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Carichi assistenziali e stress lavoro-correlato La valutazione e la gestione dello stress lavoro-correlato Dr. Latocca Raffaele – Medico Competente AO.

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1 Carichi assistenziali e stress lavoro-correlato La valutazione e la gestione dello stress lavoro-correlato Dr. Latocca Raffaele – Medico Competente AO San Gerardo di Monza – Unità di Medicina Occupazionale e Ambientale Coordinatore Laboratorio Regionale Stress Lavoro-Correlato

2 Una buona definizione di STRESS LAVORATIVO Un insieme di reazioni fisiche ed emotive dannose che si manifesta quando le richieste poste dal lavoro non sono commisurate alle capacità, risorse o esigenze del lavoratore NIOSH 1999

3 Stress lavoro-correlato: perché dobbiamo occuparcene?

4 STRESS LAVORATIVO: EFFETTI SULLA SALUTE E COSTI PER LE ORGANIZZAZIONI L’Unione Europea ha rilevato che tale fenomeno riguarda circa il 22% dei lavoratori dei 27 Stati dell’UE (2005), in ITALIA riguarda il 27% dei lavoratori L’Unione Europea ha rilevato che tale fenomeno riguarda circa il 22% dei lavoratori dei 27 Stati dell’UE (2005), in ITALIA riguarda il 27% dei lavoratori Nel 2002 l’Unione Europea (allora composta da quindici paesi) valutò che il costo economico dello stress legato alla attività lavorativa era di circa 20 miliardi di euro. Nel 2002 l’Unione Europea (allora composta da quindici paesi) valutò che il costo economico dello stress legato alla attività lavorativa era di circa 20 miliardi di euro. European Foundation for the Improvement of Living and Working Conditions. Fourth European Working Conditions Survey, 2005.

5 STRESS LAVORO-CORRELATO: EFFETTI SULLA SALUTE

6 NORMATIVA

7 INDICAZIONI DELLA COMMISSIONE CONSULTIVA PER LA VALUTAZIONE DELLO STRESS LAVORO CORRELATO Ministero del Lavoro 18 novembre 2010 STRESS LAVORO-CORRELATO: NORMATIVA DECRETO LEGISLATIVO n°81 del 9 aprile 2008 ACCORDO QUADRO EUROPEO SULLO STRESS LAVORO CORRELATO 8 ottobre 2004 PROGRAMMAZIONE ED INIZIO ATTIVITA’ DI VALUTAZIONE ENTRO IL 01 GENNAIO 2011

8 Indicazioni della Commissione consultiva per la valutazione dello stress lavoro-correlato (articoli 6, comma 8, lettera m-quater, e 28, comma 1 bis, d.lgs. n. 81/2008 e successive modificazioni e integrazioni) Quadro normativo di riferimento, finalità e struttura del documento redatte secondo criteri di semplicità, brevità e comprensibilità. Le indicazioni metodologiche sono state elaborate nei limiti e per le finalità puntualmente individuati dalla Legge tenendo conto della ampia produzione scientifica disponibile sul tema e delle proposte pervenute all’interno alla Commissione consultiva e sono state redatte secondo criteri di semplicità, brevità e comprensibilità. Il documento indica un percorso metodologico che rappresenta il livello minimo di attuazione dell’obbligo di valutazione del rischio da stress lavoro-correlato per tutti i datori di lavoro pubblici e privati. ESIGIBILITA’

9 Indicazioni della Commissione consultiva per la valutazione dello stress lavoro-correlato (articoli 6, comma 8, lettera m-quater, e 28, comma 1 bis, d.lgs. n. 81/2008 e successive modificazioni e integrazioni) Metodologia La valutazione si articola in due fasi: - una necessaria (la valutazione preliminare); - l’altra eventuale (la valutazione approfondita), da attivare nel caso in cui la valutazione preliminare riveli elementi di rischio da stress lavoro-correlato e le misure di correzione adottate a seguito della stessa, dal datore di lavoro, si rivelino inefficaci.

10 Indicazioni della Commissione consultiva per la valutazione dello stress lavoro-correlato (articoli 6, comma 8, lettera m-quater, e 28, comma 1 bis, d.lgs. n. 81/2008 e successive modificazioni e integrazioni) Metodologia La valutazione preliminare consiste nella rilevazione di indicatori oggettivi e verificabili, ove possibile numericamente apprezzabili, appartenenti quanto meno a tre distinte famiglie: I.Eventi sentinella I.Eventi sentinella quali ad esempio: indici infortunistici; assenze per malattia; turnover; procedimenti e sanzioni e segnalazioni del medico competente; specifiche e frequenti lamentele formalizzate da parte dei lavoratori. I predetti eventi sono da valutarsi sulla base di parametri omogenei individuati internamente alla azienda (es. andamento nel tempo degli indici infortunistici rilevati in azienda). Fattori di contenuto II. Fattori di contenuto del lavoro quali ad esempio: ambiente di lavoro e attrezzature; carichi e ritmi di lavoro; orario di lavoro e turni; corrispondenza tra le competenze dei lavoratori e i requisiti professionali richiesti. Fattori di contesto III. Fattori di contesto del lavoro quali ad esempio: ruolo nell’ambito dell’organizzazione, autonomia decisionale e controllo; conflitti interpersonali al lavoro; evoluzione e sviluppo di carriera; comunicazione (es. incertezza in ordine alle prestazioni richieste).

11 Indicazioni della Commissione consultiva per la valutazione dello stress lavoro-correlato (articoli 6, comma 8, lettera m-quater, e 28, comma 1 bis, d.lgs. n. 81/2008 e successive modificazioni e integrazioni) Metodologia In questa prima fase possono essere utilizzate liste di controllo applicabili anche dai soggetti aziendali della prevenzione che consentano una valutazione oggettiva, complessiva e, quando possibile, parametrica dei fattori di cui ai punti I, II e III che precedono. In relazione alla valutazione dei fattori di contesto e di contenuto di cui sopra (punti II e III dell’elenco) occorre sentire i lavoratori e/o i RLS/RLST. Nelle aziende di maggiori dimensioni è possibile sentire un campione rappresentativo di lavoratori. La scelta delle modalità tramite cui sentire i lavoratori è rimessa al datore di lavoro anche in relazione alla metodologia di valutazione adottata. La valutazione prende in esame non singoli ma gruppi omogenei di lavoratori (per esempio per mansioni o partizioni organizzative) che risultino esposti a rischi dello stesso tipo secondo una individuazione che ogni datore di lavoro può autonomamente effettuare in ragione della effettiva organizzazione aziendale

12 Indicazioni della Commissione consultiva per la valutazione dello stress lavoro-correlato (articoli 6, comma 8, lettera m-quater, e 28, comma 1 bis, d.lgs. n. 81/2008 e successive modificazioni e integrazioni) Metodologia Ove dalla valutazione preliminare non emergano elementi di rischio da stress lavoro-correlato tali da richiedere il ricorso ad azioni correttive, il datore di lavoro sarà unicamente tenuto a darne conto nel Documento di Valutazione del Rischio (DVR) e a prevedere un piano di monitoraggio. Diversamente, nel caso in cui si rilevino elementi di rischio da stress lavoro-correlato tali da richiedere il ricorso ad azioni correttive, si procede alla pianificazione ed alla adozione degli opportuni interventi correttivi (ad esempio, interventi organizzativi, tecnici, procedurali, comunicativi, formativi, etc). Ove gli interventi correttivi risultino inefficaci, si procede, nei tempi che la stessa impresa definisce nella pianificazione degli interventi, alla fase di valutazione successiva (c.d. valutazione approfondita).

13 Indicazioni della Commissione consultiva per la valutazione dello stress lavoro-correlato (articoli 6, comma 8, lettera m-quater, e 28, comma 1 bis, d.lgs. n. 81/2008 e successive modificazioni e integrazioni) Metodologia La valutazione approfondita prevede la valutazione della percezione soggettiva dei lavoratori, ad esempio attraverso differenti strumenti quali questionari, focus group, interviste semistrutturate, sulle famiglie di fattori/indicatori di cui all'elenco sopra riportato. Tale fase fa riferimento ovviamente ai gruppi omogenei di lavoratori rispetto ai quali sono state rilevate le problematiche. Nelle aziende di maggiori dimensioni è possibile che tale fase di indagine venga realizzata tramite un campione rappresentativo di lavoratori. Nelle imprese che occupano fino a 5 lavoratori, in luogo dei predetti strumenti di valutazione approfondita, il datore di lavoro può scegliere di utilizzare modalità di valutazione (es. riunioni ) che garantiscano il coinvolgimento diretto dei lavoratori nella ricerca delle soluzioni e nella verifica della loro efficacia.

14 STRUMENTI SOGGETTIVI DI VALUTAZIONE ANALISI DELLE SOGGETTIVITA’ SUI GRUPPI OMOGENEI COLLOQUIO / INTERVISTA AI LAVORATORI QUESTIONARI SULLA PERCEZIONE DELLO STRESS FOCUS GROUP

15 Valutazione del rischio stress lavoro-correlato Fondazione M. Grassi Assistenza Domiciliare

16 Sensibilizzazioneinformazionestress lavoro- correlato: Sensibilizzazione ed informazione sullo stress lavoro- correlato: 1.cos’è lo stress 2.quali sono principali fattori stressanti correlati al lavoro; 3.effetti sulla salute dello stress 4.quali interventi sono possibili per la gestione dello stress sia a livello individuale che collettivo Valutazione e gestione dello stress lavoro-correlato Iniziativa informativa e di sensibilizzazione Maggio 2010 Valutazione e gestione dello stress lavoro-correlato Iniziativa informativa e di sensibilizzazione Maggio 2010

17 RACCOLTA E VALUTAZIONE DEGLI INDICATORI AZIENDALI E DEGLI ELEMENTI DI CONTENUTO E CONTESTO LAVORATIVO AZIENDALI Si è provveduto a valutare in modo sistematico tramite check-list: 1.gli elementi di contenuto e contesto lavorativo in particolare indagando cinque aree potenziali di rischio (CONTENUTO LAVORATIVO, CONTESTO ORGANIZZATIVO, FORMAZIONE / INFORMAZIONE, ASPETTI SOCIALI E RELAZIONALI DEL LAVORO, RISCHI PER LA SALUTE E LA SICUREZZA SUL LAVORO) 2.13 items inerenti le prime quattro aree di potenziale rischio stress lavoro- correlato per valutare il giudizio complessivo del contesto e contenuto lavorativo 3. gli indicatori aziendali stress lavoro-correlabili (ne sono stati individuati 10) provenienti dai flussi informativi interni relativi al triennio 2007-2008-2009. Valutazione e gestione dello stress lavoro-correlato Maggio 2010 Valutazione e gestione dello stress lavoro-correlato Maggio 2010

18 1Contenuto lavorativo SÌNO 1.1Si effettua il turno notturno e/o la reperibilità?  1.2Abitualmente i lavoratori del gruppo omogeneo si fermano oltre l’orario di lavoro?  1.3 RI lavoratori usufruiscono / effettuano abitualmente della pausa a mezzogiorno?  1.4 RI ruoli sono costituiti generalmente da attività varie ?  1.5Se SÌ specificare quali ruoli sono pluriattività: IP, OSS, ASA, FKT 1.6Se NO specificare quali ruoli sono monoattività: 1.7I lavoratori ruotano su più pazienti/compiti?  1.8 RI lavoratori hanno a disposizione strumenti (procedure di qualità) per la valutazione circa la qualità del lavoro svolto?  1.09 RVi è la presenza di strumenti scritti (job description) con chiara descrizione del lavoro da svolgere?  1.10 RLe procedure operative (protocolli) sono definite e consultabili?  2Contesto ed organizzazione SÌNO 2.1 RE’ presente una chiara struttura gerarchica nota ai lavoratori?  2.2 RSono presenti referenti per eventuali aspetti, problemi, ecc. (es. referenti medicazioni ferite da decubito ecc.)?  2.3 RÈ presente un sistema di comunicazione all’interno della FMG (es. bacheca, note scritte informative, telefono)?  2.4 RSono predisposti sistemi di feedback tramite i quali i lavoratori possano venire a conoscenza del giudizio della FMG circa la qualità del lavoro svolto nell’Area di Intervento (assistenza domiciliare, ecc.)  2.5 RSono presenti protocolli di supervisione e controllo del lavoro ?  2.6I presidi medici e/o le attrezzature utilizzate sono oggetto di frequenti guasti?  2.7 RSono predisposti strumenti di partecipazione dei lavoratori alle scelte della FMG (es. riunioni, incontri, ecc.)?  2.8Nelle Aree di Intervento si lavora in spazi angusti,in condizioni sociali di abbandono, in condizioni igieniche precarie?  ELEMENTI DI RISCHIO

19 3Formazione / InformazioneSÌNO 3.1 RSono previsti momenti formativi/addestrativi per il personale della FMG ?  3.2Se SÌ: sono prevalentemente effettuati all’interno del Piano Formativo FMG?  3.3 RSe SÌ: sono diffusi a tutti i ruoli?  3.4 RSono presenti attività informative all’interno della FMG?  3.5 Se SÌ: Informazione su sicurezza e codice etico 3.6 RSe SÌ: sono diffusi a tutti i ruoli  4Aspetti sociali e relazionali del lavoro SÌNO 4.1Vi sono mansioni che richiedono lavoro isolato?  4.2 RL’attività è relazionata (presenza di relazioni con altre mansioni e/ ruoli) ?  4.3 RVi sono soggetti con compiti di supervisione sul lavoro di altre persone?  4.4Nell’ambito dell’attività svolta si entra in contatto con situazioni caratterizzate da sofferenza umana (assistenza pazienti critici/anziani/oncologici/disabili)?  4.5Vi sono/sono state tensioni relazionali nel gruppo con le figure gerarchiche ?  4.6Vi sono/sono state tensioni relazionali nel gruppo fra i colleghi?  4.7Vi sono state aggressioni fisiche fra lavoratori e/o fra lavoratori-figure gerarchiche all’interno del gruppo?  4.8Vi sono state aggressioni fra lavoratori e terzi (pazienti, parenti pz, ecc.) o viceversa?  4.9Qualche lavoratore ha chiesto di essere trasferito per motivi relazionali?  5Rischi per la salute e sicurezza sul lavoro 2 SÌNO 5.1Si eseguono procedure invasive a rischio biologico (prelievi/ incannulazioni, medicazioni, ecc.)?  5.2Il lavoro svolto presenta intrinseche caratteristiche di pericolosità infortunistiche (es. rischio biologico) per gli operatori addetti?  5.3Vi è esposizione a prodotti chimici?  5.4Se SÌ, vi sono prodotti classificati come tossico-nocivi (irritanti, caustici, ecc.)?  5.5Vi è intensa movimentazione manuale dei carichi (pz non/parzialmente autosufficienti)?  5.6Vi è la necessità di mantenere posture fisse nell’esecuzione dei compiti propri della mansione (es. in piedi fissi, seduti fissi)?  5.8Vi è esposizione a rumore fastidioso, con interferenze sulla qualità del lavoro?  5.9Vi è esposizione a condizioni microclimatiche inadeguate (calore/freddo intenso, umidità elevata)?  5.10Vi sono condizioni di illuminazione inadeguate e/o forti fonti di luce (luci non schermate, raggi UV)?  5.11Vi è rischio di caduta di oggetti dall’alto?  5.12Vi è rischio di aggressione (es. assistenza a pz. psichici e/o neurologici aggressivi) insito nella specifica tipologia di lavoro ?  5.13 RSono presenti e disponibili sempre i Dispositivi di Protezione Individuale (guanti, mascherine, occhiali, ecc.) durante il lavoro? 

20 ELEMENTI DI RISCHIO EVIDENZIATI DAI LAVORATORI ELEMENTI DI RISCHIO EVIDENZIATI DAI LAVORATORI 1.11 Complessivamente come valuta il contenuto lavorativo e la qualità dell’organizzazione delle attività (es. turnistica, lavoro straordinario, definizione dei ruoli, strumenti lavorativi)? insufficientesufficientediscretabuonaottima 1.12Complessivamente come valuta la definizione dei ruoli e dei compiti lavorativi dei lavoratori del gruppo omogeneo? insufficientesufficientediscretabuonaottima 1.13Complessivamente come valuta il carico lavorativo dei lavoratori del gruppo omogeneo? Scarsissimoscarsonormaleelevatoeccessivo 2.9Complessivamente come valuta la qualità dell’organizzazione e della struttura dell’UO (es. definizione delle procedure operative, presenza di una chiara struttura gerarchica, attrezzature di lavoro e loro stato di funzionamento, sovraffollamento/spazi angusti)? insufficientesufficientediscretabuonaottima 2.10Complessivamente come valuta il grado di autonomia dei lavoratori del gruppo omogeneo? insufficientesufficientediscretobuonoottimo 2.11Complessivamente come valuta il grado di influenza sull’attività lavorativa dei lavoratori del gruppo omogeneo? insufficientesufficientediscretobuonoottimo 3.7Complessivamente come valuta la qualità delle attività di formazione e informazione (es. momenti formativi professionalizzanti, eventi formativi/addestrativi periodici, programmi di informazione)? insufficientesufficientediscretabuonaottima 3.8Complessivamente come valuta le opportunità di crescita e di sviluppo professionale dei lavoratori del gruppo omogeneo? insufficientisufficientidiscretebuoneottime 4.10Complessivamente come valuta la qualità del clima lavorativo (es. si lavora in condizioni di isolamento vs di gruppo, contatto con situazioni di sofferenza umana, tensioni relazionali con le figure gerarchiche e/o fra colleghi)? insufficientesufficientediscretabuonaottima 4.11Complessivamente come valuta la qualità delle relazioni tra pari all’interno del gruppo omogeneo? insufficientesufficientediscretabuonaottima 4.12Complessivamente come valuta la qualità delle relazioni tra i membri del gruppo omogeneo e le figure gerarchiche di riferimento? insufficientesufficientediscretabuonaottima 4.13Complessivamente come valuta il livello di coinvolgimento dei lavoratori del gruppo omogeneo con l’organizzazione? insufficientesufficientediscretabuonaottima 4.14Complessivamente come valuta il livello di motivazione al lavoro e di importanza attribuita al lavoro da parte dei lavoratori del gruppo omogeneo? insufficientesufficientediscretabuonaottima

21 INDICATORI AZIENDALI CORRELABILI ALLO STRESS LAVORATIVO 6 INDICATORI AZIENDALI Rischio alto Rischio medio Rischio basso 6.1 Assenze per malattia nel triennio 2007-8-9( no malattie > 6 mesi) espresso in gg malattia/lavoratore >15gg10-15gg < 10gg 9,87 6.2 Tasso di incidenza infortuni totali nel triennio 2007-8-9 (n° infortuni x 100 lavoratori) >10 x 10 2 10-6 x 10 2 <6 x 10 2 1,39 6.3 Infortuni ripetuti nel 2007-8-9 (n° infortuni ripetuti / totale infortuni) %>10%10-5%<5% 6.4 Turn-over annuale nell’ultimo triennio (n° lavoratori dimessi + trasferiti / totale lavoratori in %) >15% 19,44% 15-5%<5% 6.5 N° di visite su richiesta del lavoratore al medico competente nell’ultimo tirennio (DLgs 81/08 art. 41 c.2 l.c) (%) >5%5-2%<2% 6.6 Cambiamenti di mansione richiesti dai dipendenti per motivi non di salute nell’ultimo triennio (%) >5%5-2%<2% 6.7 Numero di soggetti (%) sottoposti ad accertamenti psicodiagnostici specifici per disagio stress lavoro-correlato (Invio c/o Centri Specializzati) >5%5-2%<2% 6.8 Presenza di organigramma aziendalenon presentepresente 6.9 Minutazione delle attività semplici da svolgere all’interno dei diversi ruolinon presentepresente 6.10 Provvedimenti, sanzioni disciplinari (n°)n = 0 6.11 Segnalazioni da parte dell’utenza alla FMG (n°)n =

22 VALUTAZIONE DEI FATTORI ORGANIZZATIVI S-L-C PERCEPITI Maggio 2010 – 4 lavoratori VALUTAZIONE DEI FATTORI ORGANIZZATIVI S-L-C PERCEPITI Maggio 2010 – 4 lavoratori AreaPunteggioValutazione Organizzativa Complessiva Contenuto Lavorativo Contesto Organizzativo Informazione Formazione Aspetti relazionali e sociali Assistenza Domiciliare 58,8DISCRETADISCRETOBUONOSUFFICIENTEDISCRETO Gruppi Omogenei PunteggioValutazione Organizzativa Complessiva Contenuto Lavorativo Contesto Organizzativo Informazione Formazione Aspetti relazionali e sociali Infermieri63,83DISCRETADISCRETOBUONODISCRETO OSS/ASA56DISCRETADISCRETO SUFFICIENTEDISCRETO COMPARTIMENTAZIONE ORGANIZZATIVA MEDIA FIGURA DI RIFERIMENTO MEDIA LAVORATORI DEVIAZIONE STANDARD MARGINI DI CONFIDENZA K ASSISTENZA DOMICILIARE7359,926,6966,81-73,03 (Media +/-1,96 DS) 1,5 VALUTAZIONEBUONADISCRETA Il dato medio rilevato dalla figura di riferimento risulta essere superiore a quello medio del campione dei lavoratori. Questo rivela un giudizio percepito dell ’ organizzazione peggiore, anche se non statisticamente significativo, da parte dei lavoratori rispetto a quello della coordinatrice dell ’ assistenza domiciliare. VALUTAZIONE DELL ’ ORGANIZZAZIONE DEL LAVORO PERCEPITA insufficientesufficientediscretabuonaottima < 2525-5050-7070-90 > 90

23 Valutazione e gestione dello stress Questionari per la valutazione dello stress percepito 9 lavoratori Valutazione e gestione dello stress Questionari per la valutazione dello stress percepito 9 lavoratori GENERAL HEALTH QUESTIONARY GENERAL HEALTH QUESTIONARY valuta le condizioni generali di salute (soprattutto disturbi di natura neuropsicologica) JOB CONTENT QUESTIONNAIRE JOB CONTENT QUESTIONNAIRE valuta lo stress percepito in relazione ad alcuni fattori legati all’organizzazione lavorativa (grado di autonomia, carico lavorativo) MASLACH BURNOUT INVENTORY MASLACH BURNOUT INVENTORY valuta tre fattori concomitanti (esaurimento emotivo, depersonalizzazione e realizzazione personale) nelle cosiddette professioni d’aiuto, specialmente nell’area socio-sanitaria

24 Valutazione dello stress percepito Condizioni generali di salute a livello neuropsicologico General Health Questionary - GHQ Valutazione dello stress percepito Condizioni generali di salute a livello neuropsicologico General Health Questionary - GHQ ASSISTENZA DOMICILIARE N° Lav. %Età media Anzianità Lavorativa Media Struttura Anzianità Lavorativa Media Totale GHQ Media GHQ DS GHQ ITA v.l. % Distress FISIOTERAPISTI444,45428,2515,752,252,14,6 RISCHIO BASSO INFERMIERI333,334112,67170,330,64,6 OSS/OTA222,2247,5815,50,50,74,6 TOTALE910042,99,6716,111,221,64,6 Il GHQ medio risulta essere di 1,22 e configura uno stato di benessere generalizzato confrontato con la media della popolazione italiana che è di 4,6. Confrontando le mansioni il valore pi ù alto risulta essere quello dei Fisioterapisti (2,25) Nel campione indagato non esistono lavoratori con punteggio superiore a 4,6 (distress). I valori riferimento dell ’ ISTAT nel settore sanit à per quanto riguarda la percentuale di soggetti stressati è del 21,8%. LIVELLI DI RISCHIO VALUTAZIONE SOGGETTIVA > VALORE LIMITE RISCHIO ALTO > 2° LIVELLO DI AZIONE RISCHIO MEDIO > 1° LIVELLO DI AZIONE RISCHIO MODERATO < 1° LIVELLO DI AZIONE RISCHIO IRRILEVANTE PUNTEGGIO >75 PUNTEGGIO 75 - 50 PUNTEGGIO 50 -25 PUNTEGGIO <25

25 Valutazione dello stress percepito Condizioni generali di salute a livello neuropsicologico Job Content Questionnairre - JCQ Valutazione dello stress percepito Condizioni generali di salute a livello neuropsicologico Job Content Questionnairre - JCQ MISURA DELLO STRESS LAVORO-CORRELATO PERCEPITO (JCQ) ASSISTENZA DOMICILIAREQUADRANTE DI KARASEK % Prevalenza di stressati % Punteggio Pesato TOTALE (9 addetti) PASSIVE 33,33% (3) HIGH STRAIN 11,11% (1)55,56%RISCHIO MEDIO LOW – STRAIN 55,56% (5) ACTIVE ------- Vi è una prevalenza di soggetti a basso stress percepito (55,56%) che rappresenta la totalita’ dei soggetti nella mansione infermieristica. La mansione omogenea pi ù in sofferenza risulta essere quella dei fisioterapisti con 50% di soggetti classificati come passivi ed il 25% come ad alto stress. Dato l ’ esiguo numero di lavoratori per gruppi di mansioni omogenee, si ritiene ragionevole non effettuare valutazioni sui singoli gruppi.

26 Valutazione dello stress percepito Condizioni generali di salute a livello neuropsicologico Maslach Burnout Inventory - MBI Valutazione dello stress percepito Condizioni generali di salute a livello neuropsicologico Maslach Burnout Inventory - MBI ASSISTENZA DOMICILIARE N° Lav. Valore Medio EE Taratura ITA EE Valore Medio DP Taratura ITA DP Valore Medio RP Taratura ITA RP Punteggio Pesato FISIOTERAPISTI423,25> 248,25> 950,75< 37 INFERMIERI319,5> 247,67> 945< 37 OSS/OTA220,33> 245,5> 951< 37 TOTALE921,44 > 247,44> 948,89< 37 Rischio moderato Per quanto riguarda il Maslach Burnout Inventory (MBI) va a rilevare le tre dimensioni di cui si compone il burn-out: esaurimento emotivo (EE), depersonalizzazione (DP), realizzazione personale (RP). I dati specificati in tabella, suddivisi per dati globali e mansioni omogenee secondo le tre dimensioni, indicano valori inferiori ai limiti previsti dalla taratura italiana; solo i fisioterapisti evidenziano valori ai limiti per l ’ esaurimento emotivo e la depersonalizzazione.

27 ConclusioniConclusioni CONCLUSIONI SINTETICHE Dai dati raccolti e dalle analisi effettuate si può rilevare quanto segue: Per quanto riguarda il rischio collegato ai fattori di contenuto e contesto lavorativo e gli indicatori aziendali si evidenzia: Aspetti critici relativi al contenuto di lavoro (orario protratto, rotazione su più pazienti e compiti, mancanza di procedure per valutare la qualità del lavoro svolto, mancanza di job description con chiara descrizione del lavoro da svolgere); Aspetti critici del contesto organizzativo (mancanza di sistemi di feed-back sulla qualità del lavoro svolto da parte della Fondazione M Grassi, protocolli di supervisione e controllo del lavoro, condizioni igieniche precarie presso i domicili dei pazienti); Aspetti critici relativi al contesto ed alle relazioni lavorative (lavoro isolato, carico emotivo per il contatto con pazienti critici / parenti); Aspetti legati alla salute e sicurezza lavorativa (rischio biologico, movimentazione manuale pazienti, condizioni microclimatiche sfavorevoli negli accessi ai domicili dei pazienti)

28 ConclusioniConclusioni CONCLUSIONI SINTETICHE La valutazione sintetica effettuata tramite intervista alla Direttrice sulle cinque dimensioni organizzative indagate (contenuto del lavoro, contesto organizzativo,informazione/ formazione, aspetti sociali e relazionali sul lavoro, rischi per la salute e sicurezza sul lavoro) risulta migliorabile. Il livello di congruenza di tale giudizio è solo in parte confermato da un campione di lavoratori che evidenziano ulteriori criticità (qualità delle attività di informazione /formazione, opportunità di crescita e di sviluppo professionale, qualità delle relazioni tra lavoratori e figure gerarchiche di riferimento) Pur valutandolo con cautela, il livello di stress lavoro-correlato percepito attraverso la somministrazione del questionario sul benessere psicologico (GHQ), di quello sul job strain (JCQ) e sul burn-out (MBI) risulta di livello moderato con alcune criticità evidenziate soprattutto nel gruppo dei fisioterapisti (job-strain elevato, scale dell’esaurimento emotivo e della personalizzazione ai limiti). Gli infermieri sembrano essere il gruppo lavorativo con un livello di job- strain basso.

29 ALLARGAMENTO DELLA RILEVAZIONE DELLO STRESS PERCEPITO Vista la limitata raccolta dei questionari sullo stress lavoro- correlato percepito (n°9) soprattutto fra il personale OSS / ASA, si ritiene opportuno allargare la rilevazione alla maggior parte dei lavoratori addetti all’assistenza domiciliare (almeno il 70% degli operatori). Si provvederà inoltre a verificare l’effettiva congruenza dell’analisi oggettiva dei fattori di rischio stress lavoro- correlato collegati al contenuto e contesto lavorativo, allargando il campione di rilevazione (almeno il 40% degli operatori). L’allargamento di tale rilevazione dovrà essere effettuata possibilmente entro il secondo semestre del 2011.

30 Soluzioni per la gestione ed il controllo dello stress al lavoro

31 SOLUZIONI DI PREVENZIONE COLLETTIVA INTERVENTI DI INTERFACCIA CON L’ORGANIZZAZIONE MISURE TECNICHE (potenziamento automatismi tecnologici, interventi tecnici di miglioramento delle condizioni di sicurezza) MISURE ORGANIZZATIVE RIFERITE ALL’ATTIVITA’ LAVORATIVA (orario sostenibile, alternanza di mansioni nei limiti di legge e contratti) MISURE PROCEDURALI (definizione di procedure operative, definizione di procedure di emergenza, ecc.) MISURE ORGANIZZATIVE ERGONOMICHE (design ergonomico del lavoro, dell’ambiente fisico, dei processi di lavoro) REVISIONE DELLE POLITICHE AZIENDALI (azioni di miglioramento della gestione dei processi lavorativi e della sicurezza, azioni di miglioramento della comunicazione interna, ecc.) Prevenzione (approccio proattivo)

32 SOLUZIONI DI PREVENZIONE COLLETTIVA INTERVENTI DI INTERFACCIA CON IL GRUPPO / INDIVIDUI INFORMAZIONE FORMAZIONE Prevenzione Rafforzamento capacità adattative (approccio misto proattivo-reattivo)

33 POSSIBILI INTERVENTI FORMATIVI approfondimenti sulle strategie di coping ed i fattori di resilienza approfondimenti sulle strategie di coping ed i fattori di resilienza approfondimenti sulle tecniche di rilassamento approfondimenti sulle tecniche di rilassamento approfondimenti sull’autostima approfondimenti sull’autostima fornire strumenti e strategie per le specifiche realtà lavorative lavori a piccoli gruppi (focus-group) corsi a cadenza trimestrale per poter discutere su alcuni aspetti lavorativi corsi a cadenza trimestrale per poter discutere su alcuni aspetti lavorativi (es. carichi di lavoro) e sulle strategie di miglioramento (es. carichi di lavoro) e sulle strategie di miglioramento corsi interattivi fra docenti e discenti incontri specifici all’interno dei reparti orientati al “problem-solving” incontri specifici all’interno dei reparti orientati al “problem-solving” interventi di supporto continui e costanti per il personale a rischio interventi di supporto continui e costanti per il personale a rischio corsi specifici per i coordinatori infermieristici per fornire maggiori strumenti per corsi specifici per i coordinatori infermieristici per fornire maggiori strumenti per prevenire situazioni che possono destabilizzare il gruppo (“spesso i coordinatori prevenire situazioni che possono destabilizzare il gruppo (“spesso i coordinatori si trovano a fare psicoterapia senza avere strumenti idonei”) si trovano a fare psicoterapia senza avere strumenti idonei”) maggiore informazione ai lavoratori sugli interventi di promozione della salute maggiore informazione ai lavoratori sugli interventi di promozione della salute

34 SOLUZIONI DI PREVENZIONE Rafforzamento delle capacità adattative Modificheorganizzative

35 SOLUZIONI INDIVIDUALI INIZIATIVE DI SUPPORTO ED ASSISTENZA AL LAVORATORE (es. councelling) INIZIATIVE INTERNE DI SUPPORTO ED ASSISTENZA AI LAVORATORI IN SOFFERENZA (es. Ambulatorio dedicato) Trattamento (prevenzione secondaria)

36 SOLUZIONI INDICATE DAI LAVORATORI DELLA FONDAZIONE M. GRASSI MIGLIORAMENTO DELLA COMUNICAZIONE RAFFORZAMENTO DELLA INFORMAZIONE / FORMAZIONE (SPT. AGLI OSS /ASA) SI PERDE MOLTO TEMPO NEGLI SPOSTAMENTI DA DOMICILIO A DOMICILIO. E’ NECESSARIA UNA RAZIONALIZZAZIONE PER OTTIMIZZARE I TEMPI


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