerca prospettive, tecniche e metodi provenienti da diverse discipline ES: esaminare un problema nell’ottica di diverse discipline (la rappresentazione del “dolore” in letteratura, arte, psicologia, medicina…)

5 CHE SENSO DARE ALLA INTERDISCIPLINARITA’
segue MODELLI POSSIBILI DI DIVERSA COMPLESSITA’: esaminare gli effetti di un fenomeno da diversi punti di vista per ampliare un’analisi costi-benefici al fine di integrare o contestare acquisizioni di senso comune assumere un problema generalmente studiato nell’ottica di una disciplina ed esaminarlo con i protocolli di un’altra disciplina a cui è normalmente estraneo (es. : dati i parametri interpretativi del “terrorismo” in storia,diritto e scienze politiche, chiedersi se gli strumenti dell’antropologia possano aiutare a capirlo meglio alla luce - per es. - del concetto di violenza simbolica, ecc. ecc. )

6 CHE SENSO DARE ALLA INTERDISCIPLINARITA’
Cercare in ogni caso di evitare forzature assurde per includere a tutti i costi tutte le materie nell’elaborazione della ricerca. Nessuna commissione composta da individui sensati può chiedervi questo; la commissione valuterà non il numero di materie che avrete spinto a forza nella tesina, ma il modo più o meno congruente, logico, stimolante o addirittura elegante e sofisticato in cui saprete “gestire” l’approccio interdisciplinare.

7 GESTIRE I TEMPI: CREARE UNO SCADENZARIO
1. Identificazione dell’argomento 2. Progetto 3. Ricerca 4. Scrittura 5. Verifica 6. Correzione ed editing definitivo 7. Prova presentazione 10 dicembre 31 gennaio 31 marzo 31 maggio 15 giugno 30 giugno 5 luglio

8 GESTIRE I TEMPI ricordare che:
per una buona TESI UNIVERSITARIA il minimo indispensabile è considerato 25 settimane “dedicate”, corrispondenti , grosso modo, a sei mesi. Voi avete minori conoscenze, un metodo più incerto, e mille altri impegni. In più, benché la vostra sia una TESINA i processi di sviluppo sono sostanzialmente i medesimi. Non considerate dunque uno scadenzario di sei mesi esagerato La fase che richiede maggiore continuità di lavoro è quella di scrittura, le altre tollerano meglio periodi morti Alcuni processi si sovrapporranno (progettazione e scrittura, per es., almeno in parte) Editare richiede più tempo del previsto (omogeneizzare la parte grafica, sistemare le illustrazioni, mettere in ordine i riferimenti bibliografici, curare eventuali appendici...)

9 GESTIRE I TEMPI: le variabili esterne
è opportuno inoltre distribuire i tempi dopo aver considerato quali sono le cose che si possono fare contando soltanto su se stessi e sui propri mezzi; che richiedono disponibilità di strumenti o strutture che non sono sempre a disposizione o devono essere procurate dall’esterno con tempi tecnici inevitabili Se dunque si progetta di usare laboratori, attrezzature, accessi a postazioni Internet della scuola, libri o altri documenti che non sono immediatamente reperibili, informarsi sulle possibilità e dei tempi d’uso e/o preoccuparsi di prenotazioni, ordinazioni, e relativi tempi

10 LE STRATEGIE DI LETTURA
La lettura sarà un’operazione chiave durante l’intero corso della costruzione della tesina e sarà diversa a seconda delle esigenze. Sarà opportuno privilegiare funzionalmente alcuni tipi di lettura in rapporto alle diverse fasi del lavoro: fase della scelta dell’argomento lettura skimming: esplorativa, flessibile. Si fanno ipotesi, pronti a cambiarle o ad abbandonarle; si sorvola piuttosto che soffermarsi ad approfondire; non si ha fretta di concentrarsi su di un problema o un aspetto particolare. Si curiosa negli “angoli” (note, incisi, alla ricerca di inviti quali: sarebbe interessante approfondire...) fase del progetto lettura scanning: si ha bisogno di informazioni “quadro” di natura generale, ma orientate e precise. Si devono acquisire dati di base. Non si legge tutto, si estrapola quanto basta fase della ricerca lettura intensiva: la lettura serve per rispondere alle domande che sono la ragion d’essere della tesina

11 LE STRATEGIE DELLA SCRITTURA DI SUPPORTO
Scrivere sin dall’inizio e continuare a scrivere lungo tutto il processo, come supporto alla ricerca e prima della stesura vera e propria, costituisce una strategia vincente.E’ necessario capire che il processo di scrittura è strettamente legato a quello di lettura e lo potenzia enormemente Più che appuntare passo passo ciò che si legge, serve : definire per iscritto l’idea centrale di un testo e fare riassunti dei passi chiave che esprimono idee utili alla nostra tesi catturare citazioni utili Fissare le nostre buone idee man mano che si presentano Scrivere sintetici commenti o reazioni su ciò che si legge alla luce del nostro specifico interesse Costruire una bibliografia annotata in progress La scrittura di supporto deve essere FOCALIZZATA, resa FUNZIONALE al nostro scopo, PERSONALIZZATA.

12 Come si colloca questo nel mio quadro?
LE STRATEGIE DELLA SCRITTURA DI SUPPORTO Mettere giù le idee, reagire, selezionare informazioni utili, collezionare argomenti a favore e contro, o esempi d’appoggio, avendo costantemente in mente la domanda: Come si colloca questo nel mio quadro? è prezioso perché tiene chi lo fa in attitudine attiva e reattiva rispetto alle fonti che usa fa capire quanto si è capito di un testo più di qualsiasi rilettura fa capire se quel che si è capito serve permette di salvare dalla dimenticanza (facile nei lavori a lungo respiro) pezzi del puzzle che si incastreranno al momento buono al posto giusto aiuta le idee a prendere forma Nota bene: per quanto costi, perdere quel minuto in più che serve per annotare SEMPRE la fonte di riferimento, se l’appunto si riferisce ad una fonte. Può bastare il nome dell’autore, una data, le pagine. Il riferimento completo sarà nella bibliografia da costruire in progress.

13 DIARIO DI BORDO LE STRATEGIE DELLA SCRITTURA DI SUPPORTO TENERE UN
DEL PROPRIO PERCORSO DI RICERCA Il diario di bordo potrebbe essere un documento da allegare alla tesina, importante testimonianza dello sviluppo del progetto e prova certa del fatto che: non avete scaricato da Internet o avuto da un benefattore una tesina altrui avete colto l’occasione della tesina per un processo autoformativo e meta-cognitivo.

14 IL PROGETTO : PREMESSE Il progetto parte quando:
l’area in cui abbiamo individuato l’argomento comincia ad esserci familiare, dopo varie letture esplorative, e abbiamo identificato un buon motivo per spendere altre parole sull’argomento; siamo motivati; abbiamo misurato il rapporto tra tempi, competenze, strumenti metodologici - da una parte - e impresa in cui ci mettiamo - dall’altra ; abbiamo esplorato la disponibilità di strutture / attrezzature/ fonti; abbiamo individuato un tutor

15 IL PROGETTO : PREMESSE Il progetto implica:
1. La proposizione del problema: voglio occuparmi di... 2. L’informazione acquisita: questo è quanto so già... 3. Il set delle DOMANDE GUIDA che identificano il problema e saranno i motori della ricerca: Sulla base di quanto è stato detto al proposito e delle osservazioni e connessioni che farò sul materiale trovato: Come può definirsi...? È presumibile che...? In che relazione sta ... E’ cambiata la situazione a proposito di...? Come si è sviluppato il fenomeno x...? Che cosa si può obiettare a...? Quali sono le cause del...? Quali saranno i possibili effetti del...? Che cosa mostra il confronto tra... e...?

16 IL PROGETTO : PREMESSE (segue)
Quali saranno i possibili effetti del...? Che cosa mostra il confronto tra... e...? E’ ancora possibile dire che...? E’ possibile stabilire un nesso tra...e...? Come si può difendere la posizione di chi...? E’ proprio vero che...? E’ ancora valida la posizione di chi...? A quali condizioni potrà...? Che cosa può spiegare la persistenza di...? Se è vero che...è anche vero che...?

17 IL PROGETTO : il TITOLO Un buon titolo è una buona presentazione della tesina: Per fare un buon titolo è necessario: centrare il focus dare con pochissime parole-chiave il senso preciso della ricerca Es. : Emigrazione L’emigrazione prima e dopo : l’Italia degli emigrati e l’Italia degli immigrati Donne dei paesi in via di sviluppo ed emigrazione: un’opportunità di emancipazione o un’ulteriore segregazione?

18 FARE UNA MAPPA filosofia
STRUTTURA Sin dal momento della lettura esplorativa, quando si cominciano a mettere in relazione le idee, a intravedere un percorso, FARE UNA MAPPA filosofia emancipazione ulteriore = perdita di segregazione? identità? donna-emigrazione opportunità (Italia) emancipazione? economia i lavori di cura statistica storia letteratura sociologia analisi 2 romanzi storie di vita? del con le due analisi soc. in probl. prospettive una grande città sullo sfondo del probl. gen.

19 IL PROGETTO : STRUTTURA
La MAPPA RETICOLARE, che sarà in movimento fino al momento della stesura definitiva: rappresenterà, meglio di una rigida scaletta lineare o di un semplice indice, uno sfondo organizzatore che potrà essere modificato in progress; consentirà di concepire la tesina come divisa in compiti separati governabili (capitoli, forse, della stesura finale), piuttosto che come un blocco unico pesante e minaccioso che non si sa da che parte prendere... ...ma contemporaneamente richiamerà alla necessità di valutare le interconnessioni funzionali tra le varie parti (i links, la cui TENUTA va controllata passo per passo!) costituirà il punto di partenza più funzionale per un’eventuale elaborazione ipertestuale.

20 CERCARE LE INFORMAZIONI
Opere di carattere generale (enciclopedie, testi istituzionali, siti istituzionali). Sala consultazione Opere specifiche dove? catalogo per soggetto sezioni classificate di una biblioteca ad accesso diretto cataloghi in linea Internet Audiovisivi? Interessanti, ma time spending Iconografia? Benvenuta, purché funzionale

21 CERCARE LE INFORMAZIONI
Materiali Internet? Certamente Cautele: fidarsi di siti prestigiosi, facendosi consigliare - usa il sito INDIRE come volano < non avvicinarsi ad Internet senza una o più domande con un obiettivo preciso e senza fissarsi un tempo massimo; tenere sempre presente che la scrittura su Internet è - per la natura del mezzo - generalmente più instabile e superficiale di quella mediata dal libro, soprattutto perché - non essendo protetto il diritto d’autore - nessun autore prestigioso pubblica in prima istanza su Internet.

22 CERCARE LE INFORMAZIONI
In rapporto ad una tesina, valutare l’utilità di Internet soprattutto in termini di: possibilità di prima informazione su argomenti molto inusuali, specifici o lontanissimi dalla nostra cultura e quindi poco rappresentati nelle nostre biblioteche; possibilità di trovare il testo di un articolo già pubblicato su di una rivista non reperibile; possibilità di accesso a enormi giacimenti di opere letterarie o documenti storici full-text, spesso altrimenti irreperibili e in ogni caso manipolabili per analisi strutturali, citazioni, ecc.; accesso ad iconografia di tutti i tipi, da quella artistica a quella distribuita gratis dalla NASA; accesso alla stampa quotidiana mondiale; accesso ad informazione statistica rilevante ed aggiornata; accesso all’informazione bibliografica mondiale; possibilità di contatti per richieste di informazioni o interviste a raggio mondiale attraverso forum, , chat line, ecc.

23 CERCARE LE INFORMAZIONI
Indicazioni di carattere generale per ricavare il meglio dalle fonti: valutarne realisticamente la leggibilità; valutarne la congruenza con il proprio obiettivo di ricerca; valutarne l’aggiornamento, dove l’aggiornamento è importante; porre attenzione allo sfondo disciplinare; farsi spiegare - se non è esplicito - il background ideologico-culturale dell’autore; usare le opere che ci sono parse più stimolanti come mezzi per raggiungere opere altrettanto stimolanti; nel caso di opere commentate, farsi suggerire il commento migliore.

24 LA STESURA Chi ha detto che si debba cominciare da pag. 1? La vertigine del ‘come iniziare’ può creare un serio blocco. Cominciare a scrivere dal punto della nostra mappa che ci sembra più abbordabile e procedere dal più facile al più complesso. La scrittura “di supporto” alla ricerca che avremo costruito fino a questo momento sarà di grande aiuto; Avere sempre la MAPPA davanti agli occhi quando si sviluppano le singole parti: serve ad aver presente il focus della ricerca e a sviluppare e mantenere i legami logico-funzionali tra tutte le faccette del sistema;

25 LA STESURA Usare i “modelli organizzativi del discorso” per analizzare il problema e strutturarne la trattazione:  prima/ora  causa/effetto  contrasto  confronto  vantaggi/svantaggi  modello/prospettiva Evitare di esibire informazione non strettamente correlata alla ricerca (solo perché si è fatto lo sforzo di raccoglierla).

26 LA STESURA:articolazione in PARTI
PAGINA ABSTRACT: Comporre un riassunto ‘indicativo’ di 100/150 parole Esempio di abstract La tesina affronta il tema dell’emigrazione/immigrazione in Italia dal punto di vista storico, giuridico, sociale, con l’obiettivo principale di valutare le differenze di percezione del fenomeno nel passaggio dell’Italia da paese di emigrazione a paese di immigrazione con relativo ritardo rispetto a paesi europei quali la Francia, il Regno Unito, o la Germania. Confronta inoltre la rappresentazione dell’emigrazione nei documenti ufficiali e nella ricerca storica e sociologica con quella offerta nella letteratura, nelle storie di vita, nella fotografia, valutando dipendenze, interconnessioni ed opposizioni tra i diversi approcci. Un’analisi comparativa mette a fronte un reportage fotografico originale sull’immigrazione a Prato oggi ed una piccola raccolta di fotografie di emigranti pratesi degli anni ‘20.

27 LA STESURA:articolazione in PARTI
INTRODUZIONE (dice perché avete svolto la ricerca, a quali domande intendete rispondere, perché ritenete queste domande importanti e in che cosa sperate di dare un contributo originale. Spiega anche come la ricerca si inserisca nella trattazione precedente e come si intende strutturare il discorso) CORPO 1 Capitolo (sviluppa ed argomenta il tema) 1.1 Paragrafo 1.1.1Sottoparagrafo CONCLUSIONE (Non riassume semplicemente quanto già esposto, ma, sulla base di quanto illustrato e argomentato, valuta quale risposta si possa dare alle domande che ci si è posti nell’introduzione RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI (solo quelli di doc. letti!) APPENDICE (EVENTUALE) (doc., foto, testi di leggi, ecc.) INDICE

28 NORME TIPOGRAFICHE E IMPAGINAZIONE
Tipo carattere: Times New Roman 12 pt giustificato interlinea doppia - Indentazione di 5 spazi per ogni paragrafo margini standard, sufficienti per note o revisioni n. pag. in alto a destra, esclusa la pagina-titolo Pagina titolo: Titolo Sottotitolo Nome Cognome Liceo Scientifico “Leonardo da Vinci” - Firenze Esame di stato 2002

29 NORME TIPOGRAFICHE E IMPAGINAZIONE
Abstract La tesina affronta il tema dell’emigrazione/immigrazione in Italia dal punto di vista storico, giuridico, sociale, con l’obiettivo principale di valutare le differenze di percezione del fenomeno nel passaggio dell’Italia da paese di emigrazione a paese di immigrazione con relativo ritardo rispetto a paesi europei quali la Francia, il Regno Unito, o la Germania. Confronta inoltre la rappresentazione dell’emigrazione nei documenti ufficiali e nella ricerca storica e sociologica con quella offerta nella letteratura, nelle storie di vita, nella fotografia, valutando dipendenze, interconnessioni ed opposizioni tra i diversi approcci. Un’analisi comparativa mette a fronte un reportage fotografico originale sull’immigrazione a Prato oggi ed una piccola raccolta di fotografie di emigranti pratesi degli anni ‘20. NORME TIPOGRAFICHE E IMPAGINAZIONE

30 NORME GENERALI DI SCRITTURA E DI STILE
Almeno una proposizione indipendente in ogni periodo; Riportare le sigle per esteso la prima volta che si usano e non abusarne. Ricordare che certe abbreviazioni non richiedono il punto, ad es. : cm; Ricordare che sé pronome ha l’accento acuto (e il correttore Word ovviamente non lo corregge!); Usate il correttore ortografico Word: è comunque prezioso, anche se ovviamente la sintassi è tutta sulle vostre spalle! Parole straniere in corsivo, sempre al singolare; Numeri da 0 a 9 per esteso, poi in cifra; I termini seguiti da un numero di serie hanno l’iniziale maiuscola: es. Tavola 2.

31 NORME GENERALI DI SCRITTURA E DI STILE
CITAZIONI: si esige la massima correttezza - mai mescolarle con il proprio discorso senza identificare la fonte! Cit. con discorso indiretto: Rossi (2000) afferma che bla bla bla... Rossi, Bianchi, Neri (2001) sostengono che... La seconda volta: Rossi et al. Sostengono che... Cit. di seconda mano: Verdi, citato in Neri (1995) si oppone a.... Cit. con discorso diretto: Tizio (1998) sostiene che: “bla bla bla” Una citazione lunga (da evitare il più possibile), può costituire un blocco indentato di cinque caratteri senza virgolette. La data è la data dell’opera di riferimento, di cui si dà l’indicazione completa in bibliografia. Per testimonianze orali, da riportare con esattezza tra virgolette, o sommariamente con discorso indiretto, la fonte è citata fra parentesi solo nel testo (M. Trigari, intervista, 10 ottobre 2001)

32 NORME GENERALI DI SCRITTURA E DI STILE
Mantenere coerenza nell’uso dei termini-chiave della ricerca, dopo averli eventualmente definiti se il loro significato si presta a diverse interpretazioni No al linguaggio gergale; Non assumete in parti diverse della tesina il “colore” linguistico delle diverse fonti usate: odora di copiatura; il vostro stile deve essere riconoscibile in tutto il testo; Evitare periodi troppo lunghi, aggettivazione ridondante, eccesso dell’ IO non voler essere brillanti a tutti i costi, ma neppure pomposi o retorici: un sobrio stile anglosassone con qualche colpo di vivacità è il migliore. In ogni caso, saranno la logica e la chiarezza a fare la miglior impressione evitare un linguaggio sessista - non si sa mai...

33 RIF. BIBLIOGRAFICI: MODELLO ITALIANO
RIVISTE E INTERNET Ridi, Riccardo, La biblioteca virtuale come ipertesto, “Biblioteche oggi”, 14 (1996), n. 4, pp Ridi, Riccardo, Biblioteche in linea, “L’indice dei libri del mese”, 14 (1997, n. 4, pp. 50, oppure in ESB Forum,a cura di Riccardo Ridi, febbraio 1997, ultimo aggiornamento gennaio 1998, [ ] Danesi, Daniele, I libri di antiquariato su Internet, 1997, [ ] SPOGLI DA MONOGRAFIA Ridi, Riccardo, Le fonti informative elettroniche, in La biblioteca e i suoi documenti. Manuale teorico-pratico a uso dei volontari, di Maria Pia Bertolucci, Antonio Giardullo, Riccardo Ridi e Alessandro Sardelli, Lucca, Centro nazionale per il volontariato, 1997 MONOGRAFIE Longo, Brunella, Banca dati, Roma, AIB, 1993 Eco, Umberto, Come si fa una tesi di laurea, Milano, Bompiani, 1977

34 segue Modello italiano
MONOGRAFIE o ARTICOLI CON 2 O 3 AUTORI Giacanelli Boriosi, Elena - Ascari, Diana, Guida alle ricerche bibliografiche, Bologna, Zanichelli, 1995 MONOGRAFIE o ARTICOLI CON PIU’ DI 2 O 3 AUTORI Dalla selce al silicio. Storia dei mass-media, a cura di G. Giovannini, Torino, Gutemberg 2000, 1991 Interfaces for information retrieval, ed. by Martin Dillon, New York, Greenwood press, 1991 ATTI CONVEGNI/SEMINARI Oltre la carta: l’utilizzo delle basi dati in linea e su cd-rom nei servizi di informazione delle biblioteche universitarie e di ricerca (Firenze, ottobre 1992), a cura di Eugenio Gatto, Torino, AIB Sezione Piemonte, 1993 MATERIALE GRIGIO Guida alla facoltà, a cura di Maria Rossi, Firenze, Università degli Studi, 2000 Andar per musei, Verona, Comune. Assessorato all’Istruzione, 2001

35 RIF. BIBLIOGRAFICI: MODELLO AMERICANO

36 LE DOMANDE PER LA REVISIONE FINALE
Piano e organizzazione della ricerca sono chiari? Il tono è adeguato? Il rapporto ‘figura’ (la vostra tesi) / ‘sfondo’ (le vostre fonti) è chiaro e ben articolato? I passaggi logici delle argomentazioni ‘tengono’? La vostra tesi (if any) è sostenuta da prove adeguate? La conclusione è coerente con le premesse? Affidate il controllo ad uno o più lettori “esterni”!

37 Fate una prova in anticipo (calcolando non più di 20’)
Preparate 5-6 pagine Power Point, o una versione sofisticata della vostra MAPPA, da tenere davanti a voi e da distribuire ai docenti (guideranno l’ordine della vostra esposizione, controllando l’inevitabile emozione e - provare per credere - orienteranno le domande dei docenti nella direzione a voi più favorevole - lungo il VOSTRO percorso). Non deve succedere che il Presidente dica ai colleghi:“Avete tutti letto la tesina (cosa probabilmente non vera). Fuoco alle polveri!”. In questo caso seguiranno i LORO percorsi; Puntate sulle motivazioni (brevemente), prendete elegantemente le distanze dalla letteratura usata, evidenziate i collegamenti che avete istituito voi, i punti forti e le parti più originali, ciò che è probabile che i docenti NON sappiano già; fate sì che si veda il disegno, più che la ricchezza dei dati; Dichiarate i principi organizzativi del vostro lavoro. Fate capire COME avete fatto ricerca; Non impugnate la spada per difendere tutto a tutti i costi. Se dai docenti vengono idee diverse, dite che pensate che in effetti debbano essere prese in considerazione. LA PRESENTAZIONE


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