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1 Programma Operativo Regionale FESR 2014-2020 Confronto Lazio – Umbria Cattedra di Pubblica Amministrazione e sviluppo locale a.a 2015/2016 Docente :

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1 1 Programma Operativo Regionale FESR 2014-2020 Confronto Lazio – Umbria Cattedra di Pubblica Amministrazione e sviluppo locale a.a 2015/2016 Docente : M. La Nave Elaborato da: A.Duilio M. Lorusso

2 10 VIDEO: La politica di coesione dell'Unione europea: investire nelle regioni e nelle città

3 10 Struttura del POR 12 SEZIONI Sez. 1: Strategia Sez. 2: Assi Prioritari Sez.3:Piano di Finanziamento Obiettivi tematici Obiettivi specifici Risultati attesi Indicatori di risultato Azioni Indicatori di output Sez.4: Approccio integrato allo sviluppo territoriale Sez. 5 e 6: Le esigenze specifiche del territorio Sez.8: Coordinamento Sez.9: Condizionalità ex ante Sez.10: Riduzione degli oneri amministrativi per i beneficiari Sez.11: Principi orizzontali Sez.12: Elementi distinti Sez.7: Autorità e organismi responsabili della gestione finanziaria

4 10 Principali obiettivi del POR per il 2014-2020 A favore della crescita e dell'occupazione Finalizzati a rafforzare il mercato del lavoro e le economie regionali Volta a rafforzare la cooperazione transfrontaliera, transnazionale e interregionale all'interno dell'Unione. Cooperazione europea territoriale Investimenti

5 10 Obiettivi tematici 1:Ricerca ed innovazione 2:Tecnologie dell’informazione e della comunicazione 3: Piccole e medie imprese (PMI 4: Promozione di un’economia a bassa emissione di carbonio

6 10 Lo sviluppo delle Regioni per il POR 2014 2020 Regioni sviluppate Regioni in transizione Regioni non sviluppate PIL >= 90% media UE 75% < PIL< 90% PIL < 75%

7 10 POR FESR LAZIO 2014- 2020 CONTESTO: Seconda regione d’Italia per PIL prodotto tra le venti economie regionali più importanti dell’UE. Vitalità imprenditoriale: numero delle imprese attive da 380 a 470 Mila unità. Spiccata dinamicità imprenditoriale, soprattutto nel terziario. Obiettivo: competitività delle produzioni manifatturiere di qualità, preservando il patrimonio di conoscenze e mantenendo alti i livelli di occupazione.

8 10 PUNTI DI FORZA Elevato livello di spesa Pubblica in R&S Alta concentrazione di laureati in materie tecnico scientifiche e di ricercatori qualificati Presenza di importanti gruppi industriali e multinazionali con propri centri di R&S Elevata presenza di infrastrutture di ricerca: 12 Università 4 Centri di Eccellenza Universitari 48 Enti e Istituti di Ricerca 218 Laboratori di Ricerca 5 Parchi Scientifici e Tecnologici 3 Distretti Tecnologici PUNTI DI DEBOLEZZA Limitata propensione del sistema privato (in particolare delle PMI) in spesa per R&S Ridotta collaborazione tra imprese e settore pubblico della ricerca Ridotta capacità di matching fra domanda e offerta di innovazione per il trasferimento tecnologico Scarsa attenzione verso la protezione della proprietà intellettuale (brevetti, marchi, diritto d'autore) Limitata disponibilità di strumenti finanziari per l'innovazione, a partire dal Capitale di Rischio OPPORTUNITÀ Crescita esponenziale, in quantità e qualità, di incubatori, acceleratori ed altre organizzazioni ed iniziative per il supporto alle startup Grande vivacità nei settori più innovativi che stanno individuando significative opportunità di cross Fertilization intersettoriale e verso nuove applicazioni Presenza di Grandi Imprese anche multinazionali in grado di stimolare la crescita nelle PMI attraverso una domanda innovativa Presenza dei grandi centri della P.A.C. Centrale e possibilità di orientare il loro Public Procurement come volano per la domanda di innovazione MINACCE Mercati esteri sempre più competitivi in materia di R&S, Progressiva diminuzione ed eccessiva frammentazione delle risorse pubbliche Alta dipendenza dal cliente P.A.C. Inadeguatezza di politiche d’inserimento dei giovani in ruoli qualificati, che genera fuga di cervelli Scarsa attrattività professionale per talenti internazionali in settori creativi

9 10 ASSE 1 ASSE 2 ASSE 3 ASSE 4 ASSE 5 RICERCA e INNOVAZIONE COMPETITIVITA’ PREVENZIONE DEL RISCHIO IDROGEOLOGICO AGENDA DIGITALE SOSTENIBILITA’ ENERGETICA E MOBILITA’ OBIETTIVI TEMATICI

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18 RISORSE FINANZIARIE Totale: 913.065.194 € Competitività 276.400.000 € Ricerca ed innovazione 180.000.000 € Sostenibilità energetica e mobilità 176.000.000 € Lazio Digitale 154.270.000 € Prevenzione del rischio idrogeologico 90.000.000 € Assistenza tecnica 36.935.194 €

19 10 Sostenere e rafforzare il “sistema della conoscenza” laziale per favorire la diffusione delle tecnologie abilitanti e il benessere di cittadini ed imprese. Creare le condizioni per migliorare l’accesso ai servizi della PA, favorire la diffusione ed implementazione della piena interoperabilità tra i sistemi informativi e la massima dematerializzazione dei processi. Migliorare il posizionamento competitivo di filiere e sistemi produttivi,consolidare il percorso di superamento del sistema distrettuale classico dando maggior impulso alle reti di impresa e creare un ambiente favorevole alla nascita e allo sviluppo delle nuove imprese innovative, sostenere la crescita delle aziende ed i giovani talenti. Sostenere l’uso sostenibile ed efficiente delle risorse e migliorare la mobilità sostenibile dell’area metropolitana romana. STRATEGIA crescita intelligente, sostenibile e inclusiva coesione economica, sociale e territoriale

20 10 La Regione Lazio ha elaborato il presente documento che illustra la Smart Specialization Strategy regionale, con l’obiettivo di: sviluppare una nuova strategia di lungo termine per favorire il dialogo tra gli attori coinvolti nel processo di innovazione e ricerca: Università, Centri di Ricerca, Imprese, Associazioni di categoria; favorire percorsi di valorizzazione delle eccellenze(tecnologie e competenze) nella ricerca e nell’industria, promuovendone lo sfruttamento in iniziative di sviluppo di loro applicazioni in processi, beni e servizi innovativi in grado di offrire risposte alle principali sfide sociali; identificare nuove traiettorie tecnologiche funzionali al percorso di specializzazione regionale; accelerare il processo di evoluzione dell’industria matura e di affermazione nel mercato delle industrie emergenti attraverso processi di convergenza e di contaminazione intersettoriale; evitare la frammentazione degli interventi e mettere a sistema strumenti e obiettivi finora raggiunti in materia di sostegno all’innovazione ed alla ricerca. SMART SPECIALIZATION STRATEGY

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22 Le sfide strategiche del Lazio sono: 1. rendere il Lazio una regione competitiva a livello nazionale ed europeo 2.trasformare le risorse disponibili presenti e latenti a livello locale in fattori di sviluppo regionali, 3.operare un radicale ammodernamento della macchina amministrativa a supporto dello sviluppo. GOVERNANCE

23 10 Si può evidenziare che tali sfide indicano come una Amministrazione regionale debba: rafforzare la cooperazione con le istituzioni sovraordinate il che significa,tentare di valorizzare a livello regionale anche quegli strumenti di intervento che sono gestiti direttamente a livello comunitario o a livello nazionale rafforzare la cooperazione con le Autonomie Locali, al fine di delineare in modo collaborativo delle declinazioni locali della strategia definita “dall’alto” nel POR che possano tenere adeguatamente conto delle criticità presenti nei singoli territori e delle loro dotazioni e vocazioni migliorare ulteriormente la macchina amministrativa, tenendo ampiamente conto di documenti ufficiali,quali Open data, Open government e del crescente coinvolgimento dei cittadini non solo nella programmazione degli interventi, ma anche nella loro attuazione. Inoltre, l’ammodernamento della macchina amministrativa si dovrà necessariamente intersecare in modo sinergico con gli interventi di riordino del sistema di Multi-Level Governance.

24 VIDEO POR FESR UMBRIA 2014 2020

25 10 POR FESR UMBRIA 2014-2020 CONTESTO: Il contesto regionale di riferimento esamina le attività di ricerca ed innovazione svolte nella regione nell’ultimo decennio e contiene la SWOT analysis del sistema regionale di ricerca e innovazione e della crescita digitale, evidenziando le performance e potenzialità anche mediante un breve rimando a studi specifici, indagini e consultazioni sia a livello regionale, nazionale che internazionale

26 10 PUNTI DI FORZA - Cultura imprenditoriale diffusa, benché di dimensioni modeste - Dinamismo imprenditoriale/ natalità media PMI - Elevato livello di qualificazione delle risorse umane - Consolidata specializzazione tecnologica della Regione Umbria in 5 aree: agroalimentare, scienza della vita, chimica verde, energia e fabbrica intelligente/industria aerospaziale (Mappatura Invitalia) - Partecipazione a Cluster tecnologici nazionali: la Regione assume un ruolo di leadership nell ‟ ambito del Cluster tecnologico Nazionale “Green chem” (Chimica verde) e figura come partner del Cluster Tecnologico Nazionale “CLA.N”(agroalimentare/agrifood) - Presenza di quattro poli di innovazione (Polo di innovazione per l ‟ efficienza energetica e le fonti rinnovabili; Polo di innovazione di genomica, genetica e biologia; Polo meccanica avanzata e meccatronica e Polo materiali speciali e micro-nanotecnologie); - Presenza di know – how in ambito aerospaziale (Ambito di specializzazione tecnologia individuata all ‟ interno dell ‟ area Fabbrica Intelligente - Mappatura di Invitalia) - Presenza di strutture universitarie attrattive - Esperienza di governance innovativa - Popolazione in età lavorativa crescente - Tasso di disoccupazione inferiore a quello medio nazionale - Investimenti di cui all ‟ Agenda Digitale dell ‟ Umbria,Piano digitale regionale e Piano Telematico 2013-2015. - Buon grado di diffusione dell ‟ ICT nel settore pubblico rispetto al totale nazionale - Diffusione della banda larga nelle imprese - Aumento delle imprese digitali negli ultimi anni

27 10 OPPORTUNITÀ - Impegno di risorse pubbliche in Ricerca e Innovazione (%), con sostegni per il rafforzamento e lo sviluppo di filiere tecnologiche a livello europeo; - Capacità del sistema universitario di “produrre” laureati, non sempre assorbiti dalle imprese regionali - Sostegno da parte delle politiche comunitarie e nazionali dei cluster e delle reti d ‟ impresa - Nuova attenzione a livello europeo alle politiche a sostegno della domanda (Public Procurement) - Semplificazione del quadro regolamentare per quanto riguarda la gestione dei fondi comunitari - Sincronia del nuovo programma quadro Horizon 2020 con la programmazione dei fondi strutturali - Integrazione Fondi strutturali e PAC - Presenza di quadri di incentivazione e sostegno per il settore delle TIC - Volontà politica di sviluppare servizi ICT a favore dei cittadini MINACCE - Sfavorevole congiuntura nazionale, dovuta alla crisi economica che riduce ulteriormente la competitività del settore produttivo - Ulteriore delocalizzazione di attività produttive per le condizioni sfavorevoli allo svolgimento dellattività di impresa sul territorio regionale - Paesi e regioni emergenti (competitor) - Elevata attrattività di altri territori per quanto riguarda le imprese e i talenti - Diminuzione dei flussi migratori - Mancanza di standard di interlocuzione definiti tra Amministrazioni pubbliche (comunitarie, nazionali, regionali) - Aumento del digital divide all ‟ interno della regione

28 10 PUNTI DI DEBOLEZZA - Bassa presenza di medie imprese - Difficoltà del sistema imprenditoriale nell ‟ accesso al credito per finanziare R&D&I - Carenza di risorse private destinate alla R&I - Scarso collegamento tra imprese, università e centri di ricerca - Scarso collegamento tra il mondo della scuola e quello del lavoro - Tradizionale difficoltà alla cooperazione tra imprese - Modesta apertura ai mercati internazionali e ai nuovi mercati - Scarsa produzione di nuova conoscenza derivante da ricerca in settori di eccellenza - Livelli ridotti di innovazione di alta qualità rispetto ad altre economie avanzate - Bassi tassi di occupazione nei settori ad alta tecnologia ed alta intensità di conoscenza - Basso livello manageriale, fragilità finanziaria - Bassa propensione alla brevettazione - Bassa capacità di ritenere i talenti – assenza di politiche a favore dei talenti - Bassa attrattività di capitali esogeni - Elevato tasso di disoccupazione giovanile, in particolare donne. - Aumento della componente anziana e, quindi, della non autosufficienza - Scarso livello di diffusione dell ‟ alfabetizzazione informatica - Limitata espansione delle TIC tra aziende con meno di 10 addetti (solo 7 su 10 usano il web) - Scarsa diffusione delle funzioni di e-procurement e automazione. - Copertura VDSL quasi assente (5% della popolazione, è il 13% in Italia).

29 10 STRUTTURA POR

30 10 OBIETTIVI TEMATICI

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43 Ricerca ed Innovazione 101.834.404 € Competitività delle PMI 85.507.200 € Energia sostenibile 55.960.120 € Ambiente e cultura 35.972.200 € Crescita digitale 31.951.680 € Sviluppo urbano sostenibile 30.816.400 € Assistenza tecnica 14.251.200 € RISORSE FINANZIARIE Totale: 356.293.204 €

44 STRATEGIA La strategia che sottende alla impostazione del presente Programma Operativo si pone in piena coerenza con la necessità di delineare una traiettoria di sviluppo coerente ed incisiva per il territorio regionale focalizzata sui tre motori di crescita individuati dalla Strategia Europa 2020 per rilanciare l’economia dell’Unione (crescita intelligente, sostenibile ed inclusiva). La strategia delineata nell’ambito del Programma Operativo FESR intende: rafforzare la ricerca, lo sviluppo tecnologico e l’innovazione migliorare l’accesso alle TIC, nonché l’impiego e la qualità delle medesime promuovere la competitività delle PMI sostenere la transizione verso un'economia a basse emissioni di carbonio in tutti i settori preservare e tutelare l'ambiente e promuovere l'uso efficiente delle risorse

45 La programmazione unitaria dei Fondi va coordinata con altre fonti di finanziamento nazionali convergenti nella programmazione unitaria sia con altre pertinenti politiche, strategie e altri strumenti dell'Unione elaborazione del Piano di Rafforzamento Amministrativo (PRA). NO programmazione monofondo, ma è necessario : concentrare le risorse su pochi obiettivi tematici attivare strumenti di attuazione plurifondo e/o integrati, con competenze distribuite in direzioni diverse: sviluppo urbano sostenibile e aree interne; programmare investimenti integrati territoriali, laddove previsti; istituire un’unica AdG per il FESR e FSE e gestire un unico Comitato di Sorveglianza; integrare i progetti e i sistemi di gestione; semplificare le procedure, ridurre gli oneri amministrativi e semplificare i controlli. GOVERNANCE

46 LAZIOUMBRIA STRUTTURA OBIETTIVI E STRATEGIE RISORSE POR 6 ASSI 7 ASSI 913.065.194 € 356.293.204 €

47 GRAZIE PER L’ATTENZIONE


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