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Tecniche di Gestione della Qualità Prof. Alessandro Ruggieri Prof. Enrico Mosconi A.A. 2011-2012 1.

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1 Tecniche di Gestione della Qualità Prof. Alessandro Ruggieri Prof. Enrico Mosconi A.A. 2011-2012 1

2 OGGETTO DELLA LEZIONE Bilancio Sociale Codice Etico SA 8000 2

3 Dow Jones Sustenibility Indexes Finalizzazione: Identificare le imprese caratterizzate dalle migliori performances economiche, sociali ed ambientali Strumenti per la valutazione: Questionari Documentazione aziendale Informazioni pubbliche (bilanci, internet etc.) Analisi dei media Analisi degli stakeholders Promozione degli investimenti socialmente responsabili

4 Sono di fatto partnership e forum che vedono coinvolti soggetti diversi tra loro.  La Commissione Europea già nel luglio 2002 sottolineava l’importanza di queste iniziative costituendo un Forum per la promozione della RSI (www.csreurope.org). Il Forum opera attraverso alcune leve: migliore conoscenza della relazione fra Rsi e sviluppo sostenibile favorire lo scambio di esperienze e di good practices valutare l’opportunità di definire principi guida comuni  Sulla falsa riga di quello europeo, nel 2003 nasce in Italia un Forum Multi-stakeholder voluto dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali (www.welfare.gov.it). Iniziative multistakeholder

5 Sono una serie di strumenti ed iniziative tese ad inserire in un corpo unico la promozione della Rsi e i modelli di rendicontazione. Fra i più significativi:  Q-RES (qualità- responsabilità etica dell’impresa): ideato dal Centre of Ethics, Law & Economics nel 1999, prevede la definizione di uno standard di qualità della responsabilità etico-sciale d’impresa;  Csr-Sc (Corporate Social Reponsibility – Social Commitment): progetto del governo italiano del 2003 in occasione del semestre italiano di presidenza dell’Unione Europea. Aveva due principali obiettivi:analizzare la situazione della aziende italiane e proporre una serie di indicatori di monotoraggio della RSI. CSR Toolkits

6 RESPONSABILITA’ SOCIALE D’IMPRESA 6 «L’integrazione volontaria delle preoccupazioni sociali ed ecologiche delle imprese nelle loro operazioni commerciali e nei loro rapporti con le parti interessate» «essere socialmente responsabili significa non solo soddisfare pienamente gli obblighi giuridici applicabili, ma anche andare al di là, investendo “di più” nel capitale umano, nell’ambiente e nei rapporti con le altre parti interessate» Commissione delle Comunità Europee

7 RESPONSABILITA’ SOCIALE D’IMPRESA: Cause 7 NUOVA CONCEZIONE DI IMPRESA, BASATA SULLA STAKEHOLDER THEORY DELOCALIZZAZIONE DELLE ATTIVITA’ PRODUTTIVE DELLE IMPRESE ESPLOSIONE DEL FENOMENO DELLA RSI ESPLOSIONE DEL FENOMENO DELLA RSI

8 RESPONSABILITA’ SOCIALE D’IMPRESA: stakeholder vs. stockholder view 8 STOCKHOLDER VIEW (Friedman) STOCKHOLDER VIEW (Friedman) STAKEHOLDER VIEW (Evan e Freeman) STAKEHOLDER VIEW (Evan e Freeman) Impresa come strumento da impiegare in vista del conseguimento di un profitto Il riferimento ai principi etici nelle decisioni quotidiane porta il management a violare i diritti degli investitori Attività “socialmente responsabili” sono intraprese solo se giustificabili in termini di ritorno per gli investitori Riconosce all’impresa delle responsabilità verso la società in cui opera I manager devono esercitare un giudizio etico nelle decisioni aziendali quotidiane Il management deve “trattare bene” gli stakeholder perché scopo della corporation è di coordinare e bilanciare gli interessi degli stakeholder NECESSITANO NUOVI STRUMENTI DI COMUNICAZIONE

9 RESPONSABILITA’ SOCIALE D’IMPRESA: delocalizzazione produttiva 9 Impresa nel Passato come “piramidi d’Egitto” Impresa nel Passato come “piramidi d’Egitto” Impresa di Oggi come “tende nel deserto” Impresa di Oggi come “tende nel deserto” Esistono relazioni molto strette tra impresa e territorio Gli abitanti esercitano un controllo informale e diretto sull’impresa Non è sentita esigenza che impresa comunichi i suoi atteggiamenti nei confronti degli stakeholder Imprese un giorno in un luogo, il giorno dopo in un altro I clienti vivono lontani dalla sede dell’attività produttiva Le imprese sono chiamate a divulgare all’esterno il modo in cui si esprime la loro responsabilità verso tutti gli stakeholder NECESSITANO NUOVI STRUMENTI DI COMUNICAZIONE

10 RESPONSABILITA’ SOCIALE D’IMPRESA: altri fattori 10 Assunzioni di responsabilità sociali e ambientali da parte dell’impresa per migliorare la reputazione e rafforzare legami con gli stakeholder Evoluzione figura consumatore: da “consumatore-cliete” a “consumatore-etico”, che consuma in modo critico La globalizzazione attribuisce alle imprese un potere superiore a quello degli Stati per lo sviluppo dell’economia dei Paesi poveri

11 COMINICAZIONE SOCIALE D’IMPRESA: strumenti 11 Responsabilità sociale Delocalizzazi one attività produttiva Consumatore etico Stakeholder view Comunicazione sociale ambientale Consenso degli stakeholder Bilancio di mandato Bilancio sociale/di sostenibilità Bilancio di missione Bilancio ambientale

12 L’EVOLUZIONE DELLA CERTIFICAZIONE DELLA RSI 1) La Responsabilità Sociale e le parti interessate L’attenzione all’argomento Responsabilità sociale è un’esigenza documentata da tempo: 1. Dal Documento ONU del 1977 2. Articolo 41 della Costituzione Italiana 3. Decreto Legislativo 231/2001 4. Il Modello EFQM  Una politica orientata alla Responsabilità sociale implica il soddisfare pienamente gli obblighi giuridici applicabili e investire di più nel capitale umano, nell’ambiente e al di là nei rapporti con le parti interessate (stakeholder). La ricerca della loro soddisfazione è ora uno dei fattori chiave dello sviluppo delle imprese in un contesto altamente globalizzato.  Nel governo dell’impresa occorre tener conto delle aspettative delle parti interessate o stakeholders.  L’influenza degli stakeholder dipende, e non solo, dalla legittimità delle richieste, dal potere o capacità di influenzare le scelte dell’impresa, dall’’urgenza delle richieste.  Operare in un contesto di sviluppo della Responsabilità Sociale comporta un impegno.  L’impegno deve essere reso visibile o riconosciuto.

13 2) Sviluppo dei Sistemi di Gestione Nel tempo si è passati da modelli di gestione orientati al Command e Control, a Sistemi creati per dare garanzia in merito a determinati aspetti oggetto di interesse da parte del Cliente. Si è passati da sistemi orientati all’MBO a sistemi di gestione per processi e altri sviluppi sono previsti man mano che tali sistemi coinvolgono l’intera Azienda. Il Sistema di Gestione è uno strumento che correttamente usato consente di perseguire obbiettivi di miglioramento, la chiave di volta per l’esistenza e lo sviluppo delle aziende in un contesto sempre più competitivo. I fattori comuni nei Sistemi di Gestione attuali sono:  rispetto di norme tecniche cogenti e leggi correlabili allo scopo dell’Impresa  miglioramento continuo Alla base di tutto. è posto il PDCA o ciclo di Deming (Plan, Do, Check, Act) che va visto in maniera ripetitiva, e cioè con l’ultima fase quella dell’Actsi riparte con una nuova serie di obbiettivi che impostino il miglioramento continuo ripartendo dal Planning di nuovi obbiettivi. L’EVOLUZIONE DELLA CERTIFICAZIONE DELLA RSI

14 2) Sviluppo dei Sistemi di Gestione Il sistema di Gestione convive e si integra con le norme e leggi in quanto pur rimanendo entro i binari stabiliti abbiamo dei margini di manovra per migliorare il nostro comportamento e quindi l’efficacia e / o l’efficienza. La Mission di questi sistemi è quello di identificare il proprio posizionamento rispetto agli aspetti normati, di tenerli sotto controllo, di coordinare tutte le attività con impatto positivo o negativo su questi e distribuire responsabilità specifiche per la loro esecuzione. Attraverso l‘organizzazione e gli audits periodici viene garantito che tali attività aziendali vengano continuamente migliorate. I problemi diventano in questo modo parte integrante della gestione aziendale. Ogni azienda definisce quindi degli obiettivi volontari, come in qualsiasi altro ambito, il cui raggiungimento viene controllato dall‘azienda stessa. In questo modo le aziende vengono chiamate alla responsabilità personale e ad un approccio preventivo Si sono Sviluppati progressivamente Sistemi di Gestione orientati prima alla Qualità, poi all’Ambiente e poi alla Sicurezza ma tutti con lo stesso DNA :rispetto di regole e miglioramento continuo L’EVOLUZIONE DELLA CERTIFICAZIONE DELLA RSI

15 2) Sviluppo dei Sistemi di Gestione Di pari passo è nata l’esigenza di avere una certa confidenza che tali sistemi fossero applicati con efficacia ed efficienza. Questa esigenza ha fatto nascere normative preposte alla definizione di criteri organizzativi e gestionali tipiche dei sistemi stessi, strumento per orientarsi ad applicarli o per una verifica di rispondenza o conformità a norma. Assieme a tali norme sono nati Enti preposti alla Certificazione per fornire a terzi l’adeguata garanzia che le aziende operassero in un contesto conforme a determinati criteri gestionali. Tale esigenza di confidenza è nata come una logica conseguenza di una libera decisione del Management, ma si è poi sviluppata in un requisito per poter mantenere la clientela non per ciò che veniva fatto ma per ciò che doveva essere dimostrato. I requisiti contrattuali o criteri di qualifica per appartenere ad albi o partecipare a gare o essere meritevoli di finanziamento hanno orientato diversamente lo scopo delle certificazioni. Conseguenza di ciò è stata una perdita di confidenza nell’Istituto della Certificazione e la Certificazione è stata un obbiettivo, un bollino, non un atto dovuto a seguito di uno sviluppo L’EVOLUZIONE DELLA CERTIFICAZIONE DELLA RSI

16 STRUMENTI DI RENDICONTAZIONE E STANDARD Strumenti esterni di promozione e gestione della responsabilità sociale e della rendicontazione sociale: Etichette sociali; Premi per la CSR; Proposte di codici di condotta e linee giuda etiche; Regole ed indici per rientrare nell’ambito degli investimenti socialmente responsabili; Iniziative multistakeholder; CSR toolkit; Linee guida e modelli per la rendicontazione. Strumenti interni: Strumenti strategici: mission statement, manifesto dei valori, codice etico; Strumenti operativi di relazione: social auditing e rating, bilancio sociale; Strumenti operativi si supporto: sistemi di rilevazione, formazione e gestione del patrimonio intellettuale.

17 ILO - International Labour Organization  Dichiarazione tripartitica dei principi concernenti le imprese Multinazionali UN - United Nations  Convenzioni e dichiarazioni sui temi di sviluppo sostenibile  Principi del Global Compact  Rio Declaration on environment and development, United Nations conference on environment and development, Rio de Janeiro, 3-14 June 1992  Agenda 21 - Chapter 30 - Strengthening the role of business and industry, Section III. Strengthening the role of major groups  Johannesburg Plan of Implementation (JPOI), Johannesburg, South Africa, 26 August - 4 September 2002 OECD - Organisation for Economic Cooperation and Development  Linee guida per le imprese multinazionali European Union - European Commission  Commission Green Paper 2001  Communication on CSR 2002  European Alliance for CSR.  For SMEs: Report on European SMEs and Social and Environmental Responsibility 2002, Commission Communication ""Implementing the Community Lisbon Programme - Modern SME Policy for Growth and Employment"" 2005, Pan-European Awareness Raising Campaign on CSR for SMEs" STRUMENTI DI RENDICONTAZIONE E STANDARD: I valori ed i principi di riferimento

18 AA1000 - AccountAbility 1000  standard di processo e linee guida per la rendicontazione delle performance economiche, sociali e ambientali delle imprese, basati sul coinvolgimento degli stakeholders ISO 9000:2000  standard di riferimento per i sistemi di gestione e certificazione della qualità EFQM - European Foundation of Quality Management  modello di gestione e valutazione per raggiungere la "business excellence” ISO 14000  standard di riferimento per i sistemi di gestione e certificazione ambientale STRUMENTI DI RENDICONTAZIONE E STANDARD: Standard organizzativi e di processo COINVOLGIMENTO E PARTECIPAZIONE QUALITA’ AMBIENTE

19 SA8000 (Social Accountability 8000)  standard di riferimento per i sistemi di gestione sociale sulle condizioni di lavoro, sulla base dei quali si può ottenere la "certificazione etica" ILO-OSH 2001  linee guida dell’ILO per la gestione della salute e sicurezza sul lavoro BS 8800  guida sui sistemi di gestione per la salute e sicurezza del lavoro OSHA - Occupational Safety & Health Administration  standard di riferimento per la salute e sicurezza sul lavoro OHSAS 18000  standard e linee guida per i sistemi di gestione e certificazione per la salute e sicurezza sul lavoro, che tiene conto anche dei documenti BS 8800 ISO 22000  sistema di gestione per la sicurezza nelle organizzazioni operanti nella catena alimentare STRUMENTI DI RENDICONTAZIONE E STANDARD: Standard organizzativi e di processo QUALITA’ SALUTE E SICUREZZA SUL LAVORO

20 ISO 26000  Standard sulla Responsabilità Sociale (istituito nel 2008), per la cui realizzazione ISO ha coinvolto numerose delegazioni, osservatori, attori e stakeholders internazionali. Per l'italia, un gruppo di lavoro UNI ha lavorato sin dal 2003. La composizione della delegazione italiana che fa parte del gruppo di lavoro ISO è composta da esponenti del mondo delle imprese (ABI), dei sindacati (CGIL), dei consumatori (ACU), del governo (Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali); delle istituzioni pubbliche (INAIL), e del mondo accademico (Università di Castellanza, già coinvolta nel progetto Q- Res) SIGMA Project  Linee guida per la gestione dell'impresa e la rendicontazione degli aspetti economici, sociali e ambientali SISTEMI INTEGRATI STRUMENTI DI RENDICONTAZIONE E STANDARD: Standard organizzativi e di processo

21 21 L’uscita-1.11.2010 - della norma Iso 26.000 con il voto di 99 Nazioni e una maggioranza del 94 per cento Presidente brasiliano del gruppo internazionale di lavoro, Jorge E.R. Cajazeira, ha dichiarato: "un giorno le organizzazioni guarderanno alla Iso 26.000 e diranno: come avremmo potuto sopravvivere sui mercati senza la responsabilità sociale? Questo perché un giorno un gruppo di sognatori ha cercato di immaginare come poteva essere il futuro e ha lavorato duramente per cinque anni per realizzare questo obiettivo”. Titolo: “ Guida alla responsabilità sociale” Emissione: 1 novembre 2010 Indice Scopo Termini, definizioni e termini abbreviati Comprendere la responsabilità sociale Principi di responsabilità sociale Riconoscere la RS e coinvolgere le PI Guida ai temi fondamentali della responsabilità sociale Guida per integrare la responsabilità sociale all’interno dell’organizzazione Iniziative volontarie e tecniche per la responsabilità sociale

22 22 Le organizzazioni di tutto il mondo, e i rispettivi stakeholder, stanno acquisendo sempre maggior consapevolezza della necessità e dei vantaggi di adottare un comportamento socialmente responsabile. L'obiettivo della responsabilità sociale è contribuire allo sviluppo sostenibile. Le prestazioni di un'organizzazione, in relazione alla società in cui opera e al suo impatto sull'ambiente, sono diventate una componente critica della misurazione delle sue prestazioni complessive e della sua capacità di continuare ad operare efficacemente. Ciò riflette, in parte, la crescente consapevolezza della necessità di garantire l'equilibrio degli ecosistemi, l'equità sociale e il buon governo dell'organizzazione. Nel lungo periodo, tutte le attività delle organizzazioni dipendono dalla salute degli ecosistemi mondiali. Le organizzazioni sono oggetto di un sempre più attento esame da parte dei loro svariati stakeholder. La percezione e la realtà delle prestazioni di un'organizzazione in materia di responsabilità sociale possono influenzare, tra l'altro: il suo vantaggio competitivo; la sua reputazione; la sua capacità di attirare e mantenere lavoratori o membri, acquirenti, clienti o utenti; il mantenimento di motivazione, impegno e produttività dei dipendenti; il punto di vista di investitori, proprietari, donatori, sponsor e della comunità finanziaria; la sua relazione con le aziende, i poteri governativi, i mass media, i fornitori, le organizzazioni dello stesso tipo, i clienti e l'intera comunità in cui opera.

23 23 La definizione di Responsabilità sociale della ISO 26000 "Responsabilità da parte di un’organizzazione(2.12), per gli impatti delle sue decisioni e delle sue attività sulla società e sull’ambiente(2.6), attraverso un comportamento etico e trasparente(2.7), che - contribuisce allo sviluppo sostenibile(2.23), inclusa la salute e il benessere della società, - tiene conto delle aspettative degli stakeholder(2.20), - è in conformità con la legge applicabile e coerente con le norme internazionali di comportamento(2.11), - è integrato in tutta l’organizzazione(2.12) e messo in pratica nelle sue relazioni." NOTA 1: il termine attività include prodotti, servizi e processi NOTA 2: le relazioni si riferiscono alle attività di un’organizzazione all’interno della propria sfera d’influenza (2.19).

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25 AA1000 - AccountAbility 1000  standard di processo e linee guida per la rendicontazione delle performance economiche, sociali e ambientali delle imprese, basati sul coinvolgimento degli stakeholders GRI (Global Reporting Initiative)  linee guida per la misurazione ed il reporting nell'ambito dello sviluppo sostenibile Q-RES Project  modello di riferimento e linee guida per la gestione, rendicontazione e verifica della responsabilità sociale d’impresa GBS (Gruppo di studio sul Bilancio Sociale)  standard di riferimento per la redazione del bilancio sociale CSR – SC (Corporate Social Responsibility - Social Commitment)  modello di rendicontazione della CSR proposto dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali. SA8000 (Social Accountability 8000)  standard di processo e rendicontazione sulle condizioni di lavoro EMAS (Eco-Management and Audit Scheme)  schema europeo di audit, che prevede l'adozione di un sistema di gestione ambientale, la misurazione delle performance ambientali e la realizzazioni di audit e rapporti di rendicontazione STRUMENTI DI RENDICONTAZIONE E STANDARD: Standard di rendicontazione

26 STRUMENTI DI RENDICONTAZIONE E STANDARD: La nascita delle etichette sociali Sono generalmente costituite da una serie di principi da rispettare (standard), procedure organizzative da implementare e da una certificazione, rilasciata da società esterne, normalmente enti di certificazione accreditati che attesta la conformità dell’ente ai requisiti previsti dall’etichetta. Ogni etichetta si rivolge ad uno o più specifici ambiti che spaziano sui seguenti temi:  diritti umani;  sicurezza sul lavoro;  pari opportunità;  gestione ambientale;  gestione della qualità. Fra le etichette sociali di maggiore interesse: o Social Accountability 8000 (SA 8000) o Accountability 1000 (AA 1000) o ISO 14000 o OHSAS 18000 (Occupational Health and Safety Assessment Series ) o BS (British Standard) 779 – ISO 17799

27 DenominazioneEnte promotorePaeseOggetto/sito Social LabelGoverno belgaBelgioRisorse umane - Convenzione sul lavoro (www.social-label.be) Fair trade labelsFairtrade Labelling Organizations International EuropaCorretta pianificazione e produzione sostenibile (www.fairtrade.net) Det sociale indexMinistero Danese per gli Affari Sociali DanimarcaStrumento per l’autovalutazione della CSR Label socialement responsable Le Comité intersyndical de l’épargne salariale FranciaRisorse umane Excellence through people standard Training and Employment Authority IrlandaRisorse umane (www.fas.ie) Network lavoro etico social quality label Centro per líInnovazione e lo Sviluppo Economico ItaliaAttività produttive (www.lavoroetico.org) SA 8000Social Accountability Intarnational USAAttività produttive (www.sa-intl.org) AA 1000Institute of Social and Ethical Accountability Regno UnitoStandard di processo per le attività di social and ethical accounting, auditing and reporting. (www.accountability.org.uk) STRUMENTI DI RENDICONTAZIONE E STANDARD: una visione d’insieme

28 28 BILANCIO SOCIALE

29 BILANCIO SOCIALE definizione 29 «il complesso dei documenti contabili e non che, insieme ai bilanci tradizionali, ha come scopo di offrire informazioni quali-quantitative sulle operazioni svolte dall’impresa per effetto delle finalità sociali che si è assunta. In prima approssimazione potremmo dire che esso è un complesso di documenti volti a: 1.definire gli ambiti di assunzione di responsabilità in termini di relazione poste in essere con i diversi gruppi sociali e l’ambiente e di effetti dell’operare aziendale su tali ambiti; 2. offrire dati quali-quantitativi sulle strategie sociali perseguite dall’azienda e sui risultati ottenuti dalla medesima»

30 BILANCIO SOCIALE: caratteristiche 30 FUNZIONI COMPLEMENTARI Informativa Public relation e condivisione Strumento di gestione DENOMINAZIONE Bilancio sociale Bilancio societale Bilancio socio- economico Rendiconto sociale Condivisione Pareri difformi

31 BILANCIO SOCIALE: caratteristiche 31 FORMA CONTENUTI Autonomo Incluso nel bilancio Informazioni “sociali” + dati originati dal bilancio Dati provenienti dai valori contabili Cassandro, Terzani Matacena

32 BILANCIO SOCIALE: cosa si intende 32 Si intende un documento con le seguenti caratteristiche: Volontario Autonomo Quali-quantitativo Periodico Consuntivo Pubblico Si intende un documento con le seguenti caratteristiche: Volontario Autonomo Quali-quantitativo Periodico Consuntivo Pubblico Nb non necessariamente deve contenere dati e prospetti bilanciati

33 BILANCIO SOCIALE: evoluzione temporale 33 Fine anni ’70 inizio anni ‘80 Primi studi pioneristici Primo BS: Merloni (1978) Disegno legge: obbligo di redazione BS (1981) Metà anni ‘80 Approfondimenti dottrinali Scarse applicazioni pratiche META’ ANNI ‘90 Ripresa degli studi Aumento della applicazioni pratiche

34 BILANCIO SOCIALE: vantaggi e limiti 34 BILANCIO SOCIALE Contribuisce alla formazione della reputazione dell’impresa presso gli stakeholder ELEMENTI DI INDETERMINATEZZA SOGGETTI: Gli interlocutori possono variare OGGETTO DI RILEVAZIONE: Non puo’ essere definito in modo definitivo QUANTIFICAZIONE DEGLI EFFETTI DEL COMPORTAMENTO SOCIALE: Sia dei costi che dei benefici

35 35 CODICE ETICO

36 IL CODICE ETICO: definizione E’ un documento redatto volontariamente dall’impresa; Viene esteso dal top management, da un gruppo di lavoro o da un comitato etico appositamente costituito; Consegue legittimazione solo attraverso l’approvazione da parte del consiglio di amministrazione e in tal modo impegna l’alta direzione e tutti i dipendenti; Esprime il contratto sociale ideale dell’impresa; Contiene principi e nome volti ad orientare il comportamento dell’impresa e dei suoi operatori;

37 Il Codice Etico 37 Una volta approvato, il codice etico deve essere diramato a tutte le direzioni dell’azienda, al fine di: 1) favorirne la conoscenza e l’attuazione da parte del personale nelle attività lavorative quotidiane 2) costituire un solido punto di riferimento nelle riunioni periodiche di miglioramento continuo 3) coinvolgere nella sua implementazione la leadership e gli operatori a tutti i livelli

38 IL CODICE ETICO: funzioni 38 PRINCIPI e VALORI ETICI posti a fondamento della cultura organizzativa NORME OPERATIVE E CRITERI DI CONDOTTA, in modo da bilanciare le aspettative e gli interessi dei diversi pubblici di riferimento TRASFORMA IN (Sacconi, 2000) …e svolge anche una funzione di legittimazione morale poichè elenca i diritti, i doveri e le responsabilità che l’impresa riconosce di avere nei confronti dei suoi stakeholder e si impegna pubblicamente a rispettare; offre in cambio a questi ultimi l’opportunità di verificare se le proprie aspettative vengono equamente soddisfatte; si propone loro altresì come incentivo a prendere una parte attiva nello sviluppo e nel miglioramento dell’impresa.

39 IL CODICE ETICO: funzioni 39 E’ un mezzo efficace a disposizione del management per prevenire comportamenti irresponsabili o illeciti da parte di chi opera in nome e per conto dell’azienda; Introduce una definizione chiara ed esplicita delle responsabilità etiche e sociali dei propri dirigenti, quadri, dipendenti e spesso anche fornitori verso i diversi gruppi di stakeholder; Garantisce la gestione equa ed efficace delle transazioni e delle relazioni umane; Sostiene la reputazione dell’impresa, in modo da creare fiducia verso l’esterno.

40 IL CODICE ETICO obiettivi E’ uno strumento di governo delle relazioni, che estende le regole della corporate governance a tutti gli stakeholder e nel quale l’impresa definisce l’insieme dei doveri fiduciari che si impegna, anche sotto un profilo formale, a rispettare nei loro confronti (Invernizzi, 2006). Ha il FINE di MIGLIORARE L’AFFIDABILITA’ DELL’AZIENDA L’AFFIDABILITA’ DELL’AZIENDA LA REPUTAZIONE DELL’AZIENDA LA FIDUCIA VERSO L’AZIENDA

41 CODICE ETICO struttura La struttura del Codice Etico può variare da impresa ad impresa, ma generalmente viene sviluppato su quattro livelli: PRINCIPI ETICI GENERALI LE NORME ETICHE Che raccolgono la missione aziendale ed il modo più corretto di realizzarla. Per le relazioni dell’impresa con i vari stakeholder: consumatori, fornitori, dipendenti, comunità locale, ecc. GLI STANDARD ETICI DI COMPORTAMENTO Principio di legittimità morale Equità ed eguaglianza Tutela della persona Diligenza Trasparenza Onestà Riservatezza Imparzialita' Tutela ambientale Protezione della salute SANZIONI INTERNE Per la violazione delle norme del Codice Etico e dei principi etici.

42 CODICE ETICO metodologia 42 Analisi della struttura aziendale per l’individuazione della mission e dei gruppi di stakeholder di riferimento. Discussione interna per l’individuazione dei principi etici generali da perseguire, le norme etiche per la relazioni dell’impresa con i vari stakeholder, gli standard etici di comportamento. Consultazione degli stakeholder per la condivisione dei principi etici generali e particolari per ogni gruppo.

43 I CODICI ETICI IN ITALIA In Italia i Codici Etici hanno ancora una diffusione limitata. Alcuni esempi ci vengono forniti: dal Codice di Comit, Coop Adriatica (grande distribuzione), ENI, FIAT, Glaxo Welcome (farmaceutica), RAI e il Gruppo Mediaset, che hanno Codici Etici approvati dai Consigli di Amministrazione I principi e le disposizioni dei Codici Etici delle aziende italiane: dettano obblighi generali di correttezza e lealtà; qualificano l’adempimento delle prestazioni lavorative e il comportamento nell’ambiente di lavoro; vincolano gli amministratori, le persone legate da rapporto di lavoro subordinato, e tutti coloro che operano in nome e per conto delle aziende, anche in forza di rapporti temporanei.

44 CODICE ETICO E BILANCIO SOCIALE 44 Il Codice Etico è l’altra faccia del Bilancio Sociale Dalla missione aziendale hanno origine due diversi ordini di attività Il Bilancio Sociale Uno più generale, rivolto al controllo delle politiche d’impresa e alla corporate governance L’altro rivolto ai comportamenti individuali Il Codice Etico

45 CODICE ETICO: sintesi Il CODICE ETICO può definirsi come la “Carta Costituzionale” dell’impresa, una carta dei diritti e doveri morali che definisce la responsabilità etico-sociale di ogni partecipante all’organizzazione. È il principale strumento di implementazione dell’etica all’interno dell’azienda. Il CODICE ETICO può definirsi come la “Carta Costituzionale” dell’impresa, una carta dei diritti e doveri morali che definisce la responsabilità etico-sociale di ogni partecipante all’organizzazione. È il principale strumento di implementazione dell’etica all’interno dell’azienda.

46 46 SA 8000

47 47  Il consumatore-cittadino è più attento al profilo etico-sociale- sostenibile dei prodotti che acquista  L’impresa considera l’aspetto etico come un elemento di business LA RESPONSABILITA’ SOCIALE DELLE IMPRESE: IL RUOLO DELLO STANDARD SA8000 IL NUOVO CONSUMATORE “ETICO” IN SOSTANZA ETICA E SOSTENIBILITA’ SOCIALE DELL’IMPRESA E DEI SUOI PROCESSI INIZIANO A COSTITUIRE UNA VARIABILE DI IMPATTO SUL MERCATO

48 48  La certificazione etica SA8000 fornisce degli standard trasparenti, misurabili e verificabili in nove aree essenziali relative ad aspetti di responsabilità etica e sociale delle imprese.  Fornisce una cornice di lavoro comune per le risorse etiche per imprese di ogni dimensione e tipo, in qualsiasi luogo del mondo. SA 8000 – SOCIAL ACCOUNTABILITY L’ENTE DI ACCREDITAMENTO  L’agenzia di accreditamento che ha definito una serie di requisiti minimi per l’ottenimento delle certificazione etica da parte delle imprese è il CEPAA, nel 2001 ribattezzato SAI, creata dalla associazione americana CEP.  Il CEP è stato fondato nel 1969 ed ha come missione quella di promuovere la responsabilità sociale e ambientale delle aziende

49 Primo standard internazionale che elenca i requisiti da rispettare affinché un’organizzazione possa certificare la propria responsabilità sociale, fornendo garanzia di un comportamento eticamente corretto della propria filiera produttiva e del proprio ciclo produttivo. Nasce dal CEPAA (Council of Economical Priorities Accreditation Agency), emanazione del CEP (Council of Economic priorities), istituto statunitense fondato nel 1969 per fornire agli investitori ed ai consumatori, strumenti informativi per analizzare le performance sociali delle aziende. Basata sulle convenzioni dell’Organizzazione Internazionale del Lavoro, sulla Dichiarazione Universale dei Diritti Umani,sulla Convenzione delle Nazioni Unite sui Diritti del Bambino, SA 8000 è una norma studiata per contrastare gli impatti sociali del lavoro minorile, del lavoro coercitivo delle discriminazioni di razza,religione o sesso e garantire condizioni di salute e sicurezza ai lavoratori. E’ una norma applicabile ad aziende di qualsiasi settore merceologico, coinvolge direttamente qualsiasi entità appartenente alla filiera produttiva di un determinato bene o servizio (fornitori, clienti, consumatori e loro associazioni, gruppi ambientalisti ed umanitari, organizzazioni sindacali, mass media). La conformità dei processi di un’azienda ai requisiti i responsabilità sociale della norma SA8000 viene certificata da un Organismo di parte terza indipendente, attraverso un meccanismo analogo a quello dei sistemi di gestione per la qualità ISO 9000 e per l’ambiente ISO 14000 STRUMENTI DI RENDICONTAZIONE E STANDARD: Social Accountability 8000

50 50  Per ottenere la certificazione è necessario rispettare tutti i provvedimenti legislativi nazionali e internazionali e adeguarsi alle convenzioni internazionali con riferimento a ciascun requisito. I PRINCIPI DELLO STANDARD SA 8000 MOTIVAZIONI PER L’ADOZIONE DELLO STANDARD SA 8000  Consolidamento della credibilità, della reputazione e dell’immagine aziendale attraverso la dimostrazione del rispetto dei diritti umani e dei lavoratori;  Maggiore fiducia da parte dei consumatori;  Miglioramento dei rapporti con le istituzioni;  Promozione dell’emancipazione del lavoro su scala mondiale attraverso il coinvolgimento dell’intera catena dei fornitori;  Miglioramento del clima aziendale attraverso progressi continui nelle condizioni di lavoro.

51 51 I 9 REQUISITI DELLO STANDARD SA 8000  Lavoro infantile  Lavoro obbligato  Salute e sicurezza  Libertà d’associazione e diritto alla contrattazione collettiva  Discriminazione  Pratiche disciplinari  Orario di lavoro  Retribuzione  Sistema di gestione della Responsabilità Sociale

52 52 IL CONTESTO LEGISLATIVO INTERNAZIONALE Convenzione ILO 138 del 1973 Raccomandazione ILO 146 Età minima di ammissione al lavoro Raccomandazione sull’età minima Convenzione ILO 29 del 1930 Convenzione ILO 105 del 1957 Lavoro forzato e vincolato Soppressione del lavoro forzato Convenzione ILO 155 del 1981 Raccomandazione ILO 164 Salute e Sicurezza sul lavoro Convenzione ILO 87 del 1948 Convenzione ILO 98 del 1949 Convenzione ILO 135 del 1971 Libertà di associazione Diritto alla contrattazione collettiva Convenzioni dei rappresentati dei lavoratori Convenzione ILO 100 del 1951 Convenzione ILO 111 del 1958 Convenzione ILO 159 del 1983 Convenzione ILO 177 del 1996 Parità di retribuzione tra manodop. masc. e fem. Discriminazione Riabilitazione profes. e impiego dei disabili Lavoro in casa

53 53 La legge sulla privacy garantisce il trattamento dei dati personali nel rispetto:  dei diritti;  delle libertà fondamentali;  della dignità delle persone fisiche;  della riservatezza e dell'identità personale;  garantisce altresì i diritti delle persone giuridiche e di ogni altro ente o associazione. PRIVACY (D.Lgs. 196/2003) Prof. Alessandro Ruggieri – Management & Certificazione della Qualità

54 54 I dati personali oggetto di trattamento devono essere: a) trattati in modo lecito e secondo correttezza; b) raccolti e registrati per scopi determinati, espliciti e legittimi, ed utilizzati in altre operazioni del trattamento in termini non incompatibili con tali scopi; c) esatti e, se necessario, aggiornati; d) pertinenti, completi e non eccedenti rispetto alle finalità per le quali sono raccolti o successivamente trattati; e) conservati in una forma che consenta l'identificazione dell'interessato per un periodo di tempo non superiore a quello necessario agli scopi per i quali essi sono stati raccolti o successivamente trattati. CONTENUTO DELLA LEGGE SULLA PRIVACY (D.Lgs. 196/2003)

55 55 Due distinti obblighi:  l’obbligo più generale di ridurre al minimo i rischi che i dati siano distrutti, dispersi anche accidentalmente, conoscibili fuori dei casi consentiti o altrimenti trattati in modo illecito.  dovere di adottare in ogni caso le "misure minime“: Il documento programmatico sulla sicurezza VINCOLI DELLA LEGGE SULLA PRIVACY

56 56  Il Sistema di Gestione della Sicurezza delle Informazioni aiuta a identificare le aree di maggiore criticità e a implementare controlli adeguati alle necessità dell’azienda.  La certificazione ISO/IEC 27001: nuovo standard internazionale per la gestione della sicurezza informatica che sostituisce il BS 7799 ed è allineato con gli altri standard internazionali. ISO/IEC 27001 è applicabile a qualsiasi organizzazione e definisce i requisiti per stabilire, implementare, operare, monitorare, revisionare, mantenere e migliorare il Sistema di Gestione della Sicurezza delle Informazioni della vostra azienda. SICUREZZA DELLE INFORMAZIONI

57 Elaborato nel 1999 dall'International Council of the Institute of Social and Ethical AccountAbility, (organismo formato da imprese, ONG, università e società di consulenza), l'AA1000 è uno strumento che mira ad assicurare la credibilità e l'autorevolezza del bilancio sociale attraverso la redazione dello stesso secondo standard condivisi a livello internazionale. AA1000 nasce quindi per far fronte all'esigenza di uniformare gli approcci alla rendicontazione sociale e rendere così confrontabili le informazioni provenienti da realtà differenti. Esso può essere definito come uno standard di processo, consentendo così l'integrazione con le linee guida del Global Reporting Inititiative. Il modello si pone l'obiettivo di migliorare la performance e il bilancio di un'organizzazione attraverso un processo sistematico di coinvolgimento degli stakeholders e di integrazione di tali processi nelle normali attività quotidiane. STRUMENTI DI RENDICONTAZIONE E STANDARD: Accountability 1000

58 Accountability 1000 ha due fondamentali possibilità di utilizzo: Una valutazione comune per rafforzare la qualità degli standard specializzati di responsabilità; Un sistema di processo autonomo per gestire e comunicare bilancio e performance sociali ed etiche. STRUMENTI DI RENDICONTAZIONE E STANDARD: Accountability 1000

59 Accountability 1000 permette in particolare: a.Favorisce il rapporto con il personale dipendente; b.Migliora la gestione della qualità nei rapporti con gli stakeholder; c.Consente di misurare gli indicatori chiave di performance sociale; d. Accresce la fiducia degli stakeholder esterni; e. Migliora ed aiuta a mantenere buoni i rapporti di partnership; f. Aiuta a valutare e gestire meglio i rischi che si possono presentare nelle relazioni esterne (reputazione, marchio); g. Soddisfa le sempre più complesse esigenze informative degli investitori; h. Sostiene la governance dell'Organizzazione; i.Facilita i rapporti tra Istituzioni pubbliche ed Organizzazione; j. Favorisce la formazione e l'identificazione di fornitori di servizi qualificati. STRUMENTI DI RENDICONTAZIONE E STANDARD: Accountability 1000

60 Network promosso dalle Nazioni Unite basato sul potere di una forte azione collettiva, cerca di promuovere una cittadinanza d'impresa responsabile. Il Global Compact è un'iniziativa volontaria che si prefigge due obiettivi:  far diventare il Global Compact e i suoi principi parte integrante della strategia e delle operazioni delle imprese;  facilitare la cooperazione tra i principali attori e promuovere partenariati in linea con gli obiettivi delle Nazioni Unite. I dieci principi del Global Compact relativi ai diritti umani, al lavoro, all’ambiente e alla lotta alla corruzione sono condivisi universalmente in quanto derivati da: o La Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo. o La Dichiarazione dell’Organizzazione Internazionale del Lavoro sui principi e i diritti fondamentali nel lavoro. o La Dichiarazione di Rio sull’Ambiente e lo Sviluppo. o La Convenzione delle Nazioni Unite contro la corruzione. STRUMENTI DI RENDICONTAZIONE E STANDARD Il Global Compact

61 Diritti umani:  Alle imprese è richiesto di promuovere e rispettare i diritti umani universalmente riconosciuti nell'ambito delle rispettive sfere di influenza;  Alle imprese è richiesto di assicurarsi di non essere, seppure indirettamente, complici negli abusi dei diritti umani. Diritti umani:  Alle imprese è richiesto di promuovere e rispettare i diritti umani universalmente riconosciuti nell'ambito delle rispettive sfere di influenza;  Alle imprese è richiesto di assicurarsi di non essere, seppure indirettamente, complici negli abusi dei diritti umani. Lavoro:  Alle imprese è richiesto di sostenere la libertà di associazione dei lavoratori e riconoscere il diritto alla contrattazione collettiva;  L’ eliminazione di tutte le forme di lavoro forzato e obbligatorio;  L’ effettiva eliminazione del lavoro minorile;  L’ eliminazione di ogni forma di discriminazione in materia di impiego e professione. Lavoro:  Alle imprese è richiesto di sostenere la libertà di associazione dei lavoratori e riconoscere il diritto alla contrattazione collettiva;  L’ eliminazione di tutte le forme di lavoro forzato e obbligatorio;  L’ effettiva eliminazione del lavoro minorile;  L’ eliminazione di ogni forma di discriminazione in materia di impiego e professione. Ambiente:  Alle imprese è richiesto di sostenere un approccio preventivo nei confronti delle sfide ambientali;  Di intraprendere iniziative che promuovano una maggiore responsabilità ambientale;  Di incoraggiare lo sviluppo e la diffusione di tecnologie che rispettino l'ambiente. Ambiente:  Alle imprese è richiesto di sostenere un approccio preventivo nei confronti delle sfide ambientali;  Di intraprendere iniziative che promuovano una maggiore responsabilità ambientale;  Di incoraggiare lo sviluppo e la diffusione di tecnologie che rispettino l'ambiente. Lotta alla corruzione:  Le imprese si impegnano a contrastare la corruzione in ogni sua forma, incluse l'estorsione e le tangenti. Lotta alla corruzione:  Le imprese si impegnano a contrastare la corruzione in ogni sua forma, incluse l'estorsione e le tangenti. STRUMENTI DI RENDICONTAZIONE E STANDARD Il Global Compact

62 Nell’ambito dei premi si possono individuare alcune categorie:  Premio per i processi interni aziendali di CSR;  Premio per il miglior programma di partnership nella comunità;  Premio per la migliore campagna di mkt sociale;  Premio per la migliore iniziativa di “finanza socialmente responsabile”;  Premio per la migliore iniziativa di CSR per per PMI;  Premio per l’innovazione di prodotto o servizio socialmente e ambientalmente rilevante. Il criterio usato per la valutazione utilizza un modello basato sul concetto di Eccellenza e su alcuni Concetti Fondamentali quali:  orientamento ai risultati condivisi con gli stakeholder;  attenzione al cliente;  capacità di direzione e fermezza nei propositi;  sviluppo e coinvolgimento del personale;  apprendimento ed innovazione continui;  sviluppo di cooperazioni;  CSR. ALTRI STRUMENTI DI GESTIONE DELLA RSI: Premi per il sociale

63 http://www.confindustria.it ALTRI STRUMENTI DI GESTIONE DELLA RSI: Codici di condotta e linee guida

64 64 CONSUMATORE CITTADINO AZIONISTA CONSUMATORE CITTADINO AZIONISTA CERTIFICAZIONE DEL BILANCIO CERTIFICAZIONE DEL BILANCIO CERTIFICAZIONE ETICA (RESP. SOCIALE) CERTIFICAZIONE ETICA (RESP. SOCIALE) CERTIFICAZIONE DELLA QUALITA’ CERTIFICAZIONE DELLA QUALITA’ CERTIFICAZIONE DELL’AMBIENTE CERTIFICAZIONE DELL’AMBIENTE CERTIFICAZIONE DELLA SICUREZZA CERTIFICAZIONE DELLA SICUREZZA ISO 9000, Marchi di filiera, EFQM ISO 14000, EMAS Legge 626/94, OHSAS 18001 SA 8000


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