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LA PSICOPATOLOGIA.

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Presentazione sul tema: "LA PSICOPATOLOGIA."— Transcript della presentazione:

1 LA PSICOPATOLOGIA

2 LA PSICOPATOLOGIA Consiste nello studio sistematico di esperienze, cognizioni, emozioni e comportamenti abnormi.

3 PSICOPATOLOGIA Psicopatologia descrittiva Fenomenologia Psicopatologia evolutiva

4 PSICOPATOLOGIA DESCRITTIVA
Descrive e classifica le esperienze, cognizioni, emozioni e comportamenti anomali del paziente, evitando assunti teorici e spiegazioni.

5 LA FENOMENOLOGIA E’ lo studio degli eventi psichici e somatici che si avvale del metodo empatico, cioè del tentativo di osservare comprendendo gli eventi psichici del paziente.

6 LA PSICOPATOLOGIA EVOLUTIVA
E’ un approccio complesso e multidisciplinare focalizzato sullo studio dei processi ontogenetici normali ed anormali, adattativi e maladattativi.

7 PSICOPATOLOGIA DESCRITTIVA
I disturbi psichiatrici comportano generalmente alterazioni a carico di molteplici aspetti della fisiologia umana: Percezione Emozioni Linguaggio Pensiero Comportamento

8 PSICOPATOLOGIA DESCRITTIVA: GLI ASPETTI PROBLEMATICI
1) Salute e malattia a) la definizione dalla WHO La salute è uno stato di completo benessere fisico, psichico e sociale e non semplicemente l’assenza di malattia o infermità.

9 PSICOPATOLOGIA DESCRITTIVA: GLI ASPETTI PROBLEMATICI
1) Salute e malattia mentale a) la definizione di Griesinger Le malattie mentali sono malattie del cervello

10 PSICOPATOLOGIA DESCRITTIVA: GLI ASPETTI PROBLEMATICI
Normalità - Anormalità La norma di valore La norma statistica La norma individuale La norma tipologica

11 PSICOPATOLOGIA DESCRITTIVA: GLI ASPETTI PROBLEMATICI
Normalità - Anormalità La norma di valore: assume l’ideale come concetto di normalità. Esempio: è normale avere una dentatura perfetta; ogni imperfezione è un’anomalia. La norma statistica: è anormale ciò che cade al di fuori di una fascia limitata di variazione dalla media.

12 PSICOPATOLOGIA DESCRITTIVA: GLI ASPETTI PROBLEMATICI
Normalità - Anormalità La norma individuale: si riferisce all’abituale livello di funzionamento di un individuo; a seguito di un danno cerebrale, ad esempio, un individuo può presentare un declino delle sue funzioni mentali rispetto ad un livello mantenuto precedentemente nel tempo.

13 PSICOPATOLOGIA DESCRITTIVA: GLI ASPETTI PROBLEMATICI
Normalità - Anormalità La norma tipologica: si usa per descrivere condizioni che in un certo contesto vengono considerate normali da tutti i punti di vista precedenti, pur trattandosi di anomalie o di vere e proprie malattie; ad esempio, la malattia infettiva detta pinta, che consiste in una particolare chiazzatura della pelle, per alcuni indiani dell’America del Sud è condizione necessaria per far parte della tribù.

14 PSICOPATOLOGIA DESCRITTIVA: SINTOMI e SEGNI
I Sintomi La medicina denomina sintomo ciò che il paziente lamenta: sentirsi agitato, avere difficoltà ad addormentarsi, sentirsi triste sono esempi di sintomi. I sintomi possono non essere direttamente osservabili da un esaminatore.

15 PSICOPATOLOGIA DESCRITTIVA: SINTOMI e SEGNI
I Segni Sono le anomalie direttamente osservabili da parte dell’esaminatore, che appaiono spontaneamente o possono essere elicitati per mezzo dell’esame fisico o mentale, o possono essere evidenziati con strumenti di laboratorio.

16 PSICOPATOLOGIA DESCRITTIVA: SINTOMI e SEGNI
L’influenza dell’osservatore In assenza di criteri standardizzati, i criteri soggettivi dell’esaminatore influenzano in misura notevole la valutazione dei segni e dei sintomi. I clinici utilizzano le proprie risposte emotive, le loro intuizioni come parte integrante della raccolta di informazioni psichiatriche. Tuttavia, è importante che il clinico sia consapevole di tale componente soggettiva e si interroghi su quali siano gli elementi che hanno condotto ad una certa conclusione.

17 PSICOPATOLOGIA DESCRITTIVA: SINTOMI e SEGNI
Segni e sintomi aspecifici Si tratta di una serie di manifestazioni che possono essere considerate analoghe a talune manifestazioni della medicina generale, quali la febbre, il dolore o l’arrossamento, che possono comparire in svariate situazioni, ed essere sottese da molteplici fattori eziologici.

18 PSICOPATOLOGIA DESCRITTIVA: SINTOMI e SEGNI
Segni e sintomi aspecifici in ambito psicopatologico Rappresentano la via finale comune attraverso cui si esprimono le disfunzioni a carico del SNC e della vita psichica. Le allucinazioni, per esempio, possono essere dovute ad un danno organico a carico del SNC (lesioni del lobo temporale), all’assunzione di sostanze (LSD o anfetamine), ad una protratta deprivazione sensoriale o ad una psicosi funzionale.

19 PSICOPATOLOGIA DESCRITTIVA
Disturbi della Coscienza

20 Che cos’è la coscienza?

21 Che cos’è la coscienza? Nel “Il fu Mattia Pascal” Pirandello scriveva “Noi non siamo come l’albero che vive e non si sente, a cui la terra, il sole, l’aria, la pioggia, il vento non sembra che sieno cose ch’esso non sia: cose amiche o nocive. A noi uomini, invece, nascendo, è toccato un tristo privilegio, quello di sentirci vivere, con la bella illusione che ne risulta: di prendere cioè come una realtà fuori di noi questo nostro interno sentimento della vita, mutabile e vario, secondo i tempi, i casi e la fortuna”.

22 I dizionari per lo più definiscono la coscienza come la consapevolezza che ha un individuo del proprio sé e dell’ambiente circostante o come la facoltà immediata di avvertire, comprendere, valutare i fatti che si verificano nella sfera dell’esperienza individuale o si prospettano in un futuro più o meno vicino.

23 Per esemplificare il concetto potremmo dire che senza questa complessa funzione della mente non ci sarebbe dato di sapere tutto ciò che sappiamo della gioia, del dolore, dei sentimenti, delle storie della nostra vita e di quella degli altri; senza la coscienza nessuno dei più alti prodotti dell’evoluzione della nostra specie sarebbe mai stato possibile, dall’etica, alla religione, ai modelli di organizzazione sociale e politica, dall’arte, alle scienze, alla poesia.

24 La coscienza ci accompagna dal momento in cui ci svegliamo dal sonno (quello senza sogni, perché mentre sogniamo è comunque presente una qualche forma di coscienza) fino a quando ci addormentiamo di nuovo, o andiamo in coma, oppure moriamo, o in qualche modo non siamo coscienti.

25 Per la maggior parte del nostro tempo siamo coscienti e, per meglio dire, siamo coscienti di qualcosa, che può essere lo stato del mondo intorno a noi (è estate, è buio, c’è troppo rumore, gli altri dormono ecc.) o quello del nostro mondo interno (sono stanco, contento, spaventato ecc.) o delle sensazioni che ci informano di tale stato. Siamo consapevoli di essere consapevoli di alcune cose, ma non di altre (sono consapevole della mia capacità di sopportare la fatica, non so immaginare cosa si prova ad essere privati di tutti i propri affetti).

26 La nostra coscienza è davvero così continua come noi la avvertiamo?

27 Oliver Sacks descrive, nel suo famosissimo libro intitolato “Risvegli”, alcuni casi di pazienti affetti da una grave forma di encefalite in cui “i loro pensieri e sentimenti erano rimasti immutabilmente fissati al punto in cui il lungo sonno li aveva oscurati”. Dopo il trattamento con L-DOPA (la sostanza che consentì di ripristinare il funzionamento di importanti circuiti cerebrali compromessi dalla malattia) molti di questi pazienti, talora dopo 30 anni trascorsi in questo stato di assenza di coscienza, esperirono come presente il loro lontano passato; la coscienza cioè si era riconnessa al punto in cui si era interrotta.

28 Alterazioni quantitative dello stato di coscienza
Obnubilamento o torpore lentezza e difficoltà nel percepire le domande lieve disorientamento nei vari parametri incompletezza ed errori nel riportare notizie biografiche

29 Alterazioni quantitative dello stato di coscienza
Stato stuporoso attività mentale e fisica sono ridotte al minimo possibilità di risvegliare il soggetto con stimoli intensi

30 Alterazioni quantitative dello stato di coscienza
Coma risposte ai comandi verbali sono assenti o inadeguate impossibilità a percepire e rispondere a stimoli interni/esterni

31 Alterazioni qualitative dello stato di coscienza
Stato crepuscolare (restringimento del campo di coscienza) Il comportamento è diretto ad una determinata azione.

32 Alterazioni qualitative dello stato di coscienza
Stato crepuscolare onirico Attività motoria spesso afinalistica con oscillazioni tra agitazione e stupore Spunti deliranti sconnessi Disturbi psicosensoriali Reazioni affettive inadeguate o esagerate Ansia, spavento

33 Alterazioni quantitative dello stato di coscienza
Ipervigilanza Stato di eccitamento psichico disordinato e spesso sterile, l’attenzione è facilmente sollecitata da stimoli esterni, non è sempre compatibile con una elevata prestazione.

34 Alterazioni qualitative dello stato di coscienza
Amenza o delirium Stato confusionale acuto, grave, con cospicui fenomeni vegetativi e globale compromissione delle funzioni cognitive.

35 Alterazioni della coscienza del sé
Depersonalizzazione Sensazione soggettiva di irrealtà, di estraneità da se stessi  Depersonalizzazione psichica dal proprio corpo  Depersonalizzazione fisica dal mondo circostante  Derealizzazione E’ un sintomo di diverse patologie psichiatriche, (Sindromi d’ansia, psicotiche, affettive), ma viene anche considerato un disturbo a sé stante (Diagnosi di depersonalizzazione del DSM-IV)

36 PSICOPATOLOGIA DESCRITTIVA
Disturbi del Pensiero Molte delle nostre conoscenze sui processi di pensiero derivano dallo studio del linguaggio. Quest’ultimo riflette il pensiero, ma solo in parte, poiché molti processi di pensiero sono di fatto preverbali, o comunque hanno modalità diverse da quelle del linguaggio comunemente inteso.

37 PSICOPATOLOGIA DESCRITTIVA
Disturbi del Pensiero Il pensiero comprende un insieme di processi quali l’immaginare, valutare, prevedere, pianificare, creare, volere etc..Possiamo pensare in immagini, in musica, o in simboli non linguistici Molte delle nostre conoscenze sui processi di pensiero derivano dallo studio del linguaggio. Quest’ultimo riflette il pensiero, ma solo in parte, poiché molti processi di pensiero sono di fatto preverbali, o comunque hanno modalità diverse da quelle del linguaggio comunemente inteso.

38 PSICOPATOLOGIA DESCRITTIVA
Disturbi della Forma e del Flusso del Pensiero All’interno della norma vi sono notevoli e numerose variazioni del flusso del pensiero. Per alcune persone esso è rapido, scorre con facilità, produttività e precisione; per altri è più lento e scorre con maggiore difficoltà.

39 PSICOPATOLOGIA DESCRITTIVA
Disturbi della Forma e del Flusso del Pensiero Il rallentamento del pensiero (e del movimento) si osserva nel ritardo psicomotorio, che è caratteristico di alcune condizioni fisiche, quali l’ipotiroidismo, e delle sindromi depressive.

40 PSICOPATOLOGIA DESCRITTIVA
Disturbi della Forma e del Flusso del Pensiero Il blocco del pensiero consiste nell’arresto improvviso del flusso del pensiero, come se l’ideazione in corso venisse improvvisamente esclusa dalla coscienza. E’ un sintomo di frequente riscontro nei pazienti affetti da schizofrenia, nei quali spesso si accompagna alla convinzione che il pensiero sia stato sottratto da forze estranee.

41 PSICOPATOLOGIA DESCRITTIVA
Disturbi della Forma e del Flusso del Pensiero L’accelerazione del pensiero viene in genere osservata in associazione con un aumento del flusso del linguaggio. E’ un sintomo di frequente riscontro nei pazienti affetti da mania, ipomania, ma anche nelle tireotossicosi ed in stati di intossicazione da anfetamine, caffeina o cocaina. Talora l’accelerazione è tale che viene denominata fuga delle idee per indicare il susseguirsi con estrema rapidità di idee tra loro poco collegate, talora incoerenti.

42 PSICOPATOLOGIA DESCRITTIVA
Disturbi della Forma e del Flusso del Pensiero Circostanzialità: si riferisce ad un modo di parlare molto indiretto ed esitante, che non raggiunge mai la sua idea finale. La persona che parla introduce nel discorso moltissimi dettagli inutili, la cui esposizione può protrarsi anche per lungo tempo, impedendo di arrivare al punto di ciò che si sta discutendo.

43 PSICOPATOLOGIA DESCRITTIVA
Disturbi della Forma e del Flusso del Pensiero Tangenzialità: si riferisce al rispondere ad una domanda di traverso ovvero in modo non pertinente o anche con una risposta che abbia solo una vaga relazione con la domanda. Diversamente dal deragliamento, si riferisce solo alle risposte ad una domanda e non ai passaggi all’interno di un discorso.

44 PSICOPATOLOGIA DESCRITTIVA
Disturbi della Forma e del Flusso del Pensiero Tangenzialità: Domanda: Qual è il suo titolo di studio? Risposta: Oh, si certo la cultura è importante, adesso tutti vanno a scuola, la scuola è obbligatoria fino a 16 anni….

45 PSICOPATOLOGIA DESCRITTIVA
Disturbi della Forma e del Flusso del Pensiero Deragliamento: si riferisce ad un tipo di discorso spontaneo in cui spesso si passa da un argomento all’altro, senza che vi siano dei chiari nessi associativi. Colui che parla sembra perdere continuamente il filo del discorso che appare pertanto sconnesso.

46 PSICOPATOLOGIA DESCRITTIVA
Disturbi della Forma e del Flusso del Pensiero Deragliamento Domanda: Qual è il suo titolo di studio? Risposta: Oh, si certo la cultura è importante, adesso tutti vanno a scuola, la scuola è obbligatoria fino a 16 anni. Mi piace il disegno, anzi ancora di più la musica, ho suonato molti strumenti nella mia vita. C’era un grande giardino a casa mia …

47 PSICOPATOLOGIA DESCRITTIVA
Disturbi della Forma e del Flusso del Pensiero Incoerenza: si riferisce ad un tipo di discorso spontaneo che spesso risulta del tutto incomprensibile. Spesso si accompagna al deragliamento, ma si differenzia da questo perché si verifica all’interno della stessa frase e non nel passaggio da un periodo all’altro del discorso. E’ un disturbo raro e quando si manifesta è di solito grave.

48 PSICOPATOLOGIA DESCRITTIVA
Disturbi della Forma e del Flusso del Pensiero Incoerenza Domanda: Cosa pensa di questa crisi energetica che si sta verificando nel mondo? Risposta: Stanno distruggendo l’olio, ne fanno sapone, ci si può tuffare nell’acqua, la mia famiglia vorrebbe che mi facessi bruciare, ma io penso che è meglio avere i capelli rossi e mettere sempre la benzina dove capita…

49 PSICOPATOLOGIA DESCRITTIVA
Disturbi della Forma e del Flusso del Pensiero Illogicità: si riferisce ad un tipo di discorso in cui vengono raggiunte delle conclusioni senza seguire un processo logico. Se si manifesta come conseguenza di premesse deliranti non viene considerato come fenomeno a sé stante. Altresì non sono compresi in questa denominazione i pensieri illogici in relazione con il contesto culturale e/o religioso della persona.

50 PSICOPATOLOGIA DESCRITTIVA
Disturbi della Forma e del Flusso del Pensiero Illogicità I genitori sono le persone che ti allevano. Qualunque cosa ti allevi è un genitore. Un genitore può essere come una roccia e dunque anche una roccia può essere un genitore.

51 PSICOPATOLOGIA DESCRITTIVA
Disturbi del Contenuto del Pensiero Normalmente il contenuto del pensiero, ovvero quel complesso, variabile flusso di pensieri coscienti, include credenze, preoccupazioni, desideri e fantasie che si presentano con un grado variabile di chiarezza, differenziazione e forza. Il pensiero normale è spesso illogico ed è fatto di numerose credenze e pregiudizi.

52 PSICOPATOLOGIA DESCRITTIVA
Disturbi del Contenuto del Pensiero Normalmente il pensiero ed il comportamento di un individuo è articolato intorno ad un sistema di credenze che influenza le aspettative dell’individuo e le sue modalità di elaborazione dell’informazione proveniente dal mondo esterno e dal mondo interno. Talune di queste credenze sono evanescenti e transitorie, altre stabili, pervasive e tenaci. Alcune credenze sono peculiari di uno specifico individuo, altre sono condivise con gruppi più o meno ampi di altre persone.

53 PSICOPATOLOGIA DESCRITTIVA
Disturbi del Contenuto del Pensiero Il contenuto del pensiero viene detto egosintonico quando è coerente con il senso di sé dell’individuo ed egodistonico quando è in contrasto con aspetti essenziali del suo sistema di valori. In una persona che ha di sé un’immagine di persona mite e non aggressiva, l’impulso di aggredire un altro può essere avvertito come egodistonico ed immediatamente neutralizzato dal pensiero egosintonico che si tratta solo di una fantasia, non certo di un’intenzione reale.

54 PSICOPATOLOGIA DESCRITTIVA
Disturbi del Contenuto del Pensiero Le fantasie rappresentano un’importante componente del pensiero normale, più intensa e frequente nella fanciullezza ed in individui creativi.

55 PSICOPATOLOGIA DESCRITTIVA
Disturbi del Contenuto del Pensiero I pensieri intrusivi (fantasie sul cibo, sul fumo o a contenuto sessuale) sono comuni ma diventano una condizione patologica quando interferiscono con la vita quotidiana dell’individuo. Lo stile ossessivo del pensiero è caratterizzato dall’attenzione ai dettagli, ed alle numerose implicazioni di ogni singolo atto o pensiero. Può anche essere adattativo.

56 PSICOPATOLOGIA DESCRITTIVA
Disturbi del Contenuto del Pensiero Le ossessioni sono idee, pensieri, impulsi o immagini che, almeno inizialmente, sono esperite come egodistoniche, intrusive ed insensate (per esempio una persona molto religiosa che ha l’impulso di dire o fare cose blasfeme nel corso di una cerimonia religiosa, un genitore che pensa di uccidere il proprio bambino). Il soggetto riconosce le ossessioni come un prodotto della propria mente (non imposte dall’esterno, come accade nel corso dell’esperienza psicotica dell’inserzione del pensiero); tenta di ignorarle o sopprimerle, o anche neutralizzarle con altri pensieri o azioni.

57 PSICOPATOLOGIA DESCRITTIVA
Disturbi del Contenuto del Pensiero Il termine ossessione deriva dalla parola latina obsidere, cioè assediare. Le idee ossessive possono essere semplici o complesse ed il contenuto può essere molto vario. In base ai contenuti più comuni si distinguono: ossessioni di aggressività (paura di fare del male a se stessi o agli altri, di dire oscenità o insulti, di rubare, di non controllare impulsi indesiderati, di essere responsabili di avvenimenti terribili, immagini di orrore e violenza).

58 PSICOPATOLOGIA DESCRITTIVA
Disturbi del Contenuto del Pensiero ossessioni di contaminazione (paura o disgusto nei confronti di rifiuti o secrezioni corporee, preoccupazione per la sporcizia e le infezioni, per i contaminanti ambientali, quali le radiazioni, per gli insetti) ossessioni sessuali (pensieri, immagini o impulsi proibiti o perversi o violenti) ossessioni religiose (preoccupazioni di bestemmia, sacrilegio, eccessiva preoccupazione con temi di moralità, giusto/ingiusto ecc.)

59 PSICOPATOLOGIA DESCRITTIVA
Disturbi del Contenuto del Pensiero ossessioni di ordine e simmetria (spesso accompagnate da pensiero magico: per es. mio fratello avrà un incidente se io non metto queste cose in questo modo) ossessioni somatiche (preoccupazioni di malattia, eccessiva preoccupazione per parti del proprio corpo o del proprio aspetto) ossessioni di raccolta e conservazione di oggetti ossessioni varie (bisogno di ricordare, di dire certe cose, paura di perdere le cose, suoni o musiche intrusive, numeri fortunati o sfortunati ecc.)

60 PSICOPATOLOGIA DESCRITTIVA
Disturbi del Contenuto del Pensiero I pensieri fobici includono paure irrazionali. Alcuni pensieri fobici assumono le caratteristiche di pensieri ossessivi, mentre altri emergono solo in presenza di specifici contesti, come ad esempio trovarsi in un luogo in cui notoriamente vi sono serpenti.

61 PSICOPATOLOGIA DESCRITTIVA
Disturbi del Contenuto del Pensiero Le fobie semplici sono paure irrazionali e persistenti provocate da specifici stimoli, quali i serpenti, i ragni, le altezze, lo sporco o gli escrementi. Alcune di queste fobie possono rappresentare amplificazioni di comportamenti che hanno, dal punto di vista evoluzionistico, alto valore adattativo.

62 PSICOPATOLOGIA DESCRITTIVA
Disturbi del Contenuto del Pensiero Le fobie complesse sono più elaborate. Un esempio è l’agorafobia, ovvero la paura di trovarsi in luoghi o situazioni da cui è difficile o imbarazzante allontanarsi o in cui è difficile o imbarazzante chiedere aiuto.

63 PSICOPATOLOGIA DESCRITTIVA
Disturbi del Contenuto del Pensiero Le Idee prevalenti sono definite come idee accettabili, comprensibili, ma perseguite al di là di limiti ragionevoli. L’idea prevalente non è né un’idea ossessiva, né un’idea delirante, ma è preoccupante per il grado in cui domina la vita dell’individuo che la presenta. L’idea prevalente interferisce con il normale funzionamento dell’individuo e provoca uno stato di sofferenza a lui o agli altri. Essa rende secondarie tutte le altre idee, obiettivi, progetti ed emozioni del soggetto, la cui intera vita si svolge intorno a quest’idea. La componente affettiva che sottende l’idea è di solito molto forte.

64 PSICOPATOLOGIA DESCRITTIVA
Le Idee Prevalenti Il termine fu introdotto da Wernicke (1906), che la distingueva dall’ossessione in quanto non avvertita dal soggetto come priva di senso, e dal delirio in quanto più plausibile. Qualitativamente l’idea prevalente è simile ad appassionate convinzioni politiche, etiche o religiose. Il paziente con un’idea prevalente di solito la agisce e la persegue con grande determinazione. Le idee prevalenti possono essere presenti in disturbi paranoidei, ipocondriaci, dismorfofobici, del comportamento alimentare o nel transessualismo.

65 PSICOPATOLOGIA DESCRITTIVA
Disturbi del Contenuto del Pensiero I Deliri sono definiti come false credenze, fermamente mantenute a dispetto di evidenze contrarie. E’ certamente una definizione problematica, se si tiene conto del fatto che numerose convinzioni e credenze fermamente mantenute possono non essere affatto sostenute da adeguate evidenze (ad esempio credenze religiose e politiche, con aspetti integralisti e settari).

66 PSICOPATOLOGIA DESCRITTIVA
Disturbi del Contenuto del Pensiero I deliri si collocano ad un’estremità di un continuum di distorte credenze: a b c a= convinzioni salde, relativamente plausibili b= credenze personali, irrealistiche, che l’individuo talora è disposto a considerare non plausibili c= deliri, ovvero convinzioni personali, immodificabili, spesso bizzarre ed idiosincrasiche, che rimangono tali a dispetto di ogni evidenza.

67 PSICOPATOLOGIA DESCRITTIVA
Disturbi del Contenuto del Pensiero I deliri possono anche essere condivisi da più persone: folie à deux, folie à famille. E’ molto difficile stabilire un confine tra questi fenomeni e culti condivisi da sette o gruppi. Il contenuto dei deliri è molto influenzato dalla cultura. Nei secoli scorsi erano più frequenti i deliri di persecuzione a contenuto religioso, attualmente sono più frequenti quelli a contenuto sociale.

68 PSICOPATOLOGIA DESCRITTIVA
Il Delirio I soggetti con deliri di persecuzione credono che qualcuno trami contro di loro o li perseguiti in qualche modo. Spesso i pazienti sono convinti di essere spiati, seguiti, che la propria camera o il proprio ufficio vengano perquisiti, che il loro telefono venga messo sotto controllo. Il delirio può essere talora anche molto elaborato, nel senso che il paziente ritiene che tutto ciò accade perché qualcuno è convinto che lui sia un agente segreto di un governo straniero.

69 PSICOPATOLOGIA DESCRITTIVA
Il Delirio I soggetti con deliri di colpa o di peccato credono di aver commesso qualcosa di molto grave e imperdonabile. Si sentono responsabili di aver causato o di poter causare disastri e rovina alla famiglia, e sono convinti, se religiosi, che dovranno subire la punizione divina.

70 PSICOPATOLOGIA DESCRITTIVA
Il Delirio I soggetti con deliri di gelosia sono convinti che il proprio partner sia infedele e considerano prova di ciò una varietà di indizi, eventualmente del tutto estranei a tale possibilità. I soggetti con deliri di grandezza ritengono di essere dotati di straordinari poteri e capacità, di essere famosi, di dover compiere opere o missioni straordinarie. I soggetti con deliri mistici hanno false convinzioni di natura religiosa: sono convinti, per esempio, di una seconda venuta di Cristo sulla terra, di essere in contatto con l’Anticristo ecc.

71 PSICOPATOLOGIA DESCRITTIVA
Il Delirio I soggetti con deliri somatici sono convinti che il proprio corpo sia ammalato, anormale o trasformato (convinzione che il cervello sia in putrefazione, che le mani si siano ingrandite, che il volto abbia assunto una strana forma). I deliri somatici possono anche essere accompagnati da allucinazioni tattili o di altro tipo (il paziente è convinto che vi siano nella sua testa dei cuscinetti a sfera e li sente far rumore quando cozzano l’uno con l’altro.

72 PSICOPATOLOGIA DESCRITTIVA
Il Delirio I soggetti con idee o deliri di riferimento sono convinti che eventi, affermazioni o osservazioni insignificanti si riferiscano alla loro persona o comunque abbiano un significato speciale che li riguarda. Se, per esempio, entrano in una stanza dove alcune persone parlano o ridono, sospettano che le persone parlino o ridano di loro.

73 PSICOPATOLOGIA DESCRITTIVA
Il Delirio Il soggetto con deliri di influenzamento è convinto che le sue azioni o sensazioni siano controllate da forze esterne. Per esempio dirà che delle onde radio vengono mandate al loro cervello per indurlo a provare determinate sensazioni o a fare determinate cose. Il soggetto con deliri di lettura del pensiero crede che la gente possa leggere i suoi pensieri; quello con esperienze di diffusione del pensiero crede che i suoi pensieri si diffondano all’esterno, in modo che egli stesso o gli altri possano udirli. A volte la convinzione è che i suoi pensieri captati con un microfono vengano poi trasmessi via radio o TV.

74 PSICOPATOLOGIA DESCRITTIVA
Il Delirio Il soggetto con esperienze di inserzione del pensiero crede che pensieri che non riconosce come propri siano stati inseriti nella sua mente. Il soggetto con esperienze di furto del pensiero può avvertire che una forza estranea gli sottrae il pensiero mentre lo sta formulando.

75 PSICOPATOLOGIA DESCRITTIVA
Disturbi della Percezione - Premesse teoriche Secondo Jaspers, oggetto è tutto ciò che ci sta di fronte... e che percepiamo, afferriamo, pensiamo e riconosciamo… che sia reale o irreale, evidente o astratta, chiara o confuso. Gli oggetti ci si presentano come percezioni o come rappresentazioni. Nelle percezioni gli oggetti sono presenti nella loro corporeità… presenti in modo sensibile… nelle rappresentazioni sono presenti come immagini (sono assenti, hanno caratteristiche di soggettività).

76 PSICOPATOLOGIA DESCRITTIVA
Disturbi della Percezione - Premesse teoriche Normalmente, l’individuo organizza le sensazioni provenienti dal mondo esterno in eventi coerenti e comprensibili. Tutti gli organi di senso contribuiscono Normalmente, l’individuo organizza le sensazioni provenienti dal mondo esterno in eventi coerenti e comprensibili. Tutti gli organi di senso contribuiscono alla percezione organizzata, anche se in condizioni di compromissione dell’apparato sensoriale, qual è la cecità, la sordità o l’anestesia, la percezione è compromessa, tuttavia ancora possibile, in quanto gli esseri umani ricevono informazioni circa un oggetto attraverso una varietà di sistemi sensoriali.

77 PSICOPATOLOGIA DESCRITTIVA
Disturbi della Percezione - Alterazioni dell’intensità In alcune condizioni psicopatologiche, (in particolare delirium, intossicazioni da sostanze, psicosi acute, aure epilettiche) l’aumentata intensità può comportare significative alterazioni della percezione e produrre delle illusioni: per esempio un tetto di mattoni rossi appare come un fuoco, una finestra che sbatte come una cannonata, ecc..

78 PSICOPATOLOGIA DESCRITTIVA
Disturbi della Percezione Le False Percezioni Le Illusioni sono percezioni distorte nella valutazione delle dimensioni, della forma e delle relazioni spaziali. Esse sono comuni anche in assenza di patologie psichiatriche, in individui sani, in particolari condizioni emotive o di affaticamento. Le illusioni sono erronee interpretazioni di stimoli sensoriali esistenti: camminando spaventati in una strada buia un albero può apparirci come un individuo minaccioso.

79 PSICOPATOLOGIA DESCRITTIVA
Disturbi della Percezione Le Illusioni (secondo Jaspers) Le illusioni affettive, corrispondenti alla descrizione precedente. Le illusioni da disattenzione, dovute al fatto che ogni percezione contiene elementi di ricostruzione da parte del soggetto che percepisce: se leggiamo una parola contenente un errore di ortografia non ce ne accorgiamo perché la completiamo noi, a meno che non si richiami la nostra attenzione su di esso. Le pareidolie, ovvero impressioni sensoriali create dalla fantasia: nuvole che sembrano forme umane o di animali, macchie sulle pareti che ci appaiono come forme riconoscibili, ecc..

80 PSICOPATOLOGIA DESCRITTIVA
Disturbi della Percezione Le Allucinazioni Le allucinazioni, sono percezioni in assenza di un corrispondente stimolo reale. Esse hanno carattere di corporeità, non sorgono dalla trasformazione di percezioni reali, ma in modo completamente nuovo, accanto e contemporaneamente a percezioni reali. Quest’ultima caratteristica le distingue dai sogni. Le allucinazioni sono esperite come vivide, immediate, indipendenti dalla volontà e, almeno temporaneamente, come reali. Le allucinazioni possono riguardare qualunque modalità sensoriale, anche più di una contemporaneamente.

81 PSICOPATOLOGIA DESCRITTIVA
Disturbi della Percezione Le Allucinazioni Le allucinazioni possono essere esperite da individui sani in particolari condizioni. Le allucinazioni ipnagogiche e ipnopompiche sono comuni, più frequentemente visive, ed hanno luogo, rispettivamente, nei momenti che precedono l’addormentamento o che seguono immediatamente il risveglio. Almeno il 50% delle persone il cui partner è deceduto di recente riportano allucinazioni della voce o della presenza fisica del coniuge. A seguito di un’amputazione è molto comune il fenomeno dell’arto fantasma

82 PSICOPATOLOGIA DESCRITTIVA:
Disturbi della Percezione Le Allucinazioni Le allucinazioni variano a seconda della modalità sensoriale grado di complessità localizzazione (dentro o fuori dal corpo) grado di convinzione circa il suo essere reale influenza sul comportamento

83 PSICOPATOLOGIA DESCRITTIVA
Disturbi della Percezione Le Allucinazioni Uditive Sono stati descritti vari tipi di allucinazioni uditive: il paziente può riferire voci, rumori o altri suoni. Le allucinazioni costituite da suoni o rumori sono di solito considerate meno caratteristiche della schizofrenia. In quest’ultima sono più frequenti le seguenti: Le allucinazioni in seconda persona Le voci che commentano Le voci di comando L’eco del pensiero

84 PSICOPATOLOGIA DESCRITTIVA
Disturbi della Percezione Le Pseudoallucinazioni In base alla localizzazione della percezione si opera una distinzione tra allucinazioni e pseudoallucinazioni: Le pseudoallucinazioni sono percezioni esperite come provenienti dall’interno della mente. Rispetto alle allucinazioni propriamente dette manca il carattere di corporeità della percezione e la proiezione nello spazio oggettivo esterno.

85 PSICOPATOLOGIA DESCRITTIVA
Disturbi della Percezione Allucinazioni parziali e funzionali Il termine pseudoallucinazione è stato talora utilizzato per indicare allucinazioni rispetto alle quali il paziente si mostra dubbioso, critico. In analogia con quanto avviene per il delirio, è preferibile parlare di allucinazioni parziali.

86 PSICOPATOLOGIA DESCRITTIVA
Disturbi della Percezione Allucinazioni in patologie di interesse internistico Le allucinazioni possono avere luogo nel corso di crisi epilettiche. In tal caso hanno una durata limitata (pochi secondi, qualche minuto). Più spesso sono relativamente semplici, ma possono anche contenere immagini elaborate. Le allucinazioni nel corso di crisi di emicrania sono riscontrate in circa il 50% dei pazienti affetti da emicrania. Sono per lo più immagini semplici di tipo geometrico, ma immagini più complesse sono anche possibili, insieme con micropsia o macropsia.

87 PSICOPATOLOGIA DESCRITTIVA
Disturbi dell’Umore I termini Umore, Affetto, e Sentimento non sono usati in modo univoco. Umore, affetto e sentimento possono essere descritti da una serie di importanti qualità: intensità (da lieve a profondo), stabilità (da labile a rigido), reattività (nessuna o marcata), periodicità (periodico o aperiodico), congruenza (congruo o incongruo).

88 PSICOPATOLOGIA DESCRITTIVA
Disturbi dell’Umore Il termine Umore indica di solito uno stato d’animo, una disposizione sentimentale piacevole o spiacevole, che persiste nel tempo (da alcune ore ad anni) e che per il tempo che dura dà una particolare coloritura affettiva all’intera vita psichica.

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Disturbi dell’Umore Il termine Affetto è di solito usato per indicare modificazioni sentimentali intense e complesse, che variano da momento a momento, così come può essere osservato anche nel contesto del colloquio clinico, e a cui si associano modificazioni somatiche concomitanti e consecutive.

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Disturbi dell’Umore Il termine Sentimento è utilizzato di solito per indicare stati affettivi o dell’umore connessi a specifici contenuti ideativi.

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Disturbi dell’Umore Gli umori, gli affetti e i sentimenti sono importanti sistemi di segnalazione interna ed esterna.

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Disturbi dell’Umore: LA DEPRESSIONE Anche il termine DEPRESSIONE è stato utilizzato per descrivere una sindrome, un gruppo di disturbi psichiatrici ed uno stato affettivo. Quest’ultimo è caratterizzato da tristezza, pessimismo, riduzione dell’energia, sentimenti di indegnità e disperazione. Possono anche essere presenti irritabilità e rabbia, ideazione suicidaria e ruminazioni. Gli aspetti somatici della depressione includono disturbi dell’appetito e del sonno, riduzione o perdita della libido e stipsi.

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Disturbi dell’Umore: LA DEPRESSIONE Il termine PSEUDODEMENZA viene utilizzato per descrivere quella condizione in cui la depressione si accompagna ad una severa ma reversibile compromissione delle funzioni cognitive, in particolare della memoria e dell’attenzione. Il termine DEPRESSIONE MASCHERATA o EQUIVALENTI DEPRESSIVI si riferisce ad una serie di sintomi psicosomatici che si ritiene risultina da una condizione depressiva i cui aspetti emotivi non sono esperiti dal soggetto.

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Disturbi dell’Umore: LA DEPRESSIONE E’ preferibile parlare di demoralizzazione quando ci si riferisce ad una condizione non patologica, transitoria di tristezza, accompagnata da pessimismo e riduzione dell’energia. Continuum demoralizzazione-depressione

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Disturbi dell’Umore: L’UMORE ELEVATO Il termine UMORE ELEVATO viene utilizzato per descrivere quella condizione in cui l’individuo esperisce uno stato affettivo piacevole, che può andare dall’euforia all’esaltazione: l’individuo esperisce una condizione di benessere e di ottimismo; si sente capace ed espansivo. Si parla di IPOMANIA e di MANIA quando l’elevazione dell’umore è eccessiva e protratta e si accompagna a livelli di energia insolitamente elevati, con ridotto bisogno di sonno, aumentata loquacità, distraibilità ed eccessivo coinvolgimento in attività ludiche, anche potenzialmente dannose.

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L’ANSIA Il termine ANSIA è stato utilizzato in riferimento ad uno stato emozionale, ad una sindrome, ed a specifici disturbi psichiatrici. Quando indica uno stato emozionale (un affetto), si riferisce ad uno stato spiacevole, che segnala un pericolo anticipato o imminente. Alla componente affettiva di solito si associano manifestazioni autonomiche, percettive, cognitive e motorie.

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L’ANSIA L’ansia ha molte caratteristiche in comune con la paura; tuttavia, in quest’ultima esiste un pericolo preciso, noto, e commisurato allo stato emotivo, mentre nell’ansia il pericolo non è ben definito e non ha un chiaro rapporto con l’entità della risposta emotiva. L’ansia libera è una condizione di persistente ansia in cui la causa dello stato emotivo non è nota all’individuo, nel quale una varietà di pensieri ed eventi inducono l’ansia.


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