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1 L’UNIONE EUROPEA LA STORIA. 2 INTEGRAZIONE EUROPEA Progressiva cooperazione in campo economicosocialepolitico dei Paesi europei e armonizzazione degli.

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1 1 L’UNIONE EUROPEA LA STORIA

2 2 INTEGRAZIONE EUROPEA Progressiva cooperazione in campo economicosocialepolitico dei Paesi europei e armonizzazione degli ordinamenti

3 3 MOTIVI Per secoli l'Europa è stata teatro di frequenti e sanguinosi conflitti. Tra il 1870 e il 1945 Francia e Germania si sono scontrate tre volte, causando terribili perdite di vite umane. Alcuni leader europei si convincono che l'unico modo per garantire una pace durevole tra i loro Paesi è quello di unirli economicamente e politicamente.

4 4 MOTIVI Nel secondo dopoguerra Usa e URSS sono i nuovi protagonisti dell’equilibrio internazionale I Paesi dell’Europa si trovano divisi in due blocchi contrapposti sotto l’influenza delle superpotenze Si dissolvono gli imperi coloniali delle ex grandi potenze europee I Paesi europei si indirizzano verso una politica di collaborazione

5 Europa 1945 5 Polonia: 18% della popolazione in meno, ha perso il 25% della popolazione urbana, il 55% degli avvocati, il 40% dei medici, il 33% dei professori universitari. Urss: venti milioni di morti, tra militari e civili (senza contare le vittime dello stalinismo) Jugoslavia: 10% di popolazione in meno Danni materiali: Germania ha il 70% degli edifici urbani distrutti, rete stradale fuori uso L’Inghilterra ha perso il 25% delle ricchezze d’anteguerra, l’Italia ha perso il 65% della rete ferroviaria ed ha il 40% della produzione industriale del 1938, la Francia ha perso il 75% dei ponti e il 30% delle ferrovie

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8 Federalisti e unionisti 8 Coudenhove-Kalergi e PanEuropa: Unione parlamentare europea 1946 Unione europea dei Federalisti: 1946 Winston Churchill: United Europe Movement 1946 La nascente guerra fredda è lo sfondo di queste diverse aggregazioni MSEUE (socialisti) - 1946 Nouvelles Equipes Internationales (democristiani) - 1946

9 I Movimenti europeisti/federalisti si incontrano all’Aja (maggio 1948) promuovendo la nascita del Consiglio d’Europa - Assemblea consultiva del Consiglio d’Europa - Segretariato politico/consiglio dei ministri

10 10 5 motivi per il processo di integrazione europea - ideale europeistico fortemente condiviso dopo la fine del conflitto: «collante» di forze politiche e ideologie obiettivamente diverse e opposte - necessità della ricostruzione europea - adesione statunitense all’idea dell’unità europea, con una valutazione fondata sul valore dell’imitazione (Diane Kunz, Butter and Guns: America’s Cold War Economic Diplomacy) - Necessità di reintrodurre la Germania nello spazio europeo su basi non conflittuali - debolezza economica e ambivalenza politica della Gran Bretagna quale fattore agevolante un processo di integrazione europea «indipendente» (Edmund Dell, The British Abdication of Leadership in Europe)

11 11 Un modello di organizzazione internazionale: l’OECE (Organizzazione europea per la cooperazione economica) Nasce il 16 aprile 1948 Scopi: - promuovere la cooperazione economica tra i partecipanti al Piano Marshall (ERP) - organizzare la gestione degli aiuti - sviluppare il commercio intra-europeo riducendo dazi e barriere tariffarie - studiare le possibilità di una unione doganale o di un’area di libero scambio europea 17 Paesi partecipanti: Austria, Belgio, Danimarca, Francia, Grecia, Irlanda, Islanda, Italia, Lussemburgo, Norvegia, Paesi Bassi, Portogallo, Regno Unito, Svezia, Svizzera, Turchia, zone occidentali della Germania occupata (Bizona più zona francese), più la zona anglo-americana del territorio libero di Trieste.

12 12 CECA 1950 il ministro degli Esteri francese Robert Schuman propone l'integrazione delle industrie del carbone e dell'acciaio dell'Europa occidentale. 1951 TRATTATO DI PARIGI CECA COMUNITA’ EUROPEA DEL CARBONE E DELL’ACCIAIO

13 13 CECA Italia Francia Belgio Germania Lussemburgo Olanda 6 Libero scambio e cooperazione nel mercato carbosiderurgico approvvigionamento e sfruttamento delle risorse da parte di tutti gli stati membri

14 14 TRATTATO DI ROMA 25 MARZO 1957

15 15 EUROPA DEI SEI

16 16 TRATTATO DI ROMA Italia Francia Belgio Germania Lussemburgo Olanda istituzione CEEACEE EURATOM Comunità europea dell’energia atomica Comunità economica europea 6

17 17 CEE Definita anche MEC - Mercato Comune Europeo OBETTIVO realizzazione di un mercato unico generale, cioè di tutte le merci,servizi, persone, capitali e basato sul principio della concorrenza

18 18 OBIETTIVI CEE  abolizione dei dazi e delle altre misure limitative degli scambi  adozione di misure dirette alla libera circolazione di beni, servizi, persone e capitali  armonizzazione delle normative nazionali  adozione di una politica comune in campo agricolo e dei trasporti

19 19 PRIME REALIZZAZIONI  FEOGA Fondo di orientamento e garanzia agricola con il quale gi Paesi comunitari operano interventi congiunti a sostegno dell’agricoltura  Trattato di fusione degli esecutivi : un unico Consiglio dei ministri e un’unica Commissione per le tre Comunità ( CECA,CEEA, CEE)  Unione doganale: abolizione dei dazi tra gli stati comunitari 1964 1966 1968

20 20 EUROPA DEI NOVE Irlanda Gran Bretagna Danimarca Italia Francia Belgio Germania Lussemburgo Olanda

21 21 PARLAMENTO EUROPEO Giugno 1979 Viene eletto a suffragio universale il Parlamento Europeo Prima era composto da deputati delegati dai rispettivi parlamenti nazionali.

22 22 EUROPA DEI DODICI Italia Francia Belgio Germania Lussemburgo Olanda Irlanda Gran Bretagna Danimarca Grecia Spagna Portogallo

23 23 ATTO UNICO 1986 A Lussemburgo viene modificato il trattato di Roma ed elaborato un Atto unico europeo, firmato a L'Aia nel febbraio 1986. obiettivo Mercato unico entro il 1993

24 24 MERCATO UNICO Spazio senza frontiere in cui è assicurata la libera circolazione delle persone, dei servizi e dei capitali abolizione delle barriere fisiche tecniche fiscali controlli su merci e cittadini comunitari differenze di fabbricazione, qualità e sicurezza dei prodotti diversità di trattamento fiscale su merci e capitali

25 25 TRATTATO DI MAASTRICHT 7 Febbraio 1992 Viene firmato a Maastricht il Trattato istitutivo dell'Unione Europea, che entra in vigore il 1 novembre 1993. Nasce l'Unione Europea 1992

26 26 TRATTATO DI MAASTRICHT Istituzione dell’ UE nella cui organizzazione sono ricondotte Ceca, Euratom e Cee Istituzione della cittadinanza europea Fissazione tappe per l’unione monetaria Banca centrale europea e moneta unica Introduzione del principio di sussidiarietà Nei settori che non sono di competenza esclusiva dell’Unione, questa può intervenire solo se gli Stati non sono in grado di realizzare, con le proprie forze gli obiettivi proposti Impegno per una politica estera e di sicurezza comuni

27 27 TRATTATO DI MAASTRICHT Allargamento delle competenze a affari economici e monetari agricoltura immigrazione trasporti fisco occupazione commercio politica sociale educazione e cultura consumatori e salute ricerca ambiente

28 28 TRATTATO DI MAASTRICHT I tre pilastri dell’UE CE+ CECA+ EURATOM Politica estera e di sicurezza comune (PESC) Cooperazione giudiziaria e di polizia in materia penale UNIONE EUROPEA

29 29 I parametri di Mastricht o criteri di convergenza sono i requisiti economici e finanziari che gli Stati dell'Unione europea devono soddisfare per l'ingresso nell'Unione economica e monetaria dell'Unione europea (UEM). Tali parametri sono esposti all'articolo 121, paragrafo 1 del Trattato di Roma che istituisce la Comunità europea (TCE), come modificato dal Trattato di Maastricht; essi riguardano la stabilità dei prezzi, la situazione delle finanze pubbliche, il tasso di cambio, i tassi di interesse a lungo termine

30 30 I due principali parametri il disavanzo pubblico annuale: il rapporto tra il disavanzo pubblico annuale e il prodotto interno lordo (PIL) non deve superare il 3 % alla fine dell'ultimo esercizio finanziario concluso. In caso contrario, tale rapporto deve essere diminuito in modo sostanziale e costante e aver raggiunto un livello prossimo al 3% (interpretazione tendenziale a norma dell'articolo 104, paragrafo 2) o, in alternativa, il superamento del valore di riferimento deve essere solo eccezionale e temporaneo e il rapporto deve restare vicino al valore di riferimento; il debito pubblico: il rapporto tra il debito pubblico lordo e il PIL non deve superare il 60 % alla fine dell'ultimo esercizio di bilancio concluso. In caso contrario, tale rapporto deve essersi ridotto in misura sufficiente e deve avvicinarsi al valore di riferimento con ritmo adeguato (interpretazione tendenziale a norma dell'articolo 104, paragrafo 2).

31 31 EUROPA DEI QUINDICI Italia Francia Belgio Germania Lussemburgo Olanda Irlanda Gran Bretagna Danimarca Grecia Spagna Portogallo Austria Finlandia Svezia I norvegesi con un referendum dicono no all’ingresso nell’Ue

32 32 TRATTATO DI AMSTERDAM 1997 12 Ottobre 1997 Viene firmato ad Amsterdam il Trattato che modifica i precedenti trattati. Entra in vigore il 1° maggio 1999.

33 33 TRATTATO DI AMSTERDAM obiettivi porre l'occupazione e i diritti dei cittadini come punto focale dell'Unione eliminare gli ultimi ostacoli alla libera circolazione e rafforzare la sicurezza permettere all'Europa di esercitare maggiore influenza sulla scena mondiale migliorare l'architettura istituzionale dell'Unione

34 34 Il Patto di stabilità e crescita (PSC) definito con il trattato di Amserdam, è un accordo, stipulato e sottoscritto nel 1997 dai paesi membri dell'Unione Europea, inerente al controllo delle rispettive politiche di bilancio pubbliche, al fine di mantenere fermi i requisiti di adesione all'Unione Economica e Monetaria dell'Unione Europea (Eurozona) cioè rafforzare il percorso d’integrazione monetaria intrapreso nel 1992 con la sottoscrizione del Trattato di Maastricht

35 35 In base al PSC, gli Stati membri che, soddisfacendo tutti i cosiddetti parametri di Maastricht, hanno deciso di adottare l'euro, devono continuare a rispettare nel tempo quelli relativi al bilancio dello stato, ossia:  un deficit pubblico non superiore al 3% del PIL (rapporto deficit/PIL < 3%);  un debito pubblico al di sotto del 60% del PIL (o, comunque, un debito pubblico tendente al rientro) (rapporto debito/PIL< 60%). A tale scopo, il PSC ha implementato la PDE di cui all'articolo 104 del Trattato, la quale nello specifico consta di tre fasi: avvertimento, raccomandazione e sanzione.

36 36 UEM 1999 1 Gennaio 1999 Entra in vigore l'Unione Economica e Monetaria tra gli undici paesi che soddisfano le condizioni necessarie per l'adozione della moneta unica Germania, Francia, Italia, Spagna, Paesi Bassi, Finlandia, Belgio, Lussemburgo, Irlanda, Austria e Portogallo Nel giugno 2000 viene ammessa la Grecia

37 37 TRATTATO DI NIZZA 2000 12 dicembre 2000 Viene sottoscritto il trattato di Nizza che apporta modifiche al Trattati in vista dell’allargamento a nuovi Paesi Il trattato è entrato in vigore il 1° febbraio 2003

38 38 TRATTATO DI NIZZA Nuova ripartizione del numero dei rappresentanti degli Stati all’interno delle istituzioni comunitarie Riduzione dei casi in cui il Consiglio decide all’unanimità Firma della Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea

39 39 CARTA DEI DIRITTI FONDAMENTALI 1 le libertà fondamentali comuni, presenti nelle costituzioni di tutti gli stati membri; 2 i diritti riservati ai cittadini dell'Unione, in particolare riguardo alla facoltà di eleggere i propri rappresentanti al Parlamento europeo e di godere della protezione diplomatica comune; 3 i diritti economici e sociali, quelli che sono riconducibili al diritto del lavoro; 4 i diritti moderni, quelli che derivano da alcuni sviluppi della tecnologia, come la tutela dei dati personali o il divieto all'eugenetica. Categorie di diritti

40 40 VERTICE DI LAEKEN 2001 14 -15 dicembre 2001 Si decide di semplificare i trattati, con la prospettiva dell'adozione di una Costituzione europea e dell'inserimento della Carta dei diritti nel trattato di base.

41 41 EURO IN CIRCOLAZIONE 2002 Dal 1° gennaio 2002 le banconote e le monete in euro cominciano a circolare e a sostituire le monete nazionali

42 42 LA CONVENZIONE EUROPEA 2002 28 febbraio 2002 La Convenzione europea inizia i lavori Obiettivo: stendere una bozza di trattato costituzionale da sottoporre a una Conferenza intergovernativa che prenderà poi le decisioni finali I lavori si concludono dopo 16 mesi

43 43 TRATTATO DI ATENE 2003 16 aprile 2003 Viene firmato ad Atene il Trattato che sancisce la nascita dell’Europa a 25 Stati dal 1° maggio 2004

44 44 I NUOVI STATI Estonia Lettonia Polonia Slovacchia Malta Cipro Lituania Rep. Ceca Slovenia Ungheria

45 45 CONFERENZA INTERGOVERNATIVA 2003 4 ottobre 2003 Inizia a Roma la Conferenza intergovernativa che dovrebbe approvare la Costituzione europea. A Roma si svolge la cerimonia della firma del Trattato che adotta la Costituzione 2004 29 ottobre 2004

46 46 EUROPA A 25 2004 1° MAGGIO 2004

47 47 ELEZIONI PARLAMENTO EUROPEO 2004 Giugno 2004 Elezioni del nuovo Parlamento di Strasburgo allargato a 25 membri: il numero dei seggi passa da 626 a 732

48 48 COSTITUZIONE “CONGELATA” 2005 Maggio Giugno 2005 Francia e Paesi Bassi, con un referendum dicono di no alla Costituzione

49 49 EUROPA A 27 2007 Ingresso di Romania e Bulgaria

50 50 EUROPA A 27

51 51 VERSO UN NUOVO TRATTATO Il Consiglio Europeo di Bruxelles, sotto la presidenza tedesca, il 23 giugno 2007 raggiunse l'accordo su un nuovo Trattato di riforma. Conferenza Intergovernativa al lavoro da luglio a ottobre 2007

52 52 TRATTATO DI LISBONA Il trattato è firmato dai Capi di Stato e di Governo il 13 dicembre 2007 LISBONA

53 53 TRATTATO DI LISBONA Non viene definito “Costituzione” Viene creata la figura del Presidente Ue con carica di due anni e mezzo. Viene ridotto il numero dei membri della Commissione. Vengono aumentati i poteri del Parlamento europeo

54 54 TRATTATO DI LISBONA Cambia il sistema di voto nel Consiglio Aumentano i diritti di partecipazione per i cittadini europei. Aumentano le politiche comuni C’e un riferimento alla Carta dei diritti fondamentali, che diventa comunque vincolante per gli Stati membri

55 55 TRATTATO DI LISBONA il Trattato dovrà essere ratificato dai 27 Paesi e potrà diventare operativo a partire dal primo gennaio 2009.

56 56 TRATTATO DI LISBONA L’Irlanda, con un referendum ha detto NO alla ratifica 12 giugno 2008

57 57 Il Trattato di Lisbona, noto anche come Trattato di riforma - ufficialmente Trattato di Lisbona che modifica il trattato sull'Unione europea e il trattato che istituisce la Comunità europea - È entrato ufficialmente in vigore il 1º dicembre 2009[, ha apportato ampie modifiche al Trattato sull'Unione europea e al Trattato che istituisce la Comunità europea. Rispetto al precedente Trattato, quello di Amsterdam, esso abolisce i "pilastri", provvede al riparto di competenze tra Unione e Stati membri, e rafforza il principio democratico e la tutela dei diritti fondamentali, anche attraverso l'attribuzione alla Carta di Nizza del medesimo valore giuridico dei trattati.

58 58 Il Patto di bilancio europeo o Trattato sulla stabilità, coordinamento e governance nell'unione economica e monetaria, è un accordo approvato con un trattato internazionale il 2 marzo 2012 da 25 dei 27 stati membri dell'Unione europea[1], entrato in vigore il 1º gennaio 2013. Il patto contiene una serie di regole, chiamate "regole d'oro", che sono vincolanti nell'UE per il principio dell'equilibrio di bilancio[2]. Ad eccezione del Regno Unito e della Repubblica Ceca[3], tutti gli stati membri dell'Unione europea hanno firmato il trattato.

59 59 L'accordo prevede per i paesi contraenti, secondo i parametri di Maastricht fissati dal Trattato CE[4][5], l'inserimento in Costituzione dell'obbligo di perseguire il pareggio di bilancio (art. 3, c. 1), l'obbligo per tutti i paesi di non superare la soglia di deficit strutturale superiore allo 0,5% (e superiore all'1% per i paesi con debito pubblico inferiore al 60% del Pil), oltre a imporre una significativa riduzione del debito al ritmo di un ventesimo (5%) all'anno, fino al rapporto del 60% sul Pil nell'arco di un ventennio (artt. 3 e 4). Gli stati inoltre si impegnano a coordinare i piani di emissione del debito col Consiglio dell'Unione e con la Commissione europea

60 60 Il Meccanismo europeo di stabilità (MES), detto anche Fondo salva-Stati, istituito dalle modifiche al Trattato di Lisbona (art. 136) approvate il 23 marzo 2011 dal Parlamento europeo[1] e ratificate dal Consiglio europeo a Bruxelles il 25 marzo 2011[2 ], nasce come fondo finanziario europeo per la stabilità finanziaria della zona euro (art. 3). Esso ha assunto però la veste di vera e propria organizzazione intergovernativa (sul modello dell'FMI), a motivo della struttura fondata su un consiglio di governatori (formato da rappresentanti degli stati membri) e su un consiglio di amministrazione e del potere, attribuito dal trattato istitutivo, di imporre scelte di politica macroeconomica ai paesi aderenti al fondo-organizzazione

61 61 Il MES sostituirà il Fondo europeo di stabilità finanziaria (FESF) e il Meccanismo europeo di stabilizzazione finanziaria (MESF) attualmente ancora in vigore, nati per salvare dall'insolvenza gli stati di Portogallo e Irlanda, investiti dalla crisi economico- finanziaria.[8] Il MES è attivo da luglio 2012 con una capacità di oltre 650 miliardi di euro, compresi i fondi residui dal fondo temporaneo europeo, pari a 250-300 miliardi.[9][10][11] Il MES sarà regolato dalla legislazione internazionale e avrà sede a Lussemburgo. Il fondo emetterà prestiti (concessi a tassi fissi o variabili) per assicurare assistenza finanziaria ai paesi in difficoltà e acquisterà titoli sul mercato primario (contestualmente all'attivazione del programma Outright Monetary Transaction), ma a condizioni molto severe. Queste condizioni rigorose "possono spaziare da un programma di correzioni macroeconomiche al rispetto costante di condizioni di ammissibilità predefinite" (art. 12

62 62 L'operato del MES, i suoi beni e patrimoni ovunque si trovino e chiunque li detenga, godono dell'immunità da ogni forma di processo giudiziario (art. 32). Nell'interesse del MES, tutti i membri del personale sono immuni a procedimenti legali in relazione ad atti da essi compiuti nell'esercizio delle proprie funzioni e godono dell'inviolabilità nei confronti dei loro atti e documenti ufficiali (art. 35)

63 63 Two Pack, via libera da Strasburgo al regolamento di stabilità economica Il provvedimento approvato dal Parlamento europeo assegna alla Commissione europea un ruolo del tutto inedito: la possibilità di pronunciarsi sui bilanci nazionali dei 17 Paesi della zona euro (a partire dal 2014) ed eventualmente di porre il veto (fino ad oggi poteva esprimere solo raccomandazioni)

64 64 L'Unione europea (abbreviata in UE o Ue) è un'organizzazione internazionale di carattere sovranazionale e intergovernativo che comprende 27 paesi membri indipendenti e democratici del continente europeo. La sua formazione sotto il nome attuale risale al trattato di Maastricht del 7 febbraio 1992 (entrato in vigore il 1º novembre 1993), al quale tuttavia gli stati aderenti sono giunti dopo il lungo cammino delle Comunità europee precedentemente esistenti. Dal 1º luglio 2013 entrerà a far parte dell'Unione anche la Croazia

65 65 L'Unione attualmente consiste in una zona di libero mercato, detto mercato comune (unione economica), caratterizzata in parte da una moneta unica, l'euro, regolamentata dalla Banca centrale europea (BCE) e attualmente adottata da 17 dei 27 stati membri (unione economica e monetaria o Eurozona), dando vita nel suo complesso all'unione economica e monetaria dell'Unione europea; essa presenta inoltre un'unione doganale nata già con il trattato di Roma del 1957, ma completata fra i paesi aderenti agli accordi di Schengen, che garantiscono ai loro cittadini libertà di movimento, lavoro e investimento all'interno degli stati membri. L'Unione presenta, inoltre, una politica agricola comune, una politica commerciale comune e una politica comune della pesca.

66 66 L'Unione europea non è una semplice organizzazione intergovernativa (come le Nazioni Unite) né una federazione di Stati (come gli Stati Uniti d'America), ma un organismo sui generis, alle cui istituzioni gli stati membri delegano parte della propria sovranità nazionale. Le sue competenze spaziano dagli affari esteri alla difesa, alle politiche economiche, all'agricoltura, al commercio e alla protezione ambientale. In alcuni di questi campi le funzioni dell'Unione europea la rendono simile a una federazione di stati (per esempio, per quanto riguarda gli affari monetari o le politiche ambientali); in altri settori, invece, l'Unione è più vicina a una confederazione (per esempio, per quanto riguarda gli affari interni) o a un'organizzazione politica internazionale (come per la politica estera).


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