La presentazione è in caricamento. Aspetta per favore

La presentazione è in caricamento. Aspetta per favore

IL VALORE DELLA DIVERSITÀ E DEL CONFRONTO FRA SISTEMI EDUCATIVI NELLA CRESCITA DELLA PROFESSIONALITÀ EDUCATIVA Silvano Cacciari, Maurizio Parente – Università.

Presentazioni simili


Presentazione sul tema: "IL VALORE DELLA DIVERSITÀ E DEL CONFRONTO FRA SISTEMI EDUCATIVI NELLA CRESCITA DELLA PROFESSIONALITÀ EDUCATIVA Silvano Cacciari, Maurizio Parente – Università."— Transcript della presentazione:

1 IL VALORE DELLA DIVERSITÀ E DEL CONFRONTO FRA SISTEMI EDUCATIVI NELLA CRESCITA DELLA PROFESSIONALITÀ EDUCATIVA Silvano Cacciari, Maurizio Parente – Università degli Studi di Firenze Cattedra di Pedagogia generale e sociale del Prof. Alessandro Mariani

2 La via del cambiamento Anche gli eventi più semplici mostrano come ogni cambiamento nasca da un confronto diretto tra esperienze e persone diverse. “Qual è la condizione essenziale del dialogo? È la capacità di porsi dal punto di vista dell’altro.” [Paolo Flores D'Arcais] Dialogare, confrontarsi con persone ed esperienze diverse è il primo passo verso il cambiamento.

3 Confrontarsi per crescere Da questo punto di vista tutto ciò che è diverso da noi e dal nostro modo di vedere e pensare l’educazione e, soprattutto, le pratiche educative non deve spaventare ma, al contrario, incuriosire, spingere alla conoscenza e al confronto, poiché è proprio da questo che ogni esperienza può trarre uno spunto per arricchirsi e migliorare. È importante superare i confini della “solitudine intellettuale” per aprirsi a ciò che sta fuori di noi e percorrere la via del meticciato, l’unica in grado di rafforzare idee e pratiche. Dobbiamo credere nella forza della contaminazione quale elemento imprescindibile della nostra crescita professionale.

4 I servizi educativi e la scuola nel nuovo scenario (1) Quanto esplicitato nelle slide precedenti diventa ancora più importante se consideriamo i cambiamenti che coinvolgono la scuola e il contesto in cui questa è inserita. Cambia lo scenario in cui la scuola è inserita: da una società relativamente stabile a una società caratterizzata da molteplici cambiamenti e discontinuità; contesti più ricchi di stimoli culturali, ma anche più contraddittori, in cui sono presenti vecchie e nuove forme di emarginazione culturale e di analfabetismo; attenuazione della capacità adulta di presidio delle regole e del senso del limite (l’intesa tra adulti non è più scontata e implica la faticosa costruzione di un’interazione tra le famiglie e la scuola); mutate le forme della socialità spontanea, dello stare insieme e crescere tra bambini e ragazzi.

5 I servizi educativi e la scuola nel nuovo scenario (2) l’orizzonte territoriale della scuola si allarga e si confronta con la pluralità delle culture; le funzioni educative sono meno definite di quando è nata la scuola pubblica: la scuola non ha più il monopolio delle informazioni e dei modi di apprendere; per acquisire competenze specifiche spesso non vi è bisogno dei contesti scolastici; la diffusione delle tecnologie di informazione e di comunicazione è una grande opportunità e insieme una sfida epocale per la scuola; le relazioni fra il sistema formativo e il mondo del lavoro stanno rapidamente cambiando: le tecniche e le competenze diventano obsolete nel volgere di pochi anni.

6 Fare scuola oggi significa quindi: Coniugare la complessità di modi radicalmente nuovi di apprendimento con l’imparare a “saper stare al mondo”. Prestare particolare attenzione al sostegno delle varie forme di diversità, di disabilità o di svantaggio. Questo comporta saper accettare la sfida che la diversità pone. Non inseguire lo sviluppo di singole tecniche e competenze; piuttosto, formare saldamente ogni persona sul piano cognitivo e culturale, affinché possa affrontare positivamente l’incertezza e la mutevolezza degli scenari sociali e professionali, presenti e futuri.

7 Come cambiano i servizi educativi e la scuola Se questo è ciò che viene chiesto ai servizi educativi e alla scuola è ovvio che ci devono essere i presupposti di un loro cambiamento. Tali servizi devono diventare: successivamente, vanno condotte e sviluppate come: comunità di valori: luoghi dove i membri sviluppano un’idea che li tiene insieme e li connette ad una visione condivisa; comunità di ‘cura’: luoghi di amore altruistico e dedizione reciproca; comunità di apprendimento: luoghi in cui l’apprendimento, oltre che un’attività, è un atteggiamento ed uno stile di vita; comunità professionali: luoghi di dedizione allo sviluppo continuo dell’esperienza e dell’ideale professionale; comunità collegiali: luoghi caratterizzati dalla collaborazione e dal perseguimento di scopi comuni; comunità inclusive: luoghi in cui tutte le appartenenze e le differenze sono raccordate nel reciproco rispetto; comunità di ricerca: luoghi in cui tutti si dedicano alla ricerca ed alla soluzione dei problemi.

8 Come cambia il ruolo degli educatori e degli insegnanti Cambiano anche le competenze di educatori e insegnanti Sapere Saper fare Saper essere

9 Dal magister al professionista riflessivo Professionista riflessivo (Altet, Paquay, Schön) capace di:  analizzare le proprie pratiche alla luce di saperi specialistici;  rendere conto delle proprie decisioni ed elaborare personali strategie e modellizzazioni;  far evolvere nel tempo tali strategie per rispondere a situazioni sempre diverse. Soprattutto sa dialogare con il contesto. “Questi modella la situazione, ma in conversazione con essa, cosicché i propri modelli e apprezzamenti sono anch’essi foggiati dalla situazione. I fenomeni che egli cerca di capire sono in parte sue elaborazioni; egli è nella situazione che cerca di comprendere” [Schön]. Consapevolezza delle strategie di osservazione, analisi, modellizzazione. Dal tacito e dall’inespresso all’esplicito.

10 Verso la costruzione di reti In questa ottica di necessario cambiamento e apertura nasce il bisogno di non rimanere soli ma aprirsi, come si diceva, al confronto. In questa ottica appare opportuno andare nella direzione della costruzione di reti. La rete ha da sempre posto grande attenzione alla valorizzazione delle differenze e, al contempo, al rispetto delle specificità promuovendo il dialogo, il confronto e la cooperazione nella direzione della costruzione di esperienze nuove.

11 Una scuola SOLO europea La formazione e l’educazione alle differenze è possibile sono in una scuola con caratteri culturali continentali a causa delle forti migrazioni verso l’Italia a casa dello spostamento della forza lavoro italiana nella Ue a causa dell’integrazione europea ormai matura in comunicazione, lavoro e cultura.

12 Una scuola che si organizza verso l’Europa Non più ripiegata nei territori Non più solo «italiana» Non più organizzata solo su reti locali Non più definita solo su un immaginario nazionale MA Una scuola che si organizza secondo reti e immaginario continentali per costruire una educazione delle differenze e della mobilità.

13 Questioni scuola europea delle differenze l’educazione nei paesi membri, nei trattati europei, è sotto la responsabilità stati sovrani MA l’articolo 165 trattato funzionamento Unione Europea incoraggia la cooperazione tra singole istituzioni, stati e settori della società civile difficoltà e compito della scuola sul territorio sta quindi nell’essere sia locale che nodo di rete continentale

14 Obiettivi Ue sullo sfondo di ogni rete educativa continentale L’Europa fissa linee guida alle quali anche livelli precoci di insegnamento devono guardare lifelong learning, qualità, coesione sociale e creatività (vero valore economico degli anni ’20); educare alle differenze e organizzare la scuola sul territorio è cercare di attivare progetti che siano preludio a queste guideline dell’unione europea; educare al contesto della nuova Europa.

15 Progettare nella differenza La scuola delle differenze nesso locale e nazionale nodo europeo FA PARTE di due politiche di responsabilità educativa di un paese sovrano coordinamento e di scambio tra sistemi educativi ed esperienze nazionali e sovranazionali temi essenziali: comunicazione e tecnologie, socializzazione ed economie

16 Comunicazione e tecnologie scuola europea delle differenze L’educazione alle differenze passa attraverso una pedagogia della comunicazione e delle tecnologie: in grado di educare a orientarsi in un continente complesso dove l’informazione cresce in modo esponenziale; in grado di educare alla scelta di funzioni socializzanti nell’offerta tecnologica.

17 Educazione alla socializzazione Europa delle differenze Progetti educativi dove si prepara Alla mobilità in entrata di oggi e di domani (anche impetuosa) e alle sue necessità di comprensione dell’altro. Alla mobilità in uscita di oggi e di domani che necessità di capacità di adattamento a nuovi contesti socio-urbani.

18 Educazione economie europa differenze La vera sfida dell’integrazione e delle differenze è educare futuri cittadini nell’economia che cambia velocemente. Progetti educativi in grado di: far capire specificità economiche locali; educare alla complessità economica continentale; educare alla valorizzazione delle economie locali, di prossimità e di solidarietà.

19 Scuola delle differenze Dal locale al globale educa alla comprensione del territorio del comprensorio assolve obbligo educativo dello stato sovrano partecipa alla cooperazione educativa prevista dai trattati europei. Si getta nel futuro su Comunicazione, tecnologie, socializzazione, economie MANTENENDO LA FORZA DI UNA TRADIZIONE EDUCATIVA CONSOLIDATA.

20 PAROLE CHIAVE COESIONE -EUROPEIZZAZIONE


Scaricare ppt "IL VALORE DELLA DIVERSITÀ E DEL CONFRONTO FRA SISTEMI EDUCATIVI NELLA CRESCITA DELLA PROFESSIONALITÀ EDUCATIVA Silvano Cacciari, Maurizio Parente – Università."

Presentazioni simili


Annunci Google