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I popoli dell’Italia antica

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Presentazione sul tema: "I popoli dell’Italia antica"— Transcript della presentazione:

1 I popoli dell’Italia antica
Italia settentrionale Raffaele De Rosa Unitre Soletta

2 I Liguri antichi I Liguri (in greco Ligues e in latino Ligures) erano un antica popolazione, che ha dato il suo nome all'odierna regione della Liguria e al Mar Ligure che la bagna. In epoca preromana, i Liguri occupavano l'attuale Liguria, l'area apuana e il Piemonte a sud del Po. È però opinione comune che, prima del 2000 a.C., i Liguri occupassero un'area molto più vasta, comprendente il nord Italia occidentale, la Francia meridionale, presumibilmente fino al Golfo di Biscaglia poiché risultano strettamente connessi ai Liguri gli antenati degli attuali Baschi, e in generale tutta la fascia costiera mediterranea posta tra le foci del Rodano e quelle dell'Arno. Raffaele De Rosa Unitre Soletta

3 I Liguri antichi La fonte più antica che cita i Liguri è rappresentata da una discussa versione di un frammento dello storico greco Esiodo (fine VIII-inizi VII secolo a.C che cita i Liguri i più antichi abitanti dell'Occidente (gli Sciti ad Oriente e gli Etiopi nell’Africa). Raffaele De Rosa Unitre Soletta

4 I Liguri antichi Sull’origine de Liguri le opinioni sono ancora contrastanti; La tesi che nel tempo ha trovato maggiori adesioni è quella pre-indoeuropea. Gli antichi Liguri vengono ritenuti un gruppo di popoli provenienti dalla Penisola iberica e diffusosi in epoca Preistorica in Linguadoca e nell'Italia Nord-occidentale. Raffaele De Rosa Unitre Soletta

5 I Liguri antichi Successivamente, a seguito di ondate migratorie, i Liguri vennero a contatto con altri popoli, che si fusero con l'etnia ligure preesistente, o almeno ebbero su di essa una profonda influenza culturale. Indipendentemente dalla diatriba sull'origine indoeuropea dell'etnia ligure, è assodato che ad un certo punto della storia i Liguri si siano confrontati con i popoli celtici e ne abbiano assorbito (almeno in parte) la cultura. Raffaele De Rosa Unitre Soletta

6 I Liguri antichi L'etnia Ligure rimase identificabile anche dopo la conquista romana. Questi ultimi chiamavano ‘Liguri dai capelli lunghi' (Ligures comati) la popolazione stanziata nelle zone più montuose della Liguria e dell'Appennino tosco-emiliano. L'etnia Ligure si dissolse nella "cittadinanza romana", con il progredire della romanizzazione nei territori conquistati. Raffaele De Rosa Unitre Soletta

7 I Liguri antichi Della lingua parlata si conoscono solo nomi di persona e nomi di luogo (tipici i suffissi -asca o -asco = desinenza per villaggio, per es. Bogliasco). Raffaele De Rosa Unitre Soletta

8 I Liguri antichi Tra le testimonianze più importanti, vanno segnalati i siti sacri montani (e lo sviluppo del megalitismo (statue-stele della Lunigiana, nella zona di La Spezia). La spettacolare Valle delle Meraviglie del Monte Bego (al confine tra Liguria e Francia, nel dipartimento delle Alpi Marittime) è il sito più rappresentativo dei numerosi siti sacri ricoperti di incisioni rupestri, e in particolare di coppelle, canalette e vasche rituali. Questi ultimi indicherebbero che parte fondamentale dei riti degli antichi liguri, prevedessero uso dell'acqua Raffaele De Rosa Unitre Soletta

9 I Liguri antichi Del loro reale significato di queste statue/steli si è perso la memoria, oggi si ipotizza che rappresentassero: Dei antenati ed eroi divinizzati la nascita dal grembo materno a simboleggiare la provenienza della loro razza scaturita direttamente dal grembo della terra e della natura. Raffaele De Rosa Unitre Soletta

10 I Liguri antichi Il proliferare di centri sacri in prossimità delle vette, starebbero ad indicare il culto di maestosi numi celesti, rappresentati dalle alte vette: Beg- , Penn- (trasformato poi con la romanizzazione in Iuppiter Poeninus e nell'Appenninus pater) e Alb- sono indicati come numi tutelari delle vette liguri. Importanti sono anche i numi come Belenus e Bormo (cfr. Bormio), legati al culto delle acque, e il culto delle Matronae (da cui il santuario di Mons Matrona, oggi Monginevro). Raffaele De Rosa Unitre Soletta

11 I Liguri antichi Liguri antichi non avevano uno Stato centralizzato ma erano divisi in tribù indipendenti, a loro volta organizzate in piccoli villaggi o castellari. I villaggi liguri erano formati da poche capanne sparse, preferibilmente a "mezza costa" di pendii montagnosi o collinari. Raffaele De Rosa Unitre Soletta

12 I Celti italici I Celti sono menzionati dagli storici di lingua greca come Keltòi o Kéltai da cui deriva il latino Celtae. Probabilmente il termine Celti era un etnonimo proprio di una singola tribù dell'area della colonia greca di Massalia (Marsiglia), il primo luogo dove i Greci vennero in contatto con il popolo dei Celti. In seguito, tale termine fu applicato per estensione a tutte le genti affini. Raffaele De Rosa Unitre Soletta

13 I Celti italici Sempre presso i Greci, a partire dal III secolo a.C. è attestato il nuovo nome etnico Galatai, corrispondente al latino Galli. Di questa denominazione è stata ipotizzata una derivazione dalla radice celtica *gal- "potere", "forza" o dalla radice indoeuropea *kelH "essere elevato". Raffaele De Rosa Unitre Soletta

14 I Celti italici A partire dal IV sec. a. C. diverse popolazioni celtiche attraversarono a più riprese le Alpi e si installarono nella Pianura Padana dove vennero così a contatto con i Liguri, i Veneti e gli Etruschi. Continuarono a premere verso Sud e guidati da Brenno (celt. Brennan), saccheggiarono Roma tra il 390 a.C e il 386 a.C. Nel 385 a.C. i Senoni si installarono definitivamente nel Piceno settentrionale, colonizzandolo interamente nel 322 a.C. (cfr. Senigallia). Raffaele De Rosa Unitre Soletta

15 I Celti italici L'occupazione romana della Gallia cisalpina avvenne in seguito a una serie di battaglie condotte contro le varie tribù che appoggiavano volta per volta i nemici di Roma, dagli Italici ai Cartaginesi. Non è nota la data dell'istituzione della provincia della Gallia cisalpina, sottoposta per tutto il II sec. a.C. a un intenso processo di latinizzazione attraverso la creazione di numerose colonie romane; probabilmente avvenne intorno al 90 a.C. Raffaele De Rosa Unitre Soletta

16 I Celti italici La struttura sociale dei Galli articolata in tre classi: i guerrieri, che si occupavano del potere politico e militare; i liberi (allevatori e agricoltori) i sacerdoti, o druidi, che si occupavano delle funzioni religiose e giuridiche. Al di sotto di questi membri veri e propri del popolo, pare esistessero anche schiavi. Raffaele De Rosa Unitre Soletta

17 I Celti italici I Galli erano politeisti, e adoravano un vasto pantheon di divinità legate alla natura e alle virtù guerriere. Nel pantheon gallico, Cesare testimonia il particolare culto attribuito al dio che assimila al romano Mercurio/Lúg, inventore della arti, la guida nei viaggi e la divinità dei commerci. Altre figure di rilievo tra gli dei gallici erano Apollo/Belanu, il guaritore, Marte/Toutatis „il signore della guerra“, Giove/Taranis „il signore del tuono“ e Minerva/Belisama „l'iniziatrice delle arti“. Raffaele De Rosa Unitre Soletta

18 I Celti italici I Galli parlavano una lingua celtica continentale frazionata in vari dialetti (tra i quali il Leponzio, parlato in Gallia cisalpina, l'odierna Italia settentrionale). La lingua è nota grazie ad alcune centinaia di iscrizioni su pietra e su vasi di ceramica e altri manufatti; Le più antiche sono in alfabeto greco (costa meridionale dell'odierna Francia) e in alfabeto italico (Gallia cisalpina), mentre a partire dal II secolo a.C. inizia a prendere il sopravvento l'alfabeto latino. Raffaele De Rosa Unitre Soletta

19 I Celti italici Nell‘Italia settentrionale molti nomi di luogo sono di origine celtica. Essi si possono ripartire in categorie: nomi di corsi d'acqua (idronimi): Reno, dal gallico *rēno- ‘fiume' (‘che scorre', ‘flutto'; nomi di laghi (limnonimi): Benaco, dal gallico *Bennacos ‘cornuto'; nomi di monti (oronimi): Alpi Pennine, dal celtico *pennos ‘sommità'; nomi di città e altri abitati: Milano, dal gallico latinizzato Mediolanum ‘piana di mezzo'; nomi di regioni: Cadore, dal gallico latinizzato *catubri(g)um ‘roccaforte'. Raffaele De Rosa Unitre Soletta

20 I Camuni I Camuni erano un popolo dell'Italia antica che viveva nell‘attuale Val Camonica (BS e BG); La loro origine rimane tuttora oscura, essi sono menzionati dalle fonti storiografiche classiche per la prima volta a partire dal I sec. a. C. quando furono progressivamente sottomessi dai Romani. Sicuramente i contatti tra i Camuni e i popoli limitrofi (Galli, Reti, Veneti ed Etruschi) furono molto intensi. Raffaele De Rosa Unitre Soletta

21 I Camuni Le antiche popolazioni della Val Camonica furono tra i massimi produttori di arte rupestre in Europa. Nella valle sono oggi conservati diverse centinaia di migliaia di incisioni rupestri, risalenti a varie epoche, che dal 1979 fanno parte del patrimonio mondiale dell‘UNESCO. Raffaele De Rosa Unitre Soletta

22 I Camuni Le testimonianze della lingua parlata da Camuni sono scarse e non decifrate; tra le Incisioni rupestri della Val Camonica si contano alcune iscrizioni redatte in un proprio alfabeto camuno, variante settentrionale dell'alfabeto etrusco. Le conoscenze sul camuno permangono troppo incerte per poterne definire l'eventuale appartenenza a una famiglia linguistica più ampia. Raffaele De Rosa Unitre Soletta

23 I Reti I Reti erano una antica popolazione stanziata nelle Alpi centro-orientali che aveva come epicentro il Trentino e il Tirolo, sviluppandosi fino all'Engadina, nel Canton Grigioni in Svizzera, e alla Germania meridionale. Lo storico latino Plinio il Vecchio (23-79 d.C.) fa derivare il nome Reti dal re Reto, comandante delle popolazioni etrusche che, stanziate nell'area padana, furono costrette a riparare sui monti alpini dall'arrivo dei Galli. Raffaele De Rosa Unitre Soletta

24 I Reti Nelle antiche descrizioni i Reti appaiono come un popolo portato alla guerra e selvaggio, che non perdeva occasione per effettuare scorrerie ed attacchi verso i fondovalle già romanizzati. D'altro lato essi stessi erano visti come un ostacolo al transito tra i versanti nord e sud delle Alpi, in quanto obbligavano al pagamento di pedaggi e assalivano convogli. Essi furono sottomessi dal generale romano Druso nel I sec. a. C. che poi continuò le sue campagne nella Germania meridionale. Raffaele De Rosa Unitre Soletta

25 I Reti I Reti adottarono l‘alfabeto etrusco per scrivere nella loro lingua di cui si conoscono circa 200 iscrizioni. Secondo alcuni studiosi la lingua retica presenta delle affinità con quella etrusca. Raffaele De Rosa Unitre Soletta

26 I Veneti antichi I Veneti, a volte indicati anche come Venetici, antichi Veneti o Paleoveneti per distinguerli dagli odierni abitanti del Veneto, furono una popolazione indoeuropea che si stanziò nell'Italia nord-orientale dopo la metà del II millennio a.C. e sviluppò una propria originale civiltà nel corso del millennio successivo. I Veneti si stanziarono inizialmente nell'area tra il Lago di Garda ed i Colli Euganei. In seguito si espansero fino a raggiungere confini simili a quelli del Veneto attuale. Raffaele De Rosa Unitre Soletta

27 I Veneti antichi Secondo la storiografia romana i Veneti (Eneti) sarebbero stati una popolazione proveniente dalla Paflagonia, regione dell'Asia Minore sul Mar Nero. Parteciparono alla Guerra di Troia dove persero il loro comandante Pilemene. Sotto la guida l'anziano saggio Antenore raggiunsero le coste occidentali del Mar Adriatico settentrionale dove scacciarono gli Euganei, una popolazione locale che si rifugiò nelle valli alpine e di cui oggi non rimangono tracce rilevanti. Antenore è considerato come il mitico fondatore di Padova. Raffaele De Rosa Unitre Soletta

28 I Veneti antichi Secondo la ricerca moderna i Veneti condividono con i Latini una comune origine protostorica, anche se non attraverso quel comune legame con l'Antica Grecia (e con Troia in particolare) postulato dai Romani mediante il mito di Antenore. È molto più probabile, invece, che si la loro origine sia da ricercarsi nelle regioni dell‘Europa centrale dalle quali si spostarono successivamente verso Sud intorno al secondo millennio a. C. Raffaele De Rosa Unitre Soletta

29 I Veneti antichi Il nome Veneti ricorre frequentemente nelle fonti classiche. Erodoto ricorda gli Eneti tra le tribù illiriche; Cesare scrive di avere sottomesso i Veneti dell'Armorica (Gallia settentrionale), gli unici tra i popoli della Gallia a padroneggiare l'arte nautica; Tacito e Plinio il Vecchio localizzano i Venedi lungo il corso della Vistola confinanti con i Bastarni, i Finni e i Sarmati Claudio Tolomeo chiama Venedicus sinus il Golfo di Danzica; Pomponio Mela cita il lago di Costanza come Venetus lacus. Raffaele De Rosa Unitre Soletta

30 I Veneti antichi La frequenza di questo nome etnico in diverse aree europee non va però spiegata con ipotetici legami storici e linguistici tra i diversi popoli che ne hanno fatto uso, quanto piuttosto con un'uguale derivazione, più volte ripetuta in modo indipendente, dalla medesima radice indoeuropea *wen "amare". I Veneti (indoeuropeo *wenetoi) sarebbero pertanto gli "amati", o forse gli "amabili", gli "amichevoli". Raffaele De Rosa Unitre Soletta

31 I Veneti antichi La storia dei Veneti si può dividere in due periodi:
uno antico, che va dalle origini fino al V secolo a.C., in cui è più evidente l'originalità culturale veneta, con influenze greche ed etrusche. e uno più recente che va fino al I secolo d.C., che vede prima un influsso celtico, e poi una lenta assimilazione romana. Raffaele De Rosa Unitre Soletta

32 I Veneti antichi Non vi sono molte notizie scritte circa la religione veneta, ma sono stati ritrovati numerosi luoghi di culto, necropoli e materiale votivo. I luoghi di culto non erano quasi mai situati in edifici chiusi, ma i riti si svolgevano solitamente in boschi sacri, in luogo libero da vegetazione e circondato da grandi alberi. Ad Este è stata rinvenuta una lamina da cui si può ricavare il nome di una divinità: Reitia, dea guaritrice, della natura, protettrice delle nascite e dea della fertilità. Raffaele De Rosa Unitre Soletta

33 I Veneti antichi La lingua venetica è documentata da iscrizioni risalenti a un arco di tempo compreso tra il VI e il I secolo a.C. e redatte prima in un alfabeto di origine etrusca, poi in alfabeto Questa lingua è di classificazione incerta, ma presenta diverse somiglianze con il latino. Raffaele De Rosa Unitre Soletta

34 Bibliografia Raffaele De Rosa Unitre Soletta


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