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COME FAVORIRE IL DIRITTO ALLO STUDIO DEGLI ALUNNI ADOTTATI? Dott.ssa Valeria Rossi.

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Presentazione sul tema: "COME FAVORIRE IL DIRITTO ALLO STUDIO DEGLI ALUNNI ADOTTATI? Dott.ssa Valeria Rossi."— Transcript della presentazione:

1 COME FAVORIRE IL DIRITTO ALLO STUDIO DEGLI ALUNNI ADOTTATI? Dott.ssa Valeria Rossi

2 Legge 13 luglio 2015, n. 107. Riforma della scuola "La Buona scuola" Art.1 comma 7 l) prevenzione e contrasto della dispersione scolastica, di ogni forma di discriminazione e del bullismo, anche informatico; potenziamento dell'inclusione scolastica e del diritto allo studio degli alunni con bisogni educativi speciali attraverso percorsi individualizzati e personalizzati anche con il supporto e la collaborazione dei servizi socio-sanitari ed educativi del territorio e delle associazioni di settore e l'applicazione delle linee di indirizzo per favorire il diritto allo studio degli alunni adottati, emanate dal Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca il 18 dicembre 2014; Tra gli obiettivi formativi prioritari

3 Promossa dall’Azione Cattolica Diocesana, è un’Associazione per l’affido, l’adozione ed il sostegno familiare, nata a Macerata nel 2001. E’ così strutturata: La comunità familiare: La GocciaLa Goccia La rete di famiglie La rete di famiglie Il Centro Studi Il Centro Studi Il Centro Servizi per la FamigliaCentro Servizi per la Famiglia Lo sportello per l’Adozione Internazionale in collaborazione con l’associazione Amici dei Bambinisportello per l’Adozione InternazionaleAmici dei Bambini

4 I PRINCIPALI OBIETTIVI: Promuovere una cultura dell’ospitalità generosa, aperta all’affido, all’adozione ed al sostegno familiare. Accogliere i minori in difficoltà nella Comunità familiare e nella rete di famiglie. Offrire un supporto progettuale e professionale in merito all’accoglienza dei minori. La nostra ispirazione: “Giunge per tutti gli uomini il giorno in cui la vita si fa chiara. Le apparenze si dissolvono. Le speranze non si aggrappano più alle cose, alle situazioni o alle persone ma rendono vivi i rapporti e alimentano l’interiorità … Quando ti sorprende questa stagione, la vita non ti può più appartenere. Trattenerla significherebbe sfigurarla … Deve essere consegnata. Le occasioni sono numerose …“ (Carlo Molari) VIA ROMA, 362 – MACERATA

5 Dal 19 marzo al 7 aprile 2016 “CI VUOLE UN INTERO VILLAGGIO PER CRESCERE UN BAMBINO” Proverbio Africano L’Associazione La Goccia Onlus propone a nuclei familiari e single la terza edizione del percorso formativo all’affido “Il Ben-essere dell’affido: vincoli, legami e risorse”, per il quale è stato concesso dall’Ambito Territoriale Sociale 15 il patrocinio non oneroso. Il percorso si propone di: diffondere la cultura dell’affido; promuovere una cultura dell’accoglienza; far conoscere le diverse forme della genitorialità accogliente; essere stimolo di riflessione verso un’apertura dei bisogni del territorio. Il corso si terrà dalle 16.00 alle 20.00 in VIA ROMA, 362 – MACERATA c/o Centro Servizi per la famiglia.

6 LA FORMAZIONE Fornire «una conoscenza di base delle peculiarità dell’adozione e delle specifiche attenzioni da riservare agli studenti adottati e alle loro famiglie».

7 - Fattori emotivi e condizioni legate al vissuto dei bambini che sono stati adottati Nicoletta Cella - Psicoterapeuta - I bambini adottati e la scuola: che cosa dicono le ricerche Alessandra Fermani - Docente Universitaria presso l’UNIMC Carlos Pereyra Cardini - Dottorando di ricerca presso l’UNIMC - Pausa - Strumenti e strategie per l’inserimento scolastico, l’inclusione e l’apprendimento Valeria Rossi - Dottore di ricerca in Persona, Sviluppo e Apprendimento Flavia Trabalzini - Counselor e insegnante di Scuola Primaria Alessandra Bloise Diana - Sociologa ed insegnante di Italiano L2 - Dibattito e conclusione «Accrescere i livelli di consapevolezza dei docenti, affinché possano utilizzare le proprie competenze e sensibilità per individuare di volta in volta le soluzioni più adeguate al contesto» (La formazione - pg.18)

8 1.1. Le caratteristiche dell'adozione internazionale 1.2. Il vissuto comune 1.3. Le aree critiche 2. LE BUONE PRASSI 2.1. Ambito amministrativo-burocratico 2.2. Ambito comunicativo-relazionale 2.3. Continuità 1. INTRODUZIONE 3.1. Gli USR 3.2. I dirigenti scolastici 3.3. Gli insegnanti referenti d'istituto 3.4. I docenti 3.5. Le famiglie 3.6. Il MIUR 3. RUOLI 4.1 Metodi e contenuti 4. FORMAZIONE Allegato 1 – Scheda di raccolta informazioni a integrazione dei moduli d'iscrizione Allegato 2 – Traccia per il primo colloquio insegnanti-famiglia Allegato 3 – Suggerimenti per un buon inserimento di un minore adottato internazionalmente ALLEGATI LINEE DI INDIRIZZO

9 IL BISOGNO DI TEMPO «Il bisogno di sentirsi amati, di percepire la considerazione degli altri, il timore di essere rifiutati e nuovamente abbandonati, la rabbia e il dolore per quanto subito, sono i vissuti che albergano nell’animo di molti bambini rendendo loro difficile gestire con equilibrio e competenza le relazioni con adulti e coetanei. Questi bambini hanno bisogno solitamente di tempi medio-lunghi per acquisire modalità di relazione adeguate, imparando a riconoscere ed esprimere correttamente le proprie emozioni. Si tratta di un percorso impegnativo che deve essere tenuto nella giusta considerazione, soprattutto per quei bambini che sono adottati in età scolare ed iniziano il loro percorso scolastico quasi in concomitanza con l’inserimento nella nuova famiglia». Linee di indirizzo p.5 (Difficoltà psico-emotive)

10 DIMITRI VA A SCUOLA … La prima accoglienza è rivolta ai genitori

11 ALLEGATO 1

12 2° incontro: insegnante/i e genitori Raccolta di informazioni (Allegato 2) da trattare come dati sensibili, per capire se vi sia necessità di un Piano Didattico Personalizzato (PDP) (si fa riferimento alla Direttiva Ministeriale del 27 Dicembre 2012 e alla Circolare applicativa n.8 del 6 Marzo 2013 – BES): Atteggiamenti, interessi, interazioni, comportamenti, rituali, abitudini alimentari, ansie, paure, reazioni in relazione a …., rapporto con la lingua d’origine N.B.: Occorre tenere presente che si tratta di situazioni dinamiche, in evoluzione. Può inoltre verificarsi che la famiglia non sia in grado di rispondere, al momento del colloquio iniziale, ad alcune domande (nel caso, ad esempio, di inserimenti recenti) e che queste vadano poi riprese e completate nel corso dell’anno. (Allegato2)

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14 16. Qual è la reazione di vostro figlio/a di fronte ad un disagio fisico e/o emotivo? N.B. DA RIVEDERE IMPOSTAZIONE IN FUNZIONE DI RICHIESTA (OVVERO INTENSITA’ DI REAZIONE ADEGUATA OPPURE SPECIFICAZIONE (ES. PIANGE DISPERATO QUANDO…………)  piange disperato/a  si isola, chiudendosi nel mutismo  si isola, nascondendosi  si dondola, si ritrae, nasconde il volto  non piange mai  diventa aggressivo/a  tende ad allontanarsi  rifiuta il contatto fisico  ricerca il contatto fisico  si mostra contrariato/a  altro ………………………………………………………..………………………………………

15 «Anche al fine di facilitare e supportare la costruzione dei legami affettivi con le nuove figure genitoriali, sarà possibile, in casi particolari attentamente valutati, procrastinare l’inizio del percorso scolastico di alcuni mesi». (Linee di indirizzo p.10 - tempi di inserimento)

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19 Come favorire il passaggio dalla Lingua1 alla Lingua2? «La lingua della quotidianità non è quella dell'apprendimento scolastico (apprendimento a lungo termine)… Presenza di tutor e/o facilitatore linguistico e necessità di dare continuità al percorso scolastico e ai passaggi da un ordine all’altro (con percorsi di potenziamento linguistico)»

20 Inserimento nella scuola e nella classe: team di insegnanti stabili, cura dell'aspetto affettivo-emotivo, tolleranza della fase del silenzio, approccio iconico ed orale, ricorso alla grafica, a filmati, mediare l'adattamento all'ambiente scolastico, vicinanza fisica, ritualità rassicurative, azioni cooperative, gioco, esercizio fisico, attenzione ai temi sensibili, …. Docenti che siano tutori di resilienza (pg. 29)

21 GRAZIE!


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