La presentazione è in caricamento. Aspetta per favore

La presentazione è in caricamento. Aspetta per favore

Firenze ottobre 2007 Società italiana epidemiologia psichiatrica

Presentazioni simili


Presentazione sul tema: "Firenze ottobre 2007 Società italiana epidemiologia psichiatrica"— Transcript della presentazione:

1 Firenze ottobre 2007 Società italiana epidemiologia psichiatrica
Firenze ottobre Società italiana epidemiologia psichiatrica. VIII Congresso Nazionale Salute mentale nell’adolescenza. Bisogni, prevenzione e governo clinico Francesco Nardocci Presidente Società Italiana Neuropsichiatria Infanzia e Adolescenza Servizio NPIA Azienda USL Rimini

2 La salute mentale è una parte integrante della salute che permette alla persona di realizzare le proprie capacità, intellettive emotive e relazionali. In una prospettiva di vita equilibrata e positiva ogni persona è maggiormente capace di fronteggiare gli eventi negativi della vita , può lavorare produttivamente e vantaggiosamente, è maggiormente in grado di contribuire positivamente alla propria comunità. I disturbi mentali , colpendo la salute mentale, impediscono o diminuiscono la possibilità di raggiungere questi traguardi

3 La salute intesa non solo come mancanza di malattia ma come benessere, e sua tutela, non è quindi un obiettivo esclusivo dei servizi sanitari La salute mentale non può essere intesa come competenza esclusiva degli specialisti della rete sanitaria per le malattie mentali (Piano d’Azione sulla Salute Mentale per l’Europa; OMS Helsinki Libro Verde della Commissione delle Comunità Europee 2005) L’obiettivo della salute mentale è un obiettivo di politiche generali, e non solo di sanità pubblica, e di uno sforzo collettivo di una rete complessa di interventi.

4 La salute mentale in infanzia e adolescenza non può prescindere dal contesto complessivo di vita del bambino, la famiglia, la scuola, la realtà sociale circostante e quindi dall’interagire dei servizi specialistici, della rete sanitaria di base (pediatria e medicina di base), delle famiglie, dei servizi scolastici e educativi, dei servizi sociali e del privato sociale. Contrasto delle disuguaglianze, integrazione tra sanitario sociale e educativo, interventi di prevenzione, divengono gli assi centrali della programmazione e delle attività.

5 Salute mentale e “cultura dell’infanzia” in una prospettiva preventiva indirizzano quindi gli interventi non solo verso il contrasto della povertà e le condizioni di deprivazione psicoaffettiva, ma anche ad affrontare le condizioni individuali e famigliari di “rischio psicosociale” sottese alla dispersione scolastica, al lavoro minorile, all’immigrazione.

6 PREVALENZA IN % DEI DISTURBI PSICHIATRICI PER SESSO ED ETA’
Dist. Condotta Iperattività Dist. Emozionale Somatizzazione + di 1 disturbo MASCHI 4-11 721 6,5 10,1 - 19,5 12-16 608 10,4 7,3 4,9 4,5 18,8 4-16 1329 8,1 8,9 7,9 19,2 FEMMINE 1,8 3,3 10,7 13,5 624 4,1 3,4 13,6 21,8 1345 2,7 11,9 16,9 Fonte dei dati: Ontario Child Health Study – anno 1995

7 TASSO DI UTILIZZO DEI SERVIZI NEI BAMBINI CON DISTURBI PSICHIATRICI PER ETÀ E SESSO
Servizio di salute mentale Ambulatori di medicina generale e pediatrica MASCHI 4-11 368 19,2% 65,3% 12-16 341 16,2% 56,6% 4-16 709 18,1% 62,2% FEMMINE 18,2% 66,8% 360 9,4% 43,8% 14-16 728 13,5% 54,3% Fonte dei dati: Ontario Child Health Study – anno 1995

8 ALCUNE CONSIDERAZIONI DALL’ONTARIO CHILD HEALTH STUDY
il carico di sofferenza determinato dai disturbi psichiatrici infantili è molto alto e l’intervento clinico individuale nel rapporto 1 a 1 non può intaccare e ridurre molto questo carico il nodo centrale della prevenzione e degli interventi precoci dovrebbe orientarsi a ridurre i fattori di rischio e a potenziare i fattori protettivi (Ruolo della resilience)

9 ALCUNE CONSIDERAZIONI DALL’ONTARIO CHILD HEALTH STUDY
la prevalenza dei disturbi psichiatrici, così come gli scarsi risultati scolastici e il disadattamento sociale, varia significativamente con il variare dei livelli di reddito il basso reddito influenza la morbilità psicosociale al di là del livello scolastico della madre e delle cattive relazioni famigliari. I fattori economici (basso reddito) e i fattori non economici (basso livello scolastico della madre e cattive relazioni famigliari) hanno significativi ma indipendenti effetti sulla prevalenza della morbilità psicosociale.

10 PROGETTO DI RICERCA PRISMA. (PROGETTO ITALIANO SALUTE MENTALE)
Prima ricerca italiana che ha indagato la prevalenza dei disturbi psichiatrici tra i preadolescenti di età compresa tra i 10 e i 14 anni. La ricerca è stata coordinata dall’IRCSS Eugenio Medea, La Nostra Famiglia, Bosisio Parini /(Lecco) e realizzata in sette città italiane. Lecco, Milano, Roma, Rimini, Pisa, Cagliari e Conegliano Non ci sono differenze significative tra maschi e femmine nei comportamenti “esternalizzati” (problemi della condotta, aggressività) mentre nei comportamenti “internalizzati” ( ansia depressione) prevale in maniera significativa il sesso femminile

11 PROGETTO DI RICERCA PRISMA (PROGETTO ITALIANO SALUTE MENTALE)
Non viene confermato la distinzione che vedeva i maschi più aggressivi e problematici sul piano delle condotte sociali (campione di responders) I problemi di coppia hanno ripercussioni importanti sull’assetto psicologico dei figli. Nessuna associazione è stata trovata nel caso di soggetti orfani di un genitore I livelli socio economici della famiglia influenzano significativamente i problemi dei ragazzi: bassi livelli socio-economici sono significativamente correlati ai maggiori rischi di ammalarsi

12 LA PREVALENZA DEI DISTURBI PSICHICI NEL CAMPIONE STUDIATO
Soggetti per cui sono stati soddisfatti i criteri per un disturbo psichico secondo il DSM IV 9,1% Disturbi d’ansia 7% ( 5 % disturbo ossessivo compulsivo, il 12% disturbo post traumatico da stress) Depressione meno dell’1% ADHD meno del 2% Disturbi della condotta 1%

13 Correlazione dimensione genetica/fattori sociali
LE VALUTAZIONI SULLA PREVALENZA DEI DISTURBI PSICHICI NEL CAMPIONE STUDIATO Si conferma come il principale elemento rischio siano i fattori socio-economici: bassi livelli socio-economici sono significativamente correlati ai maggiori rischi di ammalarsi Correlazione dimensione genetica/fattori sociali Nei disturbi d’ansia: nella fobia sociale maggiore prevalenza nelle femmine, il dist. ossessivo-compulsivo è più diffuso nei maschi; alto valore del DPTS

14 ADHD: valore molto inferiore a quelli della letteratura internazionale
LE VALUTAZIONI SULLA PREVALENZA DEI DISTURBI PSICHICI NEL CAMPIONE STUDIATO Depressione: valore molto inferiore a quelli della letteratura internazionale ADHD: valore molto inferiore a quelli della letteratura internazionale Disturbi della condotta: valore molto inferiore a quelli della letteratura internazionale senza differenze tra i sessi

15 LA NASCITA DEI SERVIZI: DALL’ITALIA “SPECIALE” E DELL’EMARGINAZIONE INFANTILE DEGLI ANNI ‘60

16 LA NASCITA DEI SERVIZI: DALL’ITALIA “SPECIALE” E DELL’EMARGINAZIONE INFANTILE DEGLI ANNI ‘60

17 LA REALTA’ SCOLASTICA SPECIALE IN ITALIA
ANNO SCOLASTICO Anno ALUNNI IN CLASSI DIFFERENZIALI 40573 ALUNNI IN CLASSI SPECIALI 60490 TOTALE 101063 * RIPETENTI 500761

18 LA REALTA’ ISTITUZIONALE IN ITALIA
ANNO 1966 Una categoria di ricoverati Più categorie Altre Categorie BREFOTROFI 7.345 - ORFANOTROFI 50.815 44.017 POVERI O ABBANDONATI 16.727 68.970 ANORMALI SENSORIALI 8.942 877 MINORATI FISICI 2.457 1.041 MINORATI PSICHICI 8.123 4.912 TOTALE 94.409 12.417 TOTALE COMPLESSIVO

19 DALLA RELAZIONE DI ACCOMPAGNAMENTO AL “PROGETTO OBIETTIVO SALUTE MENTALE 1998-2000”
DISTRIBUZIONE DEI SOGGETTI GIA' DEGENTI NEGLI EX O.P. (anno 1997) SOGGETTI DIMESSI E INSERITI IN STRUTTURE RESIDENZIALI (INTERNE O ESTERNE ALL’EX OP) TOTALE ,7% PAZIENTI PSICHIATRICI PAZIENTI NON PSICHIATRICI 3.085 47,8% 3.096 47,9%

20 DALLA RELAZIONE DI ACCOMPAGNAMENTO AL “PROGETTO OBIETTIVO SALUTE MENTALE 1998-2000”
DISTRIBUZIONE DEI SOGGETTI GIA' DEGENTI NEGLI EX O.P. (anno 1997) PAZIENTI ANCORA IN ATTESA DEL SUPERAMENTO MANICOMIALE TOTALE ,4% PAZIENTI PSICHIATRICI PAZIENTI NON PSICHIATRICI 2.421 52,3% 2.214 47,7%

21 LA REALTA’ SPECIALE ED ISTITUZIONALE IN PROVINCIA DI MODENA
Anno 1972 Anno 1970 MINORI CON HANDICAP IN ISTITUTO 502 - ALUNNI IN CLASSI DIFFERRENZIALI 173 640 ALUNNI IN CLASSI SPECIALI 520 1037 TOTALE 1195 ALUNNI IN CLASSI DIFFERENZIALI E SPECIALI SUL TOTALE DEI FREQUENTANTI (1972) 4,1%

22 LO SVILUPPO DEI SERVIZI E L’EVOLUZIONE DEGLI INTERVENTI

23 UTENZA DELLA NPI: DISTRIBUZIONE PER PATOLOGIA Confronto anni 1980-1994 REGIONE EMILIA ROMAGNA
CENSIMENTO anno 1980 ANAGRAFE REGIONALE anno 1994 PATOLOGIE NEUROMOTORIE 38,2% 11,4% PATOLOGIE COGNITIVE 26,4% 30,6% PATOLOGIE SENSORIALI 16,6% 2,9% TOTALE 81,2% 44,9% DISTURBI RELAZIONALI E AFFETTIVI - 39,1%

24 REGIONE EMILIA ROMAGNA
UTENZA DELLA NPI: DISTRIBUZIONE PER FASCE D’ETA’ Confronto anni REGIONE EMILIA ROMAGNA FASCE D’ETA’ CENSIMENTO anno 1980 ANAGRAFE NPI anno 1998 0-5 23,4% 22,3% 6-10 41,4% 37,5% 11-14 30,7% 18,1% >14 4,4% 23,6%

25 L’EVOLUZIONE DELLE STRATEGIE OPERATIVE NEL CONSOLIDAMENTO DEI SERVIZI.
I DATI PIEMONTESI E EMILIANI

26 UTENZA SERVIZI NPI (2005) 35.437 36.818 5,24% 5,95% 31,5% 26,8% 2,1%
PIEMONTE EMILIA ROMAGNA PAZIENTI IN CARICO 35.437 36.818 PAZIENTI IN CARICO SU POPOLAZIONE TARGET 5,24% 5,95% % CERTIFICAZIONI SU PAZIENTI IN CARICO 31,5% 26,8% % CERTIFICAZIONI SU POPOLAZIONE TARGET 2,1% 2,3% Fonte: Sistemi informativi Regione Piemonte – Regione Emilia Romagna; Rielaborazione

27 PERCENTUALE DI UTENZA PER FASCE DI ETA’ (2005)
PIEMONTE EMILIA ROMAGNA 0 - 5 24,8% 21,0% 6 - 10 35,0% 39,2% 18,6% 19,1% 21,5% 20,5% Fonte: Sistemi informativi Regione Piemonte – Regione Emilia Romagna; Rielaborazione

28 UTENZA PER AREE DIAGNOSTICHE (2005)
PIEMONTE EMILIA ROMAGNA DISTURBI COMPORTAMENTI E EMOZIONALI 33,5% 27,5% AUTISMO E RITARDO MENTALE 16,2% 16,1% TOTALE AREA PSICOPATOLOGICA 49,7% 43,6% AREA NEUROPSICOLOGICA 29,1% 40,9% AREA NEUROLOGICA 12,1% 12,2% AREA DEFICIT SENSORIALI 1,4% 2,2% Fonte: Sistemi informativi Regione Piemonte – Regione Emilia Romagna; Rielaborazione

29 LA SALUTE MENTALE DEGLI ADOLESCENTI, LA COMPLESSITÀ DEI BISOGNI, LA RETE DEI SERVIZI

30 DAL DOCUMENTO DELLA ASSOCIAZIONE CULTURALE PEDIATRI “SERVIZI SANITARI PER L’ETÀ EVOLUTIVA” 2004
Il problema dell’offerta di servizi di prevenzione, informazione e cura per adolescenti non è mai stato affrontato nella sua interezza , neppure per quanto riguarda le strutture di accoglimento. I Consultori hanno fra i loro clienti pochissimi adolescenti, tanto che alcune Regioni hanno tentato l’istituzione di Consultori giovani che hanno raggiunto un numero discreto di ragazze ( in alcune aree dell’Emilia Romagna fino a raggiungere il 10% della popolazione femminile anni, ma un numero trascurabile di ragazzi). La scuola, ha avuto qualche anno fa, con il Progetto giovani, il Progetto 2000, e l’istituzione dei CIC (centri di consulenza di istituto) un periodo di buona attività con finanziamenti ministeriali attualmente sostituiti con progetti finalizzati all’interno dell’autonomia amministrativa degli Istituti. Ma di fatto si è assistito alla progressiva perdita di entusiasmo da parte degli insegnanti referenti, anche per l’insufficiente appoggio ricevuto da parte dei servizi.

31 UTENTI NPI/TUTELA MINORI Azienda USL di Rimini. Anno 2005
NUMERO UTENTI % TOTALE popolazione U.O. di NPI 2530 5,4% 48.256 TUTELA MINORI 3233 6,7% TOTALE 5763 12,1% Fonte dei dati: Sistemi informativi NPI e Servizio Tutela Minori; AUSL Rimini

32 UTENTI TUTELA MINORI Azienda USL - Distretto di Rimini
UTENTI TUTELA MINORI Azienda USL - Distretto di Rimini. Anni 2001 2005 UTENTI IN CARICO 1666 2239 % UTENTI SU POPOLAZIONE MINORILE 6,2% 7,2% DISAGIO FAMILIARE 51,0% 38,0% PER DIFFICOLTA’ ECONOMICHE 26,0% 37,0% DISAGIO FAMILIARE PSICHICO - 3,0% DISAGIO FAMILIARE DIPENDENZE PATOLOGICHE 1,0% Fonte dei dati: Sistema informativo Servizio Tutela Minori; AUSL Rimini

33 UTENTI TUTELA MINORI Azienda USL - Distretto di Rimini
UTENTI TUTELA MINORI Azienda USL - Distretto di Rimini. Anni UTENTI IN CARICO 2001 2005 PER DIFFICOLTA’ ECONOMICHE FASCIA DI ETA’ 0-6 ANNI 21,9% 40,4% Fonte dei dati: Sistema informativo Servizio Tutela Minori; AUSL Rimini

34 UTENTI TUTELA MINORI Azienda USL - Distretto di Rimini
UTENTI TUTELA MINORI Azienda USL - Distretto di Rimini. Anni UTENTI IN CARICO 2001 2005 MINORI IMMIGRATI 23,4% 35,8% NAZIONALITA’ PRESENTI 40 47 Fonte dei dati: Sistema informativo Servizio Tutela Minori; AUSL Rimini

35 UTENTI TUTELA MINORI Azienda USL - Distretto di Rimini
UTENTI TUTELA MINORI Azienda USL - Distretto di Rimini. Anni 2001 2005 MINORI IN CARICO SU PROVVEDIMENTO DELL’AUTORITA’ GIUDIZIARIA 305 362 % SUI MINORI IN CARICO AL SERVIZIO 18,3% 16,1% % SULLA POPOLAZIONE MINORILE 1,1% 1,2% Fonte dei dati: Sistema informativo Servizio Tutela Minori; AUSL Rimini

36 CHI È RESPONSABILE PER LA SALUTE MENTALE IN ETÀ EVOLUTIVA
Il maggior problema attualmente è la frammentazione dei servizi sanitari per l’infanzia , che rende estremamente difficoltoso il raggiungimento dell’obiettivo di un funzionamento integrato e professionalmente multidisciplinare (British Medical Journal, 1997, 315.)

37 NON C’E’ SALUTE SENZA SALUTE MENTALE
Il primo e principale punto che emerge è la persistente frammentazione dei Servizi sanitari per l’infanzia e l’età evolutiva Manca a livello locale, regionale come aziendale, un’entità che rappresenti adeguatamente il complesso dei bisogni di salute e su questa base sappia orientare l’utilizzo delle risorse , sia secondo considerazioni di priorità sia secondo considerazioni di uso efficace delle risorse esistenti. Tale tematiche si pone in molti paesi industrializzati, indipendentemente dai sistemi adottati per quanto riguarda l’organizzazione delle cure in età evolutiva.

38 Una parte consistente e con ogni evidenza sempre più rilevante dei problemi di salute del bambino, dall’epoca prenatale fino all’adolescenza, può trovare adeguate risposte solo con il coinvolgimento di settori della società diversi da quello sanitario, in particolare: le politiche economiche e sociali, la scuola e più in generale i mezzi di comunicazione, la legislazione sulla tutela dei diritti del bambino, i servizi sociali, l’ambiente ecc

39 I RICOVERI PSICHIATRICI IN ADOLESCENZA: ALCUNE RIFLESSIONI

40 I RICOVERI PSICHIATRICI IN ADOLESCENZA: ALCUNE RIFLESSIONI

41 Rispetto alla questione emergenza psichiatrica in adolescenza, un aspetto del tutto particolare si riferisce a quelle situazioni in cui si manifestano, solitamente in condizioni di urgenza, gravi disturbi psichici in adolescenza tali da richiedere un ricovero ospedaliero

42 Non si hanno, allo stato attuale, particolari suggerimenti e indicazioni da parte della letteratura internazionale e nazionale su questo tema Il documento dell’OMS del 2003 (“Caring for children and adolescent with mental disorders”) richiama con forza la necessità di evitare la “psichiatrizzazione” di problemi del normale sviluppo psico-sociale degli adolescenti ma invita a considerare l’esigenza di adeguati e appropriati interventi per i bambini e gli adolescenti con “inequivocabili” disordini mentali

43 Il documento del National Institute of Mental Health americano del 2001 (“Research on Child and Adolescent Mental Health”) segnala negli Stati Uniti un tasso di ospedalizzazione degli adulti del 6 ‰ mentre l’analogo tasso di ospedalizzazione per gli adolescenti anni viene indicato variare tra il 2 e il 3 ‰ (per quanto riguarda il tasso di ospedalità psichiatrica in età adulta, la Gran Bretagna ha un tasso del 3,2 ‰, l’Italia del 2,7 ‰) Più preciso il documento è sui costi. Le spese totali per la salute mentale in l’infanzia raggiungevano i 6,9 miliardi di dollari nell’anno Le spese complessive per interventi in regime di ricovero ospedaliero per la fascia anni rappresentavano il 38%, equivalente a 2,6 miliardi di dollari

44 Eppure l’editoriale del “Issues in Mental Health Nursing” (vol. 25, n
Eppure l’editoriale del “Issues in Mental Health Nursing” (vol. 25, n.4, giugno 2004) dall’inequivocabile titolo “Beat’em up, lock’em up, or give’em up: the disgraceful routes to mental health services for american children” sembra indicare che anche negli Stati Uniti nonostante quei finanziamenti la presa in carico e la cura dei bambini e degli adolescenti affetti da gravi problemi emozionali rappresenti ancora un problema di difficile approccio

45 Da una ricerca italiana (Besana e Spinelli, “I ricoveri psichiatrici in adolescenza nella Regione Piemonte” 2001) In adolescenza: Le patologie età-dipendenti ad esordio nell’infanzia (disturbi relazionali, psicosi, ritardo mentale, difficoltà d’identità-separazione) possono mostrare un’importante viraggio clinico sintomatologico, presentando nuove e più marcate difficoltà gestionali associandosi ad altri quadri clinici, Soggetti precedentemente asintomatici possono presentare disturbi comportamentali e devianze sociali di assai difficile e complessa gestione, In almeno ⅓ dei casi si associano alla patologia psichiatrica altre comorbidità e/o problematiche psico-sociali in modo da rendere difficoltosa una corretta presa in carico,esitando spesso in percorsi inadeguati

46 Totale Maschi Femmine 3109 1249 1860 1,4 ‰ 1,1 ‰ 1,7 ‰
Ricoveri ordinari anni DRG (valori assoluti e tassi di ospedalizzazione) anno Dati nazionali Totale Maschi Femmine 3109 1249 1860 1,4 ‰ 1,1 ‰ 1,7 ‰

47 Numero di ricoveri totale
Ricoveri Ordinari Ripetuti in % dal 2002 al primo semestre 2005 per i DRG (Pazienti anni residenti in Emilia-Romagna; coorte iniziale al 2002: 199 Pazienti) Numero pazienti Numero di ricoveri totale % Ricoveri ripetuti 103 208 26%

48 RICOVERI RIPETUTI REGIONE TOSCANA ANNO 2002
+ di un ricovero Media di ricoveri annui Hanno cambiato DRG Pazienti 14-17 anni 21% 3.6 31% 18-20 anni 22% 3.0 13%

49 OBIETTIVI PER IL FUTURO
Maggiore conoscenza e maggiori investimenti Precisazione dei percorsi di cura: psicosi, depressione, disturbi alimentari; differenziazione per genere e per età Ricoveri Ordinari/Day Hospital Acquisizione di competenze di rete: neuropsichiatria infantile, servizi di psichiatria, servizi sociali, pediatria e medicina di base

50 OBIETTIVI PER IL FUTURO
Focalizzare sui percorsi di ricovero e sulle dimissioni protette (accordi di programma e protocolli interservizi) Affrontare l’inadeguatezza dell’utilizzazione delle aree di ricovero allestite per i pazienti adulti. Potenziamento di aree di ricovero età specifiche e organizzate per bacini di utenza predefiniti Potenziare e diffondere l’allestimento di comunità terapeutiche semiresidenziali e residenziali.

51 IN CONCLUSIONE L’emergenza e il ricovero in psichiatria adolescenziale è un problema di luoghi di cura adatti e di specifiche competenze clinico gestionali della rete ma è anche un primario problema di organizzazione dei servizi, di particolari attenzioni agli aspetti legati alla individuazione precoce e alle dimissioni protette, di un funzionamento della rete dei servizi che possa contare su luoghi di cura alternativi al ricovero e su comunità terapeutiche, di un organico raccordo e coordinamento delle attività di presa in carico e cura tra i vari settori operativi.

52 LO STATO DEI SERVIZI DI NEUROPSICHIATRIA O DI SALUTE MENTALE DELL’INFANZIA E DELL’ADOLESCENZA

53 SU 20 REGIONI… In 12 i servizi sono istituiti formalmente
In 8 hanno una denominazione chiara e univoca In 7 c’è un tavolo specifico regionale Solo in 3 hanno organizzazione stabile in UOC In 9 non è prevista la discussione di budget

54 AFFERENZA DIPARTIMENTALE…
Su 20 regioni, i servizi … In 4 hanno afferenza univoca al DSM In 4 hanno afferenza univoca al DMI Nelle altre 12 hanno afferenza mista e eterogenea

55 NELLE 10 REGIONI IN CUI È CONOSCIUTO IL NUMERO DI OPERATORI…
Si può avere da 1 operatore ogni 680 minori a 1 operatore ogni minori…

56 CHE “SERVIZI” PER LA PSICHIATRIA DELL’INFANZIA E DELL’ADOLESCENZA?

57 MA E’ POSSIBILILE SCINDERE L’INTERVENTO DI SALUTE MENTALE PER GLI ADOLESCENTI
DAL CONTINUUM NATURALE NELLO SVILUPPO EVOLUTIVO DALL’ INFANZIA ALL’ETA’ ADULTA? DALL’ESIGENZA DI GARANTIRE CONTINUITA’ NELLE CURE E NEI LIVELLI DI COMPETENZA E QUALITA’?

58 NECESSITA’ CHE I DIVERSI MODELLI ORGANIZZATIVI REGIONALI INDIRIZZINO VERSO
LA CONFIGURAZIONE DI AREE OPERATIVE DI NPIA/SALUTE MENTALE ETA’ EVOLUTIVA SU MODELLI ORGANIZZATIVI CHE HANNO DIMOSTRATO LA LORO EFFICIENZA E EFFICACIA(DSM/DIPARTIMENTO M.I.) IN TUTTTI I TERRITORI REGIONALI L’ATTIVAZIONE DI AREE OPERATIVE INTERSERVIZI E INTERDIPARTIMENTALI CHE DEFINISCANOALCUNI OBIETTIVI STRUTTURATI E INIZIALI DEL LORO RACCORDO

59 LA CONTINUITA’ DEI PROCESSI DI PRESA IN CARICO E CURA AL COMPIMENTO DEL 18° ANNO DI ETA’,
LE MANIFESTAZIONI PSICOTICHE ADOLESCENZIALI E LE DIMISSIONI PROTETTE DEGLI ADOLESCENTI RICOVERATI PER PATOLOGIE PSICHIATRICHE, L’APPROCCIO CONGIUNTO SU PATOLOGIE DI PARTICOLARE IMPEGNO COME L’AUTISMO O SULLE MANIFESTAZIONI PSICHIATRICHE DEL RITARDO MENTALE NEGLI ADOLESCENTI E NEI GIOVANI ADULTI, IL COORDINAMENTO PER LE POLITICHE SANITARIE E SOCIOSANITARIE DI SOSTEGNO ALLE CONDIZIONI DI ACCERTATO “RISCHIO” COME QUELLE RAPPRESENTATE DAI MINORI FIGLI DI GENITORI MALATI MENTALI CRONICI E TOSSICODIPENDENTI CRONICI.


Scaricare ppt "Firenze ottobre 2007 Società italiana epidemiologia psichiatrica"

Presentazioni simili


Annunci Google