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La persona disabile adulta:

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Presentazione sul tema: "La persona disabile adulta:"— Transcript della presentazione:

1 La persona disabile adulta:
SERVIZI DELEGATI PER L’HANDICAP dell’ASS4 “Medio friuli” CONVEGNO DEL 28 AGOSTO 2009 La persona disabile adulta: ritardo mentale e salute sessuale Dr. Filippo Nicolini psicologo psicoterapeuta area sessuologia clinica

2 Le parole nascono dal silenzio e
muoiono nel silenzio Spesso la scelta degli adulti è quella di identificare il territorio della sessualità come zona di silenzio… ma il silenzio non è un vuoto, è piuttosto uno spazio pieno di stimoli, di temi, di riflessioni... E’ più facile spezzare un atomo che un pregiudizio (A.Einstein)

3 Sessualità propria dell'uomo "pensata"
La sessualità umana è composta da tre strutture parzialmente autonome, a volte integrate, a volte conflittuali... Sessualità propria dell'uomo "pensata" Consapevolezza Progettualità Sessualità mammifera Creatività Immaginario erotico "Sentita" affettività Sessualità rettiliana attaccamento "agita" Sensorialità comportamento istintuale

4 Questo significa che nel valutare lo sviluppo psicosessuale dobbiamo considerare diversi ambiti
L’area biofisiologica definita dalla dimensione cromosomica, genetica, endocrina, morfologica e funzionale della sessualità l'aspetto pulsionale che rimanda all’energia sessuale propria dei bisogni, dei desideri, delle aspettative individuali l'ambito emotivo-affettivo, cui appartengono i sentimenti e le emozioni, sostanzialmente euforici, che accompagnano la dimensione psicosessuale l'ambito cognitivo che coincide con il riconoscimento e la comprensione della realtà sessuale, sia in generale sia della propria l'aspetto storico-culturale, ossia la conoscenza e la comprensione dei condizionamenti che la storia e la cultura hanno imposto e impongono alla realtà psicosessuale l'ambito dei valori che definisce la collocazione, responsabile, critica e autonoma, della sessualità all'interno della propria vita

5 LA SESSUALITA’ Consideriamo la sessualità non solo come un fatto
naturale... ... ma anche come fenomeno culturale, come un valore positivo inserito nel progetto esistenziale di ognuno

6 LA SESSUALITA’ La sessualità umana è un modo di essere, di esprimersi, di entrare in relazione con l’altro. E’ espressione biologica e al tempo stesso psicologica e culturale di un individuo e della sua identità. Soltanto se l’individuo percorre nei tempi e nei modi adeguati le varie tappe che portano alla definizione e alla costruzione della propria identità può riconoscersi nel proprio genere e ruolo sessuali e vivere la propria sessualità nel contesto di una relazione affettiva di reciprocità e di scambio

7 La salute sessuale secondo l’O.M.S.
La salute sessuale è l’integrazione degli aspetti somatici, affettivi, intellettivi e sociali che l’essere sessuato realizza in maniera da valorizzare la personalità, la comunicazione, l’amore Essere privi di sentimenti di timore,di vergogna e di colpa, di false credenze e di altri fattori psicologici che inibiscono la risposta sessuale e compromettono la relazione sessuale Essere capaci di gioire, avendone la piena padronanza, di un comportamento sessuale e riproduttivo in armonia con l’etica personale e sociale Essere privi di turbe, malattie e deficienze organiche che interferiscono con le funzioni sessuali e riproduttive

8 Se la sessualità è vissuta come qualcosa di proibito, se il bambino è costretto a temere la scoperta delle sue sensazioni, la nascita dell’Io viene compromessa e ciò espone ai traumi e alle delusioni Non potendolo conoscere, farlo proprio ed amarlo, diventando la pelle del suo corpo una barriera invalicabile, il mondo può apparire come qualcosa di estraneo e minaccioso, qualcosa da temere.

9 Freud ha identificato il punto di partenza nella sensorialità e ha definito libido l’energia vitale che pervade l’individuo. Distribuendosi dentro e sul corpo le eccitazioni sensoriali hanno la funzione di sollecitare l’attenzione del bambino verso il proprio corpo, di farglielo conoscere, di farglielo apprezzare

10 L’educazione sessuale si definisce innanzitutto come “educazione sensoriale” per dare pieno valore esistenziale alla sessualità integrandola nel progetto di vita della persona

11 DICHIARAZIONE UNIVERSALE DEI DIRITTI DELL’UOMO ONU 10 dicembre 1948
Articolo 1 Tutti gli esseri umani nascono liberi ed eguali in dignità e diritti. Essi sono dotati di ragione e di coscienza e devono agire gli uni verso gli altri in spirito di fratellanza. Articolo 3 Ogni individuo ha diritto alla vita, alla libertà ed alla sicurezza della propria persona.

12 REGOLE STANDARD PER L’UGUAGLIANZA DI OPPORTUNITA’ DELLE PERSONE CON DISABILITA’ ONU 20 dicembre1993
Norma 9. Vita familiare e integrità della persona 2.  Le persone con disabilità non dovrebbero essere private della possibilità di vivere la propria sessualità, avere rapporti sessuali sperimentare la paternità o la maternità. Tenendo conto del fatto che le persone con disabilità potrebbero avere delle difficoltà nello sposarsi e nel mettere su famiglia, gli stati dovrebbero incoraggiare la messa a disposizione dei un servizio di consulenza adeguato. Le persone con disabilità devono avere le stesse possibilità di accesso degli altri ai metodi della pianificazione familiare, ed anche a delle informazioni in forma accessibile sul funzionamento sessuale dei loro corpi. 3.  Gli stati dovrebbero promuovere delle misure per cambiare gli atteggiamenti negativi verso il matrimonio, la sessualità, la maternità e la paternità delle persone con disabilità, specialmente nei confronti delle ragazze e delle donne con disabilità, che ancora sono prevalenti nelle società. I mass media dovrebbero essere incoraggiati a svolgere un ruolo importante nel rimuovere atteggiamenti così negativi. 4. Le persone con disabilità e le loro famiglie hanno bisogno di essere pienamente informate riguardo al fatto di prendere delle precauzioni contro gli abusi sessuali e di altra natura. Le persone con disabilità sono particolarmente vulnerabili agli abusi in famiglia, nella comunità, o nelle istituzioni e hanno bisogno di essere educati ad evitare di subire abusi, saper riconoscere quando ne hanno subito uno e denunciare l'accaduto.

13 CONVENZIONE INTERNAZIONALE DEI DIRITTI DELLE PERSONE CON DISABILITA’ ONU dicembre 2007
Articolo 23 - Diritto alla casa e alla famiglia Gli Stati Parte devono prendere misure efficaci ed appropriate per eliminare qualsiasi discriminazione contro le persone con disabilità in tutte le questioni che riguardano il matrimonio, i rapporti familiari e personali e devono assicurare che le leggi, gli usi e le tradizioni nazionali relativi al matrimonio e alle relazioni familiari e personali, non discriminino in ragione della disabilità, in maniera tale che: le persone con disabilità abbiano pari opportunità di [fare esperienza della propria sessualità,] avere rapporti sessuali e altri rapporti intimi e vivere la dimensione genitoriale; sia riconosciuto il diritto di ogni persona con disabilità, che sia in età di matrimonio, di sposarsi e fondare una famiglia sulla base del consenso libero e pieno dei contraenti; siano riconosciuti i diritti delle persone con disabilità di decidere liberamente e responsabilmente riguardo al numero dei figli e all’attesa tra un figlio e l’altro e di avere accesso alle informazioni adeguate alla loro età, all’educazione sessuale e alla pianificazione familiare, ai mezzi necessari a consentire loro di esercitare tali diritti e a pari opportunità di conservare la propria fertilità.

14 LE CONTRATTITUDINI La contrattitudine può dipendere da diversi fattori che sono sempre soggettivi cioè sono sempre riferiti al soggetto-operatore Le contrattitudini appartengono a quegli aspetti che in modo inconscio, irrazionale non professionale inducono reazioni negative o contraddittorie all’interno della relazione fattori ideologici fattori culturali fattori personali (quando l’oggetto entra nell’esperienza) fattori di competenza o di scarso aggiornamento

15 Come difendersi? Avendo piena consapevolezza e prendendo coscienza dei propri limiti senza cadere nell’onnipotenza né nella superficialità Usando meccanismi chiari e comprensibili Non ci si difende con meccanismi filosofici, né con la negazione dell’aspetto emotivo o evitando il coinvolgimento Attivare la curiosità e approfondire culturalmente l’argomento in questione con contributi di diversi orientamenti Attivare la propria capacità di osservazione e di ascolto Aggiornarsi, entrare nel problema, capirne la portata e prepararsi Cercare di non vivere l’impatto con il problema in termini difensivi

16 ES CONCETTO DI SE’ SE’ SOMATICO corporeità IO SE’ PSICHICO ideale dell’Io SUPER-IO

17 Il concetto di sé si struttura e si definisce attraverso attraverso le immagini che vengono rimandate dagli altri Tali immagini generano l’immagine di sé intrapsichica che riguarda contemporaneamente il proprio corpo e le proprie capacità

18 Il senso del Sé emerge progressivamente e si esprime in 3 forme
Sentimento di esser vivi Senso di integrazione (continuità) Senso di personalizzazione (relazione psiche - soma)

19 Iperinvestimento superficiale
Quando al bambino si nega quell’onnipotenza che sola può, all’inizio, consentirgli di essere in rapporto con la realtà allora il bambino percepisce ogni interferenza dall’esterno come un sopruso. Per proteggersi si crea un ... FALSO SE’ Iperinvestimento superficiale e scissione tra FALSO SE’ parte acquiescente, sottomessa adattata al mondo esterno VERO SE’ parte che si ritira e si isola

20 AUTONOMIA AUTOSTIMA IDENTITA’ SESSUALE
Nel concetto di Sé è compreso quello di identità sessuale che rappresenta uno dei quattro bisogni fondamentali dell’individuo: ATTACCAMENTO AUTONOMIA AUTOSTIMA IDENTITA’ SESSUALE

21 Schema di attaccamento sicuro
Fiducia nella disponibilità, nell’aiuto e nella comprensione che la figura di riferimento genitoriale dimostra Acquisizione della SICUREZZA DI BASE FIDUCIA IN SE STESSO (nella propria autonomia) FIDUCIA NEGLI ALTRI (nella relazione)

22 Schema di attaccamento disorganizzato e insicuro
Comunicazioni confuse e ambivalenti (doppio legame) che impediscono una decodificazione e una risposta corretta INCERTEZZA E AMPLIFICAZIONE DELL’ANGOSCIA DI SEPARAZIONE TENDENZA A DIPENDERE E AD AGGRAPPARSI ANSIA NELL’ESPLORAZIONE DEL MONDO

23 Schema di attaccamento dipendente
Schema di tipo “simbiotico o subordinato” caratterizzato dall'introiezione della necessità della vicinanza dell’altro Terrore più o meno consapevole della perdita del partner ESAGERATE ANGOSCE DI GELOSIA E DI ABBANDONO

24 Schema di attaccamento evitante
Mancate risposte alle richieste di affetto (o di aiuto) da parte delle figure genitoriali Comportamento difensivo con tendenza a disattendere le aspettative. Gratificazioni basate quasi esclusivamente sulle proprie attività (motorie,esplorative, autoerotiche) Incapacità di instaurare rapporti sereni e stabili. Abituale sfiducia nel sentimento d’amore e nella possibilità di essere considerato oggetto d’amore Incapacità ad abbandonarsi alle emozioni e al piacere sessuale. Tendenza a vivere senza ricercare l’amore e il sostegno degli altri ma puntando all’autosufficienza emozionale

25 Pulsionalità Progettualità Intimità
Senza pulsionalità rapporto noioso,tenerezza che diventa compassione Senza progettualità esaurimento con sofferenza della relazione Senza intimità senso di vuoto di significato, esagerato erotismo

26 La malattia mentale è per definizione malattia della relazione, è l’incapacità di instaurare collegamenti con il mondo e con gli altri Qualunque disarticolazione della mente, rompendo la relazione, ostruisce un corretto rapporto tra sé e l’ambiente e distrugge parte della condizione dell’uomo

27 Il disagio mentale è un’esperienza individualizzante ed individuale
Il disagio mentale è un’esperienza individualizzante ed individuale. Proprio perché inchioda e spezza la relazione produce una distanza tra il desiderio e la possibilità e soprattutto tra sé e gli altri

28 relativa ai caratteri sessuali secondari, forma generale del corpo
Il passaggio dal concetto di dimorfismo sessuale cioè differenza non solo anatomico-funzionale, ma di ruolo, tra maschio e femmina a quello di identità sessuale integrazione tra aspetti biologici, psicologici e culturali, è recentissimo Identità genetica relativa ai cromosomi sessuali Identità gonadica relativa ai gameti Identità sociale relativa a ruoli e status Identità sessuale Identità somatica relativa ai caratteri sessuali secondari, forma generale del corpo Identità psicologica relativa al vissuto

29 Il desiderio Il desiderio è un’emozione che spinge ad agire verso un
oggetto o una situazione per soddisfare un bisogno e conseguirne piacere e gratificazione... ...ma anche la componente psicobiologica che precede, promuove e accompagna l’eccitazione e spinge ad attuare il comportamento sessuale L’intensità del desiderio ha due componenti che sfumano una nell’altra e sono tra loro interconnesse. Una più endogena che storicamente è stata definita “libido” e una acquisita di tipo motivazionale

30 La “libido” Ipotalamo Ippocampo Amigdala Nucleo accumbens
comportamento anticipatorio Ippocampo valuta la probabilità di insuccesso Amigdala seleziona l’incentivo dominante Nucleo accumbens comportamento consumatorio Corteccia prefrontale Rinforza la probabilità di successo Corteccia orbitaria Idoneità sociale

31 La componente motivazionale
Aspetti cognitivi Aspetti emotivi Aspetti relazionali Fortemente soggettivi e influenzati dal momento storico e culturale individuale Ricerca del piacere Affermazione della identità sessuale Sentirsi amati Sentirsi stimati Sentirsi in relazione Sentirsi vitali Sentire il piacere di dare Accrescere le abilità sessuali Congruenza tra la percezione del proprio e altrui stato emotivo e quello che noi vorremmo che fosse Equilibrio tra sistema sessuale e sistemi motivazionali interpersonali S.di accudimento S. di attaccamento S. agonistico S. cooperativo

32 IMMAGINE DI SE’ DISTORTA
MANCANZA DI CORPOREITA’ IMMAGINE DI SE’ DISTORTA L’immagine di sé è la risultante di come il disabile si rappresenta ma anche di come percepisce che gli altri lo percepiscono. E’ naturale che se chi lo osserva è malinconico, turbato, preoccupato trasmetterà un’immagine distorta. Il disabile introietterà questa immagine e restituirà un’immagine di sé malinconica, angosciata, infelice, insicura che aumenterà, in un inevitabile circolo vizioso, aspettative svalorizzanti e immagini svalorizzate. Difficoltà ad operare identificazioni, ansie ed angosce costantemente presenti, difficile accettazione, isolamento della famiglia e del sociale che rendono problematico non solo il contatto fisico ma anche il creare fantasie su di esso

33 La domanda da porsi non è se una persona con disabilità mentale ha una sua sessualità ma come egli vive, o meglio, può vivere, esprimere, usare, governare la propria sessualità. Nel caso del disabile fisico siamo di fronte ad una "incapacità di fare", mentre nel caso del disabile mentale si tratta di una "incapacità nella responsabilità di fare".

34 Nelle persone con disabilità la dimensione della sessualità non è legittimata, o addirittura è completamente negata. Per superare questo limite abbiamo a disposizione due modelli di lavoro: il modello medico e il modello sociale. Il primo lavora sul singolo individuo portatore di disabilità, aiutandolo a raggiungere la migliore autonomia possibile; Il secondo, invece, si basa su di un approccio che interpreta la disabilità come un prodotto sociale, pertanto pone l'accento su come abbattere la condizione di svantaggio superando così la disabilità. Secondo il modello sociale è opportuno che la società fornisca gli strumenti per ridurre l'handicap, inteso come svantaggio sociale. L'intervento più corretto è senza dubbio quello educativo sottolineando che ci sono tempi e modi per vivere la sessualità.

35 Problema spinoso: soddisfazione erotica e consumazione del rapporto sessuale
II confronto con questo problema deve, innanzitutto, muovere da un presupposto fondamentale: non esiste una regola da applicare in modo generalizzato, né esistono ricette confezionate per un certo numero di situazioni standard. La sessualità si esprime infatti con caratteri individualizzati che riflettono le caratteristiche della persona e la sua storia.

36 Non sempre il disabile comprende le leggi e gli impulsi che regolano la sua sessualità ed è opportuno che chi si occupa di lui scopra tali meccanismi in modo da trasmettergli nozioni anatomiche, adattandole alla sua personalità, e in modo da sviluppare l’aspetto senso-motorio dell’individuo, aiutandolo a formarsi un’immagine del proprio corpo e delle sue funzioni. Al tempo stesso è importante che il soggetto disabile faccia esperienza della propria sessualità a livello della sua comprensione.

37 Anche per lui, infatti, non è sufficiente solo il rapporto corporale-genitale per esprimere il dialogo tra due persone, ma occorre un rapporto intersoggettivo con una dimensione affettiva più ampia e comprendente vari livelli di sensibilità. Per ottenere un valido approccio del disabile con la sessualità, è necessario quindi sollecitare, permettere e favorire incontri e amicizie che, a vario livello, educhino la sua sensibilità affettiva, dato che il blocco dello sviluppo cognitivo dei disabili non corrisponde ad un blocco affettivo, anzi talvolta il disabile rivela una particolare disponibilità affettiva verso chi lo circonda.

38 Un corpo è un luogo dove c’è il desiderio.
Nei disabili psichici non ci sono confini certi tra corpo e mente, tra sessualità ed affettività. Molto spesso nei comportamenti dei disabili mentali una ricerca di conferme passa attraverso il corpo. Un corpo è un luogo dove c’è il desiderio. Quando parliamo di sessualità, parliamo di corporeità che vuol dire entrare in relazione con il corpo dell’altro, avere fiducia nell’altro. L’incontro con il corpo vuol dire anche giocare con il proprio e l’altrui corpo; ma spesso si ha paura di aprire il proprio corpo alla relazione con gli altri. Dobbiamo accettare il fatto che i disabili sperimentino tra loro il proprio corpo.

39 In misura diversa, tale dimensione relazionale può sfociare in un’attività autoerotica, accompagnata di solito da un immaginario erotico, fondato su evidenti aspirazioni di vita di coppia; oppure in una necessità di forte protezione, che può manifestarsi come il bisogno di ricevere cure e anch’essa può diventare la base per un rapporto di coppia. Inoltre il problema sessuale è una questione interpersonale e quindi va risolto tenendo in considerazione gli altri aspetti della vita di relazione del disabile.

40 La sessualità è un comportamento appreso e come tale va insegnato.
Spesso le famiglie non sono preparate e hanno paura di affrontare il tema della sessualità.

41 Il disabile eterno bambino Famiglia handicappata
Tutti i rapporti affettivi sono mediati dalla condizione di handicap. La famiglia non esiste se non come famiglia di disabili. La sessualità si carica di angoscia e di incertezze. Il risultato è un “imbozzolamento” Famiglie che non esaminano né valutano criticamente le potenzialità del figlio privandolo della possibilità di cambiamenti evolutivi La sessualità, vissuta come trauma, deve venir negata, cancellata così come la crescita del figlio Famiglia che ha elaborato il lutto Famiglia che ha elaborato nei suoi membri il lutto per la nascita del figlio e, pur con la limitazione impostale, è riuscita a vivere la propria vita e non ad agire l’angoscia della disabilità. Tutti vivono la sessualità “con” il disabile e non “in funzione” di esso.

42 Qualche suggerimento…
Dare autonomia alle scelte del disabile Cercare di capire non in modo estemporaneo e improvvisato quale è il reale bisogno sottostante o retrostante alle espressioni manifestate sia verbali che comportamentali Il “credito di rischio” va attentamente considerato ma ciononostante va agito perché fa parte del processo di autonomizzazione del disabile. Ad ogni rischio dominato corrisponde un compenso in termini di maturazione della personalità Valutare se vi è correlazione tra bisogno specifico, a livello di integrazione cognitiva ed affettiva o tra tipo di soddisfazione ipotizzabile e livello di comprensione delle implicazioni e delle conseguenze Non sostituirsi al disabile decidendo per lui quello che è meglio

43 Cosa fare? ATTENZIONE AL CORPO EDUCAZIONE SESSUALE RISPOSTE VERE
TENERE CONTO DELLE OCCASIONI ASSISTENZA SESSUALE

44 Attribuire responsabilità e autonomia
Rispettare la libertà di scelte e decisioni Seguire senza sostituirsi Comprendere i significati mascherati, latenti, manifesti Mantenere la persona responsabile del processo Identificarla nel qui ed ora Identificare il livello evolutivo al quale si colloca Operare l’intervento al livello individuato valutando i limiti dell’intervento Saper restituire il senso di ciò che si comprende Convertire circolarità chiuse in linee aperte e orientate Rendere espliciti passaggi confusi

45 Creare uno schema personale per poter operare le connessioni
Saper produrre ipotesi e non soluzioni Saper distinguere tra problemi di tipo reattivo e problemi di tipo strutturale Saper valutare criticamente e saper riformulare

46 Identificazione dei livelli logici, emotivi e relazionali
Consapevolezza degli elementi che facilitano, ostacolano, bloccano l’affettività e la sessualità Identificazione dei livelli logici, emotivi e relazionali Identificazione del CONTENUTO e del PROCESSO come VISSUTO e come REALTA’ Identificazione della capacità e del grado di SIMBOLIZZAZIONE Identificazione delle variabili culturali, familiari e sociali Lettura dei CONTESTI Lettura dei fattori condizionanti Valutazione della pregnanza emotiva Analisi delle convenzioni VIOLATE e delle convenzioni VIOLABILI Analisi del livello di sofferenza

47 Sessualità ideale e deviante
IDEALE DEVIANTE Identità sessuale Acquisita Incerta Impulso sessuale Accettato, modulabile Temuto, insistente Coatta, rigida ripetitiva Spontanea, giocosa sperimentale Attività Ansia, colpa,odio, violenza Rispetto, amore tenerezza Sessualità mista a Trattato come un oggetto, temuto, disprezzato, odiato Accettato con fiducia percepito nei suoi bisogni allo scopo di condividere il piacere Partner

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