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CONCETTO DI RISCHIO RISCHIO ASSOLUTO RISCHIO RELATIVO

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Presentazione sul tema: "CONCETTO DI RISCHIO RISCHIO ASSOLUTO RISCHIO RELATIVO"— Transcript della presentazione:

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2 CONCETTO DI RISCHIO RISCHIO ASSOLUTO RISCHIO RELATIVO
FABIOLA MATTIUSSI, ASV Centro per la Lotta contro Le Malattie Cardiovascolari Udine

3 MALATTIE CARDIOVASCOLARI
1997 43% dei decessi di cui 31% malattie ischemiche del cuore 28% accidenti cerebrovascolari

4 Con la prevenzione primaria e secondaria
riduzione malattie legate all’arteriosclerosi: 6 % in un anno 50 % in 10 anni

5 In PREVENZIONE ruolo Decisivo Attività Infermieristica

6 PERCORSO Obiettivi Concetti epidemiologici relativi al rischio
Dove li troviamo elaborati ed espressi? Quale ruolo nell’attività infermieristica? Quale significato nella modificazione del comportamento? Limiti Conclusioni

7 OBIETTIVO Fornire conoscenze epidemiologiche sui fattori di rischio
Riflettere sull’utilità e necessità della valutazione dei fattori di rischio cardiovascolare negli interventi infermieristici

8 AL FINE DI Migliorare l’assistenza ottimizzando le strategie di prevenzione Utilizzare strumenti scientificamente provati Cercare un linguaggio comune Incidere nella lotta alle malattie cardiovascolari

9 FATTORI DI RISCHIO Definizione
Caratteristiche individuali o collettive che, se misurate, permettono di identificare coloro il cui rischio di malattia, entro un certo numero di anni, è superiore alla media della popolazione cui appartengono o che se presenti in coloro che sono sopravvissuti ad un episodio di malattia, ne predicano la recidiva. La loro identificazione permette di graduare il rischio di malattia

10 FATTORI DI RISCHIO - l’associazione di più fattori di rischio
ha un’effetto moltiplicativo - l’interazione e la sinergia di più elementi porta alla valutazione del RISCHIO GLOBALE (ad es. coronaropatia + eventi cerebrovascolari) - il rischio individuale viene espresso in termini PROBABILISTICI

11 Associazione fra malattia e fattori di rischio:
RISCHIO ASSOLUTO RISCHIO RELATIVO

12 Associazione fra malattia e fattori di rischio
Rischio assoluto: la probabilità, osservata o calcolata di un evento in una popolazione in studio (Last, JM) Rischio relativo: il rapporto fra il rischio di malattia o morte negli esposti rispetto ai non esposti Perché calcolare entrambi? Negli interventi preventivi esprimono differenti valutazioni

13 Colesterolo come fattore di rischio per la cardiopatia ischemica
18 16 14 12 10 Tasso di mortalità per 1000 uomini 8 6 4 2 3.62 (140) 4.14 (160) 4.65 (180) 5.17 (200) 5.69 (220) 6.21 (240) 6.72 (260) 7.24 (280) 7.75 (300) Colesterolemia totale, mmol/L (mg/dL) Dati dallo studio MRFIT. Martin MJ et al. Lancet 1986;ii:933–936. Colesterolo totale serico e mortalità da CHD in uomini, tra 35 e 57 anni, selezionati per il MRFIT, nel corso di un follow up medio di 6 anni (da LaRosa et al 1990).

14 Impact of TG Levels on Relative Risk of CHD: Framingham Heart Study
3.0 Men 2.5 Women 2.0 RR 1.5 1.0 0.5 0.0 50 100 150 200 250 300 350 400 TG (mg/dL) Castelli WP. Can J Cardiol. 1988;4:5A-10A.

15 LA STIMA DEL RISCHIO a che scopo - Primo passo verso la prevenzione
- Grado di rischio presente secondo alcuni fattori di rischio - Dove si può arrivare agendo (beneficio raggiungibile) - Dove si può arrivare non agendo (peggioramento)

16 LA STIMA DEL RISCHIO come effettuarla
Si ottiene attraverso tabelle o programmi computerizzati elaborati dai dati di numerosi studi epidemiologici prospettici Si può stimare il : RISCHIO ASSOLUTO RISCHIO RELATIVO

17 Esempio della CARTA DEL RISCHIO CARDIOVASCOLARE

18 CARTA DEL RISCHIO PER SANI

19 QUALE SIGNIFICATO PUO’ ASSUMERE LA VALUTAZIONE DEL RISCHIO NELL’ATTIVITA’ INFERMIERISTICA?

20 La valutazione del rischio nell’attività infermieristica
- Assistenza Individualizzata o Comunitaria - Processo di Nursing - Valutazione qualitativa della propria attività - Produzione di evidenze

21 La valutazione del rischio nell’attività infermieristica
Processo di nursing  Orientare la diagnosi  Individuare le priorità d’intervento in termini preventivi ed educativi  Utilizzare obiettivi misurabili, ragionevoli e visibili  Valutare in itinere e alla fine

22 La valutazione del rischio nell’attività infermieristica
Produzione di evidenze  Misurare l’efficacia degli interventi preventivi  Creare documentazione sul proprio operato, scientificamente codificata, osservabile e valutabile dall’esterno

23 La valutazione del rischio nell’attività infermieristica
Valutazione dell’efficacia - Standard di risultato (sull’effetto della prestazione) - Standard di processo (sul metodo di lavoro)

24 QUALE SIGNIFICATO HA LA VALUTAZIONE DEL RISCHIO NELLA MODIFICAZIONE DEL COMPORTAMENTO?

25 La valutazione del rischio nella modificazione del comportamento
La soggettiva percezione del rischio, associata alla vulnerabilità, è una variabile importante nella spiegazione dei comportamenti di salute e malattia

26 La percezione del rischio
Deriva da: conoscenze scientifiche, credenze, valori, convinzioni, ambiente culturale e socio-economico, … Può essere capito attraverso le TEORIE DEL COMPORTAMENTO: - Health Belief Model (Glanz,Lewis;Rimes) - Teoria socio-cognitiva (Bandura) - Modello degli stadi di cambiamento (Prochaska)

27 Riferimenti bibliografici
B. ZANI, E. CICOGNANI “Psicologia della Salute”; , Il Mulino Editore A.BANDURA “Il Senso di Autoefficacia”; , Centro Studi Erickson

28 La valutazione del rischio nella modificazione del comportamento
- E’ un punto di partenza - E’ un metodo di automonitoraggio - E’ una strategia di coinvolgimento attivo dell’utente e del suo contesto nel piano terapeutico

29 LIMITI DELLA STIMA DEL RISCHIO
PER L’UTENTE  La paura della malattia può allontanare  Ognuno ha una sua situazione emotiva (negare l’evidenza)  La percezione del rischio è solo una delle variabili del comportamento

30 LIMITI DELLA STIMA DEL RISCHIO
PER L’OPERATORE  E’ solo uno degli strumenti dell’assistenza  E’ una stima media  Non deve fare abbassare l’attenzione verso chi ha un “Rischio Basso”

31 CONCLUSIONI Essere attivamente più coinvolti
Adoperarsi per creare / attuare linee guida infermieristiche in prevenzione Acquisire migliori competenze tecniche e abilità nella comunicazione Far da “lievito” nel proprio gruppo


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