La presentazione è in caricamento. Aspetta per favore

La presentazione è in caricamento. Aspetta per favore

PROGETTO SAPIDA SCUOLA DELL'INFANZIA ISTITUTI : Wojtyla PALESTRINA Mameli, PALESTRINA Pierluigi PALESTRINA GALLICANO NEL LAZIO Anno scolastico:2013-2014.

Presentazioni simili


Presentazione sul tema: "PROGETTO SAPIDA SCUOLA DELL'INFANZIA ISTITUTI : Wojtyla PALESTRINA Mameli, PALESTRINA Pierluigi PALESTRINA GALLICANO NEL LAZIO Anno scolastico:2013-2014."— Transcript della presentazione:

1 PROGETTO SAPIDA SCUOLA DELL'INFANZIA ISTITUTI : Wojtyla PALESTRINA Mameli, PALESTRINA Pierluigi PALESTRINA GALLICANO NEL LAZIO Anno scolastico:2013-2014 2014-2015

2 Migliorare la comprensione del testo può accrescere la capacità di risolvere problemi? Esercitare la capacità di risolvere problemi può migliorare la comprensione dei testi? PROGETTO SAPIDA SCUOLA DELL'INFANZIA

3

4 L’azione delle docenti ha avuto inizio con la somministrazione di una prova di comprensione figurata del testo (prova1). A seguito della quale, le docenti del gruppo di lavoro, hanno ritenuto necessario prima di formulare una propria ipotesi di intervento, svolgere due azioni:(prova1). 1. Conoscere e riflettere sul processo mentale e sui prerequisiti necessari per comprensione del testoprocesso mentale e sui prerequisiti 2. Effettuare uno studio di quelle che sono state le precedenti sperimentazioni in tale campo PROGETTO SAPIDA SCUOLA DELL'INFANZIA

5 GENERALI Potenziare la capacità d’ascolto, Affinare le competenze lessicali e morfosintattiche, per migliorare la comprensione del testo. Promuovere il piacere della lettura e la sensibilità al testo Aumentare i tempi di attenzione PROGETTO SAPIDA SCUOLA DELL'INFANZIA SPECIFICI Comprendere il significato letterale e figurato di parole ed espressioni e riconoscere le relazioni tra parole. Usare in modo appropriato i connettivi Individuare informazioni esplicite in un testo Individuare gli elementi di una storia: personaggi, ambientazione evento centrale e risoluzione Fare inferenze semplici e complesse (spaziali, temporali e causali) Individuare l’organizzazione logica di un testo Arricchire il lessico

6 PROGETTO SAPIDA SCUOLA DELL'INFANZIA

7 TESTO: Uno spettacolo divertenteUno spettacolo divertente GRIGLIE DI RILEVAZIONE PROGETTO SAPIDA SCUOLA DELL'INFANZIA

8 Dal lavoro svolto è emerso che lavorare sull’osservazione e descrizione delle immagini, sulle inferenze, sulle parole chiave, sulla comprensione delle unità informative di un testo, ha favorito nei bambini lo sviluppo e il potenziamento sia della comprensione del testo stesso sia sulla capacità di risoluzione dei problemi. I bambini hanno acquisito la capacità di :  Comprendere, selezionare e organizzare le informazioni di un testo,  Cogliere eventuali inferenze  Cogliere le eventuali relazioni tra testo e immagini In particolare l’uso delle parole chiave ha favorito nel bambino da un lato la capacità di selezionare memorizzare e organizzare le informazione e dall’altro gli ha garantito maggiore sicurezza e fiducia nelle esposizione verbale PROGETTO SAPIDA SCUOLA DELL'INFANZIA

9 Titolo SENZA PAROLE PROMUOVERE LA COMPRENSIONE DEL TESTO FIN DALLA SCUOLA DELL'INFANZIA Autore: Bertoli Editore: Junior (collana ricerche) Titolo DALLE IMMAGINI AL TESTO SCRITTO. STORIE ILLUSTRATE PER RAPPRESENTARE, DEDURRE E COMPRENDERE Autore Itala Riccardi Ripamonti Editore Erickson Titolo COMPRENSIONE E PRODUZIONE VERBALE Autore Ilaria Pagni Editore Erickson Titolo SVILUPPARE LE ABILITÀ DI COMPRENSIONE E NARRAZIONE Autore Tigoli e Freccero Editore Erickson Titolo IL MIO LIBRO DEL TEMPO Autore Perrotta Editore Erickson Test IPDA Editore Erickson Indicazioni Nazionali PROGETTO SAPIDA SCUOLA DELL'INFANZIA

10 Palestrina «Karol Wojtila» insegnante IERUSSI ANNA Palestrina « Mameli» insegnanti : SABELLI MARIA,MARRESE SILVANA Gallicano « Suor Giovanna Romano» insegnanti GUADAGNOLI ANGELA, BOLLI MARIA GRAZIA PROGETTO SAPIDA SCUOLA DELL'INFANZIA

11 PROVA SOMMINISTRATA NELLA SETTIMANA 17-23 FEBBRAIO 2014 TESTO ‘’CHE SORPRESA’’ PROVA DI COMPRENSIONE FIGURATA CHE SORPRESA OGGI NELLA CLASSE DI PAOLO E’ SUCCESSA UNA COSA DIVERTENTE : UN PICCOLO CAGNOLINO GRIGIO E’ ENTRATO DALLA FINESTRA ED E’ SALTATO SULLA CATTEDRA DELLA MAESTRA. I BAMBINI HANNO COMINCIATO A RIDE FORTE, INVECE LA MAESTRA SI E’ MESSA A URLARE. IL CANE SI E’ AVVICINATO, ANNUSANDO UNO ZAINO …..E CON LA BOCCA HA PRESO IL PANINO CON LA CIOCCOLATA DI PAOLO! VELOCE, HA SPICCATO UN SALTO ED E’ USCITO DALLA FINESTRA PROGETTO SAPIDA SCUOLA DELL'INFANZIA

12

13 9) RICOSTRUISCI IN SEQUENZA LA STORIA UTILIZZANDO LE SCENE 10) ELENCA TUTTO CIO’ CHE PUOI VEDERE IN UN AULA DI SCUOLA

14 QUESITO ALUNNO 12345678910TOT 1. PROGETTO SAPIDA SCUOLA DELL'INFANZIA GRIGLIA DI REGISTRAZIONE LEGENDA PUNTEGGI ATTRIBUITI PER I QUESITI 1-9 1: se riesce nel compito 0,5 : se riesce nel compito con la guida del docente 2: e non riesce nel compito PUNTEGGIO ATTRIBUITO AL QUESITO 10 1.tra 0 e 5 parole 2.tra 6 e 10 parole 3.oltre 11 parole

15 è un processo complesso, integrativo e costruttivo, che richiede una costante riorganizzazione mentale. Correlando tra loro le informazioni fornite dal testo (processo integrativo) e a loro volta integrandole con le strutture di conoscenza che il lettore già possiede (processo costruttivo) si arriva alla rappresentazione mentale del significato. PROGETTO SAPIDA SCUOLA DELL'INFANZIA

16 competenze linguistiche: fonologiche, lessicali, sintattiche e morfologiche memoria a breve e a lungo termine:tenere a mente le unità informative del testo e rievocare le conoscenze pregresse metacognizione, rappresentazioni mentali capacità di fare inferenze, capacità attentive buona organizzazione spaziale, temporale e causale LA COMPRENSIONE DEL TESTO richiede

17 LETTURA di IMMAGINI:cosa fare  Particolarmente utile, si è rivelata la tecnica della ripresa a eco o a specchio, che ha rinforzato la libera espressione dei bambini. Infatti l’utilizzazione di tale tecnica, detta anche tecnica del “rispecchiamento verbale”, consente di proporre al bambino una continua stimolazione, in quanto lo si pone in condizione di esprimersi continuamente, poiché l’insegnante si limita a verbalizzare i suoi comportamenti, a riassumere quanto lui ha detto, ridandogli continuamente la parola. Prima di porre un’altra domanda, per motivare ancora di più il bambino a parlare si riprende la parola del bambino in forma dubitativa “allora se ho ben capito tu hai detto……”ripresa a eco o a specchio PROGETTO SAPIDA SCUOLA DELL'INFANZIA  Attraverso la lettura di immagini (monoazione o pluriazione, con elementi statici o dinamici) abbiamo stimolato la curiosità dei bambini e li abbiamo invogliati a parlare

18  Molto utili sono state anche la lettura di immagini dalle quali si può dedurre cosa è successo prima e dopo. PROGETTO SAPIDA SCUOLA DELL'INFANZIA interventi di sollecitazione  Per far esprimere la propria opinione anche ai più silenziosi e timidi e per accertarsi che non si è tralasciato nulla sono stati fatti anche interventi di sollecitazione: “vuoi aggiungere qualche altra cosa?...sono successe altre cose secondo te?...guardiamo ancora l’immagine.  interventi metacognitivi  interventi metacognitivi (il bambino ha motivato la lettura delle immagini cercando indizi e prova di conferma alle sue ipotesi) interventi di modeling  In alcuni casi sono stati adottati interventi di modeling in cui l’adulto ha concluso l’attività pensando ad alta voce e mostrando al bambino che non sapeva dare una lettura corretta il ragionamento che avrebbe dovuto fare,

19 LETTURA di IMMAGINI : PROGETTO SAPIDA SCUOLA DELL'INFANZIA Leggere e verbalizzare la storia ricostruendo la sequenza scenica Leggere e verbalizzare la storia ricostruendo la sequenza scenica n.7 n.7 ANNI 3 Denominare oggetti N:1N:1 Descrivere una scena indicando soggetto azione e complemento N:2N:2 ANNI 4 Descrivere una scena con almeno due soggetti N.3N.3 Descrivere due scene in sequenza utilizzando i connettivi temporali (prima/dopo ) e causale (perché), N.4a, N. 4bN.4a, N. 4b ANNI 5 Descrivere 2 scene e formulare ipotesi N.5N.5 Descrivere 3 scene utilizzando i connettivi temporali ( prima/dopo/infine) N. 6N. 6 Osservare le scene e fare inferenze N.7N.7 Leggere le scene di una storia, riordinale e dare un titolo N.8aN.8a Leggere le scene di una storia, riordinarle descrivere la storia utilizzando i connettivi corretti N.8b N.8cN.8b N.8c

20 PROGETTO SAPIDA SCUOLA DELL'INFANZIA 3 anni N.1 DENOMINA GLI OGGETTI

21 PROGETTO SAPIDA SCUOLA DELL'INFANZIA 3 anni N.2 OSSERVA E DESCRIVI LE DUE SCENE INDICANDO : SOGGETTO, VERBO,COMPLEMENTO

22 PROGETTO SAPIDA SCUOLA DELL'INFANZIA 4 anni N.3 OSSERVA E DESCRIVI LE 2 SCENE DESCRIVI LE AZIONI CHE SVOLGONO I PERSONAGGIO DI OGNI SCENA

23 PROGETTO SAPIDA SCUOLA DELL'INFANZIA 4 anni N.4a OSSERVA E DESCRIVI LE SCENE UTILIZZANDO I CONNETTIVI PRIMA - DOPO 4 anni N.4b OSSERVA E DESCRIVI LE SCENE UTILIZZANDO IL CONNETTIVO PERCHE’

24 PROGETTO SAPIDA SCUOLA DELL'INFANZIA 5 anni N.5 OSSERVA.. DESCRIVI LE SCENE…E FAI UNA IPOTESI SU CIÒ CHE POTREBBE ESSERE ACCADUTO

25 PROGETTO SAPIDA SCUOLA DELL'INFANZIA 5 anni N.6 OSSERVA.. DESCRIVI LE SCENE…usando i connettivi PRIMA-DOPO –INFINE

26 PROGETTO SAPIDA SCUOLA DELL'INFANZIA 5 anni N.7 OSSERVA, DESCRIVI LE SCENE, INDICA CIO’ CHE E’ ACCADUTO NELLA SCENA CENTRALE

27 PROGETTO SAPIDA SCUOLA DELL'INFANZIA 5 anni N.8a DESCRIVI LE SCENE …RIORDINALE …PROVA A DARE UN TITOLO ALLA STORIA 1 Titolo……………………………………………….….

28 PROGETTO SAPIDA SCUOLA DELL'INFANZIA 5 anni N.8c LEGGI LE SCENE E VERBALIZZA LA STORIA RICOSTRUENDO LA SEQUENZA SCENICA UTILIZZANDO I CONNETTIVI CORRETTI 5 anni N.8b LEGGI OGNI SCENE, PROVA A NARRARE LA STORIA RICOSTRUENDO LA SEQUENZA SCENICA E UTILIZZANDO I CONNETTIVI CORRETTI

29 PROGETTO SAPIDA SCUOLA DELL'INFANZIA Il testo viene suddiviso in unità informative. Ogni unità informativa viene sintetizzata, simbolizzata con una parola- immagine

30 saper stabilire collegamenti mentali fra situazioni distinte e saper scoprire presupposizioni e implicazioni latenti fra le diverse immagini, parole, eventi….. di un testo narrativo PROGETTO SAPIDA SCUOLA DELL'INFANZIA

31 Le inferenze su cui abbiamo lavorato sono state Semantico-lessicale Semantico-lessicale che permettono di dedurre il significato di alcuni termini sulla base del contesto proposizionale Spaziali Spaziali è possibile dedurre dal testo o immagine l’ambiente in cui si svolge l’azione Causali Causali permettono di stabilire relazioni di tipo causale tra concetti ed eventi, pur non presenti esplicitamente nel testo( Davide voleva comprarsi una macchinina, ma nel suo salvadanaio non c’erano abbastanza soldi. Decide di aiutare la mamma nei lavori di casa ) Stato interno Stato interno comprende gli stati emotivi dei personaggi in base ai loro comportamenti, in relazione ad un evento A ponte A ponte permettono di cogliere le relazioni tra un’informazione precedente e una successiva ( Franco è stato due ore sotto la pioggia senza ombrello. Franco è a letto. Ha la febbre) Da integrazione Da integrazione tra le conoscenze pregresse e quelle contenute nel testo PROGETTO SAPIDA SCUOLA DELL'INFANZIA

32 Brilli il gattino spericolato Arlecchino Il piccolo mostro del lago Fabio e la pioggia Il coniglietto e la sua padrona Chi vuole essere mio amico Tato tasso ha paura del mostro La leggenda del pettirosso La leggenda del pettirosso

33

34

35 ARLECCHINO, IGNORANTE E UN PO’TIMIDO, NON SAPEVA COME DIRE A COLOMBINA CHE ERA INNAMORATO DI LEI E CHE AVREBBE VOLUTO SOSARLA. “ NON SO QUALE PAROLE USARE, DIVENTERO’ ROSSO COME UN POMODORO E RESTERO’ A BOCCA APERTA, SE PROVO A DIRLE CHE LE VOGLIO BENE” PENSAVA FRA SE’ ARLECCHINO PREOCCUPATO. “E’ MEGLIO CHE VADA DAL MIO AMICO PULCINELLA, MI SAPRA’ DARE OTTIMI CONSIGLI! ARLECCHINO CORRE SUBITO A CASA DEL SUO PIU’ CARO AMICO E GLI SPIEGA IL PROBLEMA. PULCINELLA, SEMPRE MOLTO INTRAPRENDETE E DISPONIBILE AD INTERESSARSI DELLE QUESTIONI DEGLI ALTRI ( PER FARE SCHERZI E BURLE) DICE SUBITO: “ STAI TRANQUILLO MIO CARO AMICO, TI SCRIVERO’ IO QUELLO CHE DEVI DIRE A COLOMBINA E FRA POCHI GIORNI TI POTRAI SPOSARE!” ARLECCHINO UN PO’ PIU’ TRANQUILLO VA VERSO CASA PER PREPARARSI E POCO PRIMA DI VEDERE LA SUA INNAMORATA CORRE DA PULCINELLA A PRENDERE LO SCRITTO. FELICE ED EMOZIONATO APPENA INCONTRA COLOMBINA L’ABBRACCIA E TENENDO IL FOGLIETTO NASCOSTO DIETRO LE SUE SPALLE, ARLECCHINOINIZIA A LEGGERE. CARA COLOMBINA SEI BELLA COME UNA FRITTELLA QUANDO TI VEDO DAL BALCONE RISPLENDI COME UNA PADELLA SE TU MI SPOSERAI UNA BEFANA DIVENTERAI! APPENA COLOMBINA SENTE SUSSURRARE QUESTE PAROLE COMINCIA AD INVEIRE CONTRO ARLECCHINO CON PAROLACCE E BOTTE, E SE NE VA VIA CORRENDO. ARLECCHINO RIMANE A BOCCA APERTA, E NON AVENDO CAPITO CIO’ CHE AVEVA LETTO, SI CHIEDE ANCORA PERCHE’ COLOMBINA SIA FUGGITA!!

36 1 )CHI E’ INNAMORATO? 2)ARLECCHINO E’ INNAMORATO E DIVENTERA ROSSO COME? 3)ARLECCHINO PER FARSI AIUTARE VA DA ……?4) QUALE SCHERZO PREPARA PULCINELLA…….. 5)COSA FA ARLECCHINO…………( VERBALIZZA) 6) COME SI CONCLUDE LA STORIA…….( VERBALIZZA) 7)PROVA AD INVENTARE UN FINALE DIVERSO ( VERBALIZZA) 8) COMPLETA IL TITOLO DELLA STORIA

37 IL PICCOLO MOSTRO DEL LAGO Leggendo il titolo puoi già immaginarti alcune cose. Quali? 1)Chi sarà il mostro? un piccolo drago un extraterrestre un gigante un bambino 2)In quale luogo vivrà ? in un bosco in un lago in un castello 3)Che tipo sarà il piccolo mostro? timido arrabbiato prepotente allegro 4)Quali altri personaggi incontrerà? una papera un dinosauro un piccolo mostro come lui dei folletti dispettosi

38 ASCOLTA CON ATTENZIONE IL RACCONTO C’era una volta un lago tutto azzurro, in mezzo agli alberi e ai fiori. L’acqua era limpida e pulita. Ogni giorno la rana faceva quattro salti, la papera nuotava con i suoi paperini, l’elefante faceva la doccia cantando e il castoro si lavava i denti tranquillo. Ma un giorno... -Ahia!- gridò proprio il castoro. –Qualcuno mi ha morso la coda! Dall’acqua emerse una strana forma... Aveva una testa grande, denti aguzzi e una cresta. Era un mostro! -Sono stato io! Non vedete come sono grande e cattivo? – urlò il drago. Tutti restarono zitti e stupiti, solo il gufo ebbe il coraggio di rispondere: Per essere, grande sei grande davvero, ma tu non sei cattivo, sei solo arrabbiato! Il mostro grande e cattivo ci rifletté su e disse: -Hai ragione, dentro questo lago non si può mai stare tranquilli, tutti sono contenti e sempre insieme a giocare. E io sono sempre solo e nascosto nel buio del lago profondo. Se questo è il tuo problema, la soluzione è presto detta: esci fuori dal lago e facciamo amicizia!- ribatté il gufo. -Va bene uscirò, ma solo con il buio. E finalmente arrivò la notte. Gli animali curiosi stavano davanti al lago, aspettando che uscisse fuori il mostro. E il mostro apparve. Lentamente cominciò ad emergere dall’acqua. -Ohhh! – esclamarono tutti e poi ammutolirono. Il mostro aveva una testa grande e grossa ma... il resto del corpo era piccolo! Io sono ridicolo, perciò non osavo mostrarmi a nessuno, mi vergognavo... – disse il piccolo drago. E il saggio gufo rimbeccò: -Noi abbiamo deciso che ci piaci così come sei, e poi con la luce della luna sei bello come un sole!

39 Chi è il protagonista del racconto? Quali sono gli altri personaggi della storia?  la rana, la papera, l’ippopotamo  l’elefante, il gufo, il castoro e la civetta  la rana, la papera, l’elefante, il castoro e il gufo  il castoro e il gufo Come reagiscono gli animali quando vedono solo la testa del mostro?  scappano impauriti  si mettono a ridere  rimangono zitti e stupiti  si mettono a giocare con lui Chi tra i personaggi capisce che tipo è il mostro?  il gufo  il castoro  l’elefante  mamma papera Perché il mostro vive nascosto nel buio del lago?  è allergico al sole  non sa sputare fuoco come tutti i draghi  non riesce a fare amicizia con nessuno  si sente ridicolo, con quella testa enorme

40 Questo racconto parla di…  amicizia e divertimento  diversità e amicizia  prepotenze verso chi è diverso  giochi nel lago In quale momento della giornata il mostro emerge con tutto il corpo dal lago ?  la notte con la luce della luna  la mattina  quando il sole brilla alto nel cielo  quando l’elefante si fa la doccia nel lago Alla fine gli animali del lago accettano il mostro come loro amico?  Sì!  No!  Solo per un giorno!  Solo il gufo

41 FABIO E’ PRONTO PER USCIRE: ZAINO IN SPALLA, STIVALETTI AI PIEDI E MANTELLA PER LA PIOGGIA INFATTI HA PIOVUTO TUTTA LA NOTTEE NON ACCENNA ANCORA A SMETTERE. DOPO UN SALUTO VELOCE ALLA MAMMA, E’ GIA’ IN STRADA E SI DIVERTE A SALTELLARE TRA LE POZZANGHERE. ARRIVATO AL SEMAFORO ROSSO SI FERMA, IN ATTESA DI POTER PASSARE. ALL’IMPROVVISO,PERO’ UN GRANDE SPRUZZO LO COLPISCE E SI RITROVA TUTTO BAGNATO E SPORCODI FANGO. LA MACCHINA CHE E’ PASSATA A GRAN VELOCITA’ PROCEDE SENZA FERMARSI. COSI’ FABIO,TRISTE PER L’ACCADUTO, NON SA COSA FARE…

42

43 1)C'era una volta un coniglietto che voleva far felice la sua padroncina Giorgia che amava tanto mettere due bellissimi fiocchi sui capelli. Giorgia trattava sempre molto bene, giocava spesso con il coniglio nel giardino della sua e preparava per lui le cose più buone da mangiare: carote appena colte, trifoglio freschissimo e lattuga verde 2)Ma il coniglietto non sapeva come fare, perchè non aveva neanche un soldino e non poteva andare al negozio a comprare un regalo per la sua padroncina. 3)Intanto il tempo passava, stava arrivando la Pasqua ed il coniglietto ancora non sapeva cosa fare. 4)Gli unici amici su cui poteva contare erano gli altri animali che vivevano con lui nel giardino della casa. Chiese al cane se aveva qualcosa da dargli, ma il cane aveva solo un osso rosicchiato; chiese al gatto, ma quello poteva dargli solo un topolino ancora vivo, che aveva appena catturato; chiese ai topolini, ma avevano solo pezzetti di formaggio rosicchiato che avevano rubato dalla dispensa. Restava solo la gallina; allora il coniglietto andò da lei e le chiese se aveva qualcosa da regalare alla sua padroncina; la gallina gli regalò le uova che aveva fatto quel giorno. 5)Il coniglietto le prese, ma così gli sembravano brutte; 6)allora ebbe un'idea, andò in casa e prese i colori della sua padroncina, e con quei colori dipinse tutte le uova che la gallina gli aveva regalato; ci mise tre giorni (i coniglietti non sono molto bravi a disegnare!), ma alla fine furono bellissime. 7)E la mattina di Pasqua la sua padroncina trovò in cucina quelle bellissime uova colorate e fu contentissima

44 2)Il personaggio principale della storia 1)Dai un titolo alla storia 3)Dove è ambientata la storia Cosa vuole fare il coniglietto per Giorgia? E perché? A chi chiede aiuto? chi lo aiuta e in che modo? Come si conclude la storia E se nessuno avesse aiutato il coniglio………………………………………..

45

46

47 Tato Tasso voleva un mondo di bene a sua cugina Dolli, perciò sarebbe andato volentieri a trovarla anche tutti i giorni ma Dolli abitava alle Due Betulle, e per arrivare fin laggiù bisognava attraversare tutto il bosco. Tato non aveva il coraggio d farlo da solo, perché era sicuro che nel bosco abitava un mostro tremendo. Le sue amiche Perri Pernice e Valli Volpe lo prendevano sempre in giro «Sei un gran fifone, non esistono i mostri!» dicevano. Ma essere presi in giro non aiuta certo a sconfiggere la paura, perciò Tato andava a trovare Dolli solo insieme a Mamma e Papà Tasso. Quando era con loro, il bosco non gli faceva paura neanche un po’. Tato fu strafelice quando mamma e papà annunciarono: «Sabato andiamo a trovare Dolli!». Il giorno prima spazzolò la sua giacca e lucidò i bottoni dorati. Dovette fare tutto da solo, perché Mamma e Papà Tasso erano a letto e non facevano altro che tossire e starnutire. «Domani, però, starete di nuovo bene, vero?» chiedeva Tato preoccupato. «Spee … ee … ecciù, speriamo» rispondeva Mamma Tasso starnutendo. «Spe … cough … cough! Speriamo» rispondeva Papà Tasso tossendo. Il sabato, invece, mamma e papà Tasso non erano affatto guariti, anzi, ora avevano pure il mal di gola. «Ti toccherà andare a trovare Dolli da solo, Tato» gracchiò Papà Tasso. «Ma lui non ha il coraggio di attraversare il bosco da solo!» gracidò mamma Tasso. «Ah, già!» gracchiò Papà Tasso. «Allora dovrà fare il giro intorno al bosco e camminare lungo il torrente. Anche da lì arriverà alle Due Betulle, ci metterà solo un po’ di più.» A Tato l’idea parve magnifica: indossò senza perder tempo la giacca con i bottoni dorati, prese la collana di nocciole che aveva fatto con le sue mani per Dolli, e sgusciò fuori dalla tana dirigendosi verso il torrente.

48

49 La Leggenda del Pettirosso Mamma uccello, come ogni giorno,lasciò nel nido i suoi piccoli per andare a procurare loro il cibo. Mentre era in volo, vide sulla cima di un monte tre croci e tanta gente. Curiosa, si avvicinò e sulla croce centrale vide inchiodato un uomo con una corona di spine in testa : era Gesù. Fu presa da tristezza nel vedere tanta cattiveria e cercò il modo di alleviare una sofferenza così grande. Si posò allora vicino alla testa di Gesù e col becco cercò di staccare la spina più grande. Ci riuscì, ma il suo petto si macchiò di sangue. Tornò al nido, raccontò ai figli la triste visione e, mentre li abbracciava, macchiò di rosso anche il loro petto. Da quel giorno in poi,quegli uccellini si chiamano " pettirosso ", in ricordo del gesto generoso di quella mamma.

50 UNO SPETTACOLO DIVERTENTE In un giorno d’inverno Matteo decide di andare al parco giochi. Si accorge che lì vicino hanno montato il tendone di un piccolo circo e poiché fa troppo freddo e al parco non si può stare, decide di andare ad assistere allo spettacolo.Al centro del tendone c’è una pista a forma di cerchio con tutte sedie intorno che permettono divedere comodamente lo spettacolo. Per primi entrano in pista i clown che eseguono capriole e saltelli: uno è alto con un piccolo cappello rosso in testa, l’altro con un paio di occhiali molto grandi e un naso rosso a forma di palla. Contemporaneamente (cioè nello spesso momento) anche due scimmiette girano intorno la pista guidando una bicicletta. I bambini presenti battono le mani divertiti. In quel piccolo circo non sono previsti spettacoli con leoni, tigri ed elefanti, solo spettacoli con i cavalli; infatti dopo i clown entrano in pista i cavalli che trottano e saltano gli ostacoli al suono di una marcetta. Il primo della fila è bianco con delle macchie nere, l’ultimo tutto nero. Una bella cavallerizza cavalca il primo cavallo facendo anche delle acrobazie. Tutte le bambine del pubblico ammirano il suo vestito dorato. Infine è il turno degli acrobati che senza paura volteggiano nell’aria. Alla fine dello spettacolo tutti sono entusiasti e battono le mani. Matteo mentre torna a casa saltella felice e pensa che ha trascorso un bel pomeriggio

51 Se la storia si intitola “Uno spettacolo divertente” di cosa parlerà il racconto? In quale stagione si svolge la storia? Chi è il protagonista? Dove decide di andare Matteo? Che forma ha la pista di questo circo?

52  Che cos’è il circo? (Denomina 5 elementi del circo)  Tu ci sei mai stato? Con chi? Come sono i clown descritti nella storia? 123 4 Quali animali non ci sono? Come sono i cavalli?

53 Infine chi entra? Disegna il volto di Matteo mentre torna a casa

54 Griglia di osservazione STORIA: “UNO SPETTACOLO DIVERTENTE” Alunni (ANNI 5) abcdefghijklm a)Se la storia si intitola “uno spettacolo divertente” b)di cosa parlerà il racconto? c)In quale stagione si svolge la storia? d)Chi è il protagonista? e)Dove decide di andare Matteo? f)Che forma ha la pista del circo? g)Denomina 5 elementi del circo. h)Tu ci sei mai stato al circo? Con chi? i)Come sono i clown della storia? j)Quali animali non ci sono? k)Come sono i cavalli? l)Infine chi entra? m)Disegna il volto di Matteo mentre torna a casa n)Riproduci graficamente la storia Legenda: S: obiettivo raggiunto P: obiettivo parz. Raggiun N: obiettivo non raggiunto 0: non è mai stato al circo

55 TESTO : cosa fare PROGETTO SAPIDA SCUOLA DELL'INFANZIA Creare curiosità e suspense perché ciò coinvolge e predispone il bambino all’apprendimento Far comprendere l’importanza del titolo del racconto poiché è un anticipazione dei contenuti Spronare il bambino a formulare ipotesi sul contenuto tenendo conto del titolo Non bisogna mai semplificare il testo per facilitarne la comprensione (parafrasi di sostituzione) ma usare una parafrasi di affiancamento, ciò favorisce anche l’arricchimento del lessico Adottare la conversazione guidata per l’attivazione delle conoscenze enciclopediche e per allargare le stesse Utilizzare le parole chiave per fissare le caratteristiche degli ambienti, dei personaggi o gli eventi del testo rileggere il testo una seconda volta, usando le immagini, per facilitarne la comprensione

56 PROGETTO SAPIDA SCUOLA DELL'INFANZIA FASI DI LETTURA DI UN TESTO PRE LETTURA  Analisi titolo e ipotesi sul contenuto del testo  Eventuale lettura immagini  Attivazione delle conoscenze pregresse (brainstorming, catena di parole…) LETTURA ANALITICA  Procedere per unità informative  Uso di parafrasi anche per ampliamento lessico  Individuazione delle parole CHIAVE ( immagini)  Costruzione della mappa del testo  Individuazione di personaggi, luoghi ed eventi LETTURA SINTETICA  Rielaborazione verbale del testo utilizzando la sequenza delle parole chiave  Ricostruzione in sequenza degli eventi del testo  Rappresentazione grafica libera  Verifica ipotesi iniziale del testo

57 UN ESEMPIO DI RISPECCHIAMENTO (I è l’intervistatrice, S è una bambina di 5 anni) PROGETTO SAPIDA SCUOLA DELL'INFANZIA I: una bimba che cade, un cane che lo tiene un bimbo, ci sono delle case S: degli alberi I: ci sono degli alberi S: dell’erba con i fiori I: ci sono degli alberi, l’erba con i fiori S: e poi un bimbo qui davanti I: un bimbo qui davanti S: che gli cade il cappello I: c’è un bimbo lì davanti che gli cade il cappello. Ho capito bene? S: si. E poi uno che sta giocando a palla I: poi uno che sta giocando a palla S: e una bimba dietro all’altro bimbo con in mano un burattino, facciamo I: ok. E una bimba dietro all’altro bimbo con in mano, facciamo, un burattino. S: m m …. S: e dei rami caduti I: e dei rami caduti. C’è il cielo e dei S: poi dei, come si chiama I: ci sono le porte S: le porte. Ma come si chiama??? I: cosa come si chiama? S: questo I: questo? Il cancello?


Scaricare ppt "PROGETTO SAPIDA SCUOLA DELL'INFANZIA ISTITUTI : Wojtyla PALESTRINA Mameli, PALESTRINA Pierluigi PALESTRINA GALLICANO NEL LAZIO Anno scolastico:2013-2014."

Presentazioni simili


Annunci Google