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PERCORSI BIENNALI E ANNUALI PER DISABILI DELLA PROVINCIA DI ROMA

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Presentazione sul tema: "PERCORSI BIENNALI E ANNUALI PER DISABILI DELLA PROVINCIA DI ROMA"— Transcript della presentazione:

1 PERCORSI BIENNALI E ANNUALI PER DISABILI DELLA PROVINCIA DI ROMA
SOGGETTO ATTUATORE: ROMA CAPITALE DIPARTIMENTO ATTIVITA’ ECONOMICHE E PRODUTTIVE, FORMAZIONE E LAVORO Sedi attuative: Centri di Formazione Professionale (CFP) come il CFP “Pier Paolo Pasolini” di Ostia Lido, Roma

2 ALCUNI DATI I dati del 2011 dell’Ufficio Scolastico Regionale Lazio, per l’intera Provincia di Roma, rilevano che gli alunni con disabilità frequentanti la scuola secondaria di II grado rappresentano circa il 2% del totale. Nella sola città di Roma, la FP di Roma Capitale nel corrispondente anno formativo ha seguito 326 allievi/e disabili, corrispondenti al 23% degli iscritti.

3 I giovani nati nella decade 1980/1990 rappresentano il 72% del totale degli allievi/e con disabilità. Presso tutti i C.F.P. di Roma Capitale, quasi equamente distribuiti sul territorio comunale, sono stati avviati corsi con tirocinio specificatamente rivolti a tale categoria di ragazzi ed è attiva la loro integrazione anche in tutti gli altri corsi, compatibilmente con i loro interessi e capacità.

4 STRUTTUTA DELL’INTERVENTO DIDATTICO
Il progetto è centrato sulla pratica della formazione individualizzata, che consente di tarare sul singolo allievo le modalità di insegnamento e i contenuti specifici utili a facilitare l’acquisizione delle competenze necessarie per la professionalizzazione e l’inserimento socio-lavorativo. Ciò implica un maggior impegno sul piano dell’assessment iniziale e della programmazione didattica a fronte di una più efficace gestione dei processi di insegnamento/apprendimento.

5 Ogni allievo/a parteciperà alle diverse attività standard previste dal progetto generale, calibrandole rispetto ai luoghi e ai tempi della formazione. Verrà definita, caso per caso, la frequenza alle attività di aula e di laboratorio-tirocinio, secondo i differenti bisogni formativi e alla fase del processo formativo in cui si trova l’allievo.

6 Documento-chiave del percorso personalizzato è il PFI (PIANO FORMATIVO INDIVIDUALIZZATO) che riporta gli elementi che distinguono e qualificano il percorso dell’allievo/a. Il PFI consente di definire e documentare: le competenze da acquisire e/o implementare per raggiungere gli obiettivi della fase di pertinenza e dell’intero percorso formativo. gli eventuali interventi di rafforzamento di abilità, competenze e socializzazione.

7 Il modello Il percorso è annuale. Obiettivo generale è l’inclusione sociale professionalizzante dell’allievo, che si realizza attraverso l’acquisizione, se possibile, della qualifica, la certificazione delle competenze e l’attivazione dell’inserimento lavorativo con le relative azioni di supporto. Ciascun allievo beneficia di un percorso formativo individualizzato, di durata variabile (massimo 4 anni), salvo problematiche specifiche che verranno esaminate caso per caso.

8 Aspetti organizzativi La durata del percorso è di 900 ore
Aspetti organizzativi La durata del percorso è di 900 ore. Il percorso prevede la presenza di allievi tra i 16 e i 29 anni (in caso di disponibilità di posti è possibile inserire anche oltre tale limite di età). Gli ingressi e le uscite dal percorso individualizzato sono variabili in base alle esigenze formative individuali.

9 Il corso si articola in ore di aula e di laboratorio/tirocinio con l’obiettivo di fornire all’allievo l’opportunità di effettuare un’esperienza di apprendimento-in-situazione sostenendone la professionalizzazione, arricchendone il bagaglio esperienziale e formativo e, quindi, il curriculum in funzione dell’inclusione socio-lavorativa.

10 L’INTERVENTO DIDATTICO SI STRUTTURA IN 4 FASI, CON L’AGGIUNTA DI UNA FASE PROPEDEUTICA ALL’INGRESSO NELLA FORMAZIONE PROFESSIONALE

11 FASE 0: Azione di orientamento degli studenti in uscita dalle scuole
I CFP del Comune di Roma Capitale realizzano attività di orientamento rivolte ad allievi/e con disabilità che frequentano le ultime classi degli Istituti d’Istruzione Secondaria Superiore. Tale azione, propedeutica all’ingresso nella FP, permette di costruire ipotesi individualizzate antecedentemente all’iscrizione e consentire un “passaggio” protetto dall’istituzione scolastica a quella formativa.

12 FASE 1: Accoglienza, orientamento alle professioni, prima formazione, competenze di base e sostegno
L’orientamento parte dalla valutazione delle potenzialità lavorative del disabile, dei suoi interessi professionali, delle sue idoneità generali e delle sue capacità specifiche a svolgere una serie di compiti. Sequenza standard degli interventi: Accoglienza Elaborazione profilo individuale (PFI, condiviso con famiglia e servizi sociali) Orientamento alle professioni Preparazione al tirocinio Competenze di base, socio-relazionali e trasversali: educazione ambientale, cittadinanza attiva e educazione alla legalità, pari opportunità, attività libero-espressive, artistiche, fotografia, artigianato, attività motorie o altre individuate in base al PFI.

13 FASE 2: Acquisizione delle competenze tecnico-professionali
L’acquisizione delle competenze nel settore professionale, individuato per il singolo allievo/a, si sviluppa attraverso la formazione ed il potenziamento delle competenze tecnico-professionali e si realizza nei laboratori e/o in tirocinio aziendale in cui: Apprendere gli elementi essenziali dei processi lavorativi del settore. Conoscere gli elementi costitutivi del processo di produzione in esame: le informazioni, di materie prime, gli strumenti di lavoro, le procedure e le tecniche operative. Attuare comportamenti coerenti con le richieste di ruolo e con le norme di igiene e di sicurezza sul lavoro (D.lgs 81/08).

14 FASE 3: Consolidamento delle competenze
E’ la fase di stabilizzazione e ampliamento delle competenze per giungere, se possibile, alla qualifica e/o alla certificazione delle competenze acquisite.

15 FASE 4: Restituzione e/o accompagnamento
Fase di chiusura del percorso formativo individuali. Le azioni di accompagnamento prevedono: ricostruzione delle conoscenze e competenze possedute (formali, non formali, informali). colloquio di restituzione con ogni allievo in uscita. valutazione e autovalutazione. elaborazione del curriculum. simulazione di colloqui di lavoro. attivazione della rete sociale e dei servizi territoriali con azioni di: informazione sulla legislazione (L.68/99) e sui Servizi per l’impiego. accompagnamento degli allievi ai servizi per il lavoro. coinvolgimento attivo dei referenti dei servizi sociali e/o sanitari di riferimento. certificazione delle competenze acquisite e/o esame di qualifica professionale. tutoraggio dei tirocini di “collocamento mirato”.

16 PROFILO PROFESSIONALE CONSEGUITO
Il profilo professionale di riferimento sarà definito individualmente per ogni allievo e indicato e sviluppato nel Progetto Formativo Individuale. I cinque settori sotto indicati rappresentano le aree di intervento maggiormente utilizzate: informatica/lavori d’ufficio ristorazione commercio/servizi e grande distribuzione agricoltura/giardinaggio artigianato

17 Risvolti cognitivi e psicologici
Consolidamento di abilità, capacità e competenze possedute Recupero di abilità, capacità e competenze fino ad allora presenti solo in modo potenziale Incremento dell’autostima e della fiducia in sé Miglioramento dell’autoregolazione emozionale


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