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Giorgia Giovannetti1 Introduzione, 2 Prof. Giorgia Giovannetti, Facoltà di Ingegneria Economia Applicata.

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1 Giorgia Giovannetti1 Introduzione, 2 Prof. Giorgia Giovannetti, Facoltà di Ingegneria Economia Applicata

2 Riassumendo la lezione 1: Il costo opportunità –Tutte le decisioni economiche prese dagli individui o dalla società nel suo complesso hanno un costo. –La corretta misura del costo di una scelta è il suo costo opportunità, cioè ciò a cui si rinuncia quando si opera tale scelta. Tutti i tipi di produzione hanno un costo opportunità: per produrre qualcosa in maggior quantità, la società deve sottrarre risorse alla produzione di qualcos’altro.

3 Costo Opportunità: misure Per ottenere una misura del costo opportunità gli economisti quando fanno riferimento al sacrificio. Considerano il sacrificio della migliore alternativa possibile, es strada D: se non venisse costruita la strada quale sarebbe la migliore alternativa possibile? (ospedale? Scuola? Stadio? O no infrastutture ma investimenti in R&S o education?)

4 Summary: Costo Opportunità, misure Occorre quindi misurare il costo di ciò che si sceglie sulla base della migliore alternativa possibile. In altre parole, l’alternativa alla quale si rinuncia misura il costo di ogni decisione. Due definizioni: 1.Trade-off –Risorse limitate: se i fattori produttivi vengono destinati al bene x, devono essere sottratti dalla produzione del bene y 2.Costo-opportunità –Il costo-opportunità del bene x in termini di bene y; è il numero di unitá del bene y che si sarebbero potute ottenere con le risorse impiegate invece per produrre x

5 5 Summary: Costo-Opportunità Il costo-opportunità si compone di una parte esplicita e di una parte implicita: Un costo esplicito è un costo che implica un esborso monetario. Un costo implicito non richiede un esborso monetario; è misurato dal valore, in termini monetari, dei benefici cui si rinuncia.

6 6 Costo-Opportunità di un anno di studi universitari= perdita di un anno di salario (migliore alternativa)

7 Riassumendo: Economia Industriale Si tratta di Microeconomia applicata a mercati imperfettamente competitivi. Cioè a mercati sui quali le imprese abbiano potere di mercato, ovvero l’effettiva capacità di scegliere il prezzo (e la tipologia di prodotto, la loro localizzazione geografica, la dimensione degli impianti, gli investimenti in R&S, etc.). Il potere di mercato può essere misurato in prima approssimazione dalla capacità di fissare prezzi superiori ai costi (marginali, ovvero incrementali).. 7

8 Esempi di industrie con potere di mercato L’industria farmaceutica è un buon esempio di settore con imprese dotate di potere di mercato. Ex 1) lo Zantac della (ex) Glaxo-Wellcome vs il Tagamet della (ex) SmithKline (attualmente unite nella GWS) Ex 2) l’Aulin della Roche vs il generico Mimesulide (Ratiopharm) Giorgia Giovannetti8

9 Esempio segue Caratteristiche salienti: a) prezzi “elevati” rispetto al costo diretto di produzione; b) presenza di prodotti brevettati e farmaci generici (ruolo della pubblicità); c) alti investimenti in R&S e strategie com- plesse di fusione e acquisizione; d) “dilemmi regolamentativi”. Giorgia Giovannetti9

10 10 C’è potere di mercato? Ci sono molti esempi (almeno apparenti) di mer- cati con presenza di potere di mercato (basti pen- sare alla fortuna accumulata da Bill Gates nel software o alla ricchezza di certe dinastie di petro- lieri), e molti studi empirici che lo riscontrano (in certi mercati). Tuttavia se l’entrata in un mercato fosse (suffi- cientemente) libera varrebbe l’obiezione teorica (della Scuola liberista di Chicago) che esso non potrebbe essere effettivamente esercitato (cosid- detti mercati contendibili).

11 11 2 Come fanno le imprese a ottenere potere di mercato e a mantenerlo? A) protezione legale (brevetti), attraverso inve- stimenti in R&S, e altre barriere all’entrata. B) iniziative originali e “aggressive” (non neces- sariamente coperte da brevetto), pubblicità: ex tv digitale (Sky vs Premium) C) pratiche “anticompetitive” sia legali (ruolo della reputazione) che illegali (prezzi predatori, accordi di cartello, prassi anticoncorrenziali e persino minacce mafiose)

12 12 3 Quali sono gli effetti del potere di mercato? A) Naturalmente potere di mercato significa profitti (più) elevati (maggiore valore del- l’impresa), e spese maggiore per i compra- tori. Questo effetto distributivo (o di trasferi- mento) è di interesse se si ritengono i com- pratori meritevoli di maggiore tutela dei venditori (tutela dei consumatori).

13 13 3 Quali sono gli effetti del potere di mercato? B) Forse più interessanti sono forse le forme di inefficienza paretiana implicate dalla presenza di potere di mercato. Inefficienza paretiana = un mercato (una orga- nizzazione, un’economia) funzionano in modo paretianamente inefficiente se esiste un modo per migliorare la situazione di almeno uno dei soggetti coinvolti senza peggiorare quella degli altri.

14 14 3 Quali sono gli effetti del potere di mercato? B1) Inefficienza “allocativa” = gli scambi sono inferiori a quelli che sarebbero effi- cienti (conseguenza di prezzi troppo ele- vati). B2) Inefficienza “produttiva” = i costi so- stenuti sono troppo elevati (ci sono “spre- chi” dovuti alla mancanza di sufficiente “pressione competitiva”)

15 15 3 Quali sono gli effetti del potere di mercato? B3) “Costi di influenza” = risorse vengono spre- cate (dal punto di vista della società) per cercare di appropriarsi delle “rendite” create dal potere di mercato (il rent-seeking behaviour nella pubblica amministrazione). Ex: si pensi alle somme spese per cause legali con- nesse alle pratiche anticompetitive, o alle risorse investite nella corruzione dei dirigenti pubblici

16 16 3 Quali sono gli effetti del potere di mercato? C) Le rendite conferite dal potere di merca- to potrebbero però essere il principale moto- re dell’innovazione e della crescita econo- mica da un punto di vista dinamico. E’ la posizione della Scuola Austriaca, e in particolare il cosiddetto “punto di vista schumpeteriano”.

17 Come si acquisisce il PdM? Il potere di mercato si può acquisire in due modi: MONOPOLIO LEGALE (brevetti, concessioni) es. Xerox COMPORTAMENTO STRATEGICO (molte strategie possibili) es. Harley Davidson qualità-prezzo basso rispetto a moto giapponesi. STRATEGIE ADOTTATE: scarsità del prodotto, finanziare associazioni di fan, innovazione linea prodotti lenta, esaltare i difetti Caso Coca-cola (sconti selettivi) o Italcementi

18 Politiche pubbliche Due tipi di intervento per evitare le conseguenze negative del potere di mercato: REGOLAMENTAZIONE: un impresa che detiene PdM deve sottostare al controllo di una autorità che valuta i suoi comportamenti (fissazione dei prezzi, strategie) ANTITRUST: impedire o limitare le azioni delle imprese volte ad aumentare il potere di mercato.

19 Antitrust (1) Esempio: indagine conoscitiva AGCM su Caratteristiche dell’offerta di servizi bancari in Italia Risultati emersi: “L’indagine ha consentito di esplorare le attuali strategie commerciali di offerta del prodotto conto corrente bancario non solo in termini di composizione/caratteristiche del prodotto e prezzi applicati in relazione alla sua tenuta e alla movimentazione per la realizzazione delle operazioni di pagamento e incasso, ma anche in relazione ai vincoli che le politiche commerciali seguite dalle banche impongono alle possibilità di scelta ottimale da parte della domanda. …

20 Antitrust (2) Ciò tanto con riferimento alla scarsa quantità e qualità dell’informazione disponibile sia nella fase di prima scelta dell’istituto bancario di cui servirsi che in quella eventuale di cambiamento di questo, quanto con riguardo all’emergere di vincoli al cambiamento (switching costs) derivanti, oltre che dalla richiamata scarsa informazione, anche da costi monetari e non di uscita, dalla presenza di offerte che legano conto corrente e altri servizi (pratiche di tying), rendendo estremamente oneroso per il consumatore, se non impossibile, effettuare una scelta razionale imperniata unicamente sulle caratteristiche di qualità e prezzo di questo specifico servizio”.

21 Riassumendo: Economia Industriale Si tratta di Microeconomia applicata a mercati imperfettamente competitivi. Cioè a mercati sui quali le imprese abbiano potere di mercato, ovvero l’effettiva capacità di sceglie-re il prezzo (e la tipologia di prodotto, la loro localizzazione geografica, la dimensione degli impianti, gli investimenti in R&S, etc.). Il potere di mercato può essere misurato in prima approssimazione dalla capacità di fissare prezzi superiori ai costi (marginali, ovvero incrementali).. 21

22 Giorgia Giovannetti22 Cosa c’è dietro? perchè gli economisti studiano queste cose? “The fundamental question in economics” –Cosa fa si che le società accumulino e crescano? Leggendo i giornali, spesso sentite parlare di PIL, crescita etc Cosa sono? Come si misurano?

23 23 Come si misura il reddito di una nazione? Somma di tutti i redditi guadagnati in un paese = prodotto interno lordo P.I.L. (GDP in inglese, gross domestic product) Il PIL misura: il reddito totale dei soggetti dell’economia la spesa totale per acquistare i prodotti dell’economia Le due grandezze coincidono, perché in un sistema economico il reddito deve eguagliare la spesa (Perché: ogni euro di spesa di un compratore è un euro di reddito incassato da un venditore)

24 24 Come misurare (più precisamente ) il PIL (GDP)? Il prodotto interno lordo (PIL) è il valore di mercato di tutti i beni (merci e servizi) finali prodotti in un paese in un dato periodo di tempo di mercato: per sommare beni eterogenei, si usano valori a prezzi di mercato tutti i beni: merci e servizi; non consideriamo autoproduzione finali: non i valori intermedi prodotti: prodotti nell’anno, e non le transazioni che riguardano beni prodotti in passato (es., automobile usata) in un paese: nel territorio di quel paese (cfr PNL) in un dato periodo di tempo: flusso (annuale) PIL = somma di valori aggiunti

25 25 Definizioni: PIL: il prodotto in un territorio in un periodo PNL (Prodotto Nazionale Lordo): valore di tutti i beni e servizi finali prodotti dai cittadini e dai residenti permanenti di una nazione in un dato intervallo di tempo. PNN (Prodotto Nazionale Netto): il PNL dedotti gli ammortamenti (ammortamento: misura del consumo/usura dei beni capitali e delle strutture) Reddito personale: ciò che arriva alle famiglie, cioè PNN meno redditi non distribuiti, più interessi sul debito pubblico e trasferimenti Reddito disponibile: reddito personale meno le imposte Passiamo a vedere qualche grafico e cartina….

26 Digressione: Parità dei Poteri di Acquisto e prezzi di mercato: quale peso? Due metodi di conversione Uno usa i tassi di cambio di mercato cioè il tasso prevalente sul mercato dei cambi (o il tasso alla fine del periodo o una media nel periodo considerato) L’altro usa i cambi calcolati a Parità di poteri di Acquisto. Vale a dire il tasso al quale la valuta di un paese si dovrebbe convertire in quella di un altro paese per comprare nei due paesi lo stesso paniere di beni. Per capire la PPA, l’esempio standard è fatto con il prezzo del Big Mac (un bene omogeneo). Se un hamburger vende a Londra per £2 e a New York per $4, ciò implicherebbe un cambio a PPA di 1 £ contro 2 $. Questo tasso di cambio può essere anche molto diverso da quello che prevale sui mercati finanziari (ciò vuol dire che il costo in dollari di un hamburger a Londra può essere maggiore o minore dei 4 $ di NY. Questo tipo di confronto è la base del "Big Mac" index, pubblicato dall’ Economist e calcola il cambio PPA basato sul Big Mac nel mondo.

27 In Cina, ad esempio, un Big Mac costa 14.5 yuan in media a Beijing and Shenzhen, vale a dire l’equivalente di $2.18 ai tassi di mercato. In America, lo stesso hamburger costa intorno a $3.71 October 2010

28 Vantaggi della PPA E’ stabile nel tempo. I cambi di mercato sono invece molto più volatili. Inoltre I cambi di mercato si applicano ai beni scambiati internazionalmente. Quelli non scambiati internazionalmente tendono a essere meno costosi nei PVS. Un barbiere a NY è più caro di un barbiere a Lima; il prezzo di un taxi (percorso della stessa distanza) è più caro a Parigi che a Tunisi etc Dato che i salari tendono a essere più bassi nei PVS e i servizi sono spesso ad alta intensità di lavoro, il barbiere di Lima è meno costoso di quello di NY (ma se siete a NY è difficile che andiate a Lima per tagliarvi I capelli…) anche se il costo di produrre beni commerciabili (es macchinari) è lo stesso nei due paesi. Le analisi che nn tengono conto delle differenze nei prezzi dei beni non commerciabili fra paesi sottostimano il potere di acquisto dei consumatori nei paesi emergenti e in via di sviluppo e quindi il loro benessere. Per questo PPA è considerata una misura migliore. In Inglese PPP Purchasing Power Parity

29 Svantaggi della PPA Difficile da misurare. Mancano dati Indici dei prezzi non tengono conto di tutti i beni etc

30 Si hanno risultati diversi? Si

31 PIL pro capite, PPP, 1980

32 PIL pro capite, PPP, 1990

33 PIL Pro capite, PPP, 2000 NB: CINA & INDIA

34 PIL pro capite, PPP, 2007 CINA

35 Comparison 2007 2012

36 Indian GDP, by region

37 Indian GDP pro capite, by region

38 India Population, by region

39 Distribution of wealth wealth 2002 (GDP/PPP) Territory size shows the proportion of worldwide wealth found there when GDP is adjusted for local purchasing power total population The size of each territory shows the relative proportion of the world's population living there total births This map shows the proportion of the world's total births for each territory density and demographic dynamics Population: India vs US! GDP: US vs Nigeria

40 living on over $200 Territory size shows the proportion of all people living on over PPP US$ 200 a day worldwide, that live there absolute poverty (up to $2 a day) Territory size shows the proportion of all people living on less than or equal to US$2 in purchasing power parity a day Poverty

41 malaria cases Territory size shows the proportion of all people living with malaria worldwide, that live there access to opportunities public health spending Territory size shows the proportion of worldwide spending on public health services that is spent there. This spending is measured in purchasing power parity polio cases Territory size shows the proportion of worldwide polio cases that were recorded there between 2000 and 2005 Medical Expenditure vs polio India and Africa Nothing in the Nord

42 Ecological footprint Territory size shows the proportion of the worldwide ecological footprint which is made there The ecological footprint is a measure of the area needed to support a population’s lifestyle. This includes the consumption of food, fuel, wood, and fibers. Pollution, such as carbon dioxide emissions, is also counted as part of the footprint USA, EU: high unitary footprint (lifestyles > intensity in use/consumption of resources) CINDIA: low (and inefficient) unitary footprint + high demographic density AFR, LATAM: reduced unitary footprint (low intensity) + low demographic density intensity/ efficiency in the use of resources

43 forest loss Territory size shows the proportion of worldwide net forest loss that occurred there between 1990 and 2000 species at risk Territory size shows the proportion of animal and plant species assessed as at risk of local extinction, that are found there Biodiversity

44 | 44 Electricity generation Energy and poverty

45 Oecd Factbook 2008 Giorgia Giovannetti45

46 Giorgia Giovannetti46 Questo corso... Diverse prospettive (storica, macro, micro, mercato, impresa etc) Approcci diversi (storico descrittivo analitico, case studies …) Obiettivi: capire (i) la complessità dell’economia, (ii) importanza dell’economia dell’innovazione, (iii) come si può “scommettere” sui tassi di cambio; (iv) importanza del contesto (incertezza/certezza); (v) analisi costi benefici (vi) leggere le pagine economiche dei giornali………..

47 Cenni di microeconomia, i concetti di base Domanda Elasticità Offerta Mercato/equilibrio Costo di produzione Massimizzazione del profitto Concorrenza perfetta Monopolio Discriminazione di prezzo Teoria dei giochi

48 Parole chiave: Domanda (dei consumatori) D=f(P), inclinazione negativa –i prezzi dei beni correlati –il reddito dei consumatori –le preferenze /i gusti dei consumatori –Aspettative su condizioni future del mercato (pe) –Informazione (N) influenzano la posizione della curva di domanda; per semplicità curva di D lineare Se P alto D=0, se P=0 D finita, consumo sempre limitato D Quantità Prezzo Q=f(p, ps, pc, Y, pe, N, gusti) ( -, +, -, +, +, +, ?)

49 Spostamento della curva di domanda da D 0 a D 1 i.e. un aumento della quantità domandata per ogni livello del prezzo ad esempio, per P 0 la quantità domandata aumenta da Q 0 a Q 1 A B P0P0 Q0Q0 Q1Q1 C D0D0 D1D1 Quantità Prezzo La curva di Domanda:

50 Curva di domanda Movimento lungo la curva di domanda (da A a B) è dovuto ad una reazione dei consumatori ad un cambiamento nel prezzo; NB: quest’ultimo potrebbe essere dovuto ad uno spostamento della curva di offerta A B P0P0 P1P1 Q0Q0 Q1Q1 Quantità Prezzo D

51 51 Elasticità della domanda Molto spesso siamo interessati a conoscere la sensibilità con cui le vendite crescono o diminuiscono in relazione a un cambiamento di prezzo –Diverse reazioni: un incremento del prezzo del 30% dei mandarini può far diminuire la domanda del 70% Un incremento del prezzo del 50% della benzina può far diminuire la domanda del 10% –Nel primo caso si dice che la domanda è elastica, nel secondo caso che è rigida

52 Definizione: Elasticità Misura della sensibilità di una variabile rispetto a un’altra. Esempio: la domanda si riduce all’aumentare del prezzo. Ma di quanto ? ELASTICITA’ della domanda al prezzo: Variazione % di Q in risposta a +1% di P

53 53 Le cause dell’elasticità La domanda di un bene tende ad essere rigida (la quantità domandata diminuisce poco all’aumento del prezzo) quando ci sono pochi sostituiti: esempio la benzina La domanda tende ad essere elastica quando il bene ha molti sostituti: esempio i mandarini La domanda tende ad essere rigida se la spesa per quel bene rappresenta una piccola parte del reddito del consumatore (ad esempio il sale).

54 54 Una definizione più formale L’elasticità della domanda rispetto al prezzo è il rapporto tra la variazione percentuale della quantità domandata e la variazione percentuale del prezzo.

55 Elasticità della domanda, determinanti Il bene è sostituibile? Bene Sostituto: bene che fornisce alcuni degli usi e alcune delle soddisfazioni fornite da un altro bene. E’ un bene complementare ad altri? Beni Complementi: bene che tende a essere consumato insieme a un altro (zucchero-caffè, caschi per moto e moto) E’ un bene necessario?

56 Elasticità della domanda: determinanti Solitamente l’elasticità della domanda di mercato dipende dalla definizione del mercato stesso: definizione ampia = domanda più rigida definizione ristretta = domanda più elastica

57 57 Domanda elastica e rigida La risposta della domanda può essere classificata in due grandi categorie: – Elastica: –Significa che la variazione percentuale della quantità è maggiore della variazione percentuale del prezzo –Rigida: –Significa che la variazione percentuale della quantità è minore della variazione percentuale del prezzo.

58 58 Il coefficiente di elasticità Il coefficiente di elasticità è la misura numerica della risposta relativa della quantità al cambiamento del prezzo. La formula generale per calcolare il coefficiente di elasticità è: L’elasticità della domanda rispetto al prezzo è in genere negativa, ma si omette per comodità il segno meno

59 59 Le diverse elasticità L’elasticità della domanda rispetto al prezzo può essere divisa in cinque categorie : –Perfettamente elastica –Relativamente elastica –Elasticità unitaria –Relativamente rigida –Perfettamente rigida Categorie Valore dell’elasticità  Perfettamente elastica e  Relativamente elastica 1<e<  Elasticità unitariae = 1 Relativamente rigida0<e<1 Perfettamente rigidae = 0

60 60 Domanda perfettamente elastica e =  Un piccolissimo cambiamento del prezzo causa una variazione infinita nella quantità domandata La domanda perfettamente elastica è rappresentata da una retta orizzontale. P Q

61 61 Domanda relativamente elastica 1<e<  –La domanda relativamente elastica si ha quando un cambiamento relativamente piccolo del prezzo causa un cambiamento relativamente grande della quantità –Le curve di domanda relativamente elastiche sono curve con una bassa pendenza P Q

62 Riassumendo: domande elastiche Domande ELASTICHE –quando il valore dell’elasticità è e Qi,Pi < -1 –ossia quando la variazione % della quantità domandata è maggiore rispetto alla variazione % del prezzo esempio: la quantità domandata si riduce del 7% a seguito di un aumento del 5% del prezzo l’elasticità è…. e Qi,Pi = -7  5 = -1.4

63 63 Domanda perfettamente rigida e = 0 –La domanda è perfettamente rigida quando un cambiamento infinitamente grande del prezzo causa un cambiamento infinitamente piccolo della quantità. –La domanda perfettamente rigida è rappresentata da una retta verticale P Q

64 64 Domanda relativamente rigida 0<e<1 –La domanda è relativamente rigida quando un grande cambiamento del prezzo causa una piccola variazione della quantità –Una domanda relativamente rigida è rappresentata da una curva molto inclinata P Q

65 Quindi, domande inelastiche o anelastiche (rigide) Domande INELASTICHE –se il valore del coefficiente di elasticità è -1<e Qi,Pi <0 –ossia quando la variazione % della quantità domandata è minore rispetto alla variazione % del prezzo esempio: se la quantità domandata si riduce del 3.5% a seguito di un aumento del prezzo del 5% l’elasticità è e Qi,Pi = - 3.5  5 = - 0.7

66 66 Elasticità unitaria e = 1 –Una domanda ha una elasticità unitaria quando la variazione percentuale del prezzo causa una eguale variazione percentuale della quantità. –Una curva che ha sempre elasticità unitaria è un iperbole equilatera P Q

67 Domanda con elasticità unitaria Domanda con ELASTICITA’ UNITARIA –quando e Qi,Pi = -1 –ossia quando la variazione % della quantità domandata è uguale alla variazione % del prezzo esempio: se la quantità domandata si riduce del 5% a seguito di un aumento del prezzo del 5% l’elasticità è e Qi,Pi = - 5  5 = - 1

68 L’elasticità della domanda al prezzo in una curva di domanda lineare L’elasticità della domanda al prezzo varia lungo la funzione di domanda. Domanda Elasticità unitaria Elastica Inelastica Quantità Prezzo

69 69 Scegliamo la convenzione di considerare (quasi) sempre positiva l’elasticità nel primo caso consideriamo sempre positivo il risultato; nel secondo lo correggiamo quando è negativo

70 Riassumendo….. La domanda tende ad essere più elastica se il bene è di lusso quanto più è lungo il periodo che consideriamo quanto più è elevato il numero di beni sostituti quanto più strettamente è definito il mercato La domanda tende ad essere più anelastica (più rigida) se il bene è di prima necessità quanto più è breve il periodo che consideriamo quanto più è ridotto il numero di beni sostituti quanto più ampiamente è definito il mercato 70

71 71 Di quanto varia la domanda di un bene in seguito a variazioni del prezzo di un altro bene? Elasticità incrociata della domanda rappresenta la variazione percentuale della quantità domandata di un bene per una variazione percentuale unitaria del prezzo di un altro bene Misura la sensibilità della domanda a variazioni del prezzo di un altro bene

72 72 Misura dell’elasticità incrociata della domanda è data dal rapporto tra variazione percentuale della quantità domandata del bene 1 e variazione percentuale del prezzo del bene 2

73 73 Determinanti dell’elasticità incrociata della domanda Grado di sostituibilità e complementarità tra i due beni  1,2 < 0 → beni complementari  1,2 > 0 → beni sostituti

74 74 L’elasticità dell’offerta Come per la curva di domanda può essere calcolata l’elasticità dell’offerta L’elasticità della offerta rispetto al prezzo è il rapporto tra la variazione percentuale della quantità offerta e la variazione percentuale del prezzo.

75

76 Parole chiave: Curva di Offerta Indicata spesso con S (inglese supply) Indica il comportamento delle imprese: la quantità di un bene che i produttori desiderano vendere per ogni livello del prezzo

77 La curva di Offerta La curva di O: S=f(P), inclinazione positiva. –la tecnologia (modi di produzione conosciuti e realizzabili) –i prezzi dei fattori produttivi (K, L, T, E) –Le aspettative sui P futuri –Le imposte/ sovvenzioni influenzano la posizione della curva di offerta (se cambiano la spostano nel piano) Quantità Prezzo S

78 Concorrenza perfetta: curva di offerta Elasticità dell’offerta: determinanti Flessibilità nell’uso dei fattori e della tecnologia, per rispondere in modo rapido a variazioni del prezzo di mercato Presenza o assenza di fattori specifici in quantità limitata o altri vincoli di capacità

79 Summary: il potere di mercato Il TASSO di PROFITTO r = (p - c) / c è una buona misura dello scarto esistente tra prezzo (p) e costo marginale (c) (definizione=costo di una unità aggiuntiva).

80 Conseguenze del PdM, 1 Per l’impresa: maggiori profitti e quindi maggior valore dell’impresa stessa. Per il benessere sociale: dipende dalla prospettiva, statica o dinamica ANALISI STATICA 1.TRASFERIMENTO DI RISORSE DA CONSUMATORI A IMPRESE (redistribuizione) 2.INEFFICIENZA ALLOCATIVA a causa dei prezzi più alti e conseguente restringimento del mercato 3.INEFFICIENZA PRODUTTIVA: minori incentivi ad essere efficienti 4.RENT SEEKING se il PdM dipende da un monopolio/oligopolio legale (telefonia mobile, frequenze TV etc.). Spreco di risorse -> Lobbying o corruzione.

81 Conseguenze del PdM, analisi dinamica, diversi punti di vista Il PdM non esiste, se sono assicurate condizioni di sostanziale libertà di entrata ed uscita dall’industria. Scuola di Chicago Il PdM esiste e grazie a ciò le grandi imprese con PdM possono investire risorse in R&S e contribuire significativamente al progresso tecnico. Schumpeteriani La relazione tra struttura di mercato, concentrazione innovazione e potere di mercato occuperà molta della nostra analisi nella prima parte del corso.


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