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Formazione a distanza Gestione di un corso in rete

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Presentazione sul tema: "Formazione a distanza Gestione di un corso in rete"— Transcript della presentazione:

1 Formazione a distanza Gestione di un corso in rete
In principio fu il verbo…… ……poi le TIC Nuovi orizzonti della formazione Distance in distance education is not merely geographic, but is the psychological space between learner and teacher that arises from geographic distance and that through communications media has to be overcome. This has been termed Transactional Distance. (Moore) La distanza è quindi per Moore quello spazio psicologico, che separa studenti e insegnanti e che deriva dalla mancanza o scarsità di comunicazione e di reciproca comprensione. Gestione di un corso in rete Gestione delle attività didattiche Gli attori che interagiscono Che cos’è la formazione a distanza FaD di terza generazione (utilità) Perché preferire questo tipo di apprendimento CMC (computer mediated comunication) Comunità virtuali finalizzate all’apprendimento Il corso in rete Struttura di un corso in rete I contenuti erogati in un corso in rete I risultati attesi in un corso in rete VALUTAZIONE DI UN CORSO IN RETE I COSTI DI UN CORSO IN RETE E. De Amicis Roma tutor M. Mengasini

2 COS’E’ LA FORMAZIONE A DISTANZA?
“Un’attività pianificata e sistematica che comprende la scelta, la preparazione didattica e la presentazione di materiali di insegnamento così come la supervisione e il supporto all’apprendimento dello studente e che è ottenuto superando la distanza fisica tra studenti e insegnanti attraverso appropriati mezzi tecnici” (Delling 1966)

3 CARATTERISTICHE CARATTERISTICHE
Si fonda su reti multimediali di comunicazione Le distanze fisiche vengono annullate Amplia l’accesso ad utenti che per ragioni di tempo, lavoro, di spostamento, mancano di titoli formali Si basa sulla flessibilità dell’apprendimento ad esigenze individuali Offre la possibilità di percorsi individualizzati Abbatte i costi Il Tutor ha un ruolo chiave come supporto del sistema FAD

4 SINCRONICO E DIACRONICO SINCRONICO E DIACRONICO
Rispetto al tempo si possono avere due modelli di FAD: sincronico e diacronico Il modello sincronico permette agli utenti di seguire da casa o dal posto di lavoro, in diretta le lezioni che vengono svolte nelle sedi dove viene erogata la formazione e di interagire in tempo reale con il docente e con gli altri studenti. Spesso si sviluppano apprendimenti collaborativi. Il modello diacronico è caratterizzato da grande flessibilità; gli utenti possono registrare le lezioni ed acquisire i prodotti multimediali, i testi e i software didattici, per utilizzarli con autonomia e libertà, in maniera individualizzata stabilendo il tempo e il ritmo di progressione del proprio apprendimento.

5 PERCHE’ LA FaD DI III GENERAZIONE E’ UTILE AL PROCESSO DI INSEGNAMENTO/APPRENDIMENTO?
Perché permette di migliorare e potenziare: L’organizzazione La didattica La comunicazione

6 ORGANIZZAZIONE SI POTENZIA ATTRAVERSO:
La possibilità di scambiare velocemente idee e informazioni per mezzo dell’abolizione delle distanze. Un proficuo rapporto delle risorse umane distribuite sul territorio. L’agevolazione della nascita dei processi di apprendimento collaborativi attraverso l’interazione dei partecipanti. Il raggiungimento di grandi masse di utenza. L’uso di Internet che rende possibile il processo di interazione sociale per cui l’apprendimento è frutto della cooperazione e collaborazione degli individui.

7 DIDATTICA SI MIGLIORA ATTRAVERSO: La flessibilità d’uso.
La “riusabilità” dei prodotti. L’attivazione della comunicazione formativa senza la condivisione spazio/tempo. La personalizzazione della comunicazione. Differenti tipi di approccio alla didattica (apprendimento assistito, ricerca libera, confronto con il gruppo). La nascita di modelli cooperativi di apprendimento.

8 COMUNICAZIONE SI VELOCIZZA ATTRAVERSO: Feedback immediato.
Un accesso semplice all’area di lavoro. La condivisione e costruzione cooperativa delle conoscenze attraverso l’interazione di soggetti distanti. L’autoapprendimento (uso individuale di materiale strutturato). L’apprendimento in rete (intesa come “rete di individui”). Il superamento dell’isolamento del singolo e la valorizzazione dei suoi rapporti con il pubblico attraverso le classi virtuali e momenti di apprendimento condiviso e/o collaborativo. La condivisione e l’interazione tra i partecipanti che contribuisce alla crescita collettiva del gruppo.

9 ARGOMENTAZIONI A FAVORE
Se la formazione a distanza (FAD) viene erogata tramite Internet, può essere seguita da qualsiasi computer ad essa collegato; libertà negli orari di frequentazione (in contesti così ricchi di attività, è sicuramente un aspetto importante); comodità nel chiedere informazioni in qualsiasi istante al tutor, tramite mail, senza attendere necessariamente l’incontro in presenza, con sensibile risparmio di tempo; possibilità di eseguire test di autovalutazione non tanto per “dimostrare” qualcosa al tutor o alla struttura che offre la formazione, ma per se stessi, al fine di monitorare lo stato dell’arte;

10 CMC Interazione, utopia e realtà.
Il semplice fatto di aver accesso ad internet non creerà un nuovo metodo d’insegnamento. Gli studenti hanno bisogno dell’interazione con i professori, con i loro compagni, le persone hanno bisogno d’interscambio sociale. Per i ragazzi con problemi di apprendimento la tecnologia è un’esperienza positiva, che stimola a fare ricerche, libera dalla tirannia della classe. Barry Carbol

11 VANTAGGI DELLA FORMAZIONE ATTRAVERSO INTERNET
Maggiore e più veloce diffusione di idee ed esperienze, disponibilità illimitata nel tempo di contenuti sempre aggiornati ed aggiornabili, possibilità di organizzare i propri percorsi in modo personalizzato. Non solo vantaggi strumentali: reale interazione fra corsisti, corsisti e il materiale, corsisti e tutor, corsisti e autori dei materiali. Internet non deve una megaenciclopedia, dispensatrice di materiali di studio, ma una possibilità di interagire con materiali, colleghi, tutor. Alessandro Rabbone

12 REQUISITI Velocità del browsing, integrazione di strumenti comunicativi (chat, forum, sistema di messaggistica), semplicità dell’interfaccia, usabilità, accessibilità per utenti di sistemi operativi diversi o utenti disabili.

13 FORMA ORGANIZZATIVA Vantaggi.
Classe virtuale? La classe è reale, l’aula è virtuale! C’era bisogno di far incontrare “virtualmente” chi s’incontra già di persona? Vantaggi. Si conserva traccia del lavoro svolto, per renderlo fruibile ad un numero potenzialmente infinito di utenti. Vengono appresi modi e forme per la costruzione di percorsi didattici. Viene sviluppata la comunicazione tra docenti e studenti. Si sperimentano modalità di apprendimento cooperativo. Si impara a organizzare e pianificare le fasi del lavoro.

14 MODELLI ORGANIZZATIVI
Un gruppo di allievi ha un compito in comune ma non possono lavorare insieme fisicamente. Un compito ben specificato che comporti una partecipazione. Facilità di accesso alla rete. Senso di responsabilità verso il gruppo e verso il compito. Una forte leadership nel gruppo e un meccanismo di valutazione finale. Condivisione di un processo decisionale nella formulazione di progetti di gruppo. Collaborazione attiva e visibile. Lavoro di gruppo fortemente strutturato. Impegno reciproco fra studenti e docenti.

15 COMUNITA’ VIRTUALE DI APPRENDIMENTO
Una Comunità Virtuale d’Apprendimento è, come dice l’espressione stessa, una entità virtuale “che apprende”. Gli elementi sono ovviamente costituiti da persone che, pur non trovandosi fisicamente a contatto, si comportano ed agiscono come se lo fossero tramite l’impiego di mezzi appositi (per es. , forum, ecc.), perseguendo un obiettivo di apprendimento comune a tutti i partecipanti, ma personalizzabile e differenziabile nei percorsi da seguire.

16 Può essere del tipo ad apprendimento collaborativo o personalizzato
CORSO IN RETE Un corso in rete è un nuovo ambiente o modello educativo, diverso sia dalla didattica in aula sia dall’educazione a distanza tradizionale. Le potenzialità delle nuove tecnologie non vengono sfruttate a pieno nel metodo della lezione tradizionale. UN CORSO IN RETE Può essere del tipo ad apprendimento collaborativo o personalizzato

17 APPRENDIMENTO COLLABORATIVO
Un corso in rete di questo tipo ha bisogno di: Una interazione tra i vari gruppi che si formano tramite la scrittura Essere indipendente dalla distanza Essere indipendente dai vincoli spaziali e/o temporali Occorre stimolare: La partecipazione attiva L’interazione Il dialogo Lo scambio di idee e informazioni Il senso di responsabilità Occorre approfondire le varie tematiche trattate e lo studente deve avere un ruolo ATTIVO, per cui ognuno può: Prendere la parola Sostenere la propria opinione Replicare agli interventi degli altri

18 APPRENDIMENTO PERSONALIZZATO
Lo studente ha la possibilità di scegliere il percorso di studio più a lui congeniale. In questo modo la trasmissione dei contenuti da parte dell’insegnante non è più passiva, ma diventa attiva nel momento dell’apprendimento. Studente oggetto dell’insegnamento soggetto dell’apprendimento questo metodo personalizzato non è applicabile in una lezione frontale in aula, ma è applicabile in rete in quanto la continua comunicazione on-line tra studente ed insegnante permette di approfondire gli interessi emersi. Con questo metodo la figura centrale è lo studente in quanto diventa parte attiva nello sviluppo del programma di studio.

19 STRUTTURA DI UN CORSO IN RETE
La struttura di un corso in rete deve essere costruita in funzione delle esigenze comunicative e didattiche specifiche Elemento fondamentale è la costruzione di un ambiente di apprendimento che deve tener conto: Della tipologia del corso Delle risorse umane Dell’argomento e degli obiettivi Dell’adeguatezza tecnica

20 TIPOLOGIA DI UN CORSO IN RETE
Quando si progetta un corso in rete si deve stabilire quale è la tipologia più adatta di corso che risponde al problema da affrontare. Il corso sarà: EROGATIVO – se basato sulla trasmissione di contenuti e fruizione da parte dell’allievo ATTIVO – se basato sull’attività di elaborazione attiva da parte dell’allievo in forma individuale; COLLABORATIVO – se basato sulla partecipazione attiva, l’interazione, il dialogo e lo scambio di idee ed informazioni all’interno di gruppi.

21 RISORSE UMANE All’interno di un ambiente di apprendimento collaborativo la classe viene vista e vissuta come una comunità di apprendimento, dove ciascuno ricopre un ruolo e ha delle responsabilità nei confronti degli altri e degli obiettivi comuni che ci si propone. La cooperazione che può avvenire attraverso la rete telematica, coinvolge quindi diversi soggetti. Questa può essere: Tra studenti Tra studenti ed insegnanti Tra insegnanti Tra insegnanti ed esperti Tra insegnanti, studenti ed esperti

22 ARGOMENTO DEL CORSO E OBIETTIVI DIDATTICI
È molto importante conoscere le caratteristiche del gruppo sociale al quale si rivolge il corso per determinare la metodologia didattica più appropriata. DEFINIZIONE DI UN PROGRAMMA DI LAVORO BEN PRECISO Scaletta dei tempi Attività da svolgere Struttura modulare Ripartizione della materia di studio in fasi o moduli della durata di una settimana o dieci giorni, che costituiscono unità più o meno indipendenti. Ogni modulo è abbinato alla lettura del materiale bibliografico e allo svolgimento di uno o più compiti. Discussioni a tema Lavori di gruppo Ricerca e scambio di materiale informativo.

23 Si consiglia un software con interfaccia grafica semplice e intuitiva.
ADEGUATEZZA TECNICA Visto l’alto livello di interazione tra gli studenti e tra questi e gli insegnati, c’è necessità di organizzare il flusso della comunicazione in canali differenziati; è quindi importante utilizzare un software flessibile che consente di modellare e adattare l’ambiente virtuale in funzione del contesto. Si consiglia un software con interfaccia grafica semplice e intuitiva.

24 GESTIONE DI UN CORSO IN RETE
Nella gestione di un corso in rete l’insegnante (v. cambiamenti del ruolo dell’insegnante) si trova a ricoprire un ruolo importante secondo le seguenti tre categorie: Funzione organizzativa Funzione sociale Funzione intellettuale.

25 FUNZIONE ORGANIZZATIVA
L’insegnante deve organizzare: il lavoro in base agli argomenti e agli obiettivi prefissati l’apertura e regolare le conferenze le indicazioni e i consigli da fornire agli studenti le attività in modo da guidarle e indirizzarle i gruppi di lavoro

26 CONFERENZE La gestione delle discussioni e dibattiti in rete è alquanto complicato e l’insegnante deve occuparsi di: Aprire la conferenza Darle un nome Assegnare gli accessi ai partecipanti alla discussione Definire le regole e le modalità della svolgimento Introdurre l’argomento della discussione segnalando agli studenti il materiale didattico di riferimento Gestire la conversazione Sintetizzare- indirizzare la discussione verso determinati punti chiave Portare il dibattito verso una conclusione Chiudere la conferenza.

27 CONSIGLI L’insegnante deve invitare gli studenti a seguire delle regole precise relative alla scrittura e alla composizione dei messaggi. Le più importanti sono: Oggetto: ogni messaggio deve riportare nel subjet una parola chiave che introduca l’argomento Lunghezza: ogni intervento non deve superare es.1 o 2 videate Argomento: ogni messaggio deve contenere un concetto essenziale anche con eventuali esempi Layout: i messaggi devono essere chiari e facilmente leggibili

28 GRUPPI DI LAVORO Prima di comporre i gruppi, l’insegnante deve valutare molto attentamente, in modo anche metodologico: La dimensione del gruppo in base all’attività Le competenze, gli interessi, le aspettative…. degli alunni L’esigenza di lavorare con persone che già si conoscono Un buon metodo è quello di iniziare col formare coppie sulla base delle preferenze manifestate dagli studenti, poi gruppi più numerosi unendo coppie con competenze diverse. L’insegnante deve aprire un’area di lavoro per ciascun gruppo e deve fornire agli studenti consigli e indicazioni sul metodo di lavoro da adottare. Gli studenti devono organizzare il lavoro in: Dibattito : creare una “tavola rotonda” per discutere i punti chiave dell’argomento Bozze: ogni partecipante del gruppo deve produrre, in base alla discussione, un lavoro provvisorio Redazione dell’elaborato: viene nominato un redattore che si deve occupare del documento finale Approvazione dell’elaborato: il lavoro predisposto dal redattore viene discusso ed eventualmente modificato Pubblicazione: il redattore invia l’elaborato finale al docente o all’area archivio

29 FUNZIONE SOCIALE L’insegnante deve creare un clima amichevole e sereno, in modo da favorire i rapporti sociali tra gli studenti, occorre che sia mantenuto lo spirito di gruppo e la motivazione all’apprendimento. Fin dal primo momento, l’insegnante farà pervenire agli studenti una guida con le varie indicazioni : Gli obiettivi del corso L’argomento di studio La metodologia didattica La bibliografia I criteri di valutazione La struttura modulare ( tempi, argomenti, obiettivi,….) Un’introduzione al software utilizzato

30 FUNZIONE INTELLETTUALE
Il compito del docente è molto importante in questa fase, egli svolge il compito di un presidente di un convegno o di una conferenza, infatti : introduce l’argomento introduce le tematiche principali, dirige la discussione sintetizza i contenuti evidenzia i punti più interessanti e controversi L’insegnante deve guidare il dibattito, arricchirlo e fornire altre informazioni e chiarimenti. I suoi messaggi devono essere spunti di riflessione e approfondimento in modo da coinvolgere gli studenti in ulteriori ricerche.

31 DIDATTICA IN RETE Richiede un progetto dettagliato e perfettamente mirato, la metodologia didattica dovrà essere basata sull’interazione e sul ruolo attivo dello studente per sfruttare appieno il nuovo strumento educativo.

32 APPRENDIMENTO-INSEGNAMENTO ON LINE
Il percorso formativo in rete, per il suo carattere collaborativo, consente di raggiungere obiettivi didattici che vanno oltre le normali acquisizioni cognitive. Si impara a: Svolgere analisi critiche e sintesi ragionate. Formulare nuove idee, esporle e difenderle. Legare tra loro concetti diversi. Considerare i problemi da diversi punti di vista. Valutare il proprio lavoro e quello degli altri. Utilizzare meglio la lingua scritta. Ricercare, selezionare e condividere il materiale informativo. Studiare in modo autonomo.

33 PIANO DI ATTIVITA’ L’on line education viaggia lungo un meta tempo che interfaccia ed armonizza i tempi individuali con quelli collettivi, è necessario comunque definire luoghi di partenza ed arrivo, per cui, nella programmazione delle attività, vanno individuati: I materiali didattici. I moduli didattici, strutturati in unità più o meno indipendenti. Strumenti di valutazione e feedback. I ritmi temporali.

34 MATERIALE DIDATTICO Nei corsi a distanza di ultima generazione, il materiale dovrà essere progettato e preconfezionato dai docenti in modo da poter essere utilizzato individualmente. Queste risorse potranno essere fornite in forma classica (supporto cartaceo) o elettronica (supporto informatico). Il docente (tutor) dovrà stimolare i corsisti ad adottare un atteggiamento interattivo con la comunità per innescare un processo di produzione di nuovo materiale che sarà frutto della condivisione del patrimonio conoscitivo di ciascuno.

35 ATTIVITA’ IN RETE Discussioni a tema.
Ognuno contribuisce con il proprio patrimonio moderati da una figura “tutor”. Simile ai seminari in presenza, può essere svolta anche da piccoli gruppi. Lavori di gruppo. Produzione cooperativa condivisa da tutti e archiviata per ulteriori elaborazioni e consultazioni future. Ricerca e scambio di materiale informatico. Attività stimolante che arricchisce la comunità e che mantiene aggiornato il sapere.

36 TEMPI DI LAVORO Una caratteristica dei corsi on line è la lunghezza dei tempi rispetto alla didattica tradizionale, una lezione classica in presenza può esaurire un tema con un’ora di lezione, in rete lo stesso argomento può richiedere diversi giorni di lavoro, questo avviene anche per le esercitazioni. La possibilità di fruire o di intervenire in merito ad un argomento in tempi individualizzati, rallenta, apparentemente, il percorso. L’attività formativa in rete, proprio per la caratteristica di vivere in uno spazio tempo non sovrapponibile a quello convenzionale, deve essere circoscritta in un contenitore temporale preciso per cui ne vanno ben calcolate le scadenze che devono essere armonizzate con le qualità e quantità del lavoro on line.

37 GLI ATTORI CHE INTERAGISCONO
E’ AUSPICABILE CHE I DIVERSI COMPITI NEI CORSI ON LINE VENGANO SUDDIVISI TRA PIU’ SOGGETTI CON COMPETENZE E CAPACITA’ DIVERSE. LA FUNZIONE DOCENTE SI SCINDE IN DIVERSE FIGURE PROFESSIONALI. DA NON SOTTOVALUTARE IL RUOLO ATTIVO DEGLI STUDENTI.

38 Docente DOCENTE Funge da guida,consulente,consigliere
E’ membro di una comunità aperta verso l’esterno Docente Incentiva al dibattito ed alla critica Propone domande e problemi

39 NUOVE FIGURE Tutor -progettista Tecnico informatico Esperto contenuti
FUNZIONI ORGANIZZATIVA E SOCIALE E’ membro di una comunità aperta verso l’esterno FUNZIONE INTELLETTUALE Tutor -progettista Tecnico informatico Esperto contenuti

40 Studente ruolo attivo Scambia informazioni, dati e documentazione
Replica agli interventi degli altri Sostiene la propria opinione

41 I CONTENUTI EROGATI IN UN CORSO IN RETE
Le caratteristiche dell’e-learning ovvero dell’apprendimento attraverso le nuove tecnologie, sono fondamentalmente di 4 tipi: SPAZIO – TEMPORALI TECNICO – DIDATTICI MEDIA – DIDATTICI MODELLO - CONCETTUALI

42 L’APPRENDIMENTO L’apprendimento come condizione essenziale ed esperienziale della conoscenza, matura la sua funzionalità attraverso due fasi essenziali ed integrative: l’INFORMAZIONE e la FORMAZIONE. La INFORMAZIONE è il mezzo attraverso il quale nella comunicazione diretta o indiretta, si introduce ad un evento. La FORMAZIONE è la capacità di tradurre in esperienza la funzione informativa. Per CONOSCENZA può essere intesa la capacità di risposta ai problemi posti dalle esperienze.

43 I RISULTATI ATTESI IN UN CORSO IN RETE
A fronte della crescita esponenziale dei dati acquisitivi, attraverso le tecnologie della comunicazione, è mutato il rapporto che lega il tempo e lo spazio alle esperienze e quindi muta il loro processo di storicizzazione E’ necessario pertanto che il docente assuma il ruolo e la funzione di un collaboratore cognitivo, piuttosto che di un contenitore elargitivo, capace di individuare problematiche e fissare obbiettivi, di costituire processi di apprendimento e definirne assieme al discente, modalità e criteri, di aiutare e riconoscerli, gruppi di cooperazione.

44 CONCLUSIONI Concludo, pertanto, auspicando che il mondo della didattica, in tutti i suoi ordini e gradi, avviato ormai verso un Mondo Nuovo di conoscenze e di capacità di esistenza: comprenda che nuovi strumenti e nuovi ruoli abbisognano affinchè una trasmissione altrimenti impossibile di crescenti patrimoni di conoscenze si trasmuti in una capacità attenta di individuare problematiche, individui e gruppi di cooperazione, nonchè spazi ed infrastrutture, risorse tecnologiche, nodi spazio-temporali di intersezione tra la virtualità in rete, estensiva, e la immersività della interazione in presenza delle esperienze frontali, ma soprattutto ne ricostituisca le finalità, oltre che gli obbiettivi e le metodologie, in una visione di crescita delle veccbie didattiche che sicuramente hanno avuto una grossa capacità funzionale fino a poco tempo fa, ma che oggi necessitano di una trasformazione, una crescita, relativa ad una comunità umana assai più allargata e sempre più capace di moltiplicare e raccogliere le proprie esperienze attraverso modalità ed ambiti sempre meno sequenziali e lineari, ma sempre più spiraliformi e segmentali, che comportano una diversa considerazione del fare Storia e della sua fruizione e ricomposizione indefinitamente circolare e ciclica, per micro e macrospirali, che comporta da parte di tutti una organizzazione dei processi cognitivi ed esperienziali attraverso criteri di problematicità, finalità, obbiettivi, competenze linguistiche, individuazione di risorse, progettazioni strutturali ed infrastrutturali, opportunità aggregative e collaborative, organizzazione delle temporalità dei processi cognitivi in segmenti utili e componibili nell’ambito di progetti mirati, sia in presenza che in rete, ed in ultimo, la cosa più importante, ponga tutto ciò in subordine allo sviluppo delle personalità individuali.

45 VALUTAZIONE DELLA RIUSCITA DI UN CORSO
Parametri: Il raggiungimento degli obiettivi fissati L’idoneità delle scelte compiute in fase di programmazione L’adeguatezza delle tecniche di conduzione Indicatori: Indicazioni degli insegnanti (tramite interviste) Rilevamenti di osservatori esterni che seguono il corso in qualità di uditori Analisi delle interazioni Opinioni espresse dagli studenti (tramite interviste)

46 ANALISI DELLE INTERAZIONI
La validità didattica ed educativa del corso viene valutata esaminandone: Il livello di partecipazione (dati quantitativi) La qualità dell’interazione Il tipo di interazione

47 LIVELLO DI PARTECIPAZIONE
(Open University) Numero totale di messaggi Numero di messaggi inviati dagli studenti in rapporto al numero di messaggi inviati dal tutor Numero di messaggi per studente Numero di messaggi per settimana Lunghezza dei messaggi per settimana

48 QUALITA’ DEGLI INTERVENTI E TIPO DI INTERAZIONI
In base alla qualità sono classificati come: Esperienze personali Riferimenti a materiale informatico Nuove problematiche e questioni Sintesi della discussione Nuovi stimoli di discussione A seconda del tipo di interazione i contributi possono essere classificati (Fafchamps) in: Island: messaggi che non rispondono ad altri e che non hanno ricevuto risposta Dialogues: due o più messaggi sullo stesso argomento Web: insiemi di diversi messaggi legati l’uno con l’altro

49 OPINIONI ESPRESSE DAGLI STUDENTI
Le opinioni espresse dagli studenti permettono di valutare: L’ambiente di comunicazione utilizzato L’organizzazione del corso Le attività svolte Il materiale didattico di riferimento Per ottenere dati il più possibile obiettivi è fondamentale garantire l’anonimato degli studenti, magari facendo raccogliere in un unico documento anonimo le valutazioni degli studenti raccolte da un loro compagno tramite posta elettronica.

50 FASI La valutazione del corso tramite le opinioni degli studenti può essere fatta in diversi momenti durante lo svolgimento del corso, per poter adattare e modellare l’ambiente e le modalità di svolgimento delle attività alle esigenze emerse. Distinguiamo pertanto: Valutazione ex ante (prima dell’inizio del corso) Valutazione in itinere (durante lo svolgimento) Valutazione ex post (al termine delle attività)

51 I COSTI DI UN CORSO IN RETE
Gli insegnanti vogliono che il loro lavoro venga facilitato, strumenti accessibili, facili da usare. Se lavorano in rete vogliono farlo facilmente. Vogliono corsi e materiali collegati con il programma che devono seguire. Si è dovuto fare corsi di aggiornamento per docenti per insegnare loro le nuove tecnologie, evitando di fornire sovraccarico d’informazione Barry Carbol Occorre una seria riflessione affinché non siano ancora il mercato e gli standard commerciali a determinare le linee di sviluppo delle tecnologie che hanno a che fare con l’educazione. Alessandro Rabbone

52 FISSI E VARIABILI I costi della FaD non sono inferiori a quelli dei corsi in presenza. Si dividono in due tipi: FISSI Software, audiovisivi. Nei corsi on line non aumentano con l’aumentare degli studenti. VARIABILI Docenza Nei corsi in presenza sono una spesa proporzionale all’aumento degli studenti.

53 FaD DI PRIMA E SECONDA GENERAZIONE
I corsi di formazione a distanza di vecchio tipo avevano costi fissi e variabili decisamente superiori a quelli in presenza. Fissi Progettazione e produzione di materiale dedicato da fornire ai partecipanti, costo notevolmente ridotto nei corsi in presenza. Variabili Aumentano con l’aumentare degli allievi, comunque in misura minore rispetto ai corsi in presenza. Rispetto ai corsi in presenza, la FaD anche di precedenti generazioni, risultano più convenienti con l’aumentare dei partecipanti.

54 FaD DI TERZA GENERAZIONE
Questi sistemi reintoducono la figura del docente in veste di tutor che segue e coordina un numero limitato di studenti. I costi fissi di supporto informatico, produzine materiale dedicato rimangono fissi. I costi variabili, con l’introduzione del tutor, aumentano con l’aumentare dei corsisti come nei corsi in presenza

55 STRATEGIA DI INVESTIMENTO
L’esperienza maturata nell’attivazione dei corsi insegna che le risorse da investire vanno calibrate nella maniera più redditizia rispetto all’efficacia della formazione, per cui: Gli investimenti sulla formazione e preparazione dei docenti e nella costituzione di una rete che consenta un’elevata interattività con gli attori coinvolti, hanno una ricaduta migliore in termini di qualità. Un eccesso di investimento nella produzione di materiale multimediale, sofisticato e graficamente accattivante, può restituire un’immagine di mercato positiva ma deve essere sempre subordinata ad una reale qualità.


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