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Brescia: la favola dell’inceneritore più bello del mondo Bolzano 15 maggio 2009 Marino Ruzzenenti.

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Presentazione sul tema: "Brescia: la favola dell’inceneritore più bello del mondo Bolzano 15 maggio 2009 Marino Ruzzenenti."— Transcript della presentazione:

1 Brescia: la favola dell’inceneritore più bello del mondo Bolzano 15 maggio 2009 Marino Ruzzenenti

2 Confronto sulle buone pratiche di gestione dei rifiuti Prevenzione, raccolta differenziata e riciclaggio. Brescia, 11 ottobre 2008 - Padula, provincia di Salerno, è un comune del profondo Sud, della Campania disastrata. - Novara è una citt à di circa 100.000 abitanti dove è stata un ’ amministrazione di centro destra ad avviare positivamente la raccolta “ porta a porta ” ; - il Consorzio Priula di Treviso, che è in rapporto con il Centro Riciclo di Vedelago, è formato da comuni prevalentemente di centro destra, dove la raccolta “ porta a porta ”, con risultati straordinari, è in corso ormai da 8 anni. Novara, Montebelluna e altri dimostrano che i costi, con il “ porta a porta ”, addirittura diminuiscono.

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5 Che fare del “residuo secco”? Verso “rifiuti zero” Il Centro di Vedelago (TV) seleziona e lavora circa 20.000 t/a di frazioni secche riciclabili, circa 100 t/giorno. Le frazioni secche riciclabili corrispondono a circa un milione di abitanti serviti. Si sta sperimentando anche il riciclo del “residuo secco” nel Comune di Ponte delle Alpi e in progetto in Sardegna invio a riciclaggio di ottima qualità87,87%, plastica estrusa 2,20% a discarica (da sovvallo)1,54% del 25% circa cali lavorazione e produzione8,06% CENTRO RICICLO VEDELAGO Via Molino 17 – 31050 Vedelago (TV) t. 0423.700178 www.centroriciclo.com

6 6 TRATTAMENTO DEI RIFIUTI SECCHI DA RACCOLTA DIFFERENZIATA IMPIANTO DEL CENTRO RICICLO VEDELAGO PER LA PRODUZIONE DEL GRANULATO CONFORME ALLE NORME UNI 10667/14

7 Alcuni oggetti prodotti con il granulato “Vedelago”

8 8 Anche “il sole 24 Ore” scopre “rifiuti zero”

9 Le tecnologie senza combustione sono più diffuse dell’incenerimento richiedono a monte una RD di qualità

10 Le presunte performances dei “termovalorizzatori” eliminano le discariche non contrastano la raccolta differenziata riducono le emissioni di gas serra recuperano energia sono il sistema più efficiente per trattare i rifiuti non producono emissioni inquinanti COME DIMOSTREREBBE IL “MODELLO ASM” DI BRESCIA, VALIDATO DA UNA PARTE DELLA SCIENZA ACCADEMICA

11 Il “modello Asm-A2A” di Brescia Il famoso termoutilizzatore ©

12 12 L’inceneritore Asm, in realtà, brucia 800.000 di rifiuti: Rsu “tal quale” (circa 460.000 t/a) + speciali importati L’ing. Paolo Degli Espinosa, del Cnr e di Legambiente nazionale, nel 1993, elabora il “sistema integrato Asm”: 30-50% di RD e il“residuo secco non altrimenti riciclabile”, pari a 266.000 t/a, all’incenerimento.

13 13 Il “termovalorizzatore” in realtà è un “termogeneratore di rifiuti” Come si vede non elimina la discarica 3 milioni t

14 14 L’inceneritore contrasta la Raccolta Differenziata, annullata dal continuo aumento della produzione dei rifiuti (assimilazione degli speciali)

15 15 L’INCENERIMENTO È NEMICO DELLE “3 R MAGICHE” La RD annullata dal continuo aumento del rifiuto, con l’assimilazione degli speciali

16 16 L’inceneritore è amico dei Comuni raccoglioni Brescia: Rifiuto prodotto kg 1,7; RD 33% Rifiuto indifferenziato da smaltire: kg 1,1 nemico dei Comuni ricicloni Consorzio Priula: Rifiuto prodotto kg 1; RD 75% Rifiuto da smaltire: kg 0,23, riducibile a 0,04

17 17 Il “tallone d’Achille” della tesi inceneritorista: confronto con la discarica, non con il riciclo 1 Gian Paolo Beretta, prof. ordinario di fisica termica dell’Università di Brescia, Il termoutilizzatore di rifiuti solidi urbani ed assimilabili dell’Asm di Brescia: aspetti energetici, tecnologici e ambientali, in Rifiuti, energia, ambiente. Il Termoutilizzatore di Brescia, Asm, “Quaderni di sintesi”, n. 54, marzo 2000, p. 31

18 Il “tallone d’Achille” della tesi inceneritorista: confronto con la discarica, non con il riciclo 2 Gian Paolo Beretta, prof. ordinario di fisica termica dell’Università di Brescia, Il termoutilizzatore di rifiuti solidi urbani ed assimilabili dell’Asm di Brescia: aspetti energetici, tecnologici e ambientali, in Rifiuti, energia, ambiente. Il Termoutilizzatore di Brescia, Asm, “Quaderni di sintesi”, n. 54, marzo 2000, p. 13 sprechi riciclabili Che cosa si brucia

19 Il “tallone d’Achille” della tesi inceneritorista: confronto con la discarica, non con il riciclo 3 Sempre nel confronto con la discarica, i “vantaggi” energetici dell’inceneritore Asm di Brescia, (a quell’epoca funzionante con “sole” 265.000 tonnellate di rifiuti, circa 1/3 dell’attuale) sarebbero: 178 GWh di energia elettrica e 46.000 tonnellate equivalenti di petrolio risparmiate Gian Paolo Beretta, prof. ordinario di fisica termica dell’Università di Brescia, Il termoutilizzatore di rifiuti solidi urbani ed assimilabili dell’Asm di Brescia: aspetti energetici, tecnologici e ambientali, in Rifiuti, energia, ambiente. Il Termoutilizzatore di Brescia, Asm, “Quaderni di sintesi”, n. 54, marzo 2000, pp. 27-28

20 20 Dall’incenerimento, poca energia La Lombardia, con 13 inceneritori, per 2.300.000 t/a di rifiuti, produce poco più del 2% L’inceneritore di Brescia ha una resa del 24%, contro un 55% delle moderne centrali turbogas, pari, secondo la propaganda Asm, a “570 milioni di chilowattora”, cioè 570 GWh.

21 Inceneritore Asm: macchina dello spreco Nelle ceneri di Brescia vengono buttate ogni anno circa 5.000 t. di ferro e altrettante di alluminio, circa 150 t. di rame e 100 di zinco, perfino poco meno di una tonnellata di argento.… Vengono buttate circa 150.000 t. di umido ottimo per il compost

22 Vantaggi energetici e riduzione di gas serra del riciclaggio rispetto all’incenerimento “modello Asm” Incenerimento Riciclaggio Saldo positivo Riciclo su Incenerimento Risparmio Energia (GWh) 5701.600 1.030 Tonnellate di CO 2 evitate - 535.000+ 450.000 985.000 [Scenario bresciano con RD al 75% Fonti: Solid waste management and greenhouse gases, a life cycle assessment of emissions and sinks- EPA, USA, 2002; AEA Technology. Waste management options and climate change, European Commission, 2001; Elaborazione ing. Massimo Cerani]

23 L’inceneritore è una macchina dello spreco antieconomica La resa energetica lorda è pari a circa il 20- 25% del PCI dei rifiuti, per cui l’inceneritore di Brescia da 800.000 tonnellate alimenta una centrale da 80 MW, con un costo impiantistico di circa 260 milioni di euro (una turbogas a ciclo combinato da 800 MW, con rendimento oltre il 55%, costa circa 400 milioni): 1MW da rifiuti costa da 6 (Brescia) a 10 volte più di 1MW da metano. Ma allora perché tutti li vogliono?

24 24 Gli studi “scientifici” sui “vantaggi” ambientali dell’incenerimento (rispetto alla discarica) per giustificare il Cip6: pioggia di soldi su Asm Bilancio Asm 2007 (p. 83, migliaia di euro) TOTALE INCASSATO AL 2007: 423.159.000 EURO

25 25 Il Cip6 considera il rifiuto “tal quale” fonte rinnovabile!? composizione media RSU % in peso “rinnovabili”/ non rinnovabili combustibilipiù utilmente riciclabili organico umido 30“sì”nosì, per compostaggio Carta/carton e/legno 28“sì”sìsì, attraverso la rigenerazione plastiche 9 nosìsì, in particolare se distinte per tipologia metalli 2 no sì vetro 4 no sì Inerti e residui vari 27 no sì/no

26 26 Costi Ricavi di esercizioUtili mmor- tamento 9% costi di eser- cizio totaleenerg. [di cui elettr. Cip6] calorerifiutitotale Senza tariffa 14,15621,74035,89636,860 [25,366]3,9490 40,825 4,929 nostre stime su 400.000 t/a di RSU (valori in milioni di € al 2001) L’inceneritore, se non assistito da denaro pubblico, è antieconomico Con tariffa 14,15621,74035,89636,860 [25,366]3,949 20,658 61,48325,586 Con Tariffa Senza Cip6 14,15621,74035,89611,4943,94920,65836,117 0,221 - 3,728 37

27 27 Insensato incentivare l’incenerimento dei rifiuti e non il riciclo Del 60% circa della parte biodegradabile dei rifiuti, solo una metà è combustibile (carta/cartone/legno) Per questo 30%, però, si deve privilegiare il recupero come materia, perché più vantaggioso sul piano energetico, ambientale ed economico, mentre verrebbe penalizzato dagli incentivi all’incenerimento (e la libera concorrenza?) Non ha alcun senso incentivare un processo (l’incenerimento) svantaggioso sotto ogni aspetto, quando mancano risorse per promuovere riduzione e riciclo dei rifiuti, risparmio energetico e fonti realmente rinnovabili.

28 28 L’inceneritore non inquina?

29 Attestati “scientifici” e conflitti di interessi 1 Subito l’autorevole Istituto Mario Negri: “Uno studio del famoso centro farmacologico promuove a pieni voti il termoutilizzatore […]. È ‘ pulito’ il termoutilizzatore Asm di Brescia” (4 agosto 1998) Ma nel 1994 il Negri promuoveva, con la Fondazione Lombardia per l’Ambiente, un convegno internazionale con il titolo, copyright Asm, “termoutilizzazione dei rifiuti”, relatore ing. Renzo Capra presidente di Asm. Il Negri è la struttura privata che misura, a surroga dell’inadempienza pubblica, due volte all’anno le emissioni di microinquinanti dell’inceneritore Asm

30 Attestati “scientifici” e conflitti di interessi 2 Professor Antonio Ballarin Denti, professore di Fisica dell’Ambiente all’Università cattolica di Brescia: Un suo studio sulle emissioni dell’inceneritore Asm, basato su modelli matematici, attesta che occorrerebbero dai 1200 ai 12600 anni per inquinare fino a saturazione i suoli, almeno per quanto riguarda mercurio, cadmio, piombo e diossine ( 5 maggio 1999) Ma nel 1994 Ballarin Denti, con la sua Fondazione Lombardia per l’Ambiente, era promotore dello stesso convegno internazionale con il titolo, copyright Asm, e relatore ing. Renzo Capra presidente di Asm, e sarà consulente della stessa Asm per l’elaborazione del Rapporto di sostenibilità di Asm

31 Attestati “scientifici” e conflitti di interessi 3 Professor Evandro Sacchi, del Politecnico di Milano: “Il termoutilizzatore supera la prova sul campo con emissioni da premio” (12 febbraio 2002) Ma Evandro Sacchi era membro della Commissione tecnico-scientifica costituita da Asm nel 1993 e che elaborò il progetto dell’inceneritore

32 Attestati “scientifici” e conflitti di interessi 4 Professoressa Giovanna Finzi, ingegner Marialuisa Volta, Dipartimento di Elettronica per l’Automazione di Ingegneria dell’Università di Brescia: Uno studio, basato su modelli matematici, attesta che l’inceneritore Asm incide per meno dell’1% del particolato fine e per 0,02% delle diossine presenti nell’aria di Brescia (dicembre 2004) Ma lo studio è in realtà prodotto dall’Assessorato all’Ecologia del Comune di Brescia, proprietario di Asm, con finanziamenti provenienti dalla stessa, dopo l’OK alla Terza linea dell’inceneritore Asm.

33 33 Sulla base di questo studio, confezionato in casa, l’ingegner Renzo Capra, presidente di Asm/A2A, afferma che l’inceneritore avrebbe emissioni paragonabili a “60 auto diesel” (10 gennaio 2008), “verità” ripresa da tutti i media nazionali

34 100 milioni di investimenti per ridurre le emissioni di “60 auto diesel”!!!

35 35 Sennonché l'Ente premiatore, WTERT, della Columbia University ha tra gli sponsor la Martin GmbH, Germany, produttrice dello stesso inceneritore Asm Attestati “scientifici” e conflitti di interessi

36 La terza linea dell’inceneritore Asm bocciata dall’Ue 1. Non avendo sottoposto, prima della concessione dell’autorizzazione alla costruzione, il progetto di una «terza linea» dell’inceneritore appartenente alla società ASM Brescia Spa alla procedura di valutazione di impatto ambientale … 2. Non avendo reso accessibile in uno o più luoghi aperti al pubblico la comunicazione di inizio attività della «terza linea» del detto inceneritore per un adeguato periodo di tempo affinché il pubblico potesse esprimere le proprie osservazioni … La Repubblica italiana è condannata… SENTENZA DELLA CORTE (Seconda Sezione) 5 luglio 2007 «Inadempimento di uno Stato – Valutazione dell’impatto ambientale di determinati progetti – Recupero dei rifiuti – Realizzazione della “terza linea” dell’inceneritore di rifiuti di Brescia – Pubblicità della domanda di autorizzazione – Direttive 75/442/CEE, 85/337/CEE e 2000/76/CE» Evidenze di realtà 1

37 37 La “nube marrone” di smog su Brescia con al centro l’inceneritore Asm che pulisce l’aria Evidenze di realtà

38 38 Evidenze di realtà “Le città di Venezia, Taranto, Livorno e Brescia sono caratterizzate da un forte contributo dovuto agli impianti industriali. Nel caso di Brescia è rilevante l’apporto del teleriscaldamento [ovvero inceneritore. Nda] (incluso nel macrosettore aggregato industria)” APAT 2006

39 Emissioni di ossidi di azoto dal polo energetico ASM e da tutti gli altri camini del Comune di Brescia (OTU e Comune Bs) tonn/anno% sulle emissioni industriali Centrali convenzionali ASM 1.139 70% Inceneritore 341 21% Altri 158 camini 149 9% Totale 1.629 100% Totale secondo le stime APAT 2006 (58% di 2.754) 1.600

40 Immagine suggestiva dell’inceneritore Asm-A2A

41 41 In 18 aziende agricole nella zona a Sud dell’inceneritore: diossine nel latte Brescia, con livelli record di inquinamento dell’aria, nonostante il teleriscaldamento Evidenze di realtà

42 42 Brescia PM10 da record in Lombardia Evidenze di realtà

43 Sottostimato l’inquinamento dell’aria In provincia di Brescia poche centraline e… solo per il “fondo” e nessuna in zona di traffico (APAT 2006)

44 A Brescia la centralina di fondo del Sereno ha superato i 35 giorni al 50° giorno, il 19 febbraio, “meglio” di Milano!

45 45 Le diossine nel latte e l’inceneritore (inchiesta indipendente) Indagini sui terreni, previste dall’autorizzazione, mai eseguite. Inceneritore Asm

46 46 Diossine nel latte: i dati dell’Asl di Brescia (1)

47 L’inceneritore assolto a priori? Dalla mappa dell’Asl si conferma che i terreni interessati al latte contaminato da diossine sono al di fuori del “sito Caffaro” (ad eccezione di uno da cui era partita l’indagine); sono collocati a corona nell’intorno dell’inceneritore; sono in generale distanti, eccetto uno, dalle siderurgiche le cui ricadute sono localizzate (camini di 20-30 m), a differenza di quelle dell’inceneritore (camino di 120 m) estese per alcuni Km. Tuttavia l’Asl di Brescia, nonché Arpa, Iss, Comune, proprietario di Asm, sembrano assolvere a priori l’impianto: “Sembra, invece di poter escludere un contributo di rilievo da parte dell’impianto di termovalorizzazione dei r.s.u. ed assimilabili ex ASM, ora A2A…” (Asl di Brescia…, settembre 2008, cit., p. 12)

48 Diossine nell ’ aria di Brescia Non risulterebbe apprezzabile l’effetto di “risospensione” dal “sito Caffaro”. […] l’indagine eseguita sull’aria ambiente ha evidenziato una situazione “normale” per aree fortemente antropizzate… L. Musmeci, ISS, Brescia 20 marzo 2008 Nell’estate del 2007 l’Iss intraprende una campagna di indagine sull’aria per verificare la possibile risospensione di microinquinanti dal “sito Caffaro”.

49 49 Diossine nell’aria di Brescia più che attorno all’Ilva di Taranto ! Rilevazione in periodo feriale, con scarso traffico ed acciaierie chiuse: l’inceneritore unico impianto in funzione

50 50 Diossine nel latte: i dati dell’Asl di Brescia (2) Esclusione dal consumo < 6 pgTEQ/g di gr Superamento del “limite d’azione” 2 pg/TEQ/g di gr

51 51 La contaminazione del latte di Brescia e la dose “tollerabile” E’ urgente un intervento delle istituzioni, come richiesto esplicitamente dalla Commissione Ue: “ La Commissione contatter à le autorit à competenti italiane [ … ] e chieder à informazioni particolareggiate sul follow-up e sulle emissioni industriali nella zona di Brescia, onde prevenire o ridurre la contaminazione futura della catena alimentare umana e animale dalle fonti identificate ” (A. Vassiliou, Commissione Ue, 14.11.2008)

52 Brescia come la Campania? Anomala incidenza dei tumori primari al fegato (il doppio della media nazionale, come nel “triangolo della morte” di Caserta) Diossine nel latte di alcune aziende nella zona sud della città, come nel latte di bufala campano Celestino Panizza, medico del lavoro- Bs 2007

53 53 Conclusioni L’incenerimento produce rifiuti e discariche, mentre è incompatibile con la riduzione, la raccolta differenziata ed il riciclaggio La raccolta differenziata di qualità ed il riciclaggio possono azzerare il rifiuto da smaltire e sono da 2 a 3 volte più efficienti dell’inceneritore per l’energia risparmiata e le emissioni di CO 2 evitate (Kyoto). L’incenerimento è un sistema dispendioso, che produce utili solo se assistito dai finanziamenti pubblici Sicuramente ha un impatto ambientale significativo. Ma, se è una macchina tanto inutile, che senso ha discutere su quanto sia dannosa alla salute e all’ambiente?

54 54 Per saperne di più www.ambientebrescia.it


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