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La legge 53/2003 La riforma delegata del sistema di istruzione

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Presentazione sul tema: "La legge 53/2003 La riforma delegata del sistema di istruzione"— Transcript della presentazione:

1 La legge 53/2003 La riforma delegata del sistema di istruzione
Principi, struttura, assetto curricolare ed organizzativo, modelli didattici

2 Dagli stati generali (dicembre 2001)
I principi ispiratori: qualità, equità, pari dignità dei percorsi di istruzione e formazione, integrazione

3 Istruzione, formazione, educazione
Istruzione: ha come fine prioritario la conoscenza, la teorizzazione Formazione: ha come fine prioritario il produrre , il fare, l’operare, il costruire… Educazione: fine prioritario è la promozione integrata e armonica della personalità in tutte le sue dimensioni Istruzione e formazione concorrono all’unità educativa della persona.

4 Innalzare la qualità Riqualificare e generalizzare la scuola dell’infanzia Carattere unitario del ciclo primario e inserimento del 5° anno della scuola primaria nel ciclo secondario, caratterizzato da sapere disciplinare Natura orientativa dell’8° anno del ciclo primario Diritto – dovere di conseguimento di una qualifica o diploma con un minimo di 12 anni di istruzione/formazione verifiche sistematiche sulle conoscenze e abilità di apprendimento, a cura dell’INVALSI, con carattere promozionale Potenziamento della formazione superiore, successiva all’istruzione e formazione professionale Verifica delle condizioni e prerequisiti di accesso all’istruzione e formazione superiore (IFTS e Università)

5 Equità Prospettiva ecologica per eliminare le cause di fallimento e disagio Educazione e interventi preventivi e di base Adeguatezza della scuola ai ritmi naturali dello sviluppo Personalizzazione dei piani educativi (obbligatorio, facoltativo, opzionale) Equivalenza degli esiti e traguardi, pur nel rispetto della diversità dei punti di partenza

6 Integrazione fra sistemi educativi
Informale: vita sociale Non formale: istituzioni educative e culturali Formale: istituti scolastici Continuità e confronto fra proposte formative

7 La legge 28 marzo 2003, n. 53 Art. 1: delega al governo
Art. 2: sistema educativo di istruzione e formazione Art. 3: valutazione degli apprendimenti e della qualità Art. 4: alternanza scuola – lavoro Art. 5: formazione degli insegnanti Art. 6: regioni a statuto speciale Art. 7: disposizioni finali e attuative

8 Procedura di adozione dei decreti
Proposta del MIUR di concerto con ministeri della funzione pubblica, lavoro e politiche sociali Sentita la conferenza Stato –Regioni Previo parere delle competenti commissioni parlamentari entro 60 gg. dalla trasmissione di schema di decreto I decreti sul sistema di istruzione e formazione professionale sono adottati previa intesa con la conferenza Stato- Regioni

9 Il piano finanziario Entro 90 gg.dalla pubblicazione della legge, presentazione del Piano Programmatico di interventi finanziari da sottoporre all’approvazione del consiglio dei ministri: Riforma degli ordinamenti Istituzione del servizio nazionale di valutazione del sistema scolastico Sviluppo delle tecnologie multimediali e dell’alfabetizzazione nelle tecnologie informatiche Sviluppo dell’attività motoria Valorizzazione professionale del personale docente Iniziative di formazione iniziale e continua del personale Concorso alle spese di autoaggiornamento dei docenti Valorizzazione professionale del personale ATA Interventi di orientamento contro la dispersione scolastica Interventi per lo sviluppo dell’istruzione e formazione tecnica superiore Interventi di adeguamento delle strutture di edilizia scolastica

10 Il percorso formativo dell’alunno

11 Principi e criteri direttivi
Apprendimento in tutto l’arco della vita Pari opportunità di raggiungere elevati livelli culturali e di sviluppare capacità e competenze Conseguimento di una formazione spirituale e morale e di una coscienza storica e di appartenenza alla comunità locale, nazionale ed europea Diritto all’istruzione-formazione per almeno 12 anni, o comunque fino al conseguimento di una qualifica entro il 18° anno di età

12 Il sistema educativo di istruzione e formazione
Scuola dell’infanzia Primo ciclo Scuola primaria Scuola secondaria di primo grado Secondo ciclo Sistema dei licei Istruzione e formazione professionale

13 Scuola dell’infanzia Durata: 3 anni
Caratteri fondanti: autonomia e unitarietà didattica e pedagogica, continuità educativa Anticipo graduale delle iscrizioni Finalità Educazione e sviluppo affettivo, psicomotorio, cognitivo, morale, religioso e sociale Promozione delle potenzialità di relazione, autonomia, creatività e apprendimento Uguaglianza delle opportunità educative

14 Primo ciclo di istruzione
Scuola primaria (5 anni) Scuola secondaria di primo grado (3 anni) Scansione in periodi didattici: 1+2+2/2+1

15 Scuola primaria Sviluppo della personalità
Acquisizione e sviluppo delle conoscenze e abilità di base fino alle prime sistemazioni logico-critiche Apprendimento dei mezzi espressivi Alfabetizzazione in almeno una lingua dell’unione europea Basi per l’utilizzo di metodologie scientifiche Valorizzazione di capacità relazionali Orientamento nello spazio e nel tempo Educazione ai principi fondamentali della convivenza civile

16 Scuola secondaria di primo grado
Crescita di autonome capacità di studio Rafforzamento attitudini all’interazione sociale Alfabetizzazione ed approfondimento tecnologie informatiche Accrescimento di conoscenze e abilità Diversificazione didattica e metodologica Cura per la dimensione sistematica delle discipline Capacità di scelta in relazione alle attitudini e vocazioni personali Strumenti per prosecuzione delle attività di istruzione e formazione Introduzione allo studio di una seconda lingua dell’unione europea Orientamento Conclusione del ciclo con l’esame di Stato

17 L’attuazione della riforma i documenti ministeriali
Ipotesi di riforma elaborata per gli Stati Generali Profilo educativo, culturale e professionale dello studente al termine del primo ciclo Indicazioni nazionali per i piani personalizzati delle attività educative nelle scuole dell’infanzia Indicazioni nazionali per i piani personalizzati di studio nella scuola primaria Raccomandazioni per l’attuazione delle indicazioni nazionali per la scuola dell’infanzia e primaria Ipotesi di modelli organizzativi nella scuola primaria Decreto Ministeriale n. 100/2002 (sperimentazione) D.M. 61/2003 Iniziative di formazione a sostegno della riforma Decreto legislativo per la scuola dell’infanzia e il primo ciclo d’istruzione approvato dal governo in data 23/1/2004

18 Principi epistemologici
Criticità Esperienza come base della conoscenza Apprendere attraverso le discipline di studio Conoscenza come modellizzazione La parte e il tutto

19 Principi pedagogici Personalizzazione
Centralità della mediazione educativa Unità della cultura Formatività Unità morale dell’educazione

20 I nuclei focali della riforma
Piani di studio personalizzati e obiettivi formativi Docente tutor e riorganizzazione del gruppo docente Portfolio e valutazione dell’alunno Articolazione dell’offerta didattica

21 I piani di studio personalizzati

22 Dai curricoli ai piani di studio
I piani di studio personalizzati: Operano dal particolare personale al generale culturale Dall’individualizzazione didattica alla valorizzazione delle peculiarità personali Differenziazione dei percorsi formativi comuni Attivazione personale dell’alunno verso il conseguimento degli obiettivi I curricoli: Adattamento delle scelte educative e didattiche alle diverse realtà scolastiche Progettazione attiva per adeguare il nazionale al locale Dal generale culturale al particolare personale

23 Dalle capacità alle competenze Abilità (sapere e saper fare)
Obiettivi specifici di apprendimento raccolti nelle indicazioni nazionali Conoscenze (sapere) Abilità (sapere e saper fare) Sono unitarie, integrate, si attivano in situazioni complesse, sono dinamiche e potenzialmente trasversali competenze

24 Educazione alla convivenza democratica
capacità conoscenze abilità competenze Educazione alla convivenza democratica

25 Dagli obiettivi specifici di apprendimento ai piani di studio personalizzati
Profilo educativo, culturale e professionale conoscenze e abilità interconnesse, logica olistica Obiettivi specifici di apprendimento Obiettivi formativi Portfolio delle competenze Unità di apprendimento Piani di studio personalizzati

26 Articolazione del piano di studi e modelli di progettazione
Articolazione del curricolo Modelli di progettazione Curricolo di base Unità di apprendimento 1°biennio: nuclei esperienziali unitari 2°biennio: per problemi o progetti didattica narrativa Personalizzazione dell’offerta formativa Laboratori LARSA (mastery learning) Trasversalità:educazione alla convivenza civile Matrice di progettazione multidisciplinare

27 La valutazione nella legge di riforma
Il portfolio delle competenze individuali nel testo delle Indicazioni Nazionali

28 Il sistema di valutazione nella L. 53/2003
Docenti: valutazione periodica e annuale degli apprendimenti e del comportamento; certificazione delle competenze acquisite dagli studenti. Istituto nazionale per la valutazione del sistema di istruzione: verifiche periodiche e sistematiche sulle conoscenze e abilità degli studenti e sulla qualità complessiva dell’offerta formativa delle scuole, ai fini del progressivo miglioramento e dell’armonizzazione della qualità del sistema di istruzione e formazione Esame di Stato conclusivo dei cicli di istruzione: valuta le competenze acquisite, sulla base di prove organizzate dalla commissione d’esame e di prove predisposte e gestite dall’istituto nazionale per la valutazione

29 Il portfolio delle competenze
Che cosa è: “costituisce una collezione strutturata, selezionata e commentata/valutata di materiali particolarmente paradigmatici prodotti dallo studente, che consentono di conoscere l’ampiezza e la profondità delle sue competenze e, allo stesso tempo, della maggiore o minore pertinenza degli interventi didattici adottati.” Cosa contiene: Prove scolastiche significative Materiali prodotti dall’alunno Osservazioni sul metodo di apprendimento Commenti sui lavori personali Risultati delle osservazioni sistematiche Indicazioni su interessi e attitudini Chi lo compila: docente coordinatore tutor, équipe pedagogica, famiglia, alunno

30 Le funzioni del portfolio
Orientamento: stimolare l’autovalutazione e la conoscenza di sé, in vista dell’elaborazione di un personale progetto di vita Valutazione: comparare e migliorare le pratiche di insegnamento, verificare il conseguimento degli obiettivi formativi, valutare e certificare le competenze Continuità: rendere i genitori corresponsabili del processo educativo, favorire la continuità educativa nel percorso scolastico

31 La sezione valutativa Funzioni: verificare l’acquisizione degli obiettivi formativi, valutare il conseguimento di competenze, certificare le competenze Oggetti: obiettivi formativi (conoscenze ed abilità), competenze (con riferimento alle indicazioni contenute nel profilo conclusivo del ciclo d’istruzione) Strumenti: prove di verifica, osservazioni sistematiche, protocolli di osservazione e valutazione

32 La sezione orientativa
Funzioni: documentare essenzialmente e significativamente i prodotti degli alunni, descrivere il percorso seguito, selezionare e commentare le produzioni, esprimere proiezioni e indicazioni vocazionali Oggetti: metodi di apprendimento, attitudini e risorse professionali, interessi, proiezioni riferibili ad un personale progetto di vita Strumenti: elaborati scolastici, osservazioni qualitative, commenti, questionario attitudinale, intervista o colloquio strutturato, testo autobiografico

33 Dalla valutazione all’orientamento
Gli aspetti motivazionali, attitudinali, vocazionali possono essere promossi e registrati, ma non considerati un esito formativo di cui la scuola è responsabile La sezione orientativa amplia ed approfondisce la conoscenza dell’alunno Questo approfondimento agisce in termini di qualità della didattica (personalizzazione) e della valutazione La valutazione positiva per lo studente è quella che lo aiuta a conoscersi e a progettare la propria esistenza La valutazione assume valenze motivazionali ed orientative Processi autovalutativi ed eterovalutativi si intersecano e producono un esito educativo

34 Il tutor e la riorganizzazione del gruppo docente
Dal testo delle Indicazioni Nazionali per la scuola primaria e delle Raccomandazioni per l’attuazione

35 Dal team paritario alla diversificazione funzionale
Cc.mm. 116/96 e 335/98: organizzazione flessibile, in rapporto ad ambiti, progetti, vincoli organizzativi… D.M. 100/02: flessibilità organizzativa dell’organizzazione docente in team, caratterizzata da differenziazione di funzioni

36 Compiti del docente tutor
Coordinamento pedagogico: organizzare il lavoro del team, favorire l’unitarietà dell’insegnamento, integrare le progettazioni, articolare i piani di studio personalizzati e l’organizzazione conseguente Tutorato pedagogico: comunicare gli obiettivi formativi, sostenere e orientare nella scelta dei piani di studio, redigere il P.S.P.; svolgere funzioni di guida, sostegno, orientamento personale in tutto il percorso nella scuola Documentazione pedagogica: redazione dei piani di studio personalizzati e del Portfolio delle competenze individuali.

37 Il docente responsabile dei laboratori
Collabora alla redazione dei piani di studio personalizzati e del portfolio delle competenze Predispone e integra la propria progettazione, nell’ambito del team, in modo funzionale ai P.S.P. Organizza ed attiva, per gruppi diversi di alunni, laboratori elettivi, di compito, di livello, di recupero e sviluppo degli apprendimenti

38 Riferimenti organizzativi generali
Il tutor può operare a livello di classe, in attività di lezione o laboratorio; fuori della classe in laboratori interclasse 18/21 ore di presenza oraria fino alla terza, libera la quantificazione per quarta e quinta Durata media dei laboratori:1/2 ore Nei primi tre anni il docente responsabile dei laboratori attiva laboratori diversi Il tutor attiva almeno un LARSA nella classe di cui è coordinatore Nelle fasce orarie previste per i laboratori le classi si aprono alle attività interclasse, secondo le indicazioni dei P.S.P.

39 Quadro orario per gli alunni (in un modello tipo presentato nei documenti del gruppo di lavoro del MIUR) Classe prima: 27 ore complessive di lezione 18 h. di lezione + 2 di LARSA con il docente tutor 2 h. di LARSA + 2 di laboratorio espressivo con l’ins, di sostegno 2 h. di laboratorio espressivo con altro insegnante 1 h. di L.S. con docente specialista

40 Organizzazione oraria della scuola
Nelle prime tre classi: 18 h. di tutor + 9 di laboratori Nelle classi quarta e quinta: 15 h. per il gruppo classe ( 9 al tutor + 6 ad un secondo doc. di riferimento) Attività differenziate per 4 e 5: 2h di IRC, 2 h. di L.S., 4 h. di laboratorio espressivo, 1 h di lab. Motorio, 1 h. di informatica, 2 h. di LARSA (incontrando complessivamente 7 docenti diversi)

41 Orari dei docenti Docenti tutor fino alla terza: 18h. in classe + 3 h. di LARSA Docenti tutor di 4 e 5: 9h. in classe + 5 laboratori in classi diverse (anche del primo ciclo) Docenti non tutor: 6 h. nelle classi 4 e 5 + laboratori nelle stesse classi Insegnante di sostegno: laboratori espressivi e LARSA Docenti di L.S. e I.R.C.: specialisti in tutte le classi

42 Aspetti positivi e negativi
Aspetti problematici Gruppo docente troppo esteso Formazione dei gruppi interclasse su base logistico-organizzativa Difficoltà di gestione dei laboratori Ritorno al tuttologo Impoverimento delle dinamiche educative e professionali Separatezza e gerarchizzazione fra curricolo di base e laboratori ( e fra relativi ruoli professionali) Le idee forza: Coordinamento pedagogico e organizzativo-didattico Diversificazione dell’offerta formativa in tempi classe e tempi interclasse Valorizzazione dei laboratori

43 L’organizzazione didattica

44 Svolte nel gruppo classe
Le attività Svolte nei laboratori Svolte nel gruppo classe di classe d’interclasse Gruppi di livello Gruppi di compito Gruppi elettivi

45 I laboratori Caratteri: Quali: Chi: Quando:
Situazioni di apprendimento complesse e unitarie Momenti di relazione e cooperazione di fronte a compiti da svolgere Itinerario di lavoro euristico, dove si integrano teoria e pratica, esperienza e riflessione, corporeo e mentale, emotivo e razionale Spazio di creatività e acquisizione di competenze, in cui è sollecitata la motivazione Ambito di compensazione di squilibri e disarmonie evolutive Itinerari didattici significativi e dotati di senso per gli alunni Quali: informatica, lingue (lingua inglese), attività espressive, attività di progettazione, attività motorie e sportive, LARSA Chi: docente responsabile dei laboratori e tutor ( non più di tre nei primi 3 anni…) Quando: In fasce orarie, in momenti (preferibilmente) di interclasse, per 6/9 h. settimanali, in situazioni di compresenza dei docenti

46 I tempi Nella scuola dell’infanzia: Da 875 a 1700 ore annue
Nella scuola primaria: 891 ore annue, di cui: 18 h sett. per lezioni in classe 9 h. sett. per laboratori 3 h. sett. per attività facoltative e opzionali, tenendo conto delle prevalenti richieste delle famiglie


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