La presentazione è in caricamento. Aspetta per favore

La presentazione è in caricamento. Aspetta per favore

Da Parthenope a Casa Aurea GRUPPO 2 I B SCIENZE UMANE.

Presentazioni simili


Presentazione sul tema: "Da Parthenope a Casa Aurea GRUPPO 2 I B SCIENZE UMANE."— Transcript della presentazione:

1 Da Parthenope a Casa Aurea GRUPPO 2 I B SCIENZE UMANE

2 Da Parthenope a Casa Aurea Sulla nascita di Partenope,esistono molte leggende,ma una sola è la più conosciuta e ricordata dagli abitanti di Napoli:la leggenda della sirena. Una leggenda narra che tre sirene,cercarono di sedurre il valoroso Ulisse con il loro canto soave,ma Ulisse si fece legare all’albero della nave e riuscì a non farsi catturare. Si dice che,tra le tre sirene,una (Partenope) fu talmente triste,che decise di uccidersi. Il suo corpo fu ritrovato su lido di Megaride,una piccola penisola dove ora si trova il Castel dell’Ovo. In suo onore,fu costruita “la fontana della Sirena” qui a Napoli,nel quartiere di Mergellina. Nell’antica Grecia,le sirene erano raffigurate come degli esserci metà donna e metà uccello,poi,pochi secoli fa,la figura della sirena cominciò ad essere ancora più legata al mare,tanto da raffigurarle per metà donna e metà pesce. Ad evidenziare maggiormente l’importanza del mito delle sirene qui a Napoli,c’è la fontana della Spinacorona (o delle zizze) addossata alla chiesa di Santa Caterina della Spina Corona.

3 L’attività intensa vulcanica qui in Campania,ha fatto sì che essa poggi su un tappeto di tufo,fuori uscito dalle eruzioni dei campi Flegrei e del Vesuvio. I campi Flegrei,sono considerati tutt’oggi,delle bombe vicine che,se esplodessero,cambierebbero il clima in tutta Europa. L’attività intensa dei vulcani,provocava (come oggi) degli innalzamenti ed abbassamenti del suolo (ovvero il Bradisismo,come a Pozzuoli) e la fuoriuscita di fumo e puzza,che portò i greci a credere che,sotto terra,ci fossero dei giganti (Cimmeri e Lestrigoni). Inoltre,credevano che l’Ade,fosse proprio qui a Napoli,a causa di queste caratteristiche dovute all’attività vulcanica : Priliflegetonte era il fiume di fuoco,Cocito era il fiume dei lamenti,L’Averno:L’Ade). Il mito dei giganti

4 La seconda colonizzazione greca Nel VIII-VII sec. a.C.,i greci diedero inizio alla seconda colonizzazione greca,che si differenziò dalla prima perché fu di carattere meno bellicoso,infatti furono create tutte colonie di abitazione,per la necessità di fare scambi commerciali con nuovi popoli e di estendere i propri confini,visto che la popolazione continuava a crescere,ed evitare che dovessero andare via. La colonia era guidata dall’ecista,che portava il fuoco,poiché doveva essere il fuoco della nuova città. Prima di prendere qualsiasi decisione importante,si dirigevano al tempio di Delphi,per chiedere un consiglio al dio Apollo. Per la spedizione,partivano trecento o quattrocento persone. La madrepatria e le colonie,erano legate solo a livello culturale,per il resto erano indipendenti. La colonia era più dinamica,spesso si allontanava dalla madrepatria per problemi politici. Entrambe si arricchivano,poiché le colonie producevano e portavano i prodotti alla madrepatria. La prima colonia fu Pitecusa (770 a.C.,da Calcide),che fu utilizzata come punto di appoggio per le merci e fu abbandonata dopo due secoli. Qui fu ritrovata la coppa di Nestere,su cui furono ritrovate le iscrizioni in alfabeto greco. Dopo aver formato Cuma,Paestum e Elea,furono bloccati dagli abitanti dell’attuale Lazio. Durante la colonizzazione,i greci si trovarono molte volte in difficoltà in Sicilia,facendo guerre contro siculi e cartaginesi.

5

6 DIRITTO: Popolo: indica l’insieme dei cittadini,cioè delle persone legate allo Stato dal rapporto di cittadinanza. Nazione: indica l’insieme degli individui legati tra loro dalle stesse origini storiche,dalle stesse tradizioni,dalla stessa lingua e dalla stessa cultura.

7 IL DIALETTO NAPOLETANO Si tratta di una variazione linguistica parlata a Napoli e zone limitrofe. Più che di un dialetto,possiamo dire che si tratti di una lingua contrapposta alla lingua nazionale. La sua natura vivace e musicale è frutto della storia intensa e tumultuosa della città di Napoli,da sempre crocevia di popoli e culture. Molte parole hanno origine dal greco e dal latino. Com’è noto,infatti,Napoli fu fondata dagli antichi greci e quella greca è la matrice di molti termini utilizzati ancora oggi. Ad esempio il verbo pazziare,che in italiano vuol dire giocare,deriva dal greco pazein. La parola paccaro (in italiano schiaffo) deriva dal greco pasa cheir. Profonda è stata anche l’influenza del latino,lingua che fu parlata dai napoletani fino al 1200 circa. Ed è proprio nel XIII secolo che il dialetto napoletano ha iniziato a prendere forma,ad esempio la parola ‘ntrasatta (all’improvviso) deriva dalla locuzione latina intra res atta che significa tra cose e azioni. Una delle caratteristiche della lingua napoletana è l’assoluta mancanza del superlativo assoluto. Infatti, se in italiano si aggiunge il suffisso –issimo,nel napoletano si preferisce usare altri espedienti linguistici come l’accostamento tra un avverbio e un aggettivo ecc... Ecco alcuni esempi: Bruttissimo: assaije brutto Arrabbiatissimo: assaje ‘ncazzate Altra particolarità è ripetere almeno due volte l’aggettivo nel suo grado positivo. Ad esempio: Magrissimo: sicco sicco Bassissimo: curto curto

8 La nascita di Partenope Nel VII secolo,fu fondata una colonia sul monte Echia (Picco Falcone) che fu chiamata Partenope. Fino al 1950,si pensava che Partenope non esistesse,ma furono fatti degli interventi pubblici nei sotterranei e furono ritrovate delle tombe greche (necropoli). Per questo motivo,capirono che Partenope fosse realmente esistita,poiché dove c’è una necropoli,c’è sempre una polis. Del modo e del perché essa scomparve,non si sa nulla. Inizialmente l’acropoli era Partenope stessa,poiché era la città alta,poi la popolazione aumentò e le mura della polis furono spostate,per estendere il dominio della polis. Così,nel 470 a.C.,i cumani fondarono una nuova città-stato,chiamata Neapolis (nuova città),rendendo Partenope, la Palepoli (città vecchia),

9 Le mura greche Le mura greche,si dispongono lungo i margini del pianoro su cui sorge la città antica di Napoli ed erano protette da valloni naturali che circondavano l’abitato e costituivano un vero e proprio fossato difensivo. Erano costruite con dei blocchi che venivano estratti da una vasta cava di età greca che si trova Poggioreale. Questi blocchi erano grossi e pesanti,venivano posti uno sopra l’altro,senza l’utilizzo di qualcosa per incollarli. Alcune si trovano a piazza Bellini.

10 Le mura romane Le mura romane erano costituite da piperno (roccia magmatica),a cortina con parametro esterno in pietra lavica e quello interno in tufo. Erano dei blocchi più piccoli rispetto a quelli delle mura greche, ma legati tra loro con una specie di materiale come la colla.

11 Le necropoli La necropoli,indica un agglomerato di tombe,disposte in modo disordinato,ma integrate in un complesso di tipo urbanistico. Nell’età pre-cristiana,si chiamavano necropoli,dopo presero il nome di catacombe. Le odierne necropoli sono i cimiteri. Alcuni luoghi di sepolturra famosi di Napoli sono: la tomba ellenistica in via dei Cristallini (di un privato) e il Cimitero delle fontanelle.

12 Napoli oggi Oggi, possiamo dire che la zona di S. Aniello a Caponapoli,era l’acropoli antica

13 Mentre,la zona di piazza San Gaetano,era l’antica agorà,trasformata in Foro dai romani.

14 San Lorenzo Maggiore Napoli è ricca di meravigliosi reperti storici,maggiormente nei sotterranei,come ad esempio il Macellum,che abbiamo visitato in gita. Nei sotterranei della Basilica di San Lorenzo Maggiore,è possibile vedere una parte dell’antico macellum (mercato romano), costituito da uno spazio porticato rettangolare, in cui ci sono resti di botteghe,e da un cortile interno scoperto e pavimento a mosaico.

15 Le strade di Napoli Le strade di Napoli,sono definite strade di tipo ippodameo,poiché furono ideate da Ippodomo da Mileto e sono divise in : plateiai (tre strade,le più larghe attraversavano l’antico centro urbano suddividendolo in quattro parti). Queste vie principali,vengono tagliate perpendicolarmente da altre strade più piccole,chiamate stenopoi.

16 I teatri antichi Esistevano due grandi teatri, uno all’aperto (romano) e uno coperto ( di cui non ci sono più resti). Il teatro romano di Neapolis (teatro romano dell’Anticaglia) si trova quasi del tutto nella parte sottostante vico Cinquesanti. E’ un teatro importantissimo, riportato alla luce solo poco tempo fa. Ha ospitato Nerone, che obbligava le persone ad andare ai suoi spettacoli,nonostante non fosse bravo né a cantare né a recitare. Il teatro fu ristrutturato a seguito di un sisma, secondo la tecnica dell’opus mixtum, dove il reticolatum serviva a disperdere l’onda e il latericium a bloccarla. Presenta la tipica forma semicircolare del teatro greco,aveva tre ingressi (due per gli attori e uno per il pubblico), e c’era una cavea,che conteneva tra i 5000 e 6000 spettatori circa e il cui accesso era chiamato vomitoria,il cui accesso oggi è situato in via San Paolo,in un cortile di un palazzo di origini quattrocentesche.

17 Il tufo giallo e il tufo grigio Tutta la Campania è una zona vulcanica e le eruzioni hanno creato un basamento di materiali : il tufo,che si distingue in giallo e grigio. Il tufo giallo si è formato a seguito dell’eruzione del Vesuvio,il tufo grigio,invece,a seguito dell’eruzione dei campi Flegrei. Sono entrambi molto resistenti ma facili da tagliare,per questo furono prese grosse quantità di essi nel sottosuolo, per costruire gli edifici. Per prendere il tufo si dovevano effettuare degli scavi,che lasciavano così delle cave vuote,in cui venivano seppelliti i morti. Alcune delle cave ancora oggi esistenti,sono quella nel rione Sanità e quella nel Cimitero delle fontanelle. Una delle più belle, si trova in via dei Cristallini ed è di un privato.

18

19 Scienze: Colonizzazioni delle protociviltà ad oggi nei territori vulcanici Una volta individuate le caratteristiche della zona dei Campi Flegrei,come ad esempio il clima mite,le zone umide a causa di lagune costiere e laghi craterici,e quindi spiegati i fattori naturali o causali,possiamo cercare di individuare i concetti di valore di risorsa per l’uomo;fattori di natura chimica-fisica e biologica dovuti alla storia naturale del pianeta e utilizzabili dall’uomo in una determinata misura. Gli insediamenti umani sono fortemente influenzati dalle caratteristiche fisiche che derivano dalla storia naturale del territorio. Gli insediamenti umani sono fortemente influenzati dalle caratteristiche fisiche che derivano dalla storia naturale del territorio.

20 La zona dei Campi Flegrei è,quindi,stata utilizzata sempre allo stesso scopo dagli uomini. Per esempio,i promontori a picco sul mare sono il prodotto dei fenomeni endogeni (vulcanismo e bradisismo) ed esogeni (alterazione ed erosione del mare e degli agenti atmosferici) dei campi Flegrei. Queste zone,sono state scelte dai colonizzatori per la posizione strategica,che gli permetteva di avvistare pericoli e difendersi. In località Bellavista a Monte di Procida sorse a circa 130 m sul livello del mare un antichissimo insediamento di circa 3500 anni fa; i coloni scelsero come acropoli di Cuma il Duomo Lavico di Trachite (80 m.s.l.m),perché circondato interamente dalle acque;anche a Pozzuoli,il primo porto mediterraneo di Roma fu sul promontorio di tufo,dove sorsero l’acropoli e il Rione Terra. Il ruolo principale come agente modellante dei campi Flegrei è svolto dal vulcanesimo (sia degli edifici vulcanici emersi o sottomarini ). MONTE DI PROCIDA RIONE TERRA Acquedotto romano Silva Gallinaria vista da Cuma

21 Molte sono le modifiche apportate dagli uomini al paesaggio sin dall’antichità, poiché l’insediamento necessita di modificare l’ambiente. Il periodo romano ci ha lasciato opere civili,quali la costruzione di acquedotti,strutture abitative,termali,estrazione di tufo dalle cave,deforestazioni ecc… Tra le deforestazioni ricordiamo quella della Silva Gallinaria,quasi del tutto distrutta perla costruzione della flotta romana e per rendere il suolo coltivabile e pascolabile.. Relativamente allo sviluppo,si può notare che dall’antichità ad oggi,la Campania ha favorito l’insediamento umano,solo che oggi essa non raggiunge la densità massima della popolazione,a causa di un carente sviluppo economico. Napoli,inoltre,è la provincia più piccola della Campania ma ha la più alta concentrazione urbana e fitti insediamenti abitativi,che spesso sono situati in aree a rischio vulcanico. Napoli si trova tra due grandi aree vulcaniche

22 PARCO ARCHEOLOGICO DI BAIA Baia si trova all'interno dei Campi Flegrei. Questo perché tutta l'area è il cratere di un vulcano nato circa 15000 anni fa quando ci fu l'eruzione del Tufo giallo napoletano dal nome del deposito di ceneri che si depositò sulla zona attigua. Tale cratere però nacque all'interno di un altro, molto più grande, i cui resti rappresentano l'attuale golfo di Napoli: l'eruzione dell'Ignimbrite campana (o del tufo grigio) avvenuta 39000 anni fa. Per comprendere meglio la storia del Parco archeologico di Baia detto Terme Romane di Baia, si deve tornare indietro nel tempo di circa 2.400 anni, quando l’attuale porto era in larga parte occupato dalla terraferma ed ai suoi lati, i promontori di Punta dell'Epitaffio e di Punta del Castello, si chiudevano in un abbraccio formando un bacino,in cui successivamente fu praticata un'apertura al centro che dava sull'attuale golfo di Pozzuoli. Alle Terme si accede percorrendo il viale denominato "criptoporticum" causa la costruzione al centro di una fila d’archi sormontati da una copertura in muratura sul lato destro (ne restano le tracce recintate) che dividevano questa zona in un lato soleggiato ed uno ombreggiato;sui muri è visibile la tipica costruzione a reticolo dei tufelli. Costruzione a reticolo dei tufelli

23 LE TERME DI BAIA LE TERME DI BAIA Baia è stata suddivisa in zone (Terme) per una più chiara e facile identificazione delle varie aree: Termale di Diana o "Tempio di Diana", così chiamato a causa di vari affreschi raffiguranti scene di caccia rinvenuti all’interno. Della grossa cupola con punta ad ogiva ne resta la metà e rimane di là della ferrovia in proprietà privata e quindi al di fuori degli Scavi. In origine doveva essere un enorme sudatoio che raccoglieva i vapori caldi che scaturivano alla base della collina. Terme di Mercurio o "Tempio dell’eco" per la sua eccezionale acustica. Terme di Sosandra Terme di Venere "decapitata" del cosiddetto "Tempio di Venere" L'espressione "Tempio è inesatta se riferita agli edifici di cui sopra perché sono esclusivamente termali ma tale denominazione, diventata popolare, è rimasta nella odierna terminologia.

24 IL TEATRO NINFEO Dall’alto,nel settore di Sosandra, è ben visibile il Teatro Ninfeo, una costruzione ad emiciclo con varie nicchie e prospetto a colonne con una vasca al centro, scenograficamente molto interessante;esso era utilizzato per rappresentazioni, come luogo di frescura e belvedere.

25 IL NINFEO SOMMERSO Sono stati ritrovati resti sommersi di un intero complesso termale,nei pressi dove è stato ritrovato il ninfeo dell'imperatore Claudio, che attualmente si trova nel museo all'interno del castello di baia. Sott'acqua è possibile ammirare la ricostruzione di statue marmoree, la via herculanea, in un ambiente che ci riporta nel passato. Questo è il mosaico che si trovava all’interno del Ninfeo,che è stato ricoperto per evitare di farlo rubare Antonia Minore

26 Per visitare i resti di Baia sommersa,siamo saliti su un battello e,a gruppi,siamo scesi nella parte inferiore, alcuni metri sotto il livello del mare. Foto di gruppo ;)

27 Le piccole terme Quest’area è caratterizzata da un ambiente particolare, un "laconicum",realizzato con pavimento a "suspensurae" (pilastrini di terracotta che sorreggevano un secondo pavimento rialzato e amovibile) che permetteva le esalazioni di vapore caldo dal basso ed in modo uniforme. In alto è presente un foro circolare che in origine aveva una funzione termodinamica: tappato tratteneva il vapore caldo realizzando lo scopo del locale, alla rimozione del coperchio invece, essendo l’aria calda molto più leggera di quella fredda, esso ne defluiva rapidamente. Di fronte si accede ad un’ampia terrazza che dà modo di poter osservare il Parco Archeologico nel suo insieme ed anche la costa da Punta dell'Epitaffio a Pozzuoli. IL CASTELLO ARAGONESE IL CASTELLO ARAGONESE Di fronte, si stacca la sagoma del Castello Aragonese di Baia. Esso fu fatto edificare alla fine del 1400 da Alfonso II d’Aragona per difendere il golfo dalle frequenti scorrerie dei pirati. Si sostiene che la fortezza sia stata costruita sulle rovine dell’antico Palazzo dei Cesari poiché, secondo Tacito, la villa di Cesare si ergeva sul punto più alto del promontorio dominando il golfo di Baia. In base a questa testimonianza però, è più credibile che il Castello sia stato costruito attorno alla villa inglobandone le rovine sulla sua sommità.

28 Mosaico di Adriano. Nel settore di Venere,nelle Terme di Adriano,si nota un mosaico che per molti anni ha creato svariate e colorite interpretazioni.La stragrande maggioranza delle rappresentazioni grafiche,dipinte, scolpite o musive, non hanno solo funzione ornamentale bensì il proposito di trasmettere uno specifico messaggio all'astante. E il mosaico in questione sicuramente non fa eccezione. Rappresenta tre tipi di figure: nella parte superiore c'è un cratere con due colombe,vaso tipicamente riprodotto nei luoghi di culto poiché rappresenta l'acqua, simbolo della vita e in particolare la fonte di rigenerazione. Sul bordo del cratere poggiano due colombe, poste una di fronte all'altra, che simboleggiano le anime che si dissetano per ricongiungersi agli dei. La professoressa,inoltre, ha aggiunto che,l’imperatore Adriano (figura centrale),regnò dal 117 fino al 138 d.C. anno in cui morì qui a Baia e,nonostante fosse legato in matrimonio con Vibia Sabina, si innamorò perdutamente del giovane Antinoo che divenne suo inseparabile compagno di vita.

29 Una volta tornati alle scale iniziali,si apre un ampio spazio,in cui si trova una piscina (natatio). Percorrendo il perimetro superiore della Natatio, si arriva ad un pittoresco corridoio ad archi che porta nelle Terme di Mercurio;seguendo il sentiero si trova un albero capovolto.

30 TOMBA DI VIRGILIO La tomba di Publio Virgilio Marone,si trova a Posillipo,all’interno del parco Virgiliano.

31 TOMBA DI LEOPARDI La tomba di Giacomo Leopardi si trova all’’interno del parco virgiliano. Sui muri,ci sono due scritte: una del re Umberto e una del suo grande amico Antonio Ranieri.

32 Re Umberto I dichiara la tomba monumento nazionale Lettera dell’amico Antonio Ranieri

33 Si può studiare anche divertendosi …!


Scaricare ppt "Da Parthenope a Casa Aurea GRUPPO 2 I B SCIENZE UMANE."

Presentazioni simili


Annunci Google