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Turismo sostenibile e progettazione del tempo libero Il Patto Formativo Prof. Adolfo Braga UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI TERAMO Facoltà Scienze Politiche.

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Presentazione sul tema: "Turismo sostenibile e progettazione del tempo libero Il Patto Formativo Prof. Adolfo Braga UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI TERAMO Facoltà Scienze Politiche."— Transcript della presentazione:

1 Turismo sostenibile e progettazione del tempo libero Il Patto Formativo Prof. Adolfo Braga UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI TERAMO Facoltà Scienze Politiche Corso di Laurea in “Scienze del Turismo” A.A. 2013-2014

2 Il patto d’aula (1)  Implicito o esplicito?  Come si realizza?  A cosa serve?  In quale momento?

3 Il patto d’aula (2)  C’è sempre in quanto definisce la relazione tra docente e studente e può essere: IMPLICITO ESPLICITO

4 Il patto d’aula (3)  QUANDO? NELLA FASE INIZIALE  COME? Chi sono io per te, chi sei tu per te  Riconoscere agli studenti l’esperienza e la capacità di apprendimento  Gli studenti riconoscono al docente la specifica competenza e la capacità di aiutarli a interpretare il vecchio con il nuovo

5 Il patto d’aula (4)  QUANDO? NELLA FASE INIZIALE  COME?  PERCHÉ Per facilitare l’apprendimento

6 Il patto d’aula (5)  QUANDO? NELLA FASE INIZIALE  OBIETTIVO Abbassare le resistenze dell’apprendimento Definire il contesto formativo

7 Il patto d’aula (6)  QUANDO? NELLA FASE INIZIALE  OBIETTIVO Definire le regole Regole proposte ma concordate

8 LA GESTIONE DEL PATTO FORMATIVO Quando farlo e come realizzarlo

9 Sommario  Il Patto Formativo  Gestione del Patto Formativo  Le fasi per la gestione del Patto Formativo Fase 1: Richiamare il sistema dei risultati/obiettivi/risorse Fase 2: Presentare la proposta Fase 3: Presentare l’unità didattica Fase 4: Prima valutazione della proposta Fase 5: Chiarimento Fase 6: Valutazione complessiva

10 Il Patto Formativo  Un’impostazione iniziale chiara e corretta influisce sul processo  I termini del patto formativo: definire il sistema di regole sia per gli studenti sia per il docente  Obiettivo: «Garantire il raggiungimento dei risultati»  Definire un «patto» o anche un «contratto» che regoli il rapporto di collaborazione tra i soggetti coinvolti nel processo

11 Sistema del Patto Formativo (1)  Soggetti: studenti in apprendimento e docente  Oggetti di scambio: informazioni, risultati di formazione, prodotti didattici  Norme che regolano lo scambio: Studente: impegno, orario, regole d’aula Docente: impegno, orario, obblighi professionali, programmi formativi

12 Sistema del Patto Formativo (2)  Condizioni di fattibilità: Studente: frequenza minima, partecipazione e coinvolgimento Docente: ruoli, competenze, tempi

13 Gestione del Patto Formativo  Docente e studenti tendono a garantire una posizione PARITETICA E NON PARITARIA  Differenti: Le funzioni Le competenze Gli obblighi  Uguale diritto di raggiungere i fini prefissati  Attivare un processo di apprendimento Esplicitare bisogno-desiderio di formazione Far assumere la domanda nei confronti dell’intervento formativo

14 Le fasi per la gestione del Patto Formativo  Fase 1: Presentare, richiamare il sistema dei risultati/obiettivi in cui si inseriscono le lezioni  Fase 2: Presentare il percorso formativo  Fase 3: Presentare i programmi delle unità didattiche  Fase 4: Promuovere una prima valutazione della proposta in rapporto alle aspettative, bisogni e domande  Fase 5: Fornire elementi di chiarimento/approfondimento  Fase 6: Sollecitare una valutazione complessiva della proposta

15 Fase 1: Presentare, richiamare il sistema dei risultati/obiettivi in cui si inseriscono le lezioni  Richiamare i vari soggetti che interagiscono nella “materia” sottolineando con chiarezza: I ruoli Le funzioni Le competenze Le responsabilità di ciascuno I risultati attesi in uscita Le caratteristiche generali dell’offerta formativa I contenuti dell’offerta formativa  Identificazione del proprio ruolo all’interno della materia  Contributo che ciascuno dovrà fornire per l’efficacia dell’intero sistema e per il conseguimento dei risultati comuni

16 Fase 2: Presentare la proposta/percorso formativo  Chiarire i principali aspetti della proposta formativa: Obiettivi Risultati di formazione attesi Attività formative previste Metodologia adottata Modalità di lavoro  Legittimare la scelta dell’argomento ed evidenziare la coerenza tra il contributo dell’unità didattica e il complessivo processo di apprendimento

17 Fase 3: Presentare il programma delle unità didattiche  Indicazione dei tempi Durata dell’intervento Articolazione delle attività previste Orari e scansione dei lavori  Indicazioni delle modalità di lavoro per ognuna delle attività del programma Momenti informativi Esercitazioni didattiche Momenti di verifica  Indicazione degli obiettivi specifici che le UD dovranno raggiungere

18 Fase 4: Promuovere una prima valutazione in rapporto alle aspettative, bisogni  Verifica sulla congruenza tra la proposta formativa e le aspettative/desideri degli studenti. Riflettere su: Le proprie attese I propri bisogni La differenza tra attese/aspettative personali e bisogni effettivi di crescita professionale Livelli di difficoltà  Far assumere agli studenti la responsabilità della domanda: sono loro che chiedono informazione/consulenza al docente e non il docente che chiede attenzione e ascolto  Dare dei confini alle aspettative

19 Fase 5: Fornire elementi di chiarimento e approfondimento  Permanenza di perplessità e dubbi sulla reale utilità, timori sulla sua praticabilità ecc.  Stimolare l’espressione delle difficoltà, per evitare che le domande inespresse agiscano da resistenza sotterranea  Le domande degli studenti diventano l’occasione per correttivi agli obiettivi, ai vincoli, ai limiti ma anche ai risultati

20 Fase 6: Sollecitare una valutazione complessiva (1)  Guidare gli studenti a valutare in che misura la proposta risulta: conveniente rispetto ai risultati e alle aspettative riconosciute legittime adeguata ai vincoli e ai prerequisiti esistenti

21 Fase 6: Sollecitare una valutazione complessiva (2)  Competenza, convenienza, adeguatezza: criteri in base ai quali gli studenti formuleranno la propria personale disponibilità aderire al patto formativo la disponibilità non si manifesta generalmente con un’adesione verbale, ma attraverso i comportamenti:  coinvolgersi nelle attività proposte;  realizzare le prestazioni richieste;  il rispetto di norme e vincoli del patto;  il riconoscimento dei ruoli

22 Informazioni sul corso di Laurea in Scienze del Turismo (1)  Mantenere e rafforzare il percorso formativo nelle Scienze del Turismo ritorno alla vecchia denominazione interfacoltà con Scienze della Comunicazione rinnovamento in grado di coniugare le competenze economiche-aziendali e territoriali-sociali con quelle culturali- storiche e comunicative

23 Informazioni sul corso di Laurea in Scienze del Turismo (2)  Obiettivo generale formare a livello triennale una figura professionale dotata di una formazione universitaria multi e interdisciplinare in grado di operare in numerosi settori lavorativi  pubblici e privati  terzo settore  a livello locale, nazionale e internazionale

24 Informazioni sul corso di Laurea in Scienze del Turismo (3)  Obiettivo generale al centro la dimensione culturale con quella educativa, e quella didattica con quella formativa individua e forma professionalità mirate alle esigenze del territorio e dei settori economici direttamente collegati al turismo e al tempo libero

25 Informazioni sul corso di Laurea in Scienze del Turismo (4)  Il turismo capace di generare processi sistemici e interrelati tiene insieme  tutte le attività di produzione e distribuzione di beni e servizi  gli operatori coinvolti nella progettazione, organizzazione e attuazione della promozione e dell’attuazione di eventi e manifestazioni capace di rispondere alla domanda con un’offerta qualitativamente coerente alle sfide poste dal rilancio e dallo sviluppo dell’industria del turismo, tanto a livello locale e nazionale quanto internazionale

26 Informazioni sul corso di Laurea in Scienze del Turismo (5)  Specifica attenzione alla cultura organizzativa del tempo libero garantire le adeguate declinazioni applicative relative alle attività di  Progettazione  Programmazione  Promozione

27 Informazioni sul corso di Laurea in Scienze del Turismo (6) Percorso formativo costruito per soddisfare le esigenze formative dei neodiplomati  per collocarli in un settore dinamico, articolato e complesso  per offrire profili professionali coerenti con gli studi sul turismo e sul tempo libero  per innalzare gli standard qualitativi e formativi degli addetti dal semplice operatore al manager o al progettista di politiche di intervento)

28 Sbocchi occupazionali  Imprese e amministrazioni operative nell'industria turistica e del tempo libero;  Agenzie pubbliche e istituti di ricerca del settore turistico;  Agenzie turistiche, di viaggio e promozionali;  Società di consulenza, Camere di Commercio, Agenzie per lo sviluppo;  Esperto di progettazione e promozione di itinerari turistici;  Esperto di analisi del mercato turistico;  Esperto di organizzazione di eventi culturali e ricreativi;  Responsabile di strutture ricettive alberghiere, extralberghiere e ristorative;  Consulente o responsabile di agenzie di viaggio;  Responsabile didattico museale

29 Turismo Sostenibile e progettazione del Tempo Libero

30 Obiettivi (1)  Mettere gli studenti in condizione di comprendere la necessità di un’adeguata attività di programmazione dello sviluppo turistico secondo i principi della sostenibilità  Definitiva consacrazione del turismo come motore trainante dell’economia  Turismo come minaccia per l’ambiente, il territorio e le comunità locali  Analizzare l’intero fenomeno in un’ottica di sostenibilità definire la soglia coordinare il binomio turismo-sviluppo economico con altri termini: sostenibilità, socialità, responsabilità, etica il “fare turismo” come il risultato di un giusto equilibrio tra  aspettative del turista  qualità della vita delle comunità ospitanti  protezione dell’ambiente  redditività di impresa

31 Obiettivi (2)  Perseguire obiettivi di sviluppo sostenibile per garantire ad un contesto territoriale di competere sul livello globale nessuna minaccia alle identità e agli equilibri di non far divenire la sostenibilità solo uno slogan o un fenomeno di moda la possibilità di essere un territorio competitivo attraverso la capacità dei suoi attori sociali di identificarsi ed inserirsi all'interno di politiche più ampie, senza però dover rinunciare alle proprie specificità

32 Obiettivi (3)  Una strategia di sviluppo turistico deve prevedere la partecipazione attiva della popolazione residente, l’implementazione di una “sostenibilità competitiva” l’inclusione nelle agende e nei processi di policy making le grandi questioni ambientali

33 Obiettivi (4)  Turismo e territorio due sistemi estremamente complessi per non entrare in collisione necessitano di politiche adeguate e condivise processi decisionali che vedano coinvolti non solo gli stakeholder ma anche gli individui, portatori di interessi sociali  processi rallentati in quelle aree dove vivono ed operano i grandi esclusi dalle scelte strategiche operate in nome della “competitività”

34 Obiettivi (5)  Grado di positività delle relazioni tra territorio, turista e popolazione ospitante capacità di reagire alle sfide poste dall'internazionalizzazione non rinunciare alla propria identità  Significati condivisi di territori “luogo dotato di senso” spazio riservato allo sviluppo di elementi che caratterizzano l'individuo  la cultura  la civiltà del luogo  i valori di un intero territorio e delle comunità in esso presenti

35 Obiettivi (6)  Necessari profondi cambiamenti culturali nella dimensione individuale nelle prassi collettive promuovere e maturare un nuovo modo di percepire ed organizzare le conoscenze sull'ambiente non disconoscere più la sua complessità sistemica perseguire un'orchestrazione di tutti i campi del sapere che possono contribuire alla soluzione dei problemi ambientali:  sostenibilità del sapere  incertezza ed interdipendenza  sostenibilità educativa

36 Obiettivi (7)  Sostenibilità e attività del Tempo Libero time budget leisure studies nuove tipologie di consumo del tempo libero  non come spreco ma come investimento sostenibile di ciascun individuo  Principi della transition economy e della green economy rispondere ad una crescente necessità di “riappropriarsi” del proprio territorio di riferimento valorizzarlo come bene comune, in nome di una proprietà percepita come collettiva

37 Programma d'esame (1)  Il concetto di “Sviluppo Sostenibile” e la sua evoluzione nel tempo, alla luce dei maggiori trattati internazionali; i principi di: prevenzione, precauzione, “chi inquina paga”, cooperazione, decisioni partecipate;  I concetti di “governance” e “government”;  Il processo di A21L, le regole della partecipazione pubblica: democrazia, sussidiarietà, responsabilità, trasparenza e partecipazione pubblica;  Analisi dei termini “globalizzazione”, “localizzazione” e “glocalizzazione”; il territorio come risorsa per lo sviluppo; le caratteristiche e le componenti del “territorio strategico”;

38 Programma d'esame (2)  Le dimensioni fondanti dello sviluppo sostenibile: ambiente, economia, società, istituzioni;  Il leisure come strumento di diffusione della sostenibilità;  La sostenibilità nel turismo: definizione di turismo sostenibile, differenze e analogie con altre tipologie di turismo; il turismo e gli impatti sulle destinazioni; i soggetti coinvolti nello sviluppo di un turismo sostenibile; strumenti per il miglioramento dello stato di sostenibilità e comunicazione ambientale; gli indicatori per il turismo sostenibile.  Sostenibilità e tempo libero: gli scenari evolutivi


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