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Federico Munari - EOA La funzione produzione e approvvigionamento Federico Munari Università di Modena e Reggio Emilia.

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Presentazione sul tema: "Federico Munari - EOA La funzione produzione e approvvigionamento Federico Munari Università di Modena e Reggio Emilia."— Transcript della presentazione:

1 Federico Munari - EOA La funzione produzione e approvvigionamento Federico Munari Università di Modena e Reggio Emilia

2 Federico Munari - EOA La funzione produzione e approvvigionamento In questa lezione vedremo: le tipologie di processi produttivi; i sistemi di produzione push e pull; presentare i modelli principali di approvvigionamento; descrivere il concetto di logistica;

3 Federico Munari - EOA La gestione strategica della produzione L’evoluzione del contesto competitivo spinge verso: l’esigenza di aumentare l’assortimento offerto; l’accorciamento dei cicli di vita del prodotto; l’evoluzione delle strutture distributive a valle; la nascita di un mercato specializzato sulle fasi tipiche della logistica; l’allargamento dei mercati di riferimento

4 Federico Munari - EOA Verso la produzione snella (1) La produzione artigianale (fine ‘800) Lavoratori altamente specializzati, strumenti semplici e flessibili, per produrre ciò che chiede il cliente, un modello alla volta. La produzione di massa (1908: Ford T) Lavoratori non qualificati per controllare macchine costose e dedicate, che sfornano prodotti standard in grandi volumi. (“Qualsiasi colore, purchè nero”; “Move the metal”) La produzione snella (1990, Womack, Jones e Roos) Coniuga i vantaggi della prod.artigianale con quelli della prod. di massa. Squadre di operai multispecializzati, automazione flessibile, per produrre elevate quantità di prodotti con elevata varietà.

5 Federico Munari - EOA La gestione strategica della produzione: le decisioni di struttura Capacità produttiva - Dimensionamento in termini di stock (economie di scala) - Specificità/flessibilità (elasticità nei volumi e flessibilità di mix) Stabilimento - Localizzazione (vicinanza al mercato finale o ai mercati di approvv.) - Grado di integrazione (centralizzazione/decentralizzazione fasi della catena logistico- produttiva) - Specializzazione (linee dedicate vs. linee flessibili) Tecnologia - Impianti (valutazione tecnica-economica delle stazioni di lavoro all’interno del flusso) - livelli di automazione (lavoro vs. capitale; automazione rigida o flessibile) - collegamento tra le fasi (colli di bottiglia) Grado di integrazione verticale - utilizzare fornitori terzi di fase - outsourcing attività logistiche

6 Federico Munari - EOA Le tipologie di processi produttivi Mix di prodotti Tipi di processo Su progetto Su commessa Per lotti In linea Processo continuo Esemplare unico Bassi volumi molti modelli Alti volumi pochi modelli Standar- dizzato Puntualità Flessibilità Puntualità Flessibilità Qualità Elasticità Qualità Elasticità Economicità Efficienza Economicità Efficienza Affidabilità consegne Eliminazione colli bottiglia Affidabilità consegne Eliminazione colli bottiglia Motivazione mano d'opera Bilanciamenti Motivazione mano d'opera Bilanciamenti Innovazione Investimenti Innovazione Investimenti Compiti Obiettivi

7 Federico Munari - EOA Sistemi push e sistemi pull I sistemi push sono quelli in cui la produzione e gli acquisti sono innescati da una previsione del consumo. Un sistema push emette i prodotti a prescindere dal grado di utilizzo (domanda dell’utilizzatore). I sistemi pull sono quelli in cui la produzione e gli acquisti sono innescati da un consumo effettivo, e quindi risultano “tirati” dalla domanda (Just in time).

8 Federico Munari - EOA Il sistema MRP: fabbisogni informativi Obiettivo: minimizzare le scorte facendo coincidere la disponibilità dei materiali con il momento della loro utilizzazione Requisiti informativi:  Piano principale di produzione  Distinta base di prodotto  Archivio parti in giacenza  Tempi medi di approvvigionamento e di produzione

9 Federico Munari - EOA La distinta base La distinta base di prodotto (o struttura di prodotto) descrive l’esplosione di un prodotto in tutti i suoi elementi, secondo uno schema di progressivo dettaglio (gruppi, sottogruppi, assiemi, sottoassiemi, ecc.), con l’obiettivo di determinare il fabbisogno ultimo di ogni materiale e componente.

10 Federico Munari - EOA Il sistema MRP: meccanismi di funzionamento Il MRP calcola il fabbisogno di componenti e materiali a ciascun livello di assiemaggio o fabbricazione, partendo dal programma di prodotti finiti da assemblare sino a giungere al livello di massima scomposizione, attraverso l’impiego dei dati in distinta base Istante in cui si programmaIstante in cui si manifesterà il fabbisogno 0t Tempo di programmazione Tempo di esecuzione Intervallo temporale in cui lanciare l’ordine

11 Federico Munari - EOA Il sistema MRP: un esempio La distinta base di prodottoLa pianificazione a ritroso

12 Federico Munari - EOA La produzione Just-in-time: concetti chiave Just In Time significa «produrre l'oggetto necessario nella quantità necessaria al momento giusto» 1. un certo oggetto (materia prima, componente, semilavorato o prodotto finito) è «necessario» in una certa quantità soltanto se il fabbisogno di tale oggetto è riconducibile al manifestarsi della domanda del Cliente: siamo quindi in ambito «pull»; 2. il «momento giusto» è quello in cui l'oggetto effettivamente serve (al cliente se è un prodotto finito, al reparto produttivo se si tratta di una materia prima, un semilavorato o un componente). Ogni fattore che si oppone alla realizzazione pratica di queste due condizioni è un costo: quindi bisogna cercare di ridurne il più possibile l'impatto, e in prospettiva di eliminarlo.

13 Federico Munari - EOA La produzione Just-in-time: le aree di attacco Eliminazione di ogni tempo o accumulo di magazzino ingiustificato con l’obiettivo di scorte zero il lotto “economico” scorte di semilavorati Le cause –modalità e tempi di riattrezzaggio –guasti –scarti eccessivi –lay out –colli di bottiglia –ecc.

14 Federico Munari - EOA JIT: le aree prioritarie (1)

15 Federico Munari - EOA JIT: le aree prioritarie (2)

16 Federico Munari - EOA JIT: il sistema kanban E’ un sistema di comunicazione tramite cartellini (kanban) che permette di innescare il processo di approvvigionamento e lavorazione i cartellini di movimentazione: autorizzano il trasferimento di un insieme di pezzi dal magazzino posto all’uscita di una stazione di lavoro a quello in entrata della successiva i cartellini di produzione: autorizzano la lavorazione di un insieme standard di pezzi semilavorati, collocati nel magazzino a monte del centro di lavoro, per reintegrare il materiale prelevato con il cartellino di movimentazione

17 Federico Munari - EOA Verso la produzione snella (2) E’ un insieme integrato di innovazioni che riguardano: –I rapporti con i fornitori; –I rapporti con i clienti; –Il processo di sviluppo dei nuovi prodotti; –La gestione delle risorse umane; –La gestione dei flussi produttivi verso il modello JIT; –La gestione totale della qualità. E’ detta snella perché impiega in tutto quantità inferiori rispetto alla produzione di massa (< scorte, risorse umane, investimenti, ore di progettazione, difetti) per produrre varietà di prodotti sempre maggiori. I capisaldi: – coinvolgimento e responsabilizzazione lavoratori – sistema per identificare e risolvere i difetti che rintracci la vera origine di ogni problema

18 Federico Munari - EOA Politiche di approvvigionamento: il lotto economico di acquisto Il rifornimento di una quantità costante (lotto economico Q*) avviene quando le scorte in magazzino giungono ad un livello (Livello di riordino LRI) capace di fronteggiare il fabbisogno nell’intervallo di tempo necessario per il rifornimento (Lead Time LT) Il problema consiste nella determinazione : – della quantità a cui fissare LRI –della quantità Q* Determinate tali quantità, la gestione richiede un controllo del magazzino al fine di individuare il momento in cui lanciare l’ordine della quantità Q* costante

19 Federico Munari - EOA L’andamento del magazzino Livello di riordino Tempo Q* LT

20 Federico Munari - EOA Un proxy del livello di riordino E’ la quantità necessaria a fronteggiare il fabbisogno nell’intervallo di tempo necessario per il rifornimento In ipotesi di fabbisogno unitario costante LRI = Fu. LT Poiché durante LT il fabbisogno può subire variazioni, é necessario innalzare il livello di riordino di una quantità pari alle scorte di sicurezza in grado di assicurare il servizio durante LT

21 Federico Munari - EOA Il livello di riordino con scorte di sicurezza Tempo LT

22 Federico Munari - EOA La copertura delle scorte di sicurezza La variabilità di fabbisogno che devono fronteggiare si riferisce solo al periodo di riordino Se il fabbisogno varia nel periodo precedente, il modello é in grado di fronteggiare la variabilità anticipando o posticipando il riordino

23 Federico Munari - EOA Il livello di riordino con scorta di sicurezza LRI = Fu. LT + FS. Fu. LT fabbisogno medio unitario per tempo di riordino _ SS scorte di sicurezza.  Fu LT _

24 Federico Munari - EOA Il lotto economico Q* E’ l’incognita del modello a quantità fissa E’ la quantità costante che bisogna riordinare ogni volta che si raggiunge il livello di riordino E’ determinato in modo da minimizzare i costi totali di gestione delle scorte (CTS)costituiti da: –costi di emissione dell’ordine (CTE) il cui ammontare totale é inversamente proporzionale al quantitativo ordinato ogni volta in quanto si ipotizzano costanti ad ogni rifornimento –costi di mantenimento (CTM) il cui ammontare totale é direttamente proporzionale al quantitativo di giacenza

25 Federico Munari - EOA I costi totali di emissione CTE Q CTE = Ceu. FT Q Costi emissione unitari Fabbisogno totale Quantità ordinata ogni volta

26 Federico Munari - EOA I costi totali di mantenimento CTM Q CTM = Cmu. Q 2 Quantità ordinata ogni volta Costi mantenimento unitari

27 Federico Munari - EOA I costi totali di gestione CTS Q CTS = CTE + CTM CTS =+ Cmu. Q 2 Ceu. FT Q

28 Federico Munari - EOA I costi totali di gestione con SS CTS Q CTS = CTE + CTM CTS = + Cmu. ( Q 2 Ceu. FT Q +SS )

29 Federico Munari - EOA La minimizzazione dei costi di gestione Si ottiene derivando la funzione rispetto a Q CTS = + Cmu. ( Q 2 Ceu. FT Q +SS ) d CTS d Q = - Ceu. FT Q 2 Cmu + 2 da cui Q* = 2 Ceu. FT Cmu Lotto economico

30 Federico Munari - EOA Metodo a quantità fissa osservazioni periodiche revisioni del lotto economico e dei fattori che lo determinano periodiche revisioni del livello di riordino e dei fattori che lo determinano consente riordini solo per voci indipendenti necessita di un controllo continuo è preferibile in presenza di automatismi di controllo poco costosi e di costi di ordinazione elevati

31 Federico Munari - EOA Le aree funzionali Le aree funzionali caratteristiche marketing e commerciale ricerca e sviluppo produzione e acquisti Le aree funzionali integrative organizzazione e personale finanza Le aree funzionali di controllo e informazione programmazione e controllo sistemi informativi


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