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Progettazione e Valutazione dei Percorsi Educativi

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Presentazione sul tema: "Progettazione e Valutazione dei Percorsi Educativi"— Transcript della presentazione:

1 Progettazione e Valutazione dei Percorsi Educativi
Università della Calabria Facoltà di Scienze della Formazione Primaria Area Metodologico-Didattica Progettazione e Valutazione dei Percorsi Educativi Articolazione intervento Dott.ssa Paola Arcuri 1 Dalla programmazione alla verifica Classificazione delle prove 2 Consegna n.2: costruire le prove di verifica dell’U.D. prescelta 3

2 CLASSIFICAZIONE DELLE PROVE 1 Prove a stimolo aperto e
TEMA SOGGETTIVE Prove a stimolo aperto e risposta aperta SAGGIO VANTAGGI LIMITI Sono scarsamente strutturate. Non hanno modalità di lettura predeterminata. Non hanno un’interpretazione univoca. Si rilevano abilità che hanno peso specifico diverso ma non vengono compiute opportune distinzioni di peso specifico delle risposte. La differenza delle domande comporta quasi sempre una differenza della qualità e della quantità delle risposte. MISURANO: Il modo di esprimersi L’organizzazione delle conoscenze Le capacità di argomentare Come porre rimedio ai limiti Si può rendere più sistematica la valutazione utilizzando griglie per la registrazione analitica delle abilità e delle conoscenze.

3 CLASSIFICAZIONE DELLE PROVE 2
Test a scelta multipla Strutturate:Prove a stimolo chiuso e risposta chiuso Corrispondenze Completamenti OGGETTIVE: Problemi ed esercizi Semistrutturate:Prove a stimolo chiuso e risposta aperta aperta Saggi brevi Riassunti con una chiave interpretativa VANTAGGI LIMITI Permettono di rilevare abilità complesse (discriminare, mettere in relazione, applicare concetti in situazioni nuove) Consentono in modo univoco d’interpretare risposte predeterminate Consentono giudizi univocamente definibili e indipendenti dal soggetto, dal tempo e dal luogo della somministrazione Consentono di operare un confronto tra le conoscenze possedute da due o più allievi o gruppi di allievi. Permettono di indagare su una parte molta ampia del programma sia come contenuto che capacità Non è possibile risalire al processo mentale messo in atto, es. (la risposta può essere esatta ma il ragionamento sbagliato) Non si possono misurare tutti gli aspetti dell’apprendimento Come porre rimedio ai limiti Aumentare il numero degli item Alternare prove oggettive a quelle tradizionali

4 REQUISITI DELLE PROVE 1 Ogni tipo di prova deve rispondere ai seguenti requisiti: VALIDITÀ: in quanto deve essere rispondente all’obiettivo da perseguire. ATTENDIBILITÀ: la prova deve essere interpretata in modo univoco e dare una misurazione valutativa costante, chiunque la somministri.

5 REQUISITI DELLE PROVE 2 Per rispondere ai requisiti di validità e attendibilità ogni prova deve: Rispondere agli obiettivi prefissati se si tratta di una verifica sommativa oppure ai descrittori di un obiettivo se si tratta di una verifica formativa. Avere un punteggio prestabilito sia del singolo item sia dell’intera prova Contenere difficoltà graduali permettendo a tutti gli alunni di eseguire la prova. Essere confrontata ai livelli di partenza per registrare i miglioramenti Essere corretta in breve tempo per stabilire, tempestivamente, prove di recupero dell’abilità. Contenere un giudizio analitico: per permettere all’alunno di conoscere la sua reale situazione formativa.

6 PROVA SOGGETTIVE TEMA – SAGGI – INTERROGAZIONI o DIALOGO
Queste prove sono soggettive perché non hanno un’unica chiave di lettura e di misurazione ma sono determinati dal soggetto che li esamina. Analizziamo il <<TEMA>>. Premessa Nel corso del terzo anno dell’Istituto tecnico l’insegnante di lettere, giudicava sempre insufficiente i miei temi d’italiano. In occasione di un concorso, indetto dalle Poste Italiane, il mio tema, corretto da una commissione, si aggiudicò il primo premio. La beffa l’ebbi dall’insegnante di lettere che, al termine dello stesso anno scolastico, mise un bel <<3>> in italiano scritto. Quest’esperienza, chiarisce quanto una prova del tipo soggettiva può compromettere, nell’alunno, la valutazione di un percorso formativo, la fiducia in se e il rapporto empatico con il docente. Per valutare il <<TEMA>> o una interrogazione o un dialogo si può ridurre l’indice di soggettività e accrescere quello di fedeltà, della valutazione, prefissando una griglia d’indicatori, corrispondenti agli obiettivi che si vogliono valutare. SCHEDA PER LA CORREZIONE E LA VALUTAZIONE DEGLI ELABORATI SCRITTI Questa scheda va fotocopiata per ogni alunno; la compilazione avviene segnando con una crocetta ‘alternativa SI/NO o barrando gli appositi quadratini. La scheda esamina le diverse competenze sottese all’obiettivo saper scrivere.

7 SCHEDA PER LA CORREZIONE E LA VALUTAZIONE DEGLI ELABORATI SCRITTI
Questa scheda va fotocopiata una per ogni alunno; la compilazione avviene segnando con una crocetta ‘alternativa SI/NO o barrando gli appositi quadratini. La scheda esamina le diverse competenze sottese all’obiettivo saper scrivere. A) COMPETENZA IDEATIVA E TESTUALE Sceglie adeguatamente 1  Rispetto allo scopo, al destinatario e all’oggetto del testo forma testuale SI NO registro Idea centrale poco chiara Idea centrale poco significativa rispetto allo scopo Molti luoghi comuni Idea centrale chiara e significativa

8 SCHEDA PER LA CORREZIONE E LA VALUTAZIONE DEGLI ELABORATI SCRITTI
A) COMPETENZA IDEATIVA E TESTUALE 2  Rispetto alla struttura del testo Le idee secondarie non sono collegate a quella centrale Le idee secondarie non sono significative La struttura è poco equilibrata (troppo spazio alle informazioni meno importanti) Ci sono informazioni ripetute Mancano informazioni essenziali Le informazioni non sono raggruppate in modo adeguato Non è chiaro il rapporto fra una unità informativa e la successiva Organizza il testo in paragrafi costruiti intorno alle idee centrali SI NO

9 SCHEDA PER LA CORREZIONE E LA VALUTAZIONE DEGLI ELABORATI SCRITTI
C) COMPETENZA SEMANTICA 3.  Lessico Usa termini sbagliati Usa termini generici Usa termini di registro inadeguato Usa termini non appartenenti al sottocodice scelto Ripete più volte gli stessi termini senza variare Usa termini sufficientemente appropriati D) COMPETENZA TECNICA 4.  Padronanza grafica del codice Scrive con grafia chiara e comprensibile SI NO Dà un’impaginazione adeguata al testo

10 SCHEDA PER LA CORREZIONE E LA VALUTAZIONE DEGLI ELABORATI SCRITTI
E) COMPETENZA SINTATTICA Struttura delle frasi e dei periodi Frasi incomplete Eccessivo uso della paratassi Periodi senza frase principale Uso scorretto della referenza pronominale Errori nei tempi e nei modi verbali Mancata concordanza (soggetto-verbo, aggettivo-nome) Frasi ambigue Punteggiatura mancante o usata in modo errato Nessun errore di rilievo

11 SCHEDA PER LA CORREZIONE E LA VALUTAZIONE DEGLI ELABORATI SCRITTI
F) Errori ortografici Plurali sbagliati Maiuscolo (uso errato) Errori di grafia riguardanti doppio digrammi altri Uso errato o omissioni dell’accento Uso errato o omissione dell’apostrofo Errori nella <<a capo>> Numero complessivo degli errori ortografici

12 PROVE SOGGETTIVE INTERROGAZIONI o DIALOGO
L’interrogazione è sempre un momento critico perché rischia di compromettere il rapporto empatico tra l’alunno e l’insegnante. Nell’interrogazione giocano diversi fattori:  Il tempo L’emotività dell’alunno L’abilità dell’allievo nella comunicazione verbale L’esigenza di verificare la conoscenza dei contenuti  Il tempo è un fattore che influenza, a volte, negativamente l’interrogazione perché in dieci minuti non è possibile valutare con ponderatezza la conoscenza dei contenuti di uno o più allievi. Nella sperimentazione di un’interrogazione di gruppo con quattro allievi avviene, il più delle volte, che un allievo prevale sugli altri solo per la sua buona capacità di comunicare impedendo gli altri di esprimersi. Ciò capita anche con interrogazioni con coppie di allievi. Il docente, in questo caso, è indotto a valutare positivamente un allievo che abbia una proprietà di linguaggio ma scarsa conoscenza dei contenuti e negativamente l’altro che ha una buona conoscenza dei contenuti e una carente abilità nell’esposizione condizionata o dalla timidezza o dalla povertà lessicale.

13 PROVE OGGETTIVE V/F Questo tipo di prova richiede, all’alunno, di rispondere con una crocetta su V se la proposizione è vera oppure su F se è falsa. Nel costruire tale tipo di prova, non bisogna scrivere proposizioni con doppia negazione rendendone difficile nella comprensione. Il più comune pregiudizio che si presenta per questo tipo di prova, è che l’alunno ha la probabilità del 50% di rispondere esattamente. A tale inconveniente si può ovviare aumentando gli item e inserirne alcuni che siano la contrapposizione di altri. Al termine dell’attività didattica relativa al “Teorema di Pitagora” ho preparato una verifica <<Tabella 1>>. Nella tabella sono evidenziati, con colori diversi, gl’item contrapposti che garantiscono, al docente, una bassa percentuale che l’alunno risponda positivamente solo per caso.

14 Vero o Falso? Preposizione V F 1
Il teorema di Pitagora si applica a tutti i triangoli X 2 a2 < b2 + c2 3 Il teorema di Pitagora è valido solo per i triangoli equilateri 4 13 ; 5 ; 12 non è una terna pitagorica 5 Il teorema di Pitagora non è valido per i triangoli isosceli 6 a2= 25 b2= 144 c2 =169 7 Il teorema di Pitagora è valido solo per i triangoli rettangoli 8 17 ; 9 ; 15 è una terna pitagorica 9 a2 > b2 + c2 10 Una terna pitagorica è una terna di triangoli rettangoli 11 c1 =20 c2 =21 i= 29 12 Una terna pitagorica primitiva è una terna di numeri primi tra loro 13 La somma delle aree dei quadrati costruiti sui cateti, di un triangolo rettangolo, è maggiore dell’area costruita sull’ipotenusa 14 In ogni terna pitagorica il numero maggiore è uguale alla somma degli altri due numeri 15 Il lato del rombo è il cateto maggiore di uno dei triangoli formati dalle diagonali 16 La somma delle aree dei quadrati costruiti sui cateti, di un triangolo rettangolo, è uguale dell’area costruita sull’ipotenusa 17 La diagonale di un quadrato è anche l’ipotenusa dei due triangoli rettangoli in cui è suddiviso il quadrato 18 La somma delle aree dei quadrati costruiti sui cateti, di un triangolo rettangolo, è minore dell’area costruita sull’ipotenusa 19 L’altezza di un triangolo isoscele è anche il cateto maggiore dei due triangoli 20 Il lato del rombo è l’ipotenusa di uno dei triangoli formati dalle diagonali 21 Da una terna pitagorica non se ne possono ricavare altre 22 L’altezza di un triangolo isoscele è anche il cateto minore dei due triangoli rettangoli in cui è suddiviso 23 Il teorema di Pitagora è un caso particolare di equivalenza 24 Il teorema di Pitagora si applica a qualsiasi figura purché siano tracciati segmenti tali da formare triangoli rettangoli 25 Utilizzando le terne di numeri (misure dei lati) si può verificare se un triangolo è rettangolo oppure no 26 L’altezza di un triangolo isoscele è anche il cateto maggiore dei due triangoli rettangoli in cui è suddiviso

15 PROVE OGGETTIVE COMPLETAMENTI
Questo tipo di verifica vuole che l’alunno completi un brano in cui sono omessi dei termini. Per rendere valida e attendibile la prova, bisogna che si rispettino le seguenti regole: 1.       I termini mancanti non devono impedire la chiave di lettura del brano 2.       Il numero dei termini, a disposizione, devono essere superiori a quelli richiesti, per evitare gli incastri dopo l’individuazione dei primi due. 3.       Per ogni termine da inserire darne due opportunità di scelta, di cui una esatta e l’altra analoga  VEDI L’ESEMPIO

16 COMPLETAMENTI Questo tipo di verifica vuole che l’alunno completi un brano in cui sono omessi dei termini. Per rendere valida e attendibile la prova, bisogna che si rispettino le seguenti regole: I termini mancanti non devono impedire la chiave di lettura del brano Il numero dei termini, a disposizione, devono essere superiori a quelli richiesti, per evitare gli incastri dopo l’individuazione dei primi due. Per ogni termine da inserire darne due opportunità di scelta, di cui una esatta e l’altra analoga  ESEMPIO Completa il brano con i termini sotto elencati: SISTEMA NERVOSO, SISTEMA MUSCOLARE, OSSA, MUSCOLI, MAMMIFERO, ARTO, ENDOSCHELETRO, MOVIMENTI, CONTRAZIONE, RILASSAMENTO, DIREZIONI, TENDINI, VERTEBRATO, ARTICOLAZIONE, LEGAMENTI. Lo scheletro di un ………………………….è formato da diverse…………………. e numerosi muscoli che permettono i …………………………. nelle diverse …………………………. .I ………………………….si attaccano all’osso per mezzo dei …………………………. Tutti i movimenti dei muscoli sono sotto controllo del ………………………….

17 PROVE OGGETTIVE CORRISPONDENZE
Questo tipo di verifica vuole che l’alunno ricerchi corrispondenze biunivoche tra due serie di dati. Per costruire un test valido e attendibile le due serie non devono essere di uguale numero. Tale metodo evita che l’alunno, dopo l’individuazione dei primi due, incastri le altre corrispondenze. Vedi l’esempio

18 CORRISPONDENZE Questo tipo di verifica vuole che l’alunno ricerchi corrispondenze biunivoche tra due serie di dati.Per costruire un test valido e attendibile le due serie non devono essere di uguale numero. Tale metodo evita che l’alunno, dopo l’individuazione dei primi due, incastri le altre corrispondenze. 1 HCl A ACQUA OSSIGENATA 2 NaOH B OSSIDO DI MERCURIO 3 H2O C AMMONIACA 4 NaCl D SOLFURO DI FERRO 5 CuSO4 E ANIDRIDE CARBONICA 6 NH3 F CLORURO DI FERRO 7 CO2 G ACQUA 8 HgO H SOLFATO DI RAME 9 FeS I CLORURO DI SODIO J SOLFATO DI FERRO K ACIDO CLORIDRICO L IDROSSIDO DI SODIO SOLUZIONE: 1K, 2L, 3G, 4I, 5H, 6C, 7E, 8B, 9D

19 PROVE OGGETTIVE SCELTE MULTIPLE
Questo tipo di verifica vuole che l’alunno ricerchi una o due risposte giuste tra 4 o 5 alternative.  Nel costruire un test valido e attendibile gli item devono: Essere in accordo grammaticale per renderli leggibili, di seguito, alla domanda. Essere semplici e chiari Non contenere una doppia negazione Essere tutti della stessa lunghezza oppure uguale a due a due Contenere informazioni strettamente necessarie. Gli item distrattori (opzioni di risposte non esatte) devono essere: credibili VEDI ALCUNI ESEMPI

20 SCELTE MULTIPLE ESEMPIO N°1
I muscoli che si contraggono indipendenti dalla nostra volontà sono: A)  Bicipite e tricipite B)  Muscolo cardiaco e muscoli viscerali C)  Estensori e flessori D)  I muscoli pellicciai ESEMPIO N°2 Il liquido sinoviale nelle articolazioni è A)   Un liquido che rende più agevole i movimenti articolari B)   Un liquido che si forma in caso d’infezione articolare C)   Un liquido che si forma in caso d’infezione articolare solo negli anziani D)   Un liquido che rende più agevole i movimenti solo negli anziani ESEMPIO N°3 1.       La relazione che lega tre numeri x, y e z per ottenere una terna pitagorica è: A) z2 = y2 – x2 B) 2z = 2x + 2z C) z2 = x y2 D) z2 = x y2   Se a è la misura dell’ipotenusa di un triangolo rettangolo e b e c sono le misure dei suoi cateti, per trovare a, sapendo b e c, si usa la formula: A) a = B) a = C) a = D) a =


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