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Il divertissement di Pascal

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Presentazione sul tema: "Il divertissement di Pascal"— Transcript della presentazione:

1 Il divertissement di Pascal
Docente: Vinicio D'Intino Prova orale del concorso a cattedra D.M. 82/2012 (classe di concorso A037) ProfessionistiScuola.it

2 Destinatari: a) II liceo classico Obiettivo del modulo:
rafforzamento della consapevolezza del valore specifico dell'approccio umanistico ("il cuore ha le sue ragioni…") b) IV anno liceo scientifico stimolo alla riflessione sui possibili limiti della conoscenza scientifica ("… che la ragione non conosce")

3 Prerequisiti, ovvero: posizionamento del modulo nello svolgimento complessivo della programmazione Modulo 1: L'umanesimo: nuova concezione del mondo (Pico della Mirandola) e "progetto" della sua ricostruzione (Giordano Bruno), in direzione della rivoluzione scientifica (Bernardino Telesio) Modulo 2: fondazione metodologica della scienza (Francesco Bacone, Renato Cartesio, Galileo Galilei) Modulo 3: l'applicazione del metodo scientifico alla conoscenza dell'uomo: Thomas Hobbes e Giambattista Vico Modulo 4: relativizzazione del valore della scienza: Blaise Pascal e la nascita dell' "esistenzialismo"

4 Il concetto di "divertissement" può costituire il punto di partenza per l'esposizione del pensiero di Pascal: - concezione dell'uomo - critica della conoscenza scientifico-filosofica - individuazione di una facoltà conoscitiva alternativa - sostanza religiosa del suo pensiero

5 CONCEZIONE DELL'UOMO "Divertissement": dal latino de-vertere (stornare, deviare) sforzo continuo dell'umanità di "allontanarsi da se stessa" (non solo con svaghi futili o piaceri sensuali, ma anche con conoscenze fini a se stesse e ricerca di gloria, di cariche militari e politiche) ovvero di non badare alla propria condizione miserabile, contrassegnata dal dolore, dall'infelicità e dalla morte: in una parola, dall'assenza di senso dell'esistenza. "Gli uomini […] si sovraccaricano di lavoro, dello studio delle lingue e di occupazioni […] E così, si affidan loro incarichi e incombenze che li fan penare da mattina a sera [….] Che cosa si potrebbe fare di più, per renderli infelici? [….] Basterebbe liberarli da tutte quelle cure: allora vedrebbero se stessi, penserebbero a quel che sono, si domanderebbero donde vengono, dove vanno"

6 CRITICA DELLA CONOSCENZA SCIENTIFICO-FILOSOFICA - incapace di comprendere la condizione umana, e può essere uno dei modi del divertissement - è criticata non dall' "esterno", ma dall' "interno": La scienza ("esprit de géométrie") - è vincolata all'inesauribilità dell'esperienza - non può dimostrare i suoi principi primi - si arresta all' "esteriorità" delle cose (ovvero: le misura, non le "sente")

7 CRITICA DELLA CONOSCENZA SCIENTIFICO-FILOSOFICA La filosofia - è incapace di dimostrare, a meno che non la presupponga, l'esistenza di Dio, di cui ha un concetto freddo e astratto - è incapace, per i limiti dell'intelletto umano, di raggiungere una conoscenza assoluta - è incapace di stabilire principi fissi di comportamento morale

8 INDIVIDUAZIONE DI UNA FACOLTÀ CONOSCITIVA ALTERNATIVA L' "esprit de finesse" ("cuore", sensibilità) - capacità intuitiva di cogliere le cose nel loro complesso ("d'un solo sguardo"), senza "sezionarle" - ha l'interiorità umana come oggetto privilegiato, pur essendo necessario anche per il coglimento dei principi primi delle scienze (lo spazio, il tempo, il numero, il moto, l'infinito) e per tenerle assieme nella loro complessità - è potenzialmente aperto alla verità della fede "Il cuore, e non la ragione, sente Dio. E questa è la fede: Dio sensibile al cuore e non alla ragione"

9 LA SOSTANZA RELIGIOSA DEL PENSIERO DI PASCAL Il cristianesimo - religione non irrazionale né totalmente razionale - può fornire le risposte alle domande che la scienza non può intuire e che la filosofia si limita a porre: - con la dottrina della caduta seguita al peccato originale, e dunque della memoria di una felicità ed una grandezza smarrite, dà conto dell'intimo tormento, dell'incapacità a realizzarsi dell'esistenza umana "La fede dice quello che i sensi non dicono, ma non il contrario di quello che i sensi vedono. È al di sopra e non contro"


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