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La partecipazione del cittadino nel Sistema Sanitario: salute e benessere nelle organizzazioni sanitarie A cura di Caterina Lo Presti.

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Presentazione sul tema: "La partecipazione del cittadino nel Sistema Sanitario: salute e benessere nelle organizzazioni sanitarie A cura di Caterina Lo Presti."— Transcript della presentazione:

1 La partecipazione del cittadino nel Sistema Sanitario: salute e benessere nelle organizzazioni sanitarie A cura di Caterina Lo Presti

2 Unanime consenso sull’importanza della partecipazione in sanità
Carta di Lubiana (1996): “Le riforme del settore sanitario devono assicurare che la voce dei cittadini e le loro preferenze esercitino un’influenza determinante nel modo in cui i servizi sono disegnati e implementati” OMS - Europa, European Health Care Reform, 1997: "Oltre agli obiettivi di equità, efficacia ed efficienza, i sistemi di salute devono rafforzare la partecipazione dei cittadini a livello locale"

3 Perché la partecipazione dei cittadini è diventata così importante nell’ambito dei sistemi sanitari?
Crisi del paradigma bio-medico Sviluppo e diffusione del concetto di qualità Crisi fiscale dello stato e riforme dei sistemi sanitari Sviluppo del movimento dei consumatori Internet

4 Modello epistemologico duale
Crisi del paradigma biomedico Modello Cartesiano Teoria della Relatività Modello epistemologico duale Teoria eco-sistemica

5 LIVELLO MOTIVAZIONALE
Dimensione Qualità Percepite QUALITA’ PERCEPITA QUALITA’ PERCEPITA UTENTE INTERNO UTENTE ESTERNO CLIMA ORGANIZZATIVO SODDISFAZIONE LIVELLO MOTIVAZIONALE ASPETTATIVE SODDISFAZIONE

6 I singoli approcci si distinguono, al di là delle tecniche adottate,
Importanza della qualità I singoli approcci si distinguono, al di là delle tecniche adottate, per le dimensioni della Qualità sui cui si orientano QUALITÀ PROFESSIONALE QUALITÀ ORGANIZZATIVA QUALITÀ PERCEPITA Clinical Audit TQM S.G.R. V.R.Q. CERTIFICAZIONE ISO Audit Civico E.B.M. ACCREDITAMENTO C.S. E/O FOCUS

7 Paziente: sia perché malato, sia per il suo rapporto con il sistema sanitario e gli operatori
Utente: utilizza un servizio senza riconoscimento dei diritti Cliente: vi è il riconoscimento di diritti ma il concetto è selettivo e non universalistico, distorto perchè a rischio di manipolazioni Stakeholder: l’essere portatore di interessi specifici non significa essere portatore di valori, in ogni caso si frammenta la centralità dei diritti dei malati

8 Cittadino: il concetto fa riferimento ad un paradigma universalistico, ad un’ottica complessiva, ad una dimensione partecipativa

9 Molte critiche sono arrivate dall’Inghilterra
Pollitt, 1993 “I pazienti sono sicuramente consultati più che nel passato per conoscere le opinioni sui servizi offerti, ma molto meno per chiedere loro che tipo di servizi gradirebbero...”

10 Molte critiche sono arrivate dall’Inghilterra
Valutazione realizzata dalla Direzione del NHS (1997): Solamente il 22% delle Autorità sanitarie ha realizzato un lavoro soddisfacente con la popolazione

11 Anche in Italia la situazione non è confortante
Commissione d’inchiesta del Senato sul Servizio sanitario, 2000: Il 14% delle ASL, a cinque anni della costituzione, non ha mai indetto una conferenza dei servizi ... e il 59% ha adottato la Carta prima dello svolgimento della conferenza dei servizi

12 Pratica nei servizi sanitari
Contraddizione Discorso sulla partecipazione Pratica nei servizi sanitari

13 Come sono stati analizzati gli insuccessi della partecipazione?
Raramente si è posto l’accento sulla mancanza di una definizione chiara e condivisa del concetto di partecipazione Che cosa intendiamo per partecipazione?

14 Differenti significati attribuiti alla partecipazione
Informazioni ai cittadini Rilevamento di opinioni e preferenze degli utenti Lavoro volontario Mobilitazione della comunità Uso dei servizi da parte della popolazione

15 Come possiamo definire la partecipazione?
Oggi, tutti concordano - compresa la OMS - che partecipazione significa prendere parte attiva al processo decisionale Acquisire sempre maggior capacità e informazioni per influenzare il management Empowerment

16 Modello teorico per l’analisi della partecipazione in sanità
Prerequisiti funzionali della partecipazione Chi partecipa e chi non partecipa? Perché partecipa? Quali sono i bisogni di chi partecipa? È portatore di interessi generali o particolari? In che ambito è prevista la partecipazione? Cosa facilita il grado di partecipazione? Quali barriere limitano la partecipazione?

17 Modello teorico per l’analisi della partecipazione in sanità
Si partecipa come consumatori o come cittadini? il consumismo sembra essere il solo tipo di cittadinanza offerto Citizen participation or patient choice? L’enfasi è posta sui bisogni dei cittadini o sulla domanda dei pazienti?

18 Modello teorico per l’analisi della partecipazione in sanità
Si partecipa individualmente o collettivamente?

19 Modello teorico per l’analisi della partecipazione in sanità
Consumatore Metodi di ascolto e rilevamento delle opinioni individuali Consultazione delle opinioni locali: conferenze dei servizi, focus group, etc. Collettivo Individuale Consigli e comitati sanitari Elezioni Cittadino

20 Modello teorico per l’analisi della partecipazione in sanità
Tre tipologie di interazione tra sistema sanitario e cittadini: Forum istituzionalizzati di partecipazione: es.: Comitati consultivi misti, ecc. Strategie occasionali di coinvolgimento di utenti e cittadini nel processo di gestione: es.: assemblee ed incontri nell’ambito dei Programmi Sanitari, ecc. Strategie di comunicazione servizi sanitari-utenti e cittadini: es.: carta dei servizi, URP, survey, focus group, ecc.

21 il livello macro, della partecipazione collettiva, della sfera più
Tre dimensioni della partecipazione il livello micro, riferito alla relazione di cura operatore-utente, al loro rapporto duale, dove ascolto e partecipazione significano costruire le condizioni per consenso informato e compliance il livello intermedio, dove siamo ancora dentro la relazione di cura o di servizio,quando entrano in gioco la famiglia, le reti solidaristiche amicali, di vicinato, di volontariato il livello macro, della partecipazione collettiva, della sfera più "politica", dove si affrontano in modo più globale le scelte connesse ai processi decisionali, organizzativi, ecc, dentro la struttura dei servizi

22 nei processi decisionali
…ma il salto di qualità in questa direzione lo si ha solo con un'effettiva Partecipazione, quando si è riconosciuti come interlocutori e si conquista un ruolo di influenzamento attivo e intenzionale nei processi decisionali o in alcune loro parti. Soprattutto quando essa è allargata anche a quei soggetti che normalmente sono esclusi dalla elaborazione di politiche e programmi per la salute

23 Livelli di partecipazione :
Ministeriale Dove vanno elaborati indicatori di personalizzazione, umanizzazione, comfort, diritto all’informazione e prevenzione. E’ previsto che il Ministero della Sanità, in sede di produzione di questi indicatori, possa avvalersi della collaborazione di organizzazioni rappresentative degli utenti e di associazioni di volontariato Regionale Le Regioni devono promuovere la consultazione dei sindacati e degli organismi di volontariato e di tutela degli utenti, in particolare in relazione alla programmazione volontaria e alla verifica. Devono inoltre determinare le modalità di presenza nelle strutture delle Associazioni di volontariato e di tutela attraverso organi di consultazione Aziendale Le aziende sanitarie devono : Individuare le modalità di raccolta e analisi dei segni di disservizio in collaborazione con le organizzazione degli utenti, di tutela e di volontariato Adottare misure per rimuovere i disservizi Ammettere osservazioni, opposizioni, denunce o reclami anche attraverso le associazioni di volontariato e tutela Favorire la presenza e l’attività interna delle organizzazioni di volontariato e tutela, con protocolli stipulati senza oneri Concordare con le associazioni programmi comuni per adeguare i servizi alle esigenze dei cittadini

24 Gli strumenti per la partecipazione “dal punto di vista del cittadino”
Customer Satisfaction Sistema di Gestione dei Reclami Carta dei Servizi Audit Civico Focus Group Consenso informato COMITATO CONSULTIVO AZIENDALE

25 La Legge 150/2000 Con la Legge 150 la comunicazione nelle PP.AA. DA A Facoltativa Obbligatoria Episodica Permanente Tattica Strategica Diritto Servizio Attività di immagine Elemento implicito nei processi organizzativi

26 Strumento Principale è l’URP Come si organizza un U.R.P.?
Back Office Front Office Front Office Front Office Il back office rappresenta il motore che mantiene in movimento tutte le attività dell‘U.R.P., il front office è il punto di massima visibilità

27 Organizzazione interna dell'ufficio
Il front office ed il back office rappresentano la struttura principale e portante di un URP. Il rapporto deve essere caratterizzato da una comunicazione interna bidirezionale Obiettivi Costruire un gruppo di lavoro competente e motivato al contatto con l'utenza Realizzare un sistema diretto di comunicazione interna ed esterna Assicurare un colloquio bidirezionale che consenta il massimo dell'efficienza.

28 Organizzazione interna dell'ufficio
E' il luogo fisico dove il cittadino singolarmente o in maniera associata entra in contatto con la Pubblica Amministrazione; è il luogo in cui il cittadino diventa protagonista Il front office dell'URP svolge attività di: - ascolto del cittadino attraverso il colloquio diretto, il sistema di raccolta dei suggerimenti, la rilevazione dei bisogni e del livello di soddisfazione. - informazioni generali sull'organizzazione e sull'attività dell'ente - informazioni specifiche relative agli atti e allo stato dei procedimenti - gestione del disservizio - promozione e attuazione di iniziative di comunicazione pubblica Front Office

29 Organizzazione interna dell'ufficio
Il personale del front office ha una funzione chiave nel processo di comunicazione con i cittadini che svolge attraverso un duplice ruolo: RUOLO RELAZIONALE, che comporta: - la gestione delle relazioni interpersonali - la capacità di lavorare in gruppo in modo efficace - la capacità di "mettersi nei panni dell'utente" (empatia: saper capire come gli altri percepiscono la realtà) - l'orientamento all'utente - la capacità di ascoltare - la capacità di "stare nel ruolo" ossia mantenere un posizione equidistante sia dall'utente che dall'organizzazione - la capacità di utilizzare un linguaggio efficace il che significa: utilizzare espressioni di uso comune, svolgere ragionamenti semplici, utilizzare un tono di voce chiaro, non alzare mai la voce. Front Office

30 Organizzazione interna dell'ufficio
Il personale del front office ha anche un RUOLO OPERATIVO, che comporta invece: - la conoscenza dettagliata del processo di lavoro e, di conseguenza, capacità di gestire secondo tempi prestabiliti il processo stesso - la conoscenza di strumenti e tecniche per la raccolta e l'archiviazione delle informazioni - la conoscenza degli strumenti informatici - le conoscenze giuridiche e normative la conoscenza degli strumenti tecnici per la costruzione di supporti comunicativi (cartacei, video, telematici) la conoscenza di strumenti e tecniche sociali di monitoraggio - la conoscenza approfondita della propria organizzazione Front Office

31 Organizzazione interna dell'ufficio
Per l'attività di front office, gli strumenti utilizzati sono: - strumenti informatici - telefono, fax, mail - servizio di call center - supporto cartaceo (depliant e materiale informativo) - postazione Internet - totem Front Office

32 Organizzazione interna dell'ufficio
E' l'attività non visibile all'utente, ma determinante per la funzionalità dell'ufficio. E' una specie di laboratorio verso cui si indirizzano i flussi informativi provenienti dalle diverse fonti. Preliminare ad una corretta attività di back office è l’analisi del contesto interno per individuare la mappa delle relazioni comunicazionali fra gli uffici e i servizi. Back Office

33 Organizzazione interna dell'ufficio
Il back office dell'URP svolge attività di: - individuazione delle fonti interne ed esterne - apertura ed istituzionalizzazione di un rapporto costante con tali fonti - predisposizione e continuo aggiornamento delle schede relative a servizi, materiali, processi, attività, ecc.. - analisi ed elaborazione dati dei vari monitoraggi di customer satisfaction - monitoraggio dei flussi informativi interni ed esterni all'ente - gestione materiale informatico e realizzazione di quello cartaceo - marketing dei servizi erogati Back Office

34 Organizzazione interna dell'ufficio
Caratteristiche e competenze richieste al personale del back office: motivazione Conoscenza approfondita delle dinamiche socio-organizzative Conoscenza approfondita della metodologia della ricerca sociale, comunicazione e marketing Ha un duplice ruolo: - ruolo relazionale, che comporta: - la capacità di costruire e gestire la rete di relazioni che unisce l'URP in quanto tale agli altri uffici/referenti - la capacità di impostare e gestire un progetto secondo obiettivi e tempi - la capacità di coordinare e gestire un gruppo di lavoro in base ad obiettivi e tempi - la capacità di negoziazione Back Office

35 Organizzazione interna dell'ufficio
- ruolo operativo, che comporta: - la conoscenza delle norme - la conoscenza e gestione degli strumenti informatici - la conoscenza degli strumenti di monitoraggio e di ricerca sociale in generale - la conoscenza delle tecniche di comunicazione e gestione degli strumenti di comunicazione interna ed esterna - La gestione organizzativa di convegni e seminari sulla comunicazione Back Office

36 La Legge 150/2000 Tutte le istituzioni pubbliche, a prescindere dal tipo di attività svolta, devono: Garantire la trasparenza dei processi decisionali, il diritto di accesso dei cittadini agli atti delle PP.AA. Informare con completezza e correttezza i cittadini sulle decisioni adottate Individuare gli standard qualitativi dei servizi erogati e garantire la più ampia comunicazione ai cittadini

37 La Legge 150/2000 Comunicare efficacemente nella PP.AA. significa
Raggiungere i risultati prestabiliti Trasmettere e produrre cambiamento Intercettare i bisogni della comunità, Riorganizzare la struttura Migliorare i servizi

38 Il Piano di Comunicazione
E’ uno strumento che serve a programmare le attività di comunicazioni di un’organizzazione in un determinato periodo (generalmente un anno)

39 Il Piano di Comunicazione
E’ uno strumento Flessibile Di gestione strategica Di pianificazione delle attività e delle azioni da attuare

40 Il Livello Macro della Partecipazione:
I COMITATI CONSULTIVI AZIENDALI Costituiti dalle Associazioni di Volontariato hanno l’obiettivo prioritario di garantire la partecipazione dei cittadini alle scelte di politica sanitaria di ciascuna azienda e a livello regionale

41 Per riassumere: la partecipazione del cittadino, sia nel ruolo di malato, che in quello di stakeholder, che di cittadino più in generale, viene garantita ai vari livelli dalla normativa nazionale e regionale ……… Esistono anche gli strumenti necessari per poterla attuare ……. Manca ancora, soprattutto nel nostro contesto, la cultura della partecipazione …

42 La trasformazione delle organizzazioni di lavoro e di servizi
E il ruolo degli operatori?

43 La trasformazione delle organizzazioni di lavoro e di servizi
Negli ultimi decenni il mondo delle organizzazioni ha subito profondi mutamenti: le nuove idee di management, le relazioni industriali, la terziarizzazione, l'adattamento alla turbolenza economico-sociale, le nuove tecnologie.

44 La trasformazione delle organizzazioni di lavoro e di servizi
La conclusione è che l'organizzazione della grande impresa si è profondamente trasformata da modelli rigidi e meccanici come quelli di un orologio a nuovi modelli flessibili più simili a quelli di organismi composti di parti viventi, come ruoli integri, gruppi di lavoro, sistemi informativi decentrati, reparti e uffici con risultati misurabili, divisioni, ecc. sino ad arrivare ad oggi alle organizzazioni di rete

45 La trasformazione delle organizzazioni di lavoro e di servizi
Nei nuovi modelli organizzativi, ancora di più che nei modelli rigidi dei decenni passati, la qualità dei servizi e delle prestazioni dipende sempre di più dal valore delle persone che costituiscono l’organizzazione stessa. Da qui l’importanza attribuita al benessere organizzativo

46 La trasformazione delle organizzazioni di lavoro e di servizi
Distinguere tra: Benessere delle persone (people care) si risolvono in alcuni benefit (asili niso, palestra in ufficio….) Benessere dell’organizzazione (l’organizzazione che crea benessere) significa pensare l’organizzazione incentrata sulla qualità dei processi organizzativi stessi Nella direttiva citata c’è una certa confusione fra i due modelli

47 Nella nostra visione Benessere Benessere
delle persone dell’organizzazione

48 Benessere organizzativo e qualità del lavoro
Cambiamento organizzativo centrato prevalentemente sulla riduzione dei costi e su strumenti statistico- quantitativi controllo di gestione visto semplicisticamente come rapporto costi-servizi

49 Benessere organizzativo e qualità del lavoro
Scarsa attenzione alle persone, uomini e donne, che lavorano nelle organizzazioni Attenzione comunque espressa prevalentemente in termini negativi fannulloni, perditempo, scansafatiche, assenteisti, inoperosi, inetti, pelandroni, lazzaroni, indolenti, pigri, “lagnusi”……..

50 Comunicazione Benessere organizzativo e qualità del lavoro OPERATORI
UTENTE (CS) Comunicazione MALATO GRUPPO Benessere organizzativo e qualità del lavoro

51 Benessere organizzativo e qualità del lavoro

52 Il benessere organizzativo è la capacità di un'organizzazione
di crescere e svilupparsi, promuovendo un adeguato grado di benessere psico-fisico dei dipendenti ed alimentando costruttivamente la convivenza sociale di chi vi lavora

53 Area Accoglienza e Umanizzazione
Benessere organizzativo e qualità del lavoro Area Accoglienza e Umanizzazione Cittadini e Utenti Operatori Formazione sulla customer (anno 2005) Formazione specifica sulla comunicazio-ne efficace nel rapporto con il paziente e nei gruppi di lavoro (anni ) Formazione-Azione sulla comunicazio-ne efficace (anno 2008) Sostegno e Ascolto (P.I.A.) Coinvolgi-mento e Partecipa-zione (CustomerSatisfact.) Coinvolgi-mento e Partecipa-zione (Reclami)

54 La democrazia può resistere alla minaccia autoritaria soltanto a patto che si trasformi, da "democrazia di spettatori passivi", in "democrazia di partecipanti attivi", nella quale cioè i problemi della comunità siano familiari al singolo e per lui importanti quanto le sue faccende private. Erich Fromm, Avere o essere?, 1976

55 Lavoro di gruppo su compito Il gruppo rifletta sugli strumenti e le strategie possibili per migliorare la partecipazione del terzo settore nelle organizzazioni sanitarie es.: reti associative progetti di auto-aiuto banca del tempo Customer satisfaction …….

56 Lavoro di gruppo su compito Il gruppo definisca le dimensioni del benessere organizzativo e individui un percorso di intervento per migliorarlo ……

57 Investi-menti e risorse
La Tavola AS IS – TO BE Ruolo Attività As Is To Be Benefici attesi Investi-menti e risorse Migliora-mento processo Qualità servizio Riduzione costi


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