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Giochiamoci … Il futuro del pianeta!

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Presentazione sul tema: "Giochiamoci … Il futuro del pianeta!"— Transcript della presentazione:

1 Giochiamoci … Il futuro del pianeta!
Giochi, percorsi e suggerimenti didattici per educare alla sostenibilità nella scuola

2 Finalità e articolazione dell’incontro
attività tempi Illustrare finalità, modalità di svolgimento e tempi del workshop; chiarire la motivazione della scelta dell’attività ludica quale strategia più adatta per trattare la questione della sostenibilità nella scuola; fornire informazioni sulla sostenibilità; informare sulla relazione esistente tra sostenibilità e geografia Relazione frontale 50’ Conoscere/sperimentare la sostenibilità e alcune attività ludiche ad esse inerenti, idonee ad alunni di vari ordini di scuola, utilizzando tecniche didattiche dirette alla valorizzazione delle diversità individuali e facilitatrici del dialogo, anche interculturale Workshop 60’ Socializzare gli esiti del workshop, confrontarsi, arricchirsi ulteriormente mediante integrazioni ed esperienze Confronto (intergruppo) 40’ Distribuire il materiale; rispondere ad eventuali richieste di chiarimenti Dibattito 30’

3 illustrare modalità di svolgimento e tempi del workshop Lavoro di gruppo con Metodo jigsaw
Ogni gruppo, formato da quattro persone, dispone di altrettante cartelline all’interno delle quali si trovano materiali diversi Ogni componente del gruppo è invitato a visionare attentamente e approfonditamente il materiale contenuto nella sua cartellina: dovrà diventarne l’esperto Si scompone il gruppo iniziale e si riuniscono i gruppi cosiddetti degli esperti che si confrontano con gli altri componenti degli altri gruppi che hanno ricevuto la cartellina con il loro stesso materiale di approfondimento Gli esperti ritornano nei gruppi originari: a turno ogni esperto riferisce il proprio lavoro, in modo tale che ogni componente di ciascun gruppo abbia una conoscenza di tutto il lavoro e un’idea generale di quello degli altri I componenti del gruppo originario si confrontano e predispongono una sintesi da presentare agli altri gruppi, dando un ordine di successione ai giochi e alle attività dei vari esperti in modo tale da creare un percorso – vedi scheda modello fornito in cartellina

4 Schema jigsaw

5 Materiali a disposizione
Ogni cartellina contiene: Schede illustrative attività ludiche incentrate sul tema della sostenibilità per percorsi di carattere geografico Materiale esplicativo utile nel lavoro di debriefing con la classe o di approfondimento per i docenti Una scheda finalizzata ad ordinare i giochi e le attività in modo tale che diventino un percorso educativo-didattico coerente e spendibile nella prassi d’aula

6 chiarire la motivazione della scelta dell’attività ludica quale strategia più adatta per trattare la questione della sostenibilità nella scuola IL GIOCO il mestiere del bambino, si situa in una posizione intermedia tra il reale e il fantastico una pratica importante nel processo di sviluppo del sistema cognitivo di formazione della personalità, di superamento delle paure di apprendimento

7 Il gioco a scuola consente di distaccarsi dai metodi più tradizionali di insegnamento attua il decentramento dell’educatore a favore della partecipazione attiva degli alunni muta il consueto rapporto docente-discente suscita sempre interesse e curiosità si basa su esperienze pratiche più facilmente memorizzabili dagli alunni fornisce un contesto visivo, manipolativo ed empatico pregnante di significato e, NELL’EDUCAZIONE ALLA SOSTENIBILITÀ consente la messa in situazione l’empatia nei confronti di una situazione/circostanza simulata la messa alla prova della personale facoltà di scelta e di azione mediante la finzione di eventi il superamento della complessità della tematica l’adozione di un punto di vista propositivo e positivo

8 Fornire informazioni sulla sostenibilità: definizione
Esistono molte definizioni di “Sostenibilità” e di “Sviluppo Sostenibile”. La più nota è stata formulata nel 1987 dalla Commissione Mondiale sull’Ambiente e lo Sviluppo (WCED), che definì lo “Sviluppo Sostenibile” come “lo sviluppo che soddisfa i bisogni delle generazioni attuali senza compromettere la capacità delle future di soddisfare i loro bisogni” (Rapporto Brundtland, 1987) Educazione ambientale Educazione alla sostenibilità

9 Fornire informazioni sulla sostenibilità: i principi
I principi base sono stati definiti dal Rapporto Brundtland e sono: Il Principio di “Equità intergenerazionale tra popoli e tra classi sociali”, che assicura la giusta ripartizione degli oneri e dei benefici di ogni politica ed in ogni settore nel tempo e nello spazio, affermando il principio che l’ambiente appartiene a tutti e tutti devono poter godere equamente delle sue risorse per una migliore qualità della vita. Il Principio “Precauzionale”, il quale stabilisce che per ogni attività o nuovo processo che metta a rischio l’ambiente o la salute devono essere assunte misure opportune di tipo preventivo, proattive e condivise, anche quando le relazioni causa- effetto non sono completamente chiarite dal punto di vista scientifico. Il Principio di “Sussidiarietà”, che propone la cooperazione di tutte le strutture di governo in favore della sopravvivenza sociale ed ecologica e della difesa dei diritti umani e della salute. Esso impegna gli Stati a cooperare nella promozione dello Sviluppo Sostenibile e nell’interesse dei singoli Stati e dell’intera comunità internazionale, secondo l’approccio della “responsabilità” comune ma differenziata.

10 Simili ai principi guida dell’educazione geografica …
Efficienza economica Equità intergenerazionale e interregionale Integrità degli ecosistemi

11 Fornire informazioni sulla sostenibilità: le tappe
Le tappe principali del processo di definizione 1972, Conferenza di Stoccolma “Sull’ambiente umano”, che diede vita al programma ambientale delle nazioni unite (UNEP), sancendo il diritto di tutti alla libertà, all’uguaglianza e ad adeguate condizioni di vita e il principio che le risorse naturali devono essere protette, preservate e opportunamente razionalizzate per il beneficio delle generazioni future (ecosviluppo); 1987, Rapporto della Commissione Mondiale sull’Ambiente e lo Sviluppo (WCED), “Our Common Future”. Noto come rapporto Brundtland; questo rapporto afferma che “lo sviluppo per essere sostenibile deve rispondere alle necessità del presente senza compromettere la capacità delle generazioni future di soddisfare le proprie”;

12 Fornire informazioni sulla sostenibilità: le tappe
2002, Vertice Mondiale sullo Sviluppo Sostenibile, Johannesburg. Il piano di attuazione approvato dalle Nazioni partecipanti al Vertice conferma, in primo luogo, l’approccio precauzionale adottato dalla Conferenza di Rio, nonché il principio sulle Responsabilità comuni ma differenziate tra Paesi industrializzati e Paesi in via di sviluppo. All’interno del Piano viene definito un modello sostenibile di produzione e consumo, basato sulle seguenti iniziative: promuovere lo sviluppo di programmi quadro decennali per la realizzazione di iniziative finalizzate alla modificazione dei modelli di consumo e di produzione non sostenibili; individuare politiche, misure e meccanismi finanziari per sostenere i modelli di consumo e produzione sostenibili; promuovere e diffondere procedure di valutazione di impatto ambientale e di “ciclo di vita” dei prodotti, anche al fine di incentivare quelli più favorevoli per l’ambiente.

13 Fornire informazioni sulla sostenibilità: le tappe
1992, Summit della Terra (UNCED) a Rio de Janeiro che ha prodotto cinque Convenzioni Globali, di indirizzo etico-politico per l’attuazione su scala mondiale dello Sviluppo Sostenibile: Dichiarazione di Rio sull’Ambiente e lo Sviluppo, che in 27 punti definisce diritti e responsabilità delle nazioni nei riguardi dello sviluppo e del benessere dei popoli. Agenda 21 o “Programma per il XXI secolo”, che rappresenta lo strumento di applicazione della Dichiarazione di Rio, con l’obiettivo dello Sviluppo Sostenibile, in una prospettiva di perseguimento della qualità dell’ambiente e dello sviluppo per tutti i popoli del mondo. Dichiarazione dei principi sulle foreste, che sancisce il diritto sovrano inalienabile degli Stati di utilizzare le foreste secondo le proprie necessità, senza però ledere i principi di conservazione e sviluppo delle stesse. Convenzione quadro sui cambiamenti climatici, in cui si sono definiti i rischi connessi con i cambiamenti climatici. Convenzione sulla diversità biologica, con l’obiettivo di tutelare le specie nei loro habitat naturali e riabilitare quelle in via di estinzione.

14 Fornire informazioni sulla sostenibilità: gli ambiti
(dimensione ambientale) Integrità degli ecosistemi (dimensione economica) Efficienza economica Equità intergenerazionale e interregionale (dimensione sociale) sviluppo sostenibile

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16 informare sulla relazione esistente tra sostenibilità e geografia
Aspetto episte-mologico Geografia Educazione alla sostenibilità Oggetto di studio La geografia Studia il territorio, ne indaga le componenti ambientali, geomorfologiche, idrografiche e bioclimatiche senza trascurare le implicazioni sociali, politiche, economiche. Ricerca e interpreta i caratteri dei paesaggi geografici, studia i rapporti tra l’ambiente e le società umane, elabora e propone modelli di spiegazione dell’intervento degli uomini sul territorio. Studia le culture, specialmente nella loro capacità di improntare, attraverso un’articolata serie di segni, il territorio, che viene ad assumere in sé i valori della cultura che l’ha prodotta. Fa acquisire il senso di responsabilità in ordine al conseguimento di uno sviluppo negli ambiti, ampi e delimitati della sostenibilità. Si serve dell’approfondimento dello studio del territorio e delle dinamiche derivate dall’esplicitarsi del rapporto uomo-ambiente in quanto le occorrono elementi e chiavi interpretative utili a comprendere i fatti e i fenomeni. Dominio di compe-tenza Ha un ampio dominio di studio e i suoi termini irrinunciabili e inseparabili restano le risorse ambientali e la società nel loro incessante confronto spesso assai competitivo. Ambito ecologico-ambietale-; ambito socio-culturale; ambito economico-politico Principi Integrità degli ecosistemi; Efficienza economica; Equità interregionale/intergenerazionale

17 informare sulla relazione esistente tra sostenibilità e geografia
Aspetto episte-mologico Geografia Educazione alla sostenibilità Finalità Ricerca il paesaggio ideale, che garantisce i diritti umani e favorisce il benessere dei singoli e della collettività. Il geografo è in prima linea per sconfiggere i divari sociali, per proporre soluzioni contro gli squilibri territoriali e per far in modo che i diritti degli uomini di oggi possano essere diritti anche delle generazioni future. Sostiene la solidarietà tra gli uomini e tra questi e la natura. Propugna la solidarietà intergenerazionale e interregionale e considera i due principi inscindibili e irrinunciabili. Educa alla solidarietà internazionale, allo sviluppo, alla comprensione della diversità e del cambiamento, alla valutazione integrale del territorio, alla partecipazione diretta all’oggetto di studio, alla percezione globale dei fatti geografici e all’ecosostenibilità, alla scoperta di nuovi ruoli individuali e di gruppo. Educa al cambiamento in quanto è una scienza in costante divenire essendo area di convergenza e di irradiazione dei problemi che interessano i gruppi sociali e i territori dagli stessi organizzati. Studiando i sempre mutevoli e via via più complessi rapporti tra ambiente e società, è costretta ad un costante rinnovamento di approcci, metodi, strumenti e obiettivi. Ricerca e ambisce all’acquisizione di nuove logiche e abitudini, che consentano il riconoscimento e il rispetto dei diritti di tutti gli individui –dell’oggi, del domani- e dell’ambiente. Promuove nuovi comportamenti individuali e collettivi, puntando sulla formazione di cittadini più responsabili e maggiormente cooperativi a tutti i livelli. Mira all’educazione al cambiamento inteso come capacità di ristrutturare e revisionare il proprio pensiero in rapporto alle continue trasformazioni sociali, economiche ed ambientali in modo tale da raggiungere nuovi equilibri. Dimensione spaziale La geografia si muove prendendo in considerazione contemporaneamente diverse e più scale - dal piccolo (città, villaggio,…) al grande (regione paese, continente, pianeta) . Ciò permette di raccordare fatti e fenomeni all’interno del sistema di appartenenza Necessita di poter migrare dal locale al globale e di raccordare le azioni condotte a vari livelli Dimensione temporale La geografia è una scienza cronospaziale, affonda l’indagine nelle radici nel passato, ma si proietta nel futuro, agisce nel presente. Necessita di potersi muovere agilmente tra il passato, il presente e il futuro.

18 informare sulla relazione esistente tra sostenibilità e geografia
Aspetto episte-mologico Geografia Educazione alla sostenibilità Specificità Non può essere né scienza naturalistica, né scienza umanistica, poiché sia nell’uno che nell’altro caso mancherebbe di trattare uno dei due termini fondamentali della relazione uomo-ambiente, che è suo specifico oggetto di studio. La geografia interfaccia i saperi, è cerniera elastica e osmotica tra scienze naturali e umane e studia i campi e i modi di interattività che si instaurano tra settori speciali, cioè distinti, di competenze, di processi e di leggi. La geografia è una scienza olistica e, perciò necessariamente trasversale: si pone negli spazi intermedi, studi i dinamismi che si intrecciano tra tutti i campi e ricopre un ruolo irrinunciabile che è quello della comprensione della complessità, della globalità, di tutto ciò che riguarda le intersezioni tra le società umane e tra queste e gli ecosistemi. Si basa necessariamente su conoscenze multiple e trasversali e su una preparazione ampia che spazi dall’ambientale al sociale e che persegua il costante raccordo e l’interrelazione tra le varie componenti.

19 informare sulla relazione esistente tra sostenibilità e geografia
Aspetto episte-mologico Geografia Educazione alla sostenibilità Metodo Caratteristiche : pluralistico (multifattoriale, multidimensionale, multistrumentale) Approccio induttivo: il geografo avvia la sua opera a cominciare dall’esperienza per giungere solo successivamente alle regole generali e universali. Approccio deduttivo: si parte da ipotesi da verificare e da misure quantitative da effettuare sull’oggetto di studio. Osservazione: è finalizzata alla rilevazione dei dati, delle reti, dei flussi visibili e invisibili. Localizzazione: mira a far comprendere l’ ubicazione e la distribuzione dell’oggetto studiato considerato nel suo divenire (evolversi o regredire, estendersi o arretrare). Correlazione e comparazione: ricerca interconnessioni e interazioni tra un fenomeno e l’altro della stessa specie o diverso: le relazioni possono essere spaziali (orizzontali) o temporali (verticali) e legano la realtà geografica in un sistema complesso e dinamico. Causalità e con causalità: ricerca delle cause scatenanti determinati fenomeni, sia di quelli naturali che di quelli sociali. Niente è accidentale nello spazio, ma tutto è annodato in una invisibile rete di rapporti. Attivismo: Ogni evento geografico è distinto da movimento e da sviluppo: anche quando esso è radicato in un luogo esso si amplia o regredisce, produce inputs o ne riceve. Nulla può essere cristallizzato: tutto è superato dalle trasformazioni. Globalità e trasversalità: grazie all’utilizzo corretto delle fonti, compara i dati, esamina in modo critico le informazioni, scopre i legami stretti e non casuali tra i fatti e gli elementi del territorio, tra cui anche l’uomo. Approccio partecipato; esperienza diretta; cittadinanza attiva; intervento diretto; corresponsabilità; collaborazione; dialogo; cooperazione; cambiamento dei modi di vivere; senso di appartenenza; comunicazione; istruzione, informazione; messa in rete; scambio di opinioni e di esperienze

20 “[…] L’indagine geografica ha per fine la ricerca del paesaggio ideale, che garantisce i diritti umani e favorisce il benessere dei singoli e della collettività. Il diritto di benessere appartiene a tutti e il geografo è in prima linea per sconfiggere i divari sociali, per proporre soluzioni contro gli squilibri territoriali. Questo è un diritto anche delle generazioni future, cui va trasmesso un patrimonio culturale e ambientale in grado di consentire loro di continuare il processo di sviluppo.” Persi P., 1996, p. 13

21 valorizzare l’aspetto PROPOSITIVO e POSITIVO della questione
Affrontare lo studio dello sviluppo sostenibile da una prospettiva geografica aiuta a valorizzare l’aspetto PROPOSITIVO e POSITIVO della questione comprendere il concetto di SISTEMA, fondamentale per comprendere e per “agire” la sostenibilità sentirsi corresponsabili e soggetti attivi, animati dal principio del CAMBIAMENTO

22 Buon lavoro!

23 giochi Attività integrative di approfondimento concetti Naufragio Questionario ai nonni bisogno primario, secondario modalità attuale di soddisfacimento dei bisogni e relativo impatto ambientale, modalità di soddisfacimento dei bisogni nel tempo e nello spazio, cooperazione, corresponsabilità Letture, ricerche Arraffa Il giro del mondo in un giorno … Sviluppo sostenibile – sostenibilità Rapporto uomo-risorse, tempo di rinnovamento e di recupero ambientale Scelte insostenibili e implicazioni per le generazioni future, risorse rinnovabili, non rinnovabili, Biodiversità, Equità sociale, Distribuzione della ricchezza, globalizzazione, rete, flussi, Sistema antropofisico integrato, corresponsabilità Se il mondo fosse … Impronta ecologica (IE) Per riflettere sull’IE Impronta ecologica, capacità ecologica, Stile di vita sostenibile/insostenibile, esternalità, diversità impronta ecologica, iniquità sociale, resilienza ricchezza/povertà, ISU, PIL, sviluppo sostenibile, crisi del modello di sviluppo inteso come progresso e sfruttamento Calcolo della propria (IE) Lettura di carte tematiche Pecore Lettura della Carta della Terra Uguaglianza sociale interregionale e intergenerazionale, integrità degli ecosistemi, efficienza economica

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25 Gioco del naufragio: i bisogni
Individuali/Collettivi Primari/Secondari Indotti/comuni Possono essere soddisfatti attraverso l’attivazione di beni e/o servizi.

26 I bisogni primari Bere Mangiare Ripararsi dai pericoli/ dagli elementi
Proteggere e curare la salute Riprodursi (bisogno di specie, non individuale)

27 UNO SVILUPPO INSOSTENIBILE
Che cosa ha prodotto nel tempo e (sta ancora producendo) l’attuale modalità di soddisfacimento dei bisogni umani (primari e/o secondari...)? UNO SVILUPPO INSOSTENIBILE

28 Inquinamento del suolo e del sottosuolo e degrado ambientale

29 Cambiamento climatico e inquinamento dell'aria

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34 Gioco arraffa Disponibilità, distribuzione delle risorse naturali
Insostenibilità dello sviluppo economico attuale

35 Disponibilità risorse naturali

36 Ricchezza delle risorse naturali

37 Disponibilità risorsa idrica

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39 Gioco impronta ecologica

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41 Calcolo dell’impronta ecologica

42 Gioco delle pecore

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48 Quali sono i concetti fondamentali emersi?
Sviluppo economico Sviluppo sostenibile Impronta ecologica Impatto ambientale Integrità degli ecosistemi Equità interregionale Equità intergenerazionale Efficienza economica Biodiversità fisico-culturale Soglia di resilienza Sistema antropofisico integrato (regione, paesaggio, ambiente, ecosistema...) Reti Flussi Globalizzazione

49 Biodiversità fisico-culturale
È la variabilità e varietà degli organismi viventi, dei sistemi ambientali che li contengono, delle infinite loro espressioni naturali e culturali presenti nella biosfera, quale risultato di lunghe gestazioni e di complessi processi evolutivi.

50 Sistema antropofisico integrato
Regione Sistema antropofisico integrato Porzione della superficie terrestre provvista di una sua propria individualità, uno spazio ben definito fornito cioè di caratteristiche unificanti, e pertanto chiaramente distinto dai territori contigui in cui si verificano scambi e relazioni interne ed esterne. Insieme degli elementi fisici e antropici che sono legati tra loro con rapporti diretti e indiretti. È un sistema aperto e interagente con altri posti al suo esterno; è un’entità dinamica.

51 Impronta ecologica È l’area totale degli ecosistemi terrestri ed acquatici richiesta per produrre le risorse destinate a soddisfare i bisogni di una determinata popolazione umana consuma e per assimilare i rifiuti che essa produce. Può essere intesa come l’indicatore della sostenibilità. Si tratta di un indice matematico aggregato che misura la pressione dell'uomo sugli ecosistemi, calcolando l'area di risorse naturali necessaria per alimentare i flussi di energia e materia utilizzati nell'attività umana e per riassorbirne i rifiuti senza che venga intaccato l’equilibrio dell’area stessa o quello dei sistemi con cui essa interagisce.

52 Resilienza Globalizzazione
Capacità di un ecosistema di continuare a svolgere le proprie funzioni anche in condizioni di disturbo e senza superare un determinato valore di soglia. Globalizzazione Inglobamento del mondo intero in un unico sistema economico integrato. Ha il suo perno nelle multinazionali, imprese che operano nel mercato mondiale con unità di produzione localizzate in varie parti del mondo e genera prodotti senza nazionalità, perché è sempre più difficile stabilire i luoghi di produzione degli stessi.

53 Comportarsi quotidianamente in modo responsabile
Che cosa possiamo fare noi per contribuire alla realizzazione della sostenibilità dello sviluppo? Ridurre i consumi Comportarsi quotidianamente in modo responsabile Adoperarsi per un’economia più equa Boicottaggio responsabile Commercio equo e solidale Eliminare progressivamente gli sprechi Limitare l’inquinamento Privilegiare i prodotti locali Dare appoggio a gruppi e associazioni che si interessano di questioni di sviluppo sostenibile

54 Proverbio indiano, tribù Suquamish
"Oh Grande Spirito, concedimi la serenità di accettare le cose che non posso cambiare, il coraggio di cambiare le cose che posso cambiare, la saggezza di capire quando e come posso cambiarle". Preghiera indiana "Quando l'ultimo albero sarà tagliato, l'ultimo fiume inquinato, l'ultimo pesce pescato, allora, e solo allora, l’uomo scoprirà che il suo denaro non si può mangiare" Proverbio indiano, tribù Suquamish


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