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Covisco 2016 - 21 LEZIONE 02 Modelli familiari in cambiamento CoViScO 2015/2016 Giuseppe A. Micheli.

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1 Covisco 2016 - 21 LEZIONE 02 Modelli familiari in cambiamento CoViScO 2015/2016 Giuseppe A. Micheli

2 Covisco 2016 - 22 QUESTIONE NUMERO 1 [1] Quale tipologia dei modelli familiari occidentali spiega più efficacemente le differenze Nord-Sud? I ‘legami forti’ hanno a che fare solo con lo spazio delle relazioni o anche col tempo delle generazioni

3 Covisco 2016 - 23 1998: dallo sfarinarsi delle tipologie al modello della famiglia forte La ‘famiglia forte’ di Reher non è contrassegnata da generici legami forti, ma da un particolare incastro di reciprochi obblighi tra generazioni. “In the Western world it is not difficult to identify areas where families and fa-mily ties are relatively “strong” and others where they are relatively “weak”. The dividing line, in some ways, is act-ually much simpler, with the center and northern part of Europe (Scandinavia, the British Isles, the Low Countries, much of Germany and Austria), together with North American society, being characterized by relatively weak family links, and the Mediterranean region by strong family ties. “L’Italia è stata descritta come “il cimitero delle più note ed ambiziose teorie sui sistemi familiari e matrimoniali”. Invece di puntare a grandi uniformità regionali, molti hanno sollecitato gli storici della famiglia a sviluppare un approccio teoretico sofisticato, che tenga conto del ventaglio di fattori economici, demografici, culturali” (Viazzo, 1983). Contro lo sfarinamento di tipologie sovra- determinate Reher (1998) si fa portatore dell’esigenza di ‘ricominciare da zero’:

4 Covisco 2016 - 24 La famiglia forte consta di alcune regole-base: (II) Impegno morale a aiutare coi propri mezzi i componenti deboli (an- ziani figli non autonomi, separati, disoccupati, malati, diversamente abili) “Storicamente la forza dei legami ha condizionato le stesse modalità di succes- sione nell’area della famiglia ceppo. In Cataluna e Paesi Baschi l’obbligo di co- residenza “en una mesa y compañía” coi genitori era in genere stipulato all’in- terno dei contratti di matrimonio (capitulaciones matrimoniales)” (Reher, 1998). (I) Obbligo morale basato su reciprocità tra generazioni: “Io so che riceverò, in quanto ho dato”. Le condotte prece- denti definiscono in buona misura le condotte presenti. I pilastri della famiglia forte (III) Viscosità: condivisione/consonanza/complicità nella filosofia di vita che minimizza il rischio di conflitti (con rimozione/‘tabuizzazione’ dei punti di frizione, per evitarne il potere distruttivo) Camera di compensazio- ne tra risorse e debolezze di figli e genitori (Esping Andersen ma non solo) Eterotopia di crisi (Foucault) La famiglia forte è

5 Covisco 2016 - 25 Gli ingranaggi della golden rule Il patto di reciproca assicurazione tra genitori e figli è un meccanismo sorprendentemente efficace, dovuto all’incastro di tre ingranaggi. La vistosa gratuità del pre- stito da parte dei genitori La sfasatura temporale tra il dono e la sua ‘agnizione’ La percezione di disparità dello scambio e inestingui- bilità del debito Ho dato senza che tu (figlio) chiedessi e nemmeno te ne accorgessi Ho ricevuto senza accorger- mene ma ora io (figlio) non posso più ritrarmi (Mauss) TRE INGRANAGGI..… TRE COROLLARI Covisco 2016 - 2 Una cesura temporale alla uscita dalla famiglia di origine, anticipata dalle convivenze, ma sempre pilotata. Una cesura fisica incompiu-ta, con prolungamento del legame familiare e rischio di revolving door. Discontinuità incompleta nei ruoli, con fusione indistinta

6 Covisco 2016 - 26 Reciprocazione differita e a catena tra generazioni Il patto di reciprocità differita è una catena che coinvolge a regime tre generazioni allo stesso tempo.

7 Covisco 2016 - 27 Famiglie/Welfare: il riduzionismo ingenuo dell’ipotesi crowding out Crowding out: l’welfare è sempre in competizione coi legami di kinship, perciò il supporto pubblico inaridisce le reti di aiuto informale, mentre una sua contrazione le farebbe rifiorire spontaneamente. All’opposto, un effetto crowding in (see Big society di Cameron) si ha se i benefici pubblici possono attivare/accrescere la rete informale. Ma entrambe le ipotesi sottendono una relazione causa-effetto unidirezionale tra leve di welfare e coltura di legami informali. È però semplicistico pensare che pratiche e filosofie di reciprocità stra- tificatesi su tempi lunghi possano comparire o scomparire a volontà. Ergo: si vorrebbe qualche cautela nell’ipotizzare la riproducibilità del modello (familistico) di famiglia forte là dove la crisi fiscale del welfare lo richieda. Tentazione che fa capolino oggi nel Nord Europa (Svezia, Germania..) dove legislatori e amministratori tentano di rinvigorire e rafforzare i legami di parentela, puntando a un “more ‘Italian’ model”, in cui sono i sistemi di obbligazioni parentali a provvedere al social support.

8 Covisco 2016 - 28 QUESTIONE NUMERO 2 [2] Quali cambiamenti sono in corso nei modelli familiari (sud)europei

9 Covisco 2016 - 2 Persistenze: il nodo dell’intimità a distanza L’intuizione di Le Play (1855) che il nucleo di autoriproduzione familiare si estenda oltre le mura domestiche della coabitazione riappare negli studi sulla famiglia a partire dagli anni Sessanta: Famiglia estesa modificata (Lit- wak,1960): serie di nuclei familiari legati tra loro su base egalitaria, con enfasi sui va- lori comuni. Famiglia estesa locale (Willmott 1967): configu- razione di parentado co- stituita da 2/3 aggregati domestici che abitano in vicinanza, si incontrano quotidianamente e si danno reciproco aiuto. Famille entourage (Bonvalet 1999): re- altà familiare non convivente, con af- finità di parentela, alta intensità di con- tatti e scambio di prestazioni di aiuto. Comune a queste configurazioni è il concetto di intimità a distanza (come nella localizzazione dei parenti anziani non entro la convivenza dei figli ma in ragionevole prossimità). Punto critico è l’equilibrio tra privacy dei singoli nuclei e subordinazione al vincoli di solidarietà. 9

10 Covisco16 - 610 Mutamenti nella famiglia forte: prossimità e revolving doors [I] Vincolo di prossimità tra le due case, giustificato con l’esigenza di tenersi a disposizione Le nuove declinazioni della prossimità alla casa paterna delle giovani coppie e si traduce in un lento, graduale e pilotato distacco esteso oggi alle “convivenze all’italiana”, strette a tenaglia tra due/tre mutamenti: [II] Ruolo attivo della famiglia di origine nell’approntamento dell’abitazione della nuova coppia. [III ]Il terzo mutamento è più lento. Vivere da soli è fenomeno oggi diffuso. Ma il distacco è spesso incompiuto, configurando una sorta di revolving door tra due case. In provincia è più raro e richiede di approntare una rete di riti di margine: “La mamma ha preparato un cesto il giorno prima che facessi il trasloco definitivo con dentro le classiche cose che in casa non devono mancare: il pane, la pasta.. Avrei dovuto per la prima volta andare a dormire in casa mia un sabato, l’avevo deciso, però quel giorno ho detto “se me ne vado via adesso è il momento sbagliato e mi rimarrà qualcosa dentro di rimpianto”. Quindi ricordo di avere detto: “mamma, son troppo stanca, rimango qui a dormire anche stanotte”. E lei: “Sì dai, rimani qua a dormire..” Il giorno dopo, con calma, me ne sono andata convinta, comunque, che mi sarebbero mancati così tanto che ho detto a mia madre di non togliere le lenzuola dal letto, perché sarei tornata”

11 Covisco16 - 611 Mutamenti lenti: Cresce il tempo maschile di cura Tra 1975 e 1998 il tempo per die de- dicato primariamente in USA dalle madri al childcare passa da 66 a 95 minuti. I padri passano da 17 a 51. Tanto o poco? Poco: metà di quello femminile. Tanto: in 25 anni si è triplicato contro un aumento del 50%. Tra 1988 e 2002 in Italia i padri che si prendono cura dei figli <14 passano dal 42 al 59 %. Poco o tanto? Poco: ancora nel 2002 i padri non coinvolti sono il 40%. Tanto: in soli 14 anni i padri non coinvolti crollano di un terzo. Il realtà il cambiamento in corso è davvero (lento ma) epocale. L’aria della città sposta il sistema dei ruoli della coppia da segregazione a condivisione, e fa emergere geometrie ad assetti variabili dei ruoli di coppia (segregati nella routine, condivisi nelle criticità). L’asimmetria di genere non è una costante immutabile e intrinseca alla famiglia sud-europea, ma muta con la modernità. Ma la modernità non traina automaticamente una riassegnazione delle parti, finché non comporterà una riappropriazione dei codici affettivi dall’uomo. L’asimmetria dei ruoli, pur se in sfaldamento, resta punto di equilibrio stabile tra poteri specializzati in dimensioni distinte dell’esistenza: quella cognitivo- strumentale della vita pubblica e quella dei codici affettivi del privato.

12 Covisco16 - 612.. ma il tempo dedicato scalza il tempo dell’esserci Analisi storiche lungo il ‘900 mostrano una discontinuità non nel tempo com- plessivo investito (cresciuto), ma nel tipo di tempo dedicato ai figli. Il tempo che le madri tradizionali dedi- cavano ai figli piccoli non era adibito di- rettamente a loro, ma era un tempo di risulta, in cui essere disponibili ma non direttamente impegnati coi figli. Tempo condiviso è il tempo della acces- sibilità: consente ai figli di venire a con- tatto col p/madre pur senza espressa dedicazione. Fa interagire (multiplexity) stratificazioni distinte di modi di espe- rire il tempo vissuto. Suzanne Bianchi lo chiama tempo dell’esserci (being there): la componente affettiva dell’esperienza dell’esserci (insieme) fa transitare i processi cognitivi e di socializzazione. Nelle survey Istat sull’uso del tem- po i minutaggi sono calcolati sulle attività “principali”, “trascurando il tempo dedicato alle stesse attività ma svolte contemporaneamente ad altre”. Cioè il tempo condiviso. Il tempo di cura dei figli cresce: ma il tempo personalmente dedicato ha limiti fisici invalicabili; la sua espansione compensa solo in parte il collasso del tempo condiviso. La riduzione del tempo per i figli ha luogo sacrificando il tempo dell’es- serci e riorganizzando il rapporto coi figli intorno a un tempo solo at- tivo di cura, permeando sempre più la filosofia del childcare del prin- cipio di individuazione.

13 Covisco16 - 613..resta la gabbia di ruoli di genere “Uno degli elementi costituti- vi di tutta la civiltà moderna (è) la condotta razionale della vita sul fondamento dell’idea di professione”. Che nasce sì dallo spirito della ascesi puritana, ma permane anche dopo il graduale dissol- vimento del suo fondamento religioso. Se il puritano “volle” prendere sulle sue spalle il “mantello sottile” di una condotta razionale della vita basata sull’etica del lavoro, “noi dobbiamo esserlo”, e “il destino fa del mantello una gabbia di acciaio” (Weber, Etica Protestante, 1922). In Italia l’11% dei padri si occupa in modo ‘sostanziale’ dei figli in età prescolare (57% danesi, 31% finlandesi, 24% britannici). Ma per impegno ‘sostanziale’ si intendono 28 ore settimanali, 4/die, tempo primario poco compatibile col tempo pieno. In Italia: Il tempo dedicato al lavoro retribuito dagli uomini italiani è tra i più alti in Europa. Il congedo parentale è trascurato perché i salari maschili sono più alti nelle coppie. La flessibilità ‘virtuosa’ sembra accentuare la segregazione maschile nel ruolo di male breadwinner a tempo pieno (Piazza). Le discriminazioni delle donne discriminano anche gli uomini. Di questa segregazione dei ruoli l’uomo ha sempre sfruttato i benefici, poco ne ha colto le limitazioni.

14 Covisco 2016 - 214 QUESTIONE NUMERO 3 [3] Nella famiglia forte alleanze forti sono quelle tra legami di sangue: ma i legami di sangue possono nascere anche da alleanze forti? Cosa ha di specifico il sottomodello mediterraneo?

15 Covisco 2016 - 215 Il sotto-modello Mediterraneo Nel dibattito riemerge una distinta identità culturale dell’area Mediterranea La Grecia la riemergenza di una specificità mediterranea nasce come risposta a una sollecitazione di Smith del 1981, in cui il segno distintivo dei valori delle regioni mediterranee era individuato nel concetto di onore della donna. Negli ultimi due decenni gli storici hanno trattato l’attributo ‘Medi- terraneo’ grossomodo come sino-nimo di Sud-Europeo (Hionidou, 1995) Il Sud della Spagna “Piuttosto che spagnoli in quanto tali, gli Andalusi sono assimilabili ai Siciliani o altri di cui condividono i modi da ‘mediterranei’, mentre Baschi e Galiziani sono più simili ad altri popoli della frangia atlantica” Arensberg (1963) “esprimeva l’opinione sempre più diffusa che i differenti paesi Mediterranei possiedono più somiglianze di quanto i dogmi del nazionalismo moderno vorrebbero farci credere e, al contempo, differiscono signifi-cativamente da altre comunità interne ai loro stessi confini nazionali” (Viazzo, 2003). Le Play identifica il Sud Italia con il regime di famiglia instabile. Nel Mer-dione famiglia ceppo e instabile si intrecciano e si alternano, secondo le caratteristiche urbane e le forme di organizzazione della produzione agri-cola. Delille (1988) sottolinea come la tradizione patrilocale della famiglia ceppo prevaleva nelle aree collinari appoderate e tra i ceti liberali della città, mentre il modello nucleare instabile prevaleva nelle zone a latifondo e tra i ceti urbani subalterni. Reher (1998) interpreta il nesso “famiglia instabile   latifondo” con la pratica dominante dell’organizzazione del lavoro tramite bracciantato

16 Covisco 2016 - 216 Due declinazioni di famiglie forti DimensioniAl NordAl Sud Reciproca- zione differita Per linee di ascendenza diretta. Gratuità del ‘prestito, sfasatura temporale tra dono e sua percezione. ‘inestinguibilità’ del debito Per genealogie allargate. Patto generazionale esteso oltre il legame genitore-figlio, coinvolge cerchie allargate di parentela. Calendario e ritualità della cesura Anticipata(convivenza) ma sfocata. Anticipo per convivenza compensato dalla forza centripeta della famiglia ceppo. Distacco graduale e pilotato. Ritardata ma netta Uscita di casa tardiva ma saldata, ancor oggi, in modo inscindibile con matrimonio e ‘nuova casa’. Spazio fisico della cesura Neolocalismo a sovranità limitata. Aiuto nell’approntare chiavi in mano la casa della nuova coppia, pagato col diritto di entrare nel privato dei figli Marcatura confini della casa. Neocoppia pianta paletti di deli- mitazione. Autonomia residenziale è ritenuta fondamentale. Spazio di ruoli della cesura Fusione indistinta e persistente. Vincolo di prossimità tra i due nuclei giustificato con la necessità di ‘te- nersi a disposizione’ reciprocamente. Riformulazione netta dei ruoli. Coppia è “la” famiglia di riferimen- to. Cesura di ruoli non per moder- nizzazione, ma per tradizione.

17 Covisco 2016 - 217 Le radici delle due famiglie forti Al Nord (sopra il 47° parallelo) le for-me cristianizzate di organizzazione familiare si mescolano gradualmente con le preesistenti tradizioni legali e sociali germaniche. Al Sud (tra il 47° e il 42° parallelo N) l’influenza delle cultura germanica è più superficiale ed effimera e prevalgono le radici romane e pre-romane (italiche). Fam.Forte Mediterranea Famiglia Atlantica “Dall’VIII secolo in avanti inizia una serie di incursioni Musulmane, soprattutto in Spagna, Portogallo e penisola Balcanica ma anche nel meridione di Italia, si trascina dietro strutture familiari, proprie delle società Islamiche, basate su un’importanza preponderante dei legami di parentela” (Reher, 1998). Reher omologa l’Europa meridionale a un unico modello di ‘famiglia forte’, ma quando cerca le radici storiche delle forme familiari contemporanee, scompone il sud-europa in due diverse stratificazioni di influenza, e sosti- tuisce a una bipolarità cultura celtica vs romanica una tipologia tripartita.

18 Covisco 2016 - 218 ‘Asabiyyah “Le società Islamiche sono basate su un’importanza preponderante dei legami di parentela. Che vuol dire? Mouqaddima: Introduzione me- todologica a una Storia del Mon- do (Ibn Khaldun, 1379): sorta di teoria dell’azione collettiva, basata sulla categoria di ‘Asabiyyah,esprit de corps, solida- rità di gruppo. ‘Asabiyyah: forma astratta da ‘asa-bah’ = sib maschi di un comune lignaggio. ‘Asabiyyah si basa sui legami di sangue, cioè l’aiuto reciproco (Pola- nyi, 1944) prodotta sia dal ‘nasab’ (genealogia) che indi- rettamente da legami non di sangue come quelli di allean- za (hilf) o patronaggio (wala) AC B La riproduzione sociale si regge su una politica (di alleanza) delle parentele: ponendo in relazione distinte linee di sangue intrecciate in reciproci obblighi. NB: Un ‘legame di sangue’ non nasce ne- cessariamente e solo da una relazione di parentela (‘di sangue’), ma da una più generale pratica di reciprocazione


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