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IL RISVEGLIO DELLA CULTURA E LA NASCITA DELLE UNIVERSITÀ

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Presentazione sul tema: "IL RISVEGLIO DELLA CULTURA E LA NASCITA DELLE UNIVERSITÀ"— Transcript della presentazione:

1 IL RISVEGLIO DELLA CULTURA E LA NASCITA DELLE UNIVERSITÀ
L’apogeo della civiltà medievale

2 Nuove scuole per nuove esigenze
Con il rifiorire delle città e dei commerci, anche i borghesi sentirono l’esigenza di una maggiore scolarizzazione: tra XII e XIV sec. nacquero così delle scuole presso le botteghe e le scuole comunali. Il sapere insegnato in queste scuole era di tipo più pratico, perché era rivolto ai figli dei mercanti. Vennero anche introdotti i numeri arabi (inventati in realtà dagli Indiani), grazie al mercante e matematico Leonardo Fibonacci.

3 Il lavoro dei mercanti In questa miniatura medievale, due mercanti stipulano un contratto, registrato dal notaio, mentre gli assistenti contano il denaro. Per la loro professione, i mercanti hanno ovviamente bisogno di saper leggere e scrivere, ma anche di conoscere la matematica.

4 La nascita delle Università
L’innovazione maggiore avvenne nell’istruzione superiore, con la nascita delle Università. All’inizio si trattava di associazioni di studenti e insegnanti, simili a corporazioni. Poi queste associazioni trovarono una sede specifica. La più antica fu quella di Bologna (1088), molto importanti furono anche quella di Salerno, Parigi e Oxford. Si studiavano prima le arti liberali, poi diritto o medicina o teologia. L’uso del latino permetteva la comunicazione tra studenti e insegnanti di tutta Europa, e spesso gli studenti si spostavano da una nazione all’altra per completare gli studi.

5 Una visione del mondo unitaria
Non tutti naturalmente potevano permettersi di frequentare l’università, i libri erano ancora carissimi perché copiati a mano e le donne che studiavano erano molto poche. Tuttavia le Università contribuirono alla formazione di una visione del mondo unitaria, che caratterizzò l’Europa cristiana per diversi secoli e si espresse anche nelle cattedrali e in libri come la Divina Commedia di Dante o la Summa Theologiae di san Tommaso d’Aquino.

6 San Tommaso d’Aquino Botticelli (attr.) 1481
San Tommaso d’Aquino ( ) fu uno dei più grandi filosofi di tutti i tempi. Da giovane era soprannominato dai compagni “il bue muto” per la sua massiccia figura e per il suo carattere timido e taciturno. Il suo maestro, però, si accorse delle sue potenzialità e affermò: «Voi lo chiamate “Bue Muto”: ma io vi dico che questo bue muggirà così forte che lo si sentirà in tutto il mondo».  Il più grande insegnamento di san Tommaso riguarda l’armonia tra fede e ragione: esse, diceva, non sono l’una il contrario dell’altra, ma anzi la ragione serve agli uomini anche per interrogarsi su alcuni enigmi di fede.

7 Le sette arti liberali miniatura XII sec.
Nella parte alta del rosone, si trova la Grammatica, poi in senso orario, la Retorica, la Dialettica, la Musica, l’Aritmetica, la Geometria e l’Astronomia. La Filosofia è la regina, posta al centro, Socrate e Platone (due filosofi dell’antica Grecia) sono collocati ai suoi piedi. In basso, all’esterno del rosone, si trovano poeti e maghi che rappresentano i rischi della vita intellettuale non rivolta alla conoscenza.

8 Le lingue volgari Nel Basso Medioevo le lingue volgari, derivate dal latino, iniziarono ad essere usate anche nei documenti e nelle opere letterarie. Lingue volgari: italiano, lingua d’oc (provenzale), lingua d’oil (“antenato” dell’attuale francese), catalano, castigliano (“antenato” dello spagnolo), portoghese, rumeno, ladino. In lingua d’oil: Chanson de geste (= Carlo Magno e Orlando) e Ciclo Bretone ( = Re Artù e i cavalieri della Tavola Rotonda) In lingua d’oc: poesie d’amore composte e cantate dai trovatori (poeti di corte) In castigliano: poema del Cid Campeador (eroe cristiano contro i Mori) In volgare italiano: scuola siciliana (=poeti alla corte dell’imperatore Federico II) e Divina Commedia di Dante. In Italia la produzione in lingua volgare iniziò più tardi perché la frammentazione politica ostacolò la nascita di una lingua comune.

9 La Divina Commedia Questa pagina di un manoscritto della Commedia è decorata con molte miniature. Nella miniatura più grande vediamo il poeta Virgilio (vestito di rosso) che soccorre Dante davanti alle tre bestie feroci che gli impediscono di proseguire il cammino. Virgilio spiega a Dante che deve fare un’altra strada, passando da Inferno, Purgatorio e Paradiso. Tutta la Divina Commedia è il racconto de l viaggio di Dante in questi tre regni dell’aldilà, in cui incontra moltissimi personaggi della storia e del mito. Nell’Inferno e nel Purgatorio Dante è accompagnato da Virgilio, il suo poeta preferito, mentre nel Paradiso a fargli da guida sarà Beatrice, la donna che aveva amato in gioventù.

10 Il Romanico La religiosità del Medioevo si espresse in modo meraviglioso anche nell’arte, soprattutto nell’architettura. «Nel mondo intero, ma specialmente in Italia e nelle Gallie, si ebbe un rinnovamento delle chiese basilicali (…) ogni popolo della cristianità faceva a gara con gli altri per averne una più bella. Pareva che la terra stessa (…) si rivestisse tutta di un candido manto di chiese»: così scrive Rodolfo il Glabro, un cronista dell’XI sec., a proposito del fiorire dell’architettura dopo l’anno Mille. Il primo stile che si diffuse fu il Romanico (XI-XIII sec.): il nome riporta alla tradizione romana, a cui artisti e architetti si riferirono. Le chiese romaniche sono imponenti e massicce, offrono un’idea di stabilità e sicurezza. Spesso all’interno domina la penombra, adatta al raccoglimento e alla preghiera. Pilastri e portali sono decorati con bassorilievi raffiguranti animali fantastici e scene bibliche. Molto diffuso è il tema del Giudizio Universale. Principali scultori romanici italiani: Wiligelmo e Benedetto Antelami.

11 Basilica di sant’Ambrogio Milano
È una delle più importanti chiese romaniche d’Italia. Sotto l’altare si trova il corpo di Ambrogio, patrono di Milano.

12 Bassorilievo del Duomo di Modena, Wiligelmo 1099-1106 circa
In una serie di bassorilievi posti sulla facciata del Duomo di Modena, lo scultore Wiligelmo racconta le storie della Genesi. Questo primo pannello mostra, da sinistra a destra: Dio Padre con gli angeli, la creazione di Adamo, la creazione di Eva, il peccato originale. Bassorilievo del Duomo di Modena, Wiligelmo circa

13 Deposizione dalla croce Benedetto Antelami 1178
Questo bassorilievo conservato nel duomo di Parma mostra la Deposizione di Gesù dalla croce. A sinistra della croce vediamo la Madonna, san Giovanni e altre donne in atteggiamento di dolore, alla destra invece abbiamo i soldati, alcuni dei quali tirano a sorte la veste di Cristo. Deposizione dalla croce Benedetto Antelami 1178

14 Il gotico Lo stile gotico si diffuse a partire dal XII sec. in Francia, grazie a molte novità in campo architettonico che permisero di costruire chiese più alte e slanciate. È caratterizzato dall’arco a sesto acuto (cioè “a punta”) e dalla presenza di numerose finestre ornate da vetrate colorate. Tipica è la finestra rotonda in facciata, chiamata rosone. All’esterno spesso le chiese gotiche sono decorate da guglie e pinnacoli, che sembrano quasi cercare una maggiore vicinanza con Dio. Il nome “gotico” fu coniato solo nel Cinquecento e aveva un senso dispregiativo: gli studiosi infatti ritenevano questo stile una creazione “barbarica” (dei Goti) perché non seguiva più i modelli dell’architettura romana.

15 della cattedrale di Chartres
Rosone e vetrata della cattedrale di Chartres Cattedrale di Notre-Dame Parigi Sainte-Chapelle Parigi

16 Madonna con Bambino, Giovanni Pisano Sculture del portale della cattedrale di Reims

17 Il cantiere delle cattedrali
La costruzione delle cattedrali fu un fenomeno importantissimo anche dal punto di vista economico: i cantieri, infatti, duravano molti decenni e impiegavano artigiani di varia natura, come muratori, carpentieri, scultori, pittori, scalpellini, fabbri, vetrai. Ciò assicurava moltissimi posti di lavoro e favoriva lo sviluppo di capacità tecniche e artistiche. I cantieri delle cattedrali attiravano professionisti da tutta Europa, incoraggiando gli scambi culturali tra le diverse regioni. Alla costruzione però partecipava tutto il popolo, non solo muratori e artigiani: c’era chi offriva donazioni in denaro, chi offriva gratuitamente giornate di lavoro, chi regalava cibo per nutrire gli operai. La cattedrale, infatti, oltre che espressione della religiosità del popolo, era anche il simbolo del suo amore per la città.

18 Tecniche costruttive nel Basso Medioevo
La costruzione della Basilica di Saint-Denis, la prima chiesa gotica. L’argano, una delle prime “macchine” da costruzione.

19 Tecniche costruttive nel Basso Medioevo
La costruzione della Torre di Babele (mosaico della Basilica di san Marco, Venezia) La costruzione delle mura di una città.

20 La musica Nel Medioevo si sviluppò moltissimo la musica:
Musica sacra: prima il canto gregoriano (voce unica, senza strumenti), dalla fine del IX sec. primi esempi di polifonia. Nel Basso Medioevo molto diffuse le laudi (poesie musicate di argomento sacro) e i drammi liturgici. Musica profana: poesie musicate dai trovatori (di origine provenzale), soprattutto di tematica amorosa. Dal XIII sec. anche musica da ballo. Guido d’Arezzo (monaco benedettino): nomi delle note e scala musicale Strumenti: liuto, arpa, viella, ghironda, salterio.

21 Suonatori di viella e di liuto
In questa miniatura le Muse suonano diversi strumenti medievali

22 Un periodo ricco di innovazioni
Per molto tempo il Medioevo è stato considerato un’epoca buia, priva di innovazioni significative e povera dal punto di vista culturale. Ma non fu così! Invenzioni nell’agricoltura: aratro pesante, collare rigido, mulini Invenzioni nel commercio e nei trasporti: banca, lettera di cambio, bussola Invenzioni in ambito culturale: Università, lingue volgari, cattedrali Invenzioni nella vita quotidiana: orologio meccanico, occhiali, specchio, carta, scacchi, bottoni, guanti, mutande, pasta.

23 Il cardinale Ugo di Provenza
Tommaso da Modena 1352 Treviso Questo affresco è la prima rappresentazione conosciuta di un paio di occhiali! Questa miniatura del 1330 circa mostra diversi strumenti usati nel Medioevo per misurare il tempo. A sinistra si vede un orologio meccanico, che fu inventato nel Basso Medioevo.


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