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La vita Al museo Laboratori.

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Presentazione sul tema: "La vita Al museo Laboratori."— Transcript della presentazione:

1 La vita Al museo Laboratori

2 Leonardo nasce il 15 Aprile ad Anchiano di Vinci, non lontano da Firenze. Nel 1460 entra in una delle botteghe artistiche più in vista della città, quella di Andrea il Verrocchio. Il giovane inizia così il suo apprendistato e familiarizza gradualmente con tutti i segreti della bottega.

3 Nel 1472 il suo nome è registrato nell'elenco della confraternita dei pittori, la Compagnia di San Luca: è quindi già un maestro indipendente. Frequenta accademie, botteghe e la famiglia Medici, presso la quale conosce molti intellettuali, tra cui il filosofo Marsilio Ficino. Nel 1483 stipula un contratto insieme ai fratelli Evangelista e Giovan Ambrogio de' Predis per realizzare la pala d'altare per la Confraternita dell'Immacolata Concezione nella chiesa di San Francesco Grande. In qualità di ingegnere ducale, riceve dei pagamenti per il suo parere per risolvere i problemi statici nella costruzione del tiburio del Duomo.

4 Nel 1475 Verrocchio assegna a Leonardo l'incarico di completare la pala d'altare rappresentante il Battesimo di Cristo. A questo si affiancano altre collaborazioni col maestro che non impediscono a Leonardo di continuare a disegnare e prendere appunti con la sua inconfondibile scrittura a rovescio.

5 La Gioconda

6 La Gioconda, nota anche come Monna Lisa, è un dipinto a olio su tavola di pioppo di Leonardo da Vinci, databile al circa, e conservata nel Museo del Louvre di Parigi. Opera iconica ed enigmatica, si tratta sicuramente del ritratto più celebre della storia di Leonardo da Vinci. L'opera rappresenta tradizionalmente Lisa Gherardini cioè "Monna" Lisa (un diminutivo di "Madonna" che oggi avrebbe lo stesso significato di "Signora"), moglie di Francesco del Giocondo (quindi la "Gioconda"). Leonardo dopotutto, in quel periodo del suo terzo soggiorno fiorentino, abitava nelle case accanto a Palazzo Gondi (oggi distrutte) a pochi passi da piazza della Signoria, che erano proprio di un ramo della famiglia Gherardini di Montagliari.

7 Fu Leonardo stesso a portare con sé in Francia, nel 1516, la Gioconda, che potrebbe essere stata poi acquistata, assieme ad altre opere. Durante la prima e la seconda guerra mondiale il dipinto venne rimosso dal Louvre e conservato in luoghi sicuri. Durante il secondo conflitto in particolare fu depositata al castello di Chambord, poi ad Amboise, a cui seguirono l'abbazia di Loc-Dieu, prima di finire sotto il letto del conservatore del Louvre nel castello di Montal e tornare a Parigi nel Nel 1956, la parte inferiore del dipinto venne seriamente danneggiata a seguito di un attacco con dell'acido. Diversi mesi dopo qualcuno lanciò un sasso contro il dipinto: attualmente viene esposto dietro un vetro di sicurezza. Il furto della Gioconda avvenne invece la notte tra domenica 20 e lunedì 21 agosto 1911, prima di un giorno di chiusura del museo; della sottrazione si accorse lunedì stesso un copista, Louis Béroud, che aveva avuto il permesso per riprodurre l'opera a porte chiuse.

8 L’uomo vitruviano

9 Il disegno illustra le proporzioni del corpo umano in forma geometrica ed è accompagnato da due testi esplicativi, nella parte superiore ed a piè di pagina L'opera viene attribuita al periodo in cui Leonardo, in viaggio per Pavia (dal 21 giugno 1490), ebbe modo di conoscere Francesco di Giorgio. L'uomo vitruviano è stato scelto da Carlo Azeglio Ciampi, all' epoca Ministro dell'Economia, per comparire sulle monete da 1euro italiane.

10 Al museo della scienza, abbiamo visto molte macchine create da Leonardo Da Vinci.

11 VITE AEREA Questa macchina è un prototipo per volare. Si ispirava al volo dei pipistrelli. Non è mai funzionata, perché era troppo pesante. Per farla girare servivano 4 uomini e dovevano continuare a girare 4 leve, ma non funzionò mai completamente perchè non avevano più l’appoggio sotto di loro. Ci hanno spiegato che a Leonardo è venuta questa idea mentre guardava cadere dei petali che si avvitavano su se stessi, proprio come quest’opera magnifica.

12 ALA BATTENTE Questa invenzione funzionava grazie a un palo di legno che tirava su una corda attaccata all’ala che andava giù. L’ ala che c’era al museo poteva sollevare 10 kg, quindi l’ala per sollevare 80 kg doveva essere molto più grande. Anche questa invenzione non ha mai funzionato.

13 ALIANTE Serve per volare però ci stava solo un uomo. L’aliante aveva due ali giganti che ricordavano quelle di un pipistrello e un seggiolino in pelle soltanto per una persona. Non si riusciva a curvare a destra o a sinistra, infatti l’esperimento con questo marchingegno non andò a buon fine.

14 BARCA D’ASSALTO Questa barca è una nave d’assalto che quando è vicina a una nave nemica scaglia un attacco a tenaglia che si aggancia allo scafo nemico per facilitare l’arrembaggio. I rematori erano protetti per evitare di essere uccisi dalle frecce nemiche.

15 NAVE A SPERONE MOBILE Questa invenzione aveva tantissime pale per navigare, quindi servivano molte persone sotto coperta per farla muovere. Inoltre aveva una grande falce a caduta, simile alla coda di uno scorpione, che serviva per colpire e fare affondare la nave nemica: quando si richiudeva non si vedeva più però quando attaccava, tramite una piattaforma girevole, infliggeva un grande danno al nemico.

16 NAVE VELOCE SPERONATRICE
Questa è una nave veloce speronatrice. Era tutta coperta da scudi di legno che servivano per difendersi dagli attacchi nemici. Sotto alla nave c’era una specie di spuntone che serviva per bucare la chiglia delle navi nemici. I vogatori vengono difesi da una protezione mobile, che nasconde un’artiglieria in grado di sorprendere la nave nemica e colpirla. 

17 SCAVATRICE Questa macchina funziona grazie a un secchio pieno di sassi che fa venire giù l’artiglio per scavare. Sul secchio di questa invenzione ci sono delle maniglie per tirare giù il secchio; questa invenzione è stata molto utile a Leonardo.

18 DRAGA CAVAFANGO E’ un oggetto molto interessante: pulisce i canali da sassi e detriti. Aveva quattro pale ruotanti, il tutto tenuto da due barchette di legno galleggianti. La draga era montata su due barche ed era fornita di quattro pale ruotanti con movimento a manovella. La conformazione delle casse "portatrici di terra del pantano" consentiva la facile caduta del fango in una zattera ormeggiata fra le due barche.

19 SEGA IDRAULICA La sega idraulica è una sega che può tagliare un tronco grazie alla forza dell’ acqua. Quando passa l’acqua in un canale delle pale girano attivando un sistema di ingranaggi che spostano sia la slitta che sostiene il tronco sia la sega che lo taglia.

20 IL TELAIO MECCANICO Questa macchina, è molto interessante: può sembrare un semplice telaio, ma puoi azionare tutto il meccanismo con una sola leva. C’erano anche dei contrappesi per far funzionare meglio il meccanismo. Il telaio è una macchina molto complicata, neanche con la nostra tecnologia di oggi siamo riusciti a capire come funziona.

21 IL PONTE DI BARCHE La nostra guida Davide, ci ha fatto vedere dei ponti molti strani creati da Leonardo. Il primo era un ponte sorretto da delle barche, così che non cadesse. Poteva anche girare, utilizzando la corrente.

22 PONTE GIREVOLE Questo ponte con una sola campata a profilo parabolico è fissato a una delle due sponde con un grande perno verticale. Lo spostamento avviene per mezzo di corde e argani con l'aiuto di ruote o rulli metallici per favorirne lo scorrimento.

23 E queste sono le invenzioni di Leonardo:

24 Altre invenzioni:

25 IL LABORATORIO

26 martedì 12 aprile 2016 Appena siamo arrivati al museo della scienza e della tecnologia di Leonardo Da Vinci abbiamo fatto una piccola merenda; subito dopo siamo entrati al museo e ci hanno presentato la guida che si chiamava Eleonora. Eleonora era molto simpatica. Appena conosciuta la nostra guida, siamo entrati in una stanza, dove c’erano le invenzioni di Leonardo Da Vinci, ci hanno fatto posare gli zaini e togliere le giacche. Subito tolte le giacche, Eleonora ha iniziato a spiegarci alcune invenzioni e le abbiamo provate tutti noi. Dopo aver provato solo la prima “macchina” abbiamo capito che ci sarebbe piaciuto tantissimo!!

27 Per prima cosa abbiamo provato la macchina per provare a volare
Per prima cosa abbiamo provato la macchina per provare a volare. Era una riproduzione che ovviamente non funzionava. L’hanno provata Pietro e Mirko, quando l’ha provata solo Pietro, non riusciva ad alzare l’ala poi quando si è aggiunto Mirko, sono riusciti. Questa macchina non funzionava perché all’epoca i materiali erano molto pesanti.

28 La seconda macchina era come un’elica, per farla funzionare bisognava tirare una corda e poi lasciarla ed all’estremità c’era un sacco pieno. Questa macchina l’hanno prova in tanti ma con nessun risultato!

29 Come terza cosa abbiamo provato le carrucole
Come terza cosa abbiamo provato le carrucole. Di questa macchina non possiamo dire che non funzionava perché le carrucole funzionavano. Il peso di ogni sacco era di 3 kg però se c’erano più carrucole il sacco sembrava più leggero.

30 Poi abbiamo provato una macchina dove qualcuno si doveva sedere, e c’era una manovella da ruotare e due tamburi uno grande e uno piccolo su cui era posizionata una corda. Attaccata alla corda c’era un peso di tre chili da sollevare.

31 Poi la guida ci ha dato solo lo scheletro di un ponte, noi dovevamo osservarlo molto bene perché poi dovevamo staccarne un pezzo per farlo crollare e poi costruirlo in cinque minuti. Eravamo divisi in tre gruppi, alcuni la pensavano facile altri avevano più difficoltà però alla fine siamo riusciti tutti.

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