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ALUNNI DISABILI “G.MENCONI” MASSA - 20 aprile 2016 Relatrice : Dott.ssa MARIA COPPOLECCHIA Dall’ingresso nel percorso scolastico all’inclusione.

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1 ALUNNI DISABILI “G.MENCONI” MASSA - 20 aprile 2016 Relatrice : Dott.ssa MARIA COPPOLECCHIA Dall’ingresso nel percorso scolastico all’inclusione

2 Il progetto di vita degli alunni disabili

3 Bisogni educativi speciali ( BES): cause I Bisogni Educativi speciali sono quei bisogni formativi che nascono da particolari situazioni che possono riguardare la persona ma anche il contesto, le relazioni interpersonali e sociali in cui quella persona è inserita Gli alunni con Bisogni Educativi Speciali vivono una situazione particolare, che li ostacola nell’apprendimento e nello sviluppo: questa situazione negativa può essere a livello organico, biologico, oppure familiare, sociale, ambientale, contestuale o in combinazioni di queste. Queste situazioni causano direttamente o indirettamente — grazie all’opera mediatrice di altri fattori (personali e/o contestuali) —, difficoltà, ostacoli o rallentamenti nei processi di apprendimento che dovrebbero svolgersi nei vari contesti. Queste difficoltà possono essere globali e pervasive (autismo) oppure più specifiche (ad esempio nella dislessia), settoriali (disturbi del linguaggio, disturbi psicologici d’ansia); gravi o leggere, permanenti o transitorie. Nel contesto possono però essere presenti o introdotti elementi facilitatori che consentono alla persona di svolgere le attività e inserirsi positivamente nel processo formativo.

4 Bisogni educativi speciali tipologie Istituzionalizzati – Handicap – Stranieri – DSA Non istituzionalizzati – Disturbi del comportamento – Apprendimenti precoci

5 Handicap Più visibile Con una storia più lunga Primo in ordine cronologico a ricevere tutela Maggiori tutele e risorse rispetto ad altri bisogni Modello tradizionale individuazione è quello sanitario – Diagnosi clinica mediante identificatori standardizzati – È una modalità uniforme (lascia poco spazio alla discrezionalità) ma monosettoriale (prevale l’aspetto sanitario): ICD9 e ICD10

6 Handicap: risposte della scuola: Per quanto riguarda le risposte per gli alunni disabili nel tempo si sono state utilizzate quattro modalità: – INTERVENTO SPECIALE NELLA LOGICA DELLA SEPARAZIONE – INSERIMENTO – INTEGRAZIONE – INCLUSIONE

7 Logica della separazione: scuole speciali Fino agli anni Cinquanta Art. 415 del Regolamento Generale del 1928 «Quando gli atti di permanente indisciplina siano tali da lasciare il dubbio che possano derivare da anormalità psichiche, il maestro può, su conforme parere dell’Ufficiale sanitario, proporre l’allontanamento definitivo dell’alunno al direttore didattico, il quale curerà l’assegnazione dello scolaro alle classi differenziali o, secondo i casi, d’accordo con la famiglia, inizierà le pratiche opportune per il ricovero in istituti per l’educazione dei corrigendi» Meccanismi: concetto di disabilità come malattia che provoca deficit, delega, esclusione, affidamento a strutture specifiche. Anni Sessanta moltiplicarsi di tali strutture. – Intervento dello Stato a sostegno delle strutture.

8 INSERIMENTO Legge 118/1971 L’istruzione dei disabili deve avvenire nelle classi normali Presenza degli alunni con disabilità nelle scuole comuni sulla base del riconoscimento di un diritto: diritto di vedersi riconosciuto uguale agli altri. Inizi anni Settanta: chiusura delle scuole e delle classi speciali e accoglienza degli alunni con disabilità nella scuola di tutti.

9 INTEGRAZIONE 1977 legge 517 (riguarda infanzia, elementari e medie) Sentenza n 215/87 Corte Costituzionale Non è sufficiente il meccanismo dell’inserimento, alla scuole si chiede: – Programmazione del Consiglio di Classe – Flessibilità organizzativa – Nuovi strumenti di valutazione – Scuola come comunità che si assume la responsabilità del processo educativo – Collegialità come strumento fondamentale per l’integrazione

10 Il concetto di inclusione 10

11 INSERIMENTO Riconosce il diritto delle persone con disabilità ad avere un posto nella società, ma si limita ad inserirle in un posto spesso separato dalla società (un istituto o una classe speciale per es.) o in una situazione passiva

12 INTEGRAZIONE E’ il processo che garantisce alle persone con disabilità il rispetto dei diritti all’interno dei luoghi ordinari, senza però modificare le regole e i principi di funzionamento della società e delle istituzioni che li accolgono.

13 INCLUSIONE E’ il concetto che prevale nei documenti internazionali più recenti. La persona con disabilità è considerata cittadino a pieno titolo e quindi titolare di tutti i diritti come gli altri cittadini. Viene però riconosciuto che la società si è organizzata in maniera tale da creare ostacoli, barriere e discriminazioni, che vanno rimosse e trasformate. La persona con disabilità entra quindi nella comunità con pieni poteri, ha il diritto di partecipare alle scelte su come la società si organizza, sulle sue regole e sui principi di funzionamento.

14 IL PROGETTO GLOBALE DI VITA

15 NUOVE MODALITA' PER L'INDIVIDUAZIONE AL FINE DELL'INTEGRAZIONE SCOLASTICA NORMATIVA DI RIFERIMENTO LEGGE 104/92 DPR 24 FEBBRAIO 1994 LEGGE 289/2002 ART.35 COMMA 7 DPCM 185/2006

16 In passato: La certificazione era emessa dallo specialista (neuropsichiatra infantile, o psicologo) con prevalenza di specialisti delle U.F.S.M.I.A. delle Aziense USL. Erano certificati anche alunni non handicappati (secondo la definizione dell'art.3 della L.104/92). 16

17 Oggi: Non più certificazione ma accertamento Non più specialista ma collegio Non più “handicap" ma disabilità (nell'accezione dell'art. 3 della L.104/02) Non più diagnosi generiche ma con classificazione internazionale riconosciuta dall'OMS Non più specialista singolo USL ma UFSMIA e GOM 17

18 Attivazione di tutti i supporti e le procedure previste dalla legge

19 19 Il Dirigente scolastico Insegnante curricolare E’ responsabile dell’organizzazione e dell’inclusione degli alunni con disabilità assegna le ore su proposta del GLHI, è responsabile della documentazione contenente dati sensibili Referente per l’integrazione E’ un docente che collabora con il DS, svolge attività di coordinamento, raccolta della documentazione, presiede spesso i GLHO Ha la responsabilità di tutti gli alunni della classe dei quali deve prendersi cura per sviluppare le loro abilità e conoscenze. L’alunno con disabilità non segue percorsi normali e ha un PEI.(Piano Educativo Individualizzato)

20 20 Educatore o AEC Insegnante di sostegno E’specializzato sul sostegno, contitolare assieme agli insegnanti della stessa classe, NON è l’insegnante del bambino disabile; partecipa alla valutazione di tutti gli alunni della classe, coordina le attività dell’alunno disabile con tutti gli altri insegnanti di classe, è un facilitatore.Redige il PEI. E’ una figura che la L104/92 prevede a carico dell’ente locale o asl. Aiuta l’alunno disabile nell’attività, spesso con orario complementare all’ins.di sostegno, per favorire la contemporaneità. Collaboratore scolastico Assistenza di base: normale e quotidiana assistenza materiale agli alunni con disabilità (accoglienza, spostamenti, igiene personale, ecc.)

21 21 Scuole statali Scuole paritarie L.62/2000

22 Direttiva 27 dicembre 2012 Costituzione Italiana Art. 3, art. 34 DM n.139/07 innalzamento obbligo di istruzione a 16 anni legge nº 170/2010 Febbraio 2014- “Linee guida e per l’integrazione degli alunni stranieri” Legge 104 del 1992 "Legge-quadro per l'assistenza, l'integrazione sociale e i diritti delle persone handicappate."

23 Assistenza alla persona 23

24 Assistenza alla persona e igiene personale Tabella mansioni area A del Contratto nazionale Esegue, nell'ambito di specifiche istruzioni e con responsabilità connessa alla corretta esecuzione del proprio lavoro, attività caratterizzata da procedure ben definite che richiedono preparazione non specialistica. E' addetto ai servizi generali della scuola con compiti di accoglienza e di sorveglianza nei confronti degli alunni, nei periodi immediatamente antecedenti e successivi all’orario delle attività didattiche e durante la ricreazione, e del pubblico;

25 di pulizia dei locali, degli spazi scolastici e degli arredi; di vigilanza sugli alunni, compresa l’ordinaria vigilanza e l’assistenza necessaria durante il pasto nelle mense scolastiche, di custodia e sorveglianza generica sui locali scolastici, di collaborazione con i docenti. Presta ausilio materiale agli alunni portatori di handicap nell'accesso dalle aree esterne alle strutture scolastiche, all’interno e nell'uscita da esse, nonché nell’uso dei servizi igienici e nella cura dell’igiene personale anche con riferimento alle attività previste dall'art. 47. 25

26 Mansioni collaboratori scolastici ART. 47 - COMPITI DEL PERSONALE ATA CCNL 2006-09 (art.32 del CCNL 26-5-1999) 1. I compiti del personale A.T.A. sono costituiti: a) dalle attività e mansioni espressamente previste dall’area di appartenenza; b) da incarichi specifici che, nei limiti delle disponibilità e nell’ambito dei profili professionali, comportano l’assunzione di responsabilità ulteriori, e dallo svolgimento di compiti di particolare responsabilità, rischio o disagio, necessari per la realizzazione del piano dell’offerta formativa, come descritto dal piano delle attività,previa specifica formazione.

27 Art.3 Art.7 Prima posizione economica per i collaboratori scolastici Mansioni per alunni disabili, per la sicurezza( piani evacuazione, antincendio, terremoto ecc) pronto soccorso 27

28 Contrattazione d’istituto 28 2. L’ attribuzione per mansioni particolari è effettuata dal dirigente scolastico, secondo le modalità e i criteri definiti dalla contrattazione d’istituto nell’ambito del piano delle attività. Le risorse utilizzabili, per le predette attività, a livello di ciascuna istituzione scolastica, sono quelle complessivamente spettanti sulla base dell'applicazione dell’art. 50 del CCNI del 31.08.99. Esse saranno particolarmente finalizzate per l’area A per l’assolvimento dei compiti legati all’assistenza alla persona, all’assistenza all’handicap e al pronto soccorso.

29 Assistenza educativa L’assistente educativo è assegnato all’alunno dal Comune o su delega dalla ASL. Ha il compito di favorire l’autonomia, la relazione e la comunicazione Può partecipare al gruppo di lavoro sul caso

30 Per ricordare a tutti… 30

31 Attivazione di tutti i supporti e le procedure previste dalla legge dopo l’accertamento Scuola : riceve l’accertamento diventa il fulcro di tutti gli interventi interistituzionali per il progetto di vita Il Dirigente riunisce il Gruppo di lavoro sul Caso (neuropsichiatra, famiglia, docenti curricolari, docente sostegno, Collaboratore scolastico ) che procede a: Individuazione dei bisogni Elaborazione PDF e PEI/PIS Eventuale richiesta ore di sostegno e ore assistenza educativa (nel caso di prima iscrizione o di certificazione nel corso dell’anno scolastico la richiesta delle ore verrà fatta con modalità definite nel POF o dal Gruppo di lavoro d’istituto)

32 Gruppo di lavoro di istituto E’ previsto dalla Legge 104/1992 è obbligatorio in presenza anche di un solo disabile (art. 12) E’ costituito da dirigente, rappresentanti dei docenti (curricolari e sostegno), rappresentanti delle famiglie, rappresentanti del personale ATA, rappresentanti dei soggetti esterni coinvolti nel processo di integrazione, studenti nel secondo ciclo). – Stila il progetto annuale d’integrazione – Dà pareri al Dirigente riguardo alle problematiche di integrazione per necessità particolari, – Propone al dirigente forme di organizzazione delle attività di sostegno – Attiva forme di collaborazione per la continuità didattica con gli insegnanti del successivo grado – Attiva gruppi di lavoro per favorire l’integrazione di alunni in difficoltà non certificati.

33 GRUPPI DI LAVORO PROVINCIALI G.L.I.P. G.L.H. 33 Gruppo di indirizzo: Accordi di programma Ispettore tecnico Referente Ufficio Scolastico Territoriale ASL Provincia Conferenze zonali Associazioni Gruppo tecnico: Referente Ufficio Scolastico Territoriale Dirigenti scolastici Docenti di sostegno Dirigenti CTS e CTI

34 MARIA COPPOLECCHIA A LIVELLO TERRITORIALE Ruolo dei CTS ( Centro Territoriale di Supporto)

35 35 II PARTE


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