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Didattica laboratoriale: l’esperienza della Scuola nella CCF di Pozzuoli Corso IDA nella C.C.F. di Pozzuoli sede associata del CPIA Napoli Provincia 1.

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Presentazione sul tema: "Didattica laboratoriale: l’esperienza della Scuola nella CCF di Pozzuoli Corso IDA nella C.C.F. di Pozzuoli sede associata del CPIA Napoli Provincia 1."— Transcript della presentazione:

1 Didattica laboratoriale: l’esperienza della Scuola nella CCF di Pozzuoli Corso IDA nella C.C.F. di Pozzuoli sede associata del CPIA Napoli Provincia 1 Dirigente dr. Francesca Napolitano Fausta Minale Ambasciatrice EPALE per la Campania fausta.minale@fastwebnet.it III Convegno nazionale RIDAP Verso una rete di reti: CPIA, esperienze a confronto Roma - 9 Maggio 2016

2 Nella didattica, il termine Laboratorio viene usato per indicare qualsiasi attività intenzionale tesa a raggiungere un risultato definito e concreto, attraverso una serie di procedure e di attività specifiche controllate dall’allievo e per lui significative. La didattica laboratoriale è il metodo che incoraggia un atteggiamento attivo nei confronti della conoscenza sulla base della curiosità e della sfida piuttosto che un atteggiamento passivo tramite il ricorso alla autorità.

3 JOHN DEWEY E LA SCUOLA LABORATORIO Laboratorio come luogo in cui si può ⌷ attuare un’educazione sia intellettuale che pratica ⌷ acquisire conoscenza attraverso la sperimentazione diretta ⌷ confrontarsi con gli altri e riflettere individuale ⌷ sperimentare in un processo attivo di scoperta, non imitativo, ma focalizzato sull’osservazione dei fenomeni e l’analisi dei problemi

4 Laboratorio non luogo ma situazione, fucina di un metodo di acquisizione di competenze dense e durevoli

5 Operatività ma anche conquista “consistente” del sapere. Fondamenti pedagogici della Riforma: l’indissolubilità di sapere e di saper fare per essere persona e cittadino: per la persona la “cultura” è sempre unitaria e onnicomprensiva, ed è in ogni momento un fare e un sapere intrecciati ed agiti da un soggetto che conferisce loro senso Prof.ssa Giuliana Sandrone Boscarino

6 Dario Nicoli

7 la significatività del compito come molla per far scattare la motivazione e la propensione a trasformare conoscenze ed abilità in competenze spendibili autonomamente in contesti diversi, in una logica di analogicità e trasferibilità. LA COSTRUZIONE DELLA COMPETENZA DM 139/2007 sistematizzata in modo esplicito e intenzionale Innalzamento dei livelli di istruzione

8 Didattica laboratoriale: istruzioni per l’uso

9 Si passa da una didattica centrata sull’ascolto (scuola dell’auditorium) ad una didattica centrata sul ‘laboratorium’, cioè sull’operare riflessivo, sul costruire insieme, sul negoziare e sul cooperare linguistico e relazionale. Si passa da una didattica centrata su contenuti disciplinari decontestualizzati dall’ambiente e all’esperienza di vita ad una didattica che, mentre ribadisce la centralità formativa dei contenuti disciplinari, li impiega, tuttavia, come itinerari intellettuali e strumenti metodologici per leggere ed ordinare i contesti e i significati di vita

10 Nella nostra società occidentale ci sono tipi diversi di istituzioni, alcune delle quali agiscono con un potere inglobante - seppur discontinuo - più penetrante di altre. Questo carattere inglobante o totale è simbolizzato nell'impedimento allo scambio sociale e all'uscita verso il mondo esterno, spesso concretamente fondato nelle stesse strutture fisiche dell'istituzione: porte chiuse, alte mura, filo spinato, rocce, corsi d'acqua, foreste e brughiere. Questo tipo di istituzioni io lo chiamo "istituzioni totali" » Erving Goffman, Asylums Il carcere è una istituzione totale perché è caratterizzato da A llontanamento e esclusione dal resto della società dei soggetti istituzionalizzati O rganizzazione formale e centralmente amministrata del luogo e delle sue dinamiche interne, C ontrollo operato dall'alto sui soggetti-membri.

11 Le proposte progettuali, in particolare in carcere, devono valorizzare l’aspetto relazionale oltre all’aspetto cognitivo Il contrario comporterebbe indifferenza e riproposizione di modelli didattico-educativi che hanno già fallito Gli alunni detenuti provengono da situazioni di svantaggio sociale e/o culturale e/o scolastico

12 e permette la formazione di schemi interpretativi attraverso attività di progettazione o di soluzione di problemi nuovi dove sono in gioco la libertà e la creatività MISURE DI SISTEMA per gli opportuni adattamenti degli assetti didattici negli istituti di prevenzione e pena: 1.allestimento di laboratori didattici; 2.potenziamento delle biblioteche, 3.interventi finalizzati al recupero, all'integrazione e al sostegno dei minori e degli adulti anche dopo la loro uscita dal circuito detentivo (Linee guida per il passaggio al nuovo ordinamento dell’istruzione adulti § 3.6) La didattica laboratoriale è lo strumento migliore da proporre in una istituzione totale. Ne contrasta le criticità con il rapporto tra pari e l’esaltazione dell’individualità nel rapporto con gli altri

13 FOTO SCUOLA-VALORE rappresenta un modello etico che dall’esterno irrompe nel carcere Umanizza la pena Favorisce la consapevolezza Orienta e Riorienta Stranieri Include “I percorsi di istruzione degli adulti di primo livello sono attivati in presenza di un numero di detenuti da 5 a 12 (nel caso di pluriclasse il numero massimo rimane fissato a 10). SCUOLA-SPECIALE

14 ⌷ gli scopi dell’educazione vanno fondati sui bisogni del soggetto che apprende ⌷ la cooperazione contribuisce efficacemente a “liberare e organizzare” le capacità di chi apprende e a trasformarle in competenze ⌷ la valenza educativa delle attività sta nelle connessioni e nella flessibilità di percorsi riconosciuti dall’alunno come significativi per sé e spendibili nel compito concreto di intervenire sulla realtà. Centralità dell’individuo

15 Il docente facilita l’apprendimento fa emergere i bisogni di formazione differenzia la pratica educativa Cura la persona, Individua i talenti di ognuno Promuove l’apprendimento per tutta la vita

16 propositore-organizzatore facilitatore dell’interazione fra i diversi soggetti mediatore negoziatore garante del processo e del compito risorsa L’insegnante deve reperire nella realtà, in modo selettivo il materiale su cui svolgere l’opera dell’educazione (situazioni di apprendimento).

17 Contatti Unità Italiana EPALE Via Lombroso 6/15 Firenze epale@indire.it Tel. 055 2380413 EPALE - Electronic Platform for Adult Learning in Europe EPALE è la community per l’apprendimento degli adulti in Europa, una piattaforma multilingue ad adesione aperta per insegnanti, formatori, ricercatori, volontari, responsabili delle politiche e chiunque altro svolga un ruolo professionale nel settore dell’apprendimento degli adulti formale, non formale e informale in Europa

18 Il corso IDA nella Casa Circondariale Femminile di Pozzuoli è oggi sede associata Del CPIA Napoli Provincia1. Negli anni ha utilizzato la didattica laboratoriale come strumento straordinariamente efficace per la realizzazione di percorsi di didattica curricolare volti alla certificazione delle competenze ma anche alla promozione dell’individuo

19 Teatro didattica in inglese Galateo tra le sbarre Danze popolari Cartonnage: lavorazione di carta artigianale Dalla regola esteriore alla regola interiore: per capire il valore di un sistema di obblighi condivisi, accettati e sostenuti in un percorso di rispetto reciproco e della società civile

20 “Mandala”: lettura di testi di scrittrici del Novecento ed elaborazione di testi poetici ed in prosa delle detenute ad essi ispirati raccolti nel libro “Davanti a me è caduto il cielo” Ed. Philema Laboratorio permanente di scrittura “La sacca iriconda” Se si sta percorrendo una strada senza regole capirsi è ancora più importante

21 4 giornate di Napoli LA GIOIA IN CARCERE Corale polifonica Armoniche armonie Giornata internazionale contro la violenza sulle donne

22 Progetto a tematica condivisa con il Liceo Psicopedagogico dell’Istituto “Pitagora” Libriamoci: “Vardiello”di Basile Marzodonna: Donne e Madonne Presepe vivente L2LL2L La didattica laboratoriale richiede tempo perché concede ad ognuno il suo tempo per apprendere e rende possibile la stratificazione del Sapere

23 È necessario che l’attuazione della riforma tenga conto realmente e in modo costante della specificità e distintività dei Corsi di Scuola nelle Istituzioni Penitenziarie e della straordinarietà dell’utenza che chiede interventi coraggiosi a una Scuola che sia flessibile e compliante

24 Competenze chiave di cittadinanza da acquisire al termine dell’istruzione obbligatoria Competenze chiave di cittadinanza L’elevamento dell’obbligo di istruzione a dieci anni intende favorire il pieno sviluppo della persona nella costruzione del sé, di corrette e significative relazioni con gli altri e di una positiva interazione con la realtà naturale e sociale. Imparare ad imparare: organizzare il proprio apprendimento, individuando, scegliendo ed utilizzando varie fonti e varie modalità di informazione e di formazione (formale, non formale ed informale), anche in funzione dei tempi disponibili, delle proprie strategie e del proprio metodo di studio e di lavoro. Progettare: elaborare e realizzare progetti riguardanti lo sviluppo delle proprie attività di studio e di lavoro, utilizzando le conoscenze apprese per stabilire obiettivi significativi e realistici e le relative priorità, valutando i vincoli e le possibilità esistenti, definendo strategie di azione e verificando i risultati raggiunti. Comunicare o comprendere messaggi di genere diverso (quotidiano, letterario, tecnico, scientifico) e di complessità diversa, trasmessi utilizzando linguaggi diversi (verbale, matematico, scientifico, simbolico, ecc.) mediante diversi supporti (cartacei, informatici e multimediali) o rappresentare eventi, fenomeni, principi, concetti, norme, procedure, atteggiamenti, stati d’animo, emozioni, ecc. utilizzando linguaggi diversi (verbale, matematico, scientifico, simbolico, ecc.) e diverse conoscenze disciplinari, mediante diversi supporti (cartacei, informatici e multimediali). Collaborare e partecipare: interagire in gruppo, comprendendo i diversi punti di vista, valorizzando le proprie e le altrui capacità, gestendo la conflittualità, contribuendo all’apprendimento comune ed alla realizzazione delle attività collettive, nel riconoscimento dei diritti fondamentali degli altri. Agire in modo autonomo e responsabile: sapersi inserire in modo attivo e consapevole nella vita sociale e far valere al suo interno i propri diritti e bisogni riconoscendo al contempo quelli altrui, le opportunità comuni, i limiti, le regole, le responsabilità. Risolvere problemi: affrontare situazioni problematiche costruendo e verificando ipotesi, individuando le fonti e le risorse adeguate, raccogliendo e valutando i dati, proponendo soluzioni utilizzando, secondo il tipo di problema, contenuti e metodi delle diverse discipline. Individuare collegamenti e relazioni: individuare e rappresentare, elaborando argomentazioni coerenti, collegamenti e relazioni tra fenomeni, eventi e concetti diversi, anche appartenenti a diversi ambiti disciplinari, e lontani nello spazio e nel tempo, cogliendone la natura sistemica, individuando analogie e differenze, coerenze ed incoerenze, cause ed effetti e la loro natura probabilistica. Acquisire ed interpretare l’informazione: acquisire ed interpretare criticamente l'informazione ricevuta nei diversi ambiti ed attraverso diversi strumenti comunicativi, valutandone l’attendibilità e l’utilità, distinguendo fatti e opinioni.


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