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Ragusa 26.03.2007 Presidio territoriale di Ragusa ITIS “E. Majorana” Prof. Rosa Cassarino I.C. “F. Crispi” Prof. Giuseppina Tumino I.C. “E. Berlinguer”

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Presentazione sul tema: "Ragusa 26.03.2007 Presidio territoriale di Ragusa ITIS “E. Majorana” Prof. Rosa Cassarino I.C. “F. Crispi” Prof. Giuseppina Tumino I.C. “E. Berlinguer”"— Transcript della presentazione:

1 Ragusa 26.03.2007 Presidio territoriale di Ragusa ITIS “E. Majorana” Prof. Rosa Cassarino I.C. “F. Crispi” Prof. Giuseppina Tumino I.C. “E. Berlinguer” Prof. Marialuisa Suizzo Unione Europea Fondo Sociale Europeo M.P.I.

2 Perché il Piano ISS ? La fuga dalle facoltà scientifiche

3 Perché il piano ISS? La misurazione e l’esplorazione delle competenze scientifiche a livello internazionale (OCSE/PISA) ha evidenziato, per gli studenti italiani risultati tutt’altro che positivi. I dati degli studenti europei

4 Migliorare la difficile situazione del nostro Paese nell’ambito dell’educazione scientifica. Sperimentare un sistema di formazione continua dei docenti (formazione e autoformazione), organizzati in comunità di pratiche e sostenuti da presìdi territoriali e tutor esperti. Sperimentare e validare (a livello nazionale) materiale didattico per studenti e insegnanti. Realizzare laboratori innovativi, prevalentemente con strumentazione a basso costo. Promuovere reti non isolate di scuole. Elaborare materiale per la valutazione di percorsi innovativi (attività di laboratorio,visite ed esperienze presso Musei e contesti di interesse naturalistico, ecc.). Confrontarsi con proposte internazionali. Obiettivi Piano ISS

5 Punti di forza del Piano ISS Approccio metodologico innovativo, caratterizzato dal ruolo determinante dell’esperienza, nella costruzione della conoscenza. Uso appropriato dei diversi linguaggi (gestuale, orale, scritto, iconico, formale). Graduale acquisizione dell’importanza della modellizzazione nello sviluppo della conoscenza scientifica.

6 Perché comunicare la scienza? Allontanamento della scienza dalla società, disaffezione, distacco assolutamente preoccupante Motivi “illuministici” -educazione, alfabetizzazione, piena democraticità. Motivi “strumentali” -risorse per la ricerca, incremento delle immatricolazioni universitarie sviluppo socio economico. Motivi “culturali” -”piacere” intellettuale, scienza nella “cultura”, educazione alle scienze.

7 Come comunicare la scienza?

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10 Come facciamo ad avvicinare il mondo, la società civile, i ragazzi ai temi scientifici? uno slogan molto bello è: passare dal concetto di scienza e società ( che è quello che ha contraddistinto i nostri lavori in tutti questi anni in cui si sono sviluppati come contesti autonomi la scienza da un lato e la società dall’altro ), a un nuovo modo di vedere lo sviluppo futuro, in cui a scienza e società si sostituisce la scienza in società. La scienza deve essere fortemente sentita da tutti quanti come un elemento che fortemente caratterizza la società.

11 Come comunicare la scienza? Capacità di rimetterci tutti in gioco e quindi di individuare delle modalità diverse, che si fondano sulla formazione informale, sui laboratori. I dati europei di studi, fatti per verificare, per esempio i livelli di adesione a lauree scientifiche in contesti in cui i musei e le realtà di formazione non formali hanno contribuito, sono molto confortanti.

12 Azioni dei Presìdi Promuovere la costituzione di comunità di pratiche. Favorire la collaborazione dell’insieme delle risorse professionali e culturali presenti nel territorio. Indurre cambiamenti significativi della didattica disciplinare, attraverso la ricerca-azione. Produrre materiali didattici e contribuire all’incremento della piattaforma INDIRE. Costituire reti di scuole.

13 Attività del nostro presidio Per le iniziative di supporto e consulenza: Attività on-line è stata creata nel presidio una casella di posta elettronica con indirizzo: presidioissrg@itimajor.it, che è già attivapresidioissrg@itimajor.it Attività sportello il presidio è aperto al territorio nei primi tre giovedì di ogni mese a partire da febbraio fino a giugno, dalle ore 16.30 alle ore 17.30. E’ possibile anche avere contatti telefonici, oltre che in presenza, telefonando al numero 0932/624026.

14 Attività del nostro presidio Per la integrazione fra sistemi, creazione e sviluppo di reti: Creazione di reti con le scuole interessate Creazione di protocolli d’intesa con enti locali (comune, provincia), università locali, associazioni docenti, musei, ordini professionali, protezione civile...

15 Attività del nostro presidio Per le iniziative di informazione e pubblicizzazione: Organizzazione delle “ Giornate della Scienza” Maggio 2007. Pubblicazione dei lavori del corso di formazione.

16 Attività del nostro presidio Per le iniziative di formazione: Corso di formazione alla pari rivolto ai docenti di discipline scientifiche di tutte le scuole del territorio sulle seguenti tre tematiche: Luce colore e visione Terra e universo Le trasformazioni

17 Far finta di…. PAOLO GUIDONI- Dipartimento di Fisica Università Federico II Napoli “Siamo una societa' che non ama i propri figli (cfr Crepet e Galimberti). In caso contrario l'intera societa' sarebbe oggi preoccupata di quello che ogni giorno succede nella scuola: schiacciata fra l'autismo di un mestiere troppo spesso ridotto ad un far finta di spiegare, e di insegnare, e l'anoressia di una presenza troppo spesso ridotta ad un far finta di capire, e di imparare. Se non ci si accorge di questo -del fatto che troppo spesso la scuola e' culturalmente cancerosa, e cancerogena; se non si ha coraggio di parlare di quello che e' sotto gli occhi di tutti -per ripartire da li'; se non si vuol vedere che i mezzi per rendere la scuola significativa e sensata, "decente" (nel senso precisato da Margalit in "Una societa' decente"), ci sono - ed e' solo una scellerata avarizia collusa con uno scellerato e multiforme parassitismo a bloccarne lo sviluppo; se...questo e altro non accade, ritengo formalmente indecente (nel senso di Margalit) parlare di "doveri morali" della scuola. C'e', di fatto, bisogno di una svolta, che, pero‘, dovrebbe cominciare dal chieder conto a chi si proclama "competente" e "occupato" in educazione dei motivi dello stato di fatto.”

18 Far finta di… “A volte mi domando come facciano gli amici insegnanti a non ribellarsi, tutti insieme, a una servitù della gleba culturale che in qualche modo li forza a far male il loro lavoro: ribellarsi, magari usando del loro enorme potere virtuale sui ragazzi/e con cui passano la maggior parte della loro vita. Ma, forse, dopotutto far finta di spiegare e far finta di capire, far finta di insegnare e far finta di imparare, far finta di insegnare a insegnare finta cultura, far finta di valutare e controllare... far finta, in definitiva, è così più comodo – per tutti e per ciascuno.”

19 Far finta di…. “Signori. Il motivo principale per cui i ragazzi/e non capiscono la matematica (o la fisica, o la chimica, se è per questo), e in gran parte escono dalla scuola di base con l’impegno di rifiutarla, temerla, odiarla per il resto della loro vita, sta nel modo in cui di solito si pretende di impostare l’insegnamento della matematica (o della fisica, o della chimica). Senza "andarli a prendere là dove sono, trovando strade adatte a portarli dove li vogliamo portare" (L. Wittgenstein). “Attenzione. Non si tratta di becera polemica antimatematici: il problema è grave in quanto, appunto, identico per la fisica, e per la chimica, e per le altre "scienze" (per quanto meno "praticate" della matematica ); e correlato a profonde difficoltà di semantica e sintassi nel controllo della lingua naturale – fino ai "linguaggi informatici"; e presente, in modi via via più radicali, a tutti i livelli scolastici.”

20 Finalità e obiettivi del corso FORMAZIONE Cambiare modo di fare scuola Cambiare modo di fare scuola Creare emozioni Promuovere l’utilizzo delle nuove tecnologie al servizio della Scienza Promuovere l’utilizzo delle nuove tecnologie al servizio della Scienza Fornire materiali per la didattica Fornire materiali per la didattica Promuovere una dimensione laboratoriale Promuovere una dimensione laboratoriale accompagnamento Adeguamento della didattica agli interessi e ai linguaggi dei ragazzi Adeguamento della didattica agli interessi e ai linguaggi dei ragazzi

21 SCENEGGIATURA DI PERCORSO PRENDI LA LUNA Questa attività (ancora più di altre) è fortemente dipendente dal contesto (sociale, economico, culturale). Dal racconto della nostra esperienza abbiamo cercato di estrarre una scheda guida che possa aiutare nello svolgere la stessa esperienza in altre scuole. Chiediamo quindi all’intera rete di intervenire con suggerimenti (che fanno riferimento ad analoghe esperienze di coinvolgimento dei genitori) al fine di migliorare questa proposta.racconto Obiettivi e finalità Coinvolgere la famiglia in un'attività che i bambini svolgono a casa. Fornire ai genitori gli strumenti e le conoscenze di base necessari per rispondere ad eventuali domande e curiosità suscitate nei bambini (o negli adulti stessi) dall'osservazione degli spostamenti e dei cambiamenti di forma della Luna. Il coinvolgimento dei genitori non ha soltanto un'utilità pratica immediata (l'aiuto nel trovare la finestra adatta, o nello scrivere laddove i bimbi siano troppo piccoli, etc..), ma soprattutto consente di avvantaggiarsi della componente affettiva ed emotiva dell'apprendere.

22 SCENEGGIATURA DI PERCORSO Materiale occorrente Il foglio con le "istruzioni" che i genitori possono seguire per aiutare i bambini nelle attività di osservazione (scheda genitori).scheda genitori Una lampada, due palline (una circa quattro volte più grande dell'altra) Mappamondo Libri per bambini Propedeuticità È meglio organizzare l'incontro nei giorni immediatamente precedenti la Luna Nuova, in modo tale iniziare al più presto lo svolgimento del "compito" a casa. Consigliamo di avere svolto l'attività "Prendi la Luna!" a scuola prima dell'incontro, in modo che i bambini inizino le osservazioni quando già si è avviato un discorso sulla Luna.

23 SCENEGGIATURA DI PERCORSO Fasi dell'incontro La scuola contatta i genitori e fornisce gli spazi per svolgere l'incontro (è sufficiente una grande aula, oppure la palestra, ed esempio). Un modo per ottenere anche un maggior coinvolgimento è quello di far disegnare ai bambini un invito per l'incontro alcuni giorni prima, anche allo scopo di creare attesa e suscitare un maggiore interesse. Iniziamo l'incontro con la presentazione dell'iniziativa. Le sedie dei partecipanti vengono disposte in un grande cerchio, per interagire in maniera più libera e informale. Iniziamo rievocando le esperienze fatte da piccoli con la Luna: si vedevano gli occhi, il naso, una faccia; la Luna che ci segue o si nasconde; la Luna piena che si riflette nel mare. Consigliamo di ricordare insieme ai bambini queste esperienze, condividerle con loro. Distribuiamo il foglio in cui è descritta l'attività che i genitori svolgeranno con i bambini a casa: iniziamo a leggerlo e discuterlo insieme.

24 SCENEGGIATURA DI PERCORSO Definizione di orizzonte. L'attività in cui intendiamo coinvolgere bambini e genitori, consiste nel disegnare giorno per giorno, sullo sfondo dello stesso orizzonte, la posizione e la forma della Luna: È necessario chiarire bene che le varie "lune" osservate vanno riprodotte – insieme all'orizzonte locale disegnato il primo giorno, che servirà da riferimento – sempre sullo stesso cartoncino, che verrà fornito dalle insegnanti. Un errore spesso commesso è quello di disegnare le "Lune" in successione, ad esempio nella parte alta del foglio da sinistra verso destra, senza tener conto della loro posizione rispetto ai punti di riferimento dell'orizzonte locale. È anche importante soffermarsi sul problema dell'individuazione del luogo di osservazione, la finestra esposta possibilmente a sud, perché in tal modo possiamo "controllare" l'orizzonte da est a ovest e si vede la Luna Nuova a ovest al tramonto (primi giorni di osservazione) e successivamente, osservando sempre nell'orario del tramonto, la Luna appare sempre più ad est. Attenzione: abbiamo detto appare, non sorge, ed è bene chiarire questo punto, affinché non si generino confusioni. A volte vedere le diverse lune disegnate giorno dopo giorno in una successione da ovest ad est, induce l'idea che la Luna si muova da ovest a est. Ma la Luna che appare a ovest al tramonto nei primi giorni di osservazione (ricordiamo che si inizia ad osservare la Luna Nuova) non sta sorgendo, al contrario sta tramontando: nessun corpo celeste sorge a ovest, tutti i moti diurni avvengono da est a ovest!

25 SCENEGGIATURA DI PERCORSO Se non dovesse essere disponibile un punto di osservazione esposto a sud, allora consigliamo una finestra da cui si vede il Sole che tramonta (esposizione a ovest) in modo che la Luna si veda almeno per la prima settimana, in cui è bene partire con entusiasmo; eventualmente spostarsi – per la seconda settimana di osservazione – a ovest. Se fosse disponibile solo un punto di osservazione che guarda a est (cioè da cui si vede il Sole la mattina presto), allora, per evitare frustrazioni, è opportuno far presente che per la prima settimana non sarà possibile vedere la Luna al tramonto! Spieghiamo perché, nel periodo di osservazione, vedremo il nostro satellite spostarsi rispetto ai punti di riferimento dell'orizzonte locale. Con la lampada e due palline che rappresentano la Terra e la Luna ricostruiamo le fasi lunari.

26 SCENEGGIATURA DI PERCORSO Un modo più coinvolgente per comprendere le fasi lunari: il "Gioco del Sole della Terra e della Luna": un genitore rappresenta il Sole (che sta fermo al centro della sala), un altro la Terra e uno la Luna. Giochiamo a riprodurre il moto della Terra su sé stessa e attorno al Sole, e della Luna attorno alla Terra. Successivamente ci concentriamo solo sul moto della Luna attorno alla Terra: infatti gli spostamenti della Luna attorno al nostro pianeta le fanno cambiare posizione anche rispetto al Sole, e quindi vediamo la Luna giorno dopo giorno illuminata in maniera diversa. Iniziamo dalla fase della Luna nuova, in cui la faccia illuminata e quella opposta alla Terra e quindi non può essere visibile da noi. Poi piano piano una porzione sempre più grande del satellite ci appare illuminato e quindi visibile; dopo una settimana dalle prime osservazioni vediamo metà faccia illuminata (la Luna a forma di "D") e dopo ancora una settimana tutta la faccia della Luna verso la Terra è illuminata (Luna piena).

27 SCENEGGIATURA DI PERCORSO A proposito della forma della Luna richiamiamo detti popolari, come "Gobba a ponente Luna crescente, gobba a levante Luna calante" Concludiamo ricapitolando e di nuovo riprendiamo la questione delicata della scelta dell'esposizione della finestra, dell'orario in cui è meglio dedicarsi al disegno (sempre lo stesso, preferibilmente subito dopo il tramonto). Chiediamo ai genitori di scrivere accanto ad ogni Luna disegnata la data e l'orario dell'osservazione.


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