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Un territorio che cambia

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Presentazione sul tema: "Un territorio che cambia"— Transcript della presentazione:

1 Un territorio che cambia
Immigrazioni in Provincia di Asti

2 Le TAVOLE STATISTICHE sono strettamente necessarie per la comprensione del problema.
Servono anche agli amici che vogliono approfondire e ai meno amici che non si fidano. (da: “Lettera ad una professoressa” scritta dai ragazzi della scuola di Barbiana).

3 Stranieri non UE residenti in Provincia di Asti - 2004
TAVOLA A Stranieri non UE residenti in Provincia di Asti UOMINI DONNE TOTALE % DONNE 6183 5207 11390 46 Stranieri non UE residenti in Provincia di Asti UOMINI DONNE TOTALE % DONNE 6770 6029 12799 47

4 * Rispetto al 2004 nel 2005 gli stranieri sono aumentati.
Nota alla TAVOLA A * Rispetto al 2004 nel 2005 gli stranieri sono aumentati. * Sia nel 2004 che nel 2005 la maggioranza è costituita da uomini. * Nel 2005 la percentuale delle donne è leggermente aumentata (10/0) rispetto al 2004.

5 TAVOLA B Distribuzione per fascia d’età 2005 -DONNE
0-5 anni Di cui nate in Italia 6-13 anni 14-17 anni 18-30 anni 31-50 anni Oltre 51 anni TOT. 675 727 651 266 1671 1994 772 6029 IMMIGRATI PER FASCE DI ETA’ - DONNE

6 Nota alla TAVOLA B * Le donne sono suddivise per fasce d’età.
* Nella fascia 6-13 cioè la mia, risultano 650 donne. * La fascia più numerosa (1994) riguarda le donne che vanno da anni.

7 TAVOLA C Distribuzione per fascia d’età 2005 - UOMINI
0-5 anni Di cui nate in Italia 6-13 anni 14-17 anni 18-30 anni 31-50 anni Oltre 51 anni TOT. 704 755 682 300 1766 2804 514 6770 IMMIGRATI PER FASCE DI ETA’ – UOMINI

8 * La maggioranza degli uomini (284) si trova nella fascia 31-50 anni.
Nota alla TAVOLA C * Nella fascia 6-13 anni che riguarda gli uomini risultano 682 persone; una di queste è Marius. * La maggioranza degli uomini (284) si trova nella fascia anni.

9 TAVOLA D Distribuzione per nazionalità non UE presenti sul territorio astigiano nel 2005
STATO UOMINI DONNE TOT. % DONNE Albania 1899 1507 3406 44 Romania 1170 1300 2470 53 Marocco 1443 947 2390 40 Macedonia 1054 784 1838 43 Moldavia 98 171 269 63 Perù 47 115 162 71 Ucraina 17 93 110 84

10 STATO UOMINI DONNE TOT. % DONNE Camerun 3 6 50 Corea Eritrea 1 4 75 Ghana 5 8 37 India 16 19 15 Messico 100 Viet Nam Bolivia 2 66 Canada Cile

11 STATO UOMINI DONNE TOT. % DONNE Etiopia 1 2 3 66 Isole Mauritius 100 Kenia Libano 4 50 Madagascar Nepal Niger Paraguay Angola 25 Costa Rica Guinea 33

12 STATO UOMINI DONNE TOT. % DONNE Islanda 1 100 Israele Mali 2 50 Mozambico Namibia Singapore Togo Turchia Uzbekistan Yemen Laos Pakistan

13 STATO UOMINI DONNE TOT. % DONNE Svizzera 89 178 50 Russia 19 85 104 82
Cina 79 73 152 48 Tunisia 139 70 209 33 Bosnia Erzegovina 76 69 145 47 Nigeria 13 65 78 83 Brasile 22 61 Bulgaria 49 51 100 Yugoslavia/Serbia Mont. 101 Cuba 6 46 52 88 Rep. Dominicana 10 39 Ecuador 16 37 53

14 STATO UOMINI DONNE TOT. % DONNE Costa d’Avorio 46 36 82 44 Senegal 149 30 179 17 Argentina 34 25 59 42 Egitto 61 24 85 28 Filippine 9 23 32 72 USA 11 20 31 64 Colombia 18 27 66 Thailandia 3 15 83 Croazia 12 14 26 54 Algeria 13 29 Sri Lanka 10 56

15 STATO UOMINI DONNE TOT. % DONNE Venezuela 6 13 19 68 Bielorussia 4 11 15 73 Ruanda 7 9 16 56 Uruguay 1 10 90 Congo 64 Giappone 12 50 Somalia 3 66 El Salvador 5 Hong Kong 100 Australia 57 Iran

16 STATO UOMINI DONNE TOT. % DONNE Norvegia 5 4 9 58 Azerbaijan 2 3 60 Burundi 100 STATO UOMINI DONNE TOT. % DONNE TOTALI 6770 6029 12799 47

17 Nota alla TAVOLA D * Nel 2005 i stranieri in provincia di Asti provenivano da 77 Stati * Il maggior numero di immigrati proviene dall’Albania (3406), seguono i rumeni (2470) e dai marocchini(2390). * Il 53% dei rumeni è costituito da donne. * Tra tutti gli stranieri una parte ha scelto l’Italia come luogo di residenza non per lavoro, ma come scelta di vita per la sua particolare bellezza del suo territorio. Ad esempio in provincia di Asti vivono 178 svizzeri e 31 statunitensi. * Tutti gli stranieri provengono da 5 continenti.

18 TAVOLA E Anno scolastico 2006/07 INDAGINI SUGLI ALUNNI STRANIERI
inseriti nelle scuole primarie del 5° circolo - Asti Buonarroti a. iscritti n° 254 a. stranieri 19* %7.4 Rio Crosio a. iscritti n° 340 a. stranieri 21 %6,1 Serravalle a. iscritti n° 61 a. stranieri 1 %1,6 *n° 6 da matrimoni misti

19 * Sono il 7,4% cioè su 254 sono appunto 19.
Nota alla TAVOLA E * Nella nostra scuola primaria “Michelangelo Buonarroti” risultano inseriti 19 alunni stranieri, di cui 6 provengono da matrimoni misti. * Sono il 7,4% cioè su 254 sono appunto 19. * Nelle 3 scuole primarie del V Circolo risultano iscritti 41 alunni stranieri.

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21 “LA MIA STORIA” ovvero la storia di Marius nato a Radauti (Romania) ed emigrato ad Asti (Italia) nel 2002.

22 LA DECISIONE DI EMIGRARE La mamma prese la decisione di partire per Asti, in Italia, dal paese di Margina, in Romania, nell’inverno del 1999 prima di Natale per trovare un lavoro vantaggioso. In Romania il guadagno era poco e già papà era andato per un anno in Israele per non far mancare i soldi alla famiglia. Mia zia lavorava già ad Asti da un bel po’ e ci aveva detto che era un posto bello, con un bel clima, abbastanza vicino al mare. La mamma sapeva già di avere la possibilità di aiutare, come badante, una signora anziana.

23 ANCH’IO IN ITALIA Dopo circa 3 anni, nel 2002, a settembre, ho lasciato anch’io il mio paese perché anche papà da più di un anno era venuto ad Asti ed io dovevo iniziare la scuola. Io stavo bene in Romania con i nonni, ma mi mancavano i genitori.

24 IL VIAGGIO Partimmo da Margina sull’auto di un amico che veniva in Italia. Abbiamo dovuto scendere verso sud, dal nord della Pomonia e siamo scesi fino a Oradia per 700 km, attraversando molte montagne (Carpazi, Transilvania). Per un tratto abbiamo costeggiato il fiume Danubio e siamo saliti a nord verso l’Ungheria. Siamo passati da Budapest, poi da Srolnok, Gyor. Mi ricordo il grande Danubio quando l’abbiamo attraversato e tanti palazzi che sembravano castelli, con dei bei parchi in cui potevamo dormire. Siamo ripartiti da Vienna, poi Wiener Neustard, Neunkichen, Mannerford, Fustesfedi, Wolfslekonu, Klongerfedge, Villah.

25 Vienna non mi è sembrata bella come Budapest perché c’era meno verde
Vienna non mi è sembrata bella come Budapest perché c’era meno verde. Sono passato anche nel centro della città, ma mi ricordo solo un fiume e un castello con un orologio gigante. Dopo la tappa per la notte abbiamo proseguito il viaggio per l’Italia. Siamo passati per Tolmezzo, Udine, Pordenone, Treviso, Padova, Verona, Sirmione, Brescia, Monza, Milano, Alessandria e finalmente Asti.

26 L’ARRIVO All’arrivo, era notte, siamo andati direttamente dalla zia, per riposare. Solo la mattina dopo sono andato nella casa dei miei genitori. Mi è sembrata bella, e ci abito ancora adesso. Io non desideravo iniziare la scuola, ma, siccome non capivo la lingua italiana, volevo imparare presto. Desideravo conoscere nuovi amici. Sono in Italia da quasi 6 anni. Ho frequentato le elementari. Ora vorrei fare le medie qui.

27 I MIEI DESIDERI E I MIEI PROGETTI Dopo vorrei tornare in Romania nella mia casa, che è grande (con 10 camere) e lavorare come mio zio come operatore di gru e di mezzi pesanti. Certe volte mi metto a pensare al mio paese dove sono nato, perché posso girare in bici e andare dove voglio, con i miei amici. Oppure andare con mio cugino ad attraversare un fiumicello con le bici. Posso andare anche qui con la bici, ma non allontanarmi troppo da casa e non posso andare da solo ad un fiume. Io là abitavo in campagna. E anche i miei nonni abitavano in campagna e ora mi mancano molto.

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35 Analisi del grafico Anche noi italiani per molti anni siamo emigrati all’estero; l’anno di maggiore immigrazione è stato il 1913 seguito dal 1906; tra il 1875 e il 1973 per due brevi periodi l’emigrazione si è fermata, quando erano in corso le guerre mondiali; quando c’è crisi, specialmente prima e dopo una grande guerra, l’emigrazione aumenta; tra il1875 e il1973, cioè nell’arco di 98 anni milioni di italiani emigrarono all’estero.

36 Tre testimonianze drammatiche di italiani emigrati all’estero:
sono lettere inviate ai familiari dal Sud America. In un linguaggio povero e pieno di errori (dovuto alla miseria e alla scarsa istruzione) raccontano della loro condizione difficile di emigrati. Tutti gli immigrati in ogni parte del mondo si assomigliano.

37 LETTERA DI GIUSEPPE ROBBA (Campinas, 20 marzo 1889)
Signor Decimo Scusatemi del mio ritardo al riscontro della vostra ricevuta. Ora vi noto che sto bene; di salute ma qui c’è una grande malattia febre gialla che morano come le mosche, sono venuto cia che è un mese da San Paulo che cera le varole negre e qui a Campinas anno chiuso tutti gli stabilimenti più grandi e sono andati tutti via in posti più sani. Con questo rende una grande malinconia e miseria per tutti e io mi trovo adetto a un stabilimento da birra e liquori e sto molto bene o lasciato dei padroni in Italia buoni e ne ò trovato dei simili anche qui sono tagliani de toscana e mi vogliono bene. Vi noto che presto vengo in Italia se non ferma questo male. Del resto bisogna che facia la quarantela in alto mare im Genova che qui non si fa fortuna. Ce più miseria che in Italia io ò 2 cento franchi al mese e le spese da signori e lavoro del mio del mio arte con legno che viene da Trieste e dicevanoche cera tanto legno in Amiricha ma io o visto tanti boschi la pianta più grande fa da 10 a 20 centimetri di metro, legno duro come il ferro ma c’è anche la roba molto piu’ cara de San Paulo. Vi noto che ce ancha ilZaniol, Nobile Bergamasco ,Machagnan,Biot il zotto tutti qui vicino solo Nobile che lavora in cità alto non mi resta con stima salutarvi tutti in famiglia anche il signor Leandro e famiglia Martini tutti de Novarè e Salter e ditele se vuol vivere ancora un poco che stia in Italia che qui ce sempre piu’ o meno qualche malatia. Io non consiglio a nissuni a venir in Brasile da questo punto a Santor e una citàgrande ce ne anche mesi piu’ moiano (!!!)come le mosche e io sono qui poco distante che mi trema le gambe ogni momento.Andar in Argentina costa 120Lire Itagliani torna più conto a venire in Italia che costa 70 fiorini. Adio. Mi firmo il vostro devotissimo servo Robba Giuseppe.

38 al Sig.Franceschini in Campinas
fabrica Liquori questa cità è formata de tutti italiani e una cità grande come Asti ma conposta come Torino bella ma non ce tanta pulizia. Tanti saluti a Silvestro e ditele che a fatto più profitto lui a starsene a casa in queste terre maledette da Dio qui non se sa né prete, né chiese, ne confessione, i morti li portano via de note fra lori li chaza su carro da fieno o in due sulle spalle come portar un animale. Io piuttosto che Dio mi toglia la vita qui mi contento de morire quando metto il primo piede in terra italiana che si sta più bene morir in Italia che qui vivo con questo brutto costume. Vi prego di darmi notizie de quei benedetti paesi che mi ricordo anche de notte, anche bene che qua non mi manca nulla se sembra tutti insensati qui si tratta solo che de notte si dice che cè maghi e strigoni e poi anche frati masoni e poi non ce stato neanche il diluvio universale ce dei serpenti grandi come chapre nei boschi vicini. Adio.

39 LETTERA DI VITTORIO PETREI
(Jesus Maria, 23 aprile 1878) Al signor Petrei Agostino Cavalicco Cha ri simo padre e ma dre io son venuto con queste due righe A farvi sapere il stato di mia perfetta salu te e così spero il simile di voi e di tutta la mia famiglia vi fa sio sapere che io mi trovo essere a Je sus Maria con mol ta Allegria a essere 700 più e così friulani a sie me la nostra pusi sione e sai bella buon a ria e buona aqua al più e così mi fa rete sapere se avette volontà di venire ma se avette da venire avette di la vora re di conta dino che lavo ri non si tro va di nesiun arte vi fasio sapere che il sole tra mon te dove che cha da noi al tri il leva qua la giente si trova tuti acha vallo negri e con una vesta a sai bruta e son tutte salvatini domestichati dun que noi al tri siamo ancora non abia mo prenduto il tereno perche ano avute le contra rita fra si signori e a deso tutte le famiglie ano da farsi confinante alla stazione qua il danarisono a buon mercato la più piccola moneta si trova in 25 centesimi-Alla mericha sista bene ma bi sogna prenderla cola fiacha. Dunque vi prego A farmi un pronta ris sposta Del vostro destino per che anche io poso fare un istanza “alchiomosario giene rale” perche voi venite a gratis e chosi forsi nesiuna maravigliaouno olato che venia mo in persona a prendere tute le famiglie vollon ta di venire alla mericha e in Americha non si muoie di fame si magna pane fresca e carne fresca e uceli aquantita che in Ita lia non ge nà. Dun que io non o al tro che dir vi solo solo che salutarvi tuti di fa miglia e tuti quelli che dimandano di me salu datemi tanto fran cesco chainero e tutti miei cugini A Dio A Dio mi firmo di essere vostro figlio Petrei Vittorio

40 Cha ri simi fratelli io son venuto con queste due rige a farvi sapere il sta to dimia perfetta salute che dopo la mia partenza o avuto sempre una fiori di salute e così spero il si mile di voi e di tutta la familgliA vi fasio sapere che io mi trovo con tento di essere venuto inamerica per che qua si e sicuri di non morire di fame che qua valle più 2 giorni di lavoro che in i talia 2 mesi ( 9) dunque io sarei bramoso di sentire una upione di voi tutti di familglia che qua noi al tri siamo si churi di far soldi e non stia aver dispiacere di lasciare la polenta che qua si magna buona carne e buon pane e buoni ucelli.I signori di taglia diceva che in america si trova delle bestie ferocie, in i taglia sono le bestie che sono i signori.-io son stata ala cha cia domenica ulliva e si trova va de grandi animali al pascolo un animale lo si trova con 25 franchi e 30 al più dunque vi prego a farmi una pronta ris sposta se siate contenti di venire dunque io non o altro che dire solo che di salute tuti di familglia e salu tatemi mia sorella e mio chugnato e salutatemi Giuseppe Chaineri e tutta la sua familglia- A Dio A Dio-per altro, chari fratelli non state a scaldarsi di venire aspetate che io vede laricolta (10)-A Dio A Dio, datevi coragio Petrei Vittorio

41 Lettera di Anonimo (Belem do Descalvado [S
Lettera di Anonimo (Belem do Descalvado [S. Paolo, Brasile], Maggio 1883) Carissimi genitori Vengo a notificarvi lo stato di mia salutte. Sono stato 8 giorni amalato con tumore ala mano. Per ora sto bene, come spero il simile di voi altri tuti di familia. Per conto del America la xe na merda perché i lavori vano male. I lavori di ferratta sonof ermi. Io sono partito da Santa Ritta perché ero sotto un padrone che non era capace di prendere il viagio. Sono partito da quel bruto paese e sono andato in altri di pegio. Ora sono soto un altro padrone;mi toca trvagiare asieme coi neri con zerle sule spale su per monti come un musso. Ala matina si comincia cole stelle e la sera a casa cole stelle. Per conto del mangiare ala matina fasoli, a mezogiorno fasoli, a la sera fasoli. Il paese distante una giornata di camino; per conto dei viveri solo cari. L’acquavita è a buon presso; un franco e 25 al litro. Del resto tuto caro; per conto dele bestie ci n’è di ogni qualità; i bissi nei piedi i xe come le formighe in Italia. Infatti se ci son qualcuno che volesse venire in America diseghe pure che staga in Italia. Io entro un ano se sto bene vengo ala patria co non si cambia i lavori, sono più che sicuro. Altro non mi resta che salutarvi padre madre fratteli parenti amici adio. Sono vostro filio Z… Caro amico Vitorio I afari vano molto male, entro un ano se sto bene vengo ala patria salutami e tutti vicini quanti dimanda di me. Sono il tuo amico Z…

42 Oggi su 44 famiglie di riferimento (cioè 2 per alunno) solo 19 risultano di origine piemontese (cioè il 43%). L’emigrazione più numerosa è stata nel 1962.

43 UN INCONTRO DAVVERO SPECIALE CON AUDIFAC IGNACE.
Un camerunense di colore di anni 35 che vive ad Asti con la sua famiglia e che di professione fa il giornalista-scrittore. Ci ha parlato di lui, della sua vita in un villaggio della foresta equatoriale, della scuola, e che scuola! Distante 25 km dal villaggio, da raggiungere ogni giorno entro le ore 8,00. Unica classe di circa 200 alunni.

44 Dalle 8.00 alle Chi si disturbava si fermava a pulire la scuola e tornava a casa da solo attraverso la foresta. Ci ha parlato coinvolgendoci al massimo, per circa 2 ore. E noi zitti ad ascoltarlo. Non si può ora qui raccontare tutto, soprattutto la sua bella storia sul cucù.

45 Due considerazioni: 1) Ha stravolto, cambiato, le informazioni non vere che trovavamo su internet sul Camerun; 2) Ci ha fatto capire che siamo sì diversi, ma così simili quando nasce uno scambio che porta al dialogo, all’interno del quale ci si ascolta.

46 Siamo stati bene con Ignace come poche altre volte e teniamo ora dentro molte verità, prima a noi nascoste. Grazie Ignace!

47 VISITA ALLA MOSCHEA DI ASTI
6 Giugno 2007 Nella nostra ricerca di conoscenza del territorio, dei suoi abitanti e delle sue dinamiche, abbiamo voluto inserire la VISITA ALLA MOSCHEA guidati da un sostituto dell’imam (prete islamico). Senza “forzature” (cioè senza esibizione esterna di simboli e segni della loro religione) questi arabi mussulmani, per lo più originari del Marocco hanno creato, all’interno di un caseggiato di corso Alessandria, il loro luogo di culto.

48 Siamo entrati, senza scarpe, nel luogo di preghiera
Siamo entrati, senza scarpe, nel luogo di preghiera. non c’è arredo né ci sono immagini sacre. Per pregare (5 volte al giorno) ci si inginocchia su tappeti orientati verso la Mecca (la città santa, a est). Ci sono scritte tratte dal Corano, il loro libro sacro scritto da Maometto, il profeta, ispirato da Allah. Due considerazioni finali: - gli arabi di religione mussulmana sono più assidui alla preghiera di quanto lo siamo noi; - questi arabi che abbiamo conosciuto sono stati molto contenti della nostra visita, rispettosi di noi e ci sono apparsi tolleranti (contrario di fanatici). La visita è stata effettuata in collaborazione con l’Istituto Storico della Resistenza (William).

49 In una notte fredda e buia, due porcospini scoprono che avvicinandosi hanno meno freddo. Si avvicinano sempre più, ma, ahimè sono porcospini e finisce che si pungono reciprocamente. Spaventati si ritraggono. Quando sono lontani rimpiangono però il calore perduto, ma nel contempo temono ancora di pungersi. Dopo un po’, vinta la paura, si avvicinano, ma si pungono di nuovo. Vanno avanti in questo modo per un bel po’, fino a quando non scoprono una distanza che consente loro di scambiarsi reciprocamente il calore senza pungersi La favola di Shopenhauer è una buona metafora


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