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I principi che guidano l’approccio educativo della psicologia culturale Il principio della prospettiva Il principio delle limitazioni Il principio del.

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Presentazione sul tema: "I principi che guidano l’approccio educativo della psicologia culturale Il principio della prospettiva Il principio delle limitazioni Il principio del."— Transcript della presentazione:

1 I principi che guidano l’approccio educativo della psicologia culturale Il principio della prospettiva Il principio delle limitazioni Il principio del costruttivismo Il principio dell’interazione il principio dell’esternalizzazione Il principio dello strumentalismo Il principio istituzionale Il principio dell’identità e dell’autostima Il principio narrativo Donatella Cesareni1

2 Il principio della prospettiva Il significato di qualsiasi fatto, di qualsiasi proposizione è relativo alla prospettiva o al quadro di riferimento all’interno del quale viene interpretato Vi possono essere quindi diverse interpretazioni, ma non tutto è accettabile Vi devono comunque essere dei criteri o delle regole logiche che rendono giuste o meno le diverse interpretazioni Donatella Cesareni2

3 Vi sono delle interpretazioni che sono proprie di una determinata cultura e interpretazioni individuali all’interno di una cultura. Le interpretazioni del significato sono un’interazione fra le storie particolari degli individui e le forme in cui una cultura ricostruisce la realtà. Si formano così degli “stili culturali” (es. I francesi sono realistici..) Ogni cultura presenta una certa tolleranza verso le interpretazioni diverse date dai suoi membri

4 L’educazione “ufficiale” cercherà di trasmettere una visione del mondo che è propria della cultura dominante Può così correre il rischio –di portare avanti una certa visione del mondo –oppure di offendere alcuni interessi Ma se non si assume questi rischi finisce per perdere ogni vitalità Una educazione efficace si trova sempre in equilibrio precario fra i due aspetti: trasmettere la cultura o educare alla flessibilità

5 Il principio delle limitazioni In qualsiasi cultura il fare significato è soggetto a due tipi di limitazioni –1)la natura del funzionamento della mente –2) le limitazioni imposte dai sistemi simbolici accessibili alla mente umana Donatella Cesareni5

6 1) Primo limite: l’evoluzione della nosta specie ha sviluppato in noi modi specializzati di conoscere, pensare, sentire e percepire1) Primo limite: l’evoluzione della nosta specie ha sviluppato in noi modi specializzati di conoscere, pensare, sentire e percepire Queste limitazioni influiscono sul nostro modo di concepire alcuni concetti come ad esempio il tempo Questo modo di concepire il mondo fa parte della nostra evoluzione, ma non deve essere considerato immutabile (Euclide modificò il nostro modo di osservare lo spazio) Implicazioni in campo educativoImplicazioni in campo educativo: l’educazione deve trasmettere tutti gli “attrezzi” che la cultura ha elaborato allo scopo di mettere gli essere umani in condizione di superare i limiti dati dalle predisposizioni innate (uno studente di matematica di oggi ne sa più di Leibniz)

7 2) Il secondo limite è dato dai sistemi simbolici che usiamo nella nostra cultura2) Il secondo limite è dato dai sistemi simbolici che usiamo nella nostra cultura –Secondo la concezione di Whorf-Sapir il pensiero prende forma dal linguaggio in cui viene formulato. –Non sappiamo ancora molto dei limiti imposti dalla lingua ma sappiamo che la coscienza o “consapevolezza linguistica” sembra ridurre tali limitazioni. –La capacità metalinguistica, cioè la capacità di riflettere sulla propria lingua, è alla portata di tutti. Implicazioni pedagogicheImplicazioni pedagogiche: –fornire a tutti gli esseri umani i sistemi simbolici più potenti per superare i limiti delle nostre predisposizioni –coltivare la consapevolezza linguistica

8 Donatella Cesareni8

9 Il principio del costruttivismo La realtà che attribuiamo ai mondi che abitiamo è una realtà costruita L’educazione deve aiutare i giovani a usare gli strumenti del fare significato e della costruzione della realtà in modo che possano adattarsi meglio al mondo in cui si trovano e, se necessario, cambiarlo Donatella Cesareni9

10 Il principio dell’interazione La trasmissione di conoscenza comporta l’esistenza di una sottocomunità al cui interno si svolge un’interazione Si impara principalmente attraverso l’interazione con gli altri L’insegnamento intenzionale è proprio della specie umana ed è dovuto sia al dono del linguaggio sia alla predisposizione degli esseri umani per l’intersoggettività, la capacità di capire gli altri attraverso linguaggio, gesti e contesto Donatella Cesareni10

11 La tradizione pedagogica occidentale si basa principalmente sul concetto di trasmissione da un docente a un discente In realtà solo una piccolissima parte del processo educativo avviene per questa strada a senso unico: si impara nell’interazione con gli altri Implicazioni pedagogiche: Una comunità di persone che apprendono deve basarsi su un modello completamente diverso da quello della trasmissione, mettendo al primo posto l’interazione fra i membri e cambiando il ruolo dell’insegnante

12 Il principio dell’esternalizzazione Ignace Meyerson: funzione principale di ogni attività culturale collettiva è quella di produrre opere che abbiano esistenza propria. Le opere collettive (“esternalizzazioni” di prodotti comuni) producono e sostengono la solidarietà di un gruppo e contribuiscono a creare una comunità Promuovono inoltre il senso della divisione del lavoro necessaria per dar vita ad un prodotto Donatella Cesareni12

13 Le opere e i lavori in corso (la mostra, il giornale, l’inchiesta, l’orto ecc..) creano in un gruppo modi di pensare comuni e negoziabili (comunità di discorso) Esternalizzare il lavoro mentale produce poi il vantaggio di “renderlo visibile” e poter quindi rifletterci sopra Il pensiero si traduce nei suoi prodotti rendendone più facile l’autoanalisi

14 Il principio dello strumentalismo L’educazione produce sempre conseguenze nella vita di chi ne usufruisce. L’educazione non è mai neutrale, non è mai priva di conseguenze sociali ed economiche. E’ sempre politica occasionetalentoPer capire ciò bisogna tenere conto di due fattori: l’occasione e il talento, che sono fra loro legati Donatella Cesareni14

15 Il talento Non esiste un unico tipo di intelligenza, ma diverse attitudini naturali ed esistono anche diversità di importanza che una certa cultura attribuisce alle diverse abilità L’occasione Le capacità vengono consolidate attraverso l’istruzione e l’esercizio, attraverso le “occasioni” fornite Spesso si forniscono occasioni diverse sulla base di presunte diversità di talento Esistono spesso anche diversità di educazione legate all’appartenenza ad una classe sociale

16 Spesso le scuole tendono a riprodurre sottoculture di povertà e inferiorità, stroncando sul nascere i talenti naturali dei bambini non fornendo loro le occasioni La scuola non può essere considerata culturalmente indipendente Il curricolo non riguarda solo gli argomenti di studio trattati Il principale contenuto della scuola è la scuola stessa, come la vivono gli studenti, quale immagine di sé coltiva nei suoi studenti

17 Il principio istituzionale L’educazione nel mondo sviluppato diventa istituzionalizzata, e l’istituzione scuola svolge un particolare ruolo:preparare a prendere parte attivamente alle altre istituzioni della cultura Ogni persona appartiene a più istituzioni Le istituzioni sono spesso in competizione fra loro e impongono la propria volontà attraverso sistemi coercitivi e di incentivazione. L’educazione è coinvolta in questa lotta fra le varie istituzioni, e viene spesso “usata” dalle istituzioni più potenti (es. Francia dopo rivoluzione) Donatella Cesareni17

18 Evoluzione della consapevolezza del ruolo politico dell’educazione Anche in ambienti politici si dibatte di educazione, ed è giusto che il dibattito non sia solo all’interno della scuola Ma per cambiare l’istituzione scuola è indispensabile il coinvolgimento degli insegnanti. E’ necessario che gli insegnanti capiscano e credano nei miglioramenti progettati

19 Il principio dell’identità e dell’autostima L’educazione è essenziale per la formazione del sé Le diverse culture attribuiscono forme diverse al sé e ne stabiliscono i limiti. Vi sono due aspetti del sé che vengono considerati universali: la capacità di azione e la valutazione Donatella Cesareni19

20 Identità Il bambino costruisce la propria identità percependo se stesso come soggetto agente, che ha successo o no Successo e fallimento sono i principali elementi che vengono ad influenzare lo sviluppo del sé Un bambino valuta se stesso come soggetto che ha successo o meno anche in base alle valutazioni scolastiche Autostima L’autostima si fonda quindi sulla percezione di ciò di cui ci sentiamo capaci Può essere supportata dall’esterno con semplici accorgimenti Se la scuola è poco attenta all’autostima rischia di provocare grossi danni

21 Il principio narrativo La narrazione è la modalità di pensiero che aiuta le persone a creare una versione del mondo in cui possono immaginare un posto per sé, un mondo personale La narrazione serve a costruire la propria identità all’interno di una cultura ed è molto importante per i problemi odierni di migrazioni (multiculturalità) Inoltre l’invenzione narrativa stimola l’immaginazione ed aiuta così ad “immaginare” un proprio posto nel mondo, a sperare, a costruire per il futuro Donatella Cesareni21


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