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Il dialogo come spazio aperto

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Presentazione sul tema: "Il dialogo come spazio aperto"— Transcript della presentazione:

1 Il dialogo come spazio aperto
Docente: Cinagli Patrizia Scuola Primaria “Europa” 1° Circolo di Rosignano Solvay CLASSE SECONDA A

2 Situazione di partenza
Nasce l’idea di un progetto: “Utopie elementari e di confine” Il progetto si può attuare Il progetto coinvolge quattro classi seconde di Scuola primaria di tre diverse regioni italiane: partendo da nord, la Scuola primaria Clarina di Trento, la scuola primaria Europa di Rosignano S. e la scuola primaria Aniello di Mazara Del vallo Esso prevede lo svolgimento di attività in tre diversi luoghi (Trentino, Toscana, Sicilia), a testimonianza della volontà di costruire un’esperienza basata sul confronto e sullo sconfinamento, concepita per stimolare ogni gruppo coinvolto ad uscire dalla centratura su se stesso: ciò vale tanto per i bambini coinvolti, quanto per gli insegnanti e il formatore esterno Dott. Luca Mori

3 L’ obiettivo del Progetto: comunicare per:
Conoscere gli altri Ascoltare gli altri Porsi in relazione con gli altri Confrontarsi con gli altri Interagire con gli altri “Scambiare” con gli altri Manifestare sentimenti ed emozioni agli altri Condividere esperienze, emozioni, idee, problemi, desideri e le proprie UTOPIE con gli altri

4 ALLORA…… E’ necessario partire dalla dimensione pragmatica del linguaggio e dai bisogni “urgenti” di comunicare I percorsi linguistici della professoressa Piscitelli hanno permesso di raggiungere l’ obiettivo. Perché?

5 Le risposte Perché essi sono stati affrontati in maniera flessibile e aperta, ma nella loro compiutezza e nel rispetto della loro specificità, rispettando le fasi di lavoro e le azioni didattiche. Perché si sono ben prestati ad essere scorporati ed inseriti in altre attività curricolari, quindi hanno risposto a nuovi bisogni. Perché il lavoro prevede l’accompagnamento dei gruppi in uno “spazio di scoperta” effettivo, con metodologie attive, incentrate sull’esperienza, sulla cooperazione tra pari ,con posizione di scaffolding da parte dell’adulto. Perché si stimolano i bambini “al fare

6 Si comincia con il terzo itinerario della Messaggeria: La posta misteriosa perché ad ogni gruppo si chiede di elaborare documenti per gli altri: i documenti potranno contenere messaggi e domande relative ai temi affrontati, rivolte agli altri gruppi (il tutto espresso con fotografie, disegni, testi, oggetti costruiti artigianalmente e altri “doni”).

7 La narrazione e il ricordo Un messaggio della maestra dentro La Messaggeria

8 La lettera è stata letta, discussa, condivisa e analizzata
La lettera è stata letta, discussa, condivisa e analizzata. I bambini sono pervenuti ad una prima conoscenza della sua struttura: data,formula di apertura, corpo, formula di chiusura Ogni bambino scrive un messaggio alla maestra con la risposta ed alcune loro richieste rispettando la struttura della lettera Lettura di tutti i messaggi dei bimbi e negoziazione per decidere come organizzare l’anno scolastico

9 Arrivo di una lettera misteriosa
Ieri mattina abbiamo avuto una SORPRESA. Nella cassetta della posta c’era una lettera per noi. Chi ci ha scritto? Perché ha scritto questa lettera? La risposta di un bambino; “E’ un caso da risolvere.” I bambini erano molto eccitati e la lettura della lettera li ha stupiti, ma per loro era importante scoprire chi era L’amica delle fiabe e perché ci aveva scritto. Dopo la discussione ecco le loro ipotesi, basate su due indizi, (termine usato da due bambini immediatamente accolto da tutti). Il telefonino e la firma sono indizi per scoprire chi potrebbe essere l’amica delle fiabe.

10 Apertura all’immaginario
Apriamo il nostro immaginario: Come sarà l’amica delle fiabe? Queste sono due paroline magiche che ci possono aiutare ad immaginarla. Le paroline sono E’- HA. Ogni bambino ha trascritto sul proprio quaderno com’è e cosa ha l’amica delle fiabe, ma sempre dopo aver discusso e negoziato l’intervento di ognuno.

11 Amica delle fiabe c’è posta per te
Ora anche io scrivo all’Amica delle fiabe come ho risolto un mio problema E’ arrivata l’ultima lettera dell’amica delle fiabe dove svela la sua vera identità e dove richiede ai bimbi di inviare ai suoi alunni alcuni elementi del loro territorio di Rosignano ,infine spiega che “L’amica delle fiabe” è un suo soprannome perché le piacciono tanto le fiabe. Con le idee di tutti viene disegnata la maestra Antonella su di un cartellone Vengono inviate schede di osservazione degli alberi del giardino della scuola secondo il percorso del laboratorio scientifico del prof. Fiorentini e da una ricerca nel loro territorio vicino alla scuola una buona parte di elementi appartenenti ad esso

12 Un esempio di risoluzione del problema!

13 Quanti doni! I bambini della seconda di Trento inviano alcuni prodotti del loro territorio, molti elementi del loro paesaggio e un piccolo libro con le schede di osservazione degli alberi del giardino della loro scuola Apertura all’immaginario: i bambini con gli elementi ricevuti costruiscono un albero immaginario Il punto interrogativo e il punto esclamativo: la loro personificazione e descrizione (dall’ultima lettera di Antonella… ”Non credevo ai miei occhi!” e “Conoscete qualche fiaba?”

14 I doni da Trento

15 Apertura all’immaginario
La maestra Antonella immaginata e…reale L’albero di…Trento

16 Il punto interrogativo è diventato…
Il punto interrogativo è diventato un atletico perché quando corre lascia alcune impronte che diventano un punto interrogativo

17 Il punto esclamativo è diventato…
Il punto esclamativo è diventato un surfista che ascolta la musica perché la musica è fantastica e bellissima , ti fa muovere e ti dà le emozioni

18 Si continua con il terzo itinerario dei Dialoghi Autentici : i dialoghi nelle fiabe
I bambini hanno espresso il desiderio di scrivere una fiaba alla maestra Antonella la quale ha svelato ai bimbi che l’amica delle fiabe è un suo soprannome perché le piacciono tanto le fiabe. Questo itinerario può rispondere al loro bisogno,ma è necessario fermarsi alla quarta fase e non affrontare il dialogo in quanto tale, in virtù del fatto che i percorsi linguistici di M. Piscitelli sono stati affrontati nel rispetto delle fasi di lavoro e delle proprie specificità.

19 Che cosa è per te una fiaba?
E’ un racconto che comincia sempre con c’era una volta (Emmanuel) E’ una storia di fantasia con i personaggi buoni ma anche cattivi e c’è sempre il protagonista (Sabrina, Abbeygale, Gaia) E’ una storia che si può raccontare ai bimbi (Anthony) E’ un racconto quasi tutto d’amore(Ruben) E’ una storia dove ci sono persone importanti come le regine e i re (Lorenzo) E’ una storia che finisce sempre bene(Niccolò) E’ un racconto di fantasia pieno di cose belle (Xhaferr) Sono storie che si raccontano la notte prima di dormire (Italo) E’ una storia che si narra (Gemma)

20 La scelta della fiaba Cappuccetto Rosso dei fratelli Grimm
Il pre-ascolto con la classe de reve La comprensione globale La narrazione a puntate Gli interventi dei bambini (l’intervento più interessante è stato: Certo anche se è piccina è coraggiosa) La visualizzazione La ricostruzione collettiva della fiaba con le immagini e relative didascalie La ricerca : Morgana ha detto: mi torna tutto perché te quando leggi è come se noi entriamo nella fiaba

21 La ricostruzione collettiva della fiaba di Cappuccetto Rosso con immagini e didascalie

22 La narrazione personalizzata e gli “ingredienti” della fiaba
Noi raccontiamo Cappuccetto Rosso a babbo e mamma sul divano come compito delle vacanze La finestra di riflessione:la struttura della fiaba e del testo narrativo scoperta e poi contestualizzata nei testi d’appoggio (fiabe e non solo) La rielaborazione: la struttura della fiaba e cambiamento del finale SI FERMA L’ITINERARIO IN QUANTO ESSO ORA PREVEDE LA RICERCA, LA DISCUSSIONE E LA COSTRUZIONE DEI DIALOGHI NELLA FIABA

23 Si continua ancora con il primo itinerario dei dialoghi Autentici: I dialoghi in famiglia
Il vostro compito nelle vacanze natalizie sarà un lavoro segreto: dovrete spiare come parlano i grandi e scrivere le loro parole su un taccuino Abbiamo stabilito due regole: non scriveremo le parolacce e i segreti di famiglia Ognuno di noi ha pensato a un nascondiglio segreto

24 Il compito che vi ho assegnato vi è riuscito senza problemi
Il compito che vi ho assegnato vi è riuscito senza problemi? E se sì, quali? Ero sotto il tavolo e sbattevo sempre la testa (Italo) Mamma diceva le cose veloce e dovevo saltare le parole (Niccolò) Non ce la facevo a scrivere tanto veloce (Vittorio) Io avevo paura di essere visto e dimenticavo le parole che avevano detto(Xhaferr) Avevo paura di essere visto da mia sorella che lo diceva a mamma (Lorenzo) Mamma e nonna parlavano troppo veloce e dovevo saltare le parole(Abbey) Mamma si è accorta di qualcosa(Anthony)

25 Che cosa è per te un dialogo?
È un librino che ci scrivi cose di ogni emozione (Morgana) È quando si scrivono cose importanti di lavoro(Niccolò) È un libretto che ci scrivi le cose che hai da fare (Gaia) È una cosa per scrivere i segreti(Eva) È una specie di messaggio che ci scrivi e poi lo mandi (Ruben) È quando le persone parlano (Abbey) …..allora quello che abbiamo catturato sono DIALOGHI

26 Negoziazione dei significati, condivisione delle regole, discussione collettiva, fissazione delle conoscenze,manipolazione del testo Lettura del materiale linguistico dei bimbi, correzione insieme,ricostruzione della situazione comunicativa attraverso le 5 domande del detective fatte dai bambini agli altri bambini,scoperta della punteggiatura adeguata alla lingua scritta, smontaggio dei testi prodotti in immagini e didascalie, il “verbale” della classe Rielaborazione dei testi con cambiamento del finale, scelta motivata dell’incipit, disegno dei personaggi con il loro dialogo nei ballons, dal testo ricerca delle 5 domande del detective , dal dialogo al narrato, dai fumetti alla storia e tanti testi d’appoggio

27 La casa della famiglia Punti
L’immaginario grammaticale: attraverso attività varie su testi di appoggio i bambini disegnano la casa della famiglia Punti e con le idee e i “pezzi” di tutti scrivono una storia collettiva sulla famiglia Punti

28 La storia della famiglia Punti con le idee di tutti

29 Si continua ricordando Cappuccetto Rosso
Si continua ricordando Cappuccetto Rosso. Forse si scrive la fiaba per maestra Antonella e i bimbi di Trento Ri-lettura della fiaba di Cappuccetto Rosso alla ricerca dei dialoghi Lettura delle fiabe di Munari: Cappuccetto Verde, Cappuccetto Giallo e Cappuccetto Blu, alla ricerca dei dialoghi Ricerca degli” ingredienti “di tutte e quattro le fiabe attraverso continui scambi di opinioni fra i bimbi (durata della fase molto breve, perché molti bambini conoscevano bene questi ingredienti) Fissazione delle conoscenze La finestra di riflessione:”le paroline innamorate dei nomi e i loro cugini” dentro il dialogo fra il lupo e Cappuccetto Rosso La contestualizzazione:gli articoli determinativi e indeterminativi

30 La manipolazione del testo
Alla scoperta della funzione del verbo con il gioco del “cosa succederebbe se Cappuccetto Rosso..” I bambini cambiano le azioni di Cappuccetto Rosso e nasce una nuova fiaba, nuovi personaggi con altri caratteri e nuovo lieto fine Cappuccetto Rosso diventa Cappuccetto Arcobaleno, il lupo diventa la volpe e il cacciatore diventa un serpente, mentre la mamma scompare. Cambia anche il tempo: l’autunno diventa l’estate,il bosco diventa un bosco molto particolare, mentre la nonna non cambia. Si scrive con le idee di tutti la fiaba , si va alla biblioteca Le Creste per costruire un libro per scriverci la nostra fiaba con tanti disegni e tanti dialoghi. Questo libro dal titolo Cappuccetto Arcobaleno, sarà il nostro ultimo regalo per la maestra Antonella e per i suoi bimbi di Trento che glielo porterà maestra Patrizia e maestra Amalia

31 Cappuccetto Arcobaleno
In biblioteca in classe de reve immaginiamo Cappuccetto Arcobaleno. Poi ci raccontiamo quello che abbiamo visto e al lavoro per scrivere il nostro libro!

32 Come ti sentivi? Ero tranquilla, felice,concentrato, curioso, impaurita, stupita, incuriosita, rilassata,serena, Ero felice e sconvolta, cioè che non ci credevo a quello che vedevo.

33 Si costruisce il libro con le immagini, i fatti e i dialoghi nei ballons

34 Libro finito! Ecco la copertina

35 Le pagine del libro

36 Gli autori

37 La nostra fiaba Cappuccetto Arcobaleno

38 Si finisce con il secondo itinerario dei dialoghi autentici: I dialoghi al mercato

39 Cosa dobbiamo fare? Esplorare come è il mercato di Rosignano e ….
Quindi organizziamoci Catturare i dialoghi : Osservare i clienti e i venditori e le bancarelle al mercato Ascoltare chi parla Scrivere quello che dicono Facciamo un giro panoramico del mercato per vedere come è fatto Dividiamoci in tre gruppi Un gruppo ha deciso di andare al banco dei fiori, uno al banco dei salumi e formaggi e uno al banco della frutta e verdura

40 Prima di leggere il materiale linguistico dei bimbi e ricostruire la situazione comunicativa, discutiamo….. Le domande della maestra Perché siamo andati al mercato? Era come ve lo aspettavate? Avete avuto difficoltà a scrivere i dialoghi?

41 Le nostre risposte Siamo andati a piedi al mercato con le nostre maestre, era proprio come ci si aspettava, anche se si pensava che ci fossero più persone. Si doveva catturare i dialoghi fra i clienti e i venditori, osservare bene cosa facevano e come erano e osservare con gli occhi del detective le bancarelle. Parlavano troppo veloce e si doveva saltare alcune parole Cambiava troppe volte il cliente Il venditore si spostava sempre Due clienti parlavano insieme Il cliente parlava con due venditori …ma leggiamo quello che si è scritto tutti, si corregge e se si capisce abbastanza bene, si fa come i dialoghi in famiglia e non ci si ritorna perché tanto fanno allo stesso modo e poi ci si può trovare più gente e c’è più confusione.

42 Rielaborazione individuale e a piccoli gruppi,scoperta e contestualizzazione degli aggettivi qualificativi e del verbo, scoperta e ricerca di sinonimi ,contrari,nomi composti e derivati, descrizione di venditori, clienti e banchi, stesura dei verbali riassuntivi e tanti testi di appoggio Il Ricciolotti Il Bartolotti

43 La maestra è andata a Mazara Del Vallo a portare i nostri doni per le classi seconde e a fare tante foto al mercato del pesce. Abbiamo deciso di donare ai nostri compagni di Sicilia come immaginiamo un mercato speciale: IL MERCATO DELLA FANTASIA Così abbiamo scritto e disegnato da soli come immaginiamo - il venditore di amore il venditore di amicizia -il venditore di affetto -la venditrice di felicità -il venditore di allegria il venditore di baci

44 La venditrice di felicità di una bambina

45 La maestra è tornata da Mazara
VERBALE -Abbiamo visto le foto di Mazara -Abbiamo letto e commentato le tante piastrelle di ceramica dove ci sono scritti i pensieri dei bambini -Abbiamo visto i disegni dei nostri compagni del mercato del pesce raccontato dai loro genitori -La maestra ci ha letto le parole raccontate dai genitori

46 Ogni vicolo della casba è decorato con lavori in ceramica fatti da bambini e artisti
E questo è proprio importante ! Questo è proprio bello !

47 Siamo tutti d’accordo, non discutiamo
Maestra, ma chi è un mafioso? La maestra risponde: E’una persona che va FUORI delle regole

48 g E’ proprio vero! Allora abbiamo fatto bene a mandargli le storie del mercato della Fantasia

49 Un importante ceramista ha rappresentato le parole e le idee dei bambini mazaresi

50 Una scalinata e una piazzetta della casba con la ceramica

51 “Abbiamo scoperto che con i racconti di chi ha visto prima di noi si capisce come era. La maestra li ha chiamati “testimonianze”

52 Dalla visita al mercato di Mazara della maestra con i nostri compagni di Mazara e le loro maestre

53 Un peschereccio, l’ansa del Mazaro, la Marina e il mercato

54 L’interno del mercato

55 Il cartellone con i disegni dei bambini di Mazara del mercato di ieri e quello con le foto del mercato di oggi

56 E il lavoro continua I bambini propongono alla maestra le attività che vorrebbero fare… - Far parlare con i fumetti i venditori toscani e quelli siciliani, descriverli e scrivere una storia -Costruire una storia con i fumetti facendo parlare i bambini toscani, trentini e siciliani Intanto, partendo dal dialogo in italiano e in dialetto siciliano fra venditore del pesce e cliente, stiamo scrivendo insieme la ricetta del cannulicchiu con il cavolfiore

57 Le nostre utopie Il viaggio che i bambini di Rosignano hanno compiuto dal Trentino e che li ha condotti in Sicilia è terminato. Nei laboratori di filosofia condotti dal Dottor Luca Mori, in veste anche di messaggero dei loro doni, sorretti dai loro scambi e confronti, tutti i bambini coinvolti nel Progetto hanno inventato le loro UTOPIE come luogo immaginato dove poter vivere bene insieme. A fine anno è previsto che tutti gli alunni conoscano le Utopie dei loro compagni “lontani”. Di seguito il link del percorso dei laboratori di filosofia


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