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EN CEI Sistemi elettroacustici applicati

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Presentazione sul tema: "EN CEI Sistemi elettroacustici applicati"— Transcript della presentazione:

1 EN 60849 CEI 100-55 Sistemi elettroacustici applicati
ai servizi di emergenza Sound Systems for Emergency Purposes

2 La EN si applica: Ai sistemi di amplificazione e di distribuzione del suono utilizzati per realizzare una rapida ed ordinata mobilitazione degli occupanti di aree interne od esterne in situazione di pericolo e di emergenza. Inizialmente la norma era disponibile solo in lingua inglese . Nel 2007 è’stata poi pubblicata con inclusa la traduzione in italiano

3 Tipi di impianti Qualunque tipo di impianto di segnalazione sonora che venga utilizzato per diffondere in un ambiente messaggi di emergenza in chiaro, per mezzo di altoparlanti, da viva voce (microfono) o da riproduttore di messaggi pre-registrati.

4 Oggetto della EN 60849 Caratteristiche delle apparecchiature
Requisiti di installazione Verifiche da effettuare al collaudo – prestazioni minime del sistema Gestione e manutenzione

5 Requisiti generali del sistema
Non è precluso l’uso per altri scopi, ma in presenza di allarme, ogni funzione non inerente l’emergenza deve essere disabilitata Il sistema, a meno che non sia danneggiato in conseguenza della stessa emergenza, deve essere disponibile in ogni momento Il sistema deve essere in grado di trasmettere entro 10” dalla applicazione dell’alimentazione In caso di emergenza il sistema dovrà essere in grado di diffondere un primo segnale di attenzione entro 3” dall’attivazione manuale o dall’attivazione automatica

6 Il sistema dovrà fornire informazioni sulla corretta funzionalità o guasto delle parti rilevanti per la segnalazione di emergenza Il guasto di un circuito altoparlanti non dovrà provocare la perdita di copertura nella zona servita I messaggi in chiaro devono essere preceduti da un segnale di attenzione. I messaggi devono ripetersi fino a che modificati dalla procedura di evacuazione o silenziati manualmente I messaggi devono essere chiari, brevi e non ambigui Se si utilizzano messaggi pre-registrati, questi devono essere conservati in memorie non volatili a stato solido, e deve essere continuamente monitorata la loro disponibilità Il sistema deve consentire la suddivisione dell’impianto in zone altoparlanti secondo quanto previsto dalla procedura di evacuazione Una zona di rilevazione allarmi deve corrispondere ad una sola zona altoparlanti L’intelligibilità di un messaggio di emergenza non deve essere compromessa dalla diffusione di messaggi diversi in zone limitrofe Deve essere disponibile un’alimentazione di emergenza

7 Controlli manuali Deve essere possibile intervenire manualmente per modificare: il tipo di messaggio in diffusione la zona di diffusione Deve essere possibile la diffusione di messaggi in viva voce tramite microfono di emergenza (se disponibile)

8 Requisiti delle apparecchiature
Indicazione automatica dello stato, e cioè: DISPONIBILITA’ DEL SISTEMA DISPONIBILITA’ DELL’ALIMENTAZIONE EVENTUALI GUASTI QUINDI AUTODIAGNOSTICA

9 Rilevazione di guasti:
Guasto dell’alimentazione primaria o secondaria Guasto del microfono di emergenza, inclusa la capsula, l’elettronica e le connessioni Guasto nel percorso critico del segnale di emergenza lungo la catena di amplificazione, con identificazione individuale degli amplificatori Guasto degli amplificatori o di moduli di diffusione Guasto del circuito altoparlanti (cortocircuito o interruzione) Guasto della consolle di visualizzazione allarmi Errori del processore nell’esecuzione del software Errori di memoria Cessazione di processi di scansione od interrogazione di periferiche Guasti o interruzione nelle connessioni dati o audio

10 Segnalazione di guasti
Tramite segnalazioni luminose e segnalazione acustica tacitabile, entro 100” dall’evento L’evento di guasto deve essere memorizzato in un log, per un minimo di 99 eventi Il circuito a microprocessore deve prevedere una funzione di autoripristino (watch-dog)

11 Monitoraggio amplificatori e linee
Per l’amplificatore: tono pilota Per la linea: tono pilota o misura dell’impedenza Non è necessario il controllo del funzionamento del singolo diffusore In caso di guasto dell’amplificatore di servizio deve intervenire un amplificatore di riserva

12 Interfaccia con il sistema di rilevazione emergenze
Se esiste un’interfacciamento con sistemi di rilevazione emergenze (es: centrale anticendio) per l’avvio automatico di messaggi pre-registrati, questo deve essere sempre monitorato Eventuali messaggi di allarme avviati automaticamente devono persistere anche in caso di successivo guasto del collegamento con la centrale di rilevazione emergenze Se esiste un sistema di supervisione delle emergenze, un guasto dell’impianto audio deve essere segnalato automaticamente

13 Alimentazione secondaria
Deve esistere una fonte di alimentazione secondaria L’alimentazione secondaria deve garantire il funzionamento dell’impianto in condizioni di emergenza per un tempo doppio del tempo necessario all’evacuazione dell’ambiente, con un minimo di 30’ L’alimentazione secondaria deve garantire il funzionamento in condizione di stand-by per un minimo di 24h, o 6h se esiste un generatore di emergenza

14 Requisiti di installazione
L’installazione deve rispondere alle normative locali sugli impianti In caso di interconnessione con un sistema di rilevazione emergenze e/o allarmi, le norme relative all’installazione di tali impianti si estendono anche all’impianto audio Le vie di connessione non devono essere veicolo di propagazione di effetti pericolosi In caso di ampliamento o modifica di impianti esistenti, tutto l’impianto deve essere posto a norma In base all’analisi dell’ambiente, può essere necessario prevedere un doppio circuito altoparlanti

15 Condutture, cavi e diffusori
Per maggior sicurezza e garanzia di funzionamento in condizioni critiche conviene prevedere: Condutture protette Cavi resistenti al fuoco e non propaganti la fiamma (vedi CEI 20-45) Altoparlanti con morsetteria in ceramica e fusibile termico

16 E’ evidente che: In base a quanto specificato dalla norma EN la parte di impianto destinata alla diffusione di messaggi di emergenza ha un costo superiore a quello di un impianto convenzionale Una progettazione attenta e ragionata consente un risparmio nei costi d’impianto

17 Specifiche di collaudo
Verifica dei livelli di pressione acustica: 65 dBA minimo (75 dBA nei luoghi destinati al sonno) In ogni caso da +6dBA a +20dBA sopra il rumore di fondo Non più di 120 dBA La misura va effettuata sul segnale di attenzione (si misurano LAeq e Lmax in bande d’ottava per segnali continui e LAmax e Lmax in bande d’ottava per segnali bitonali)

18 Specifiche di collaudo
Misura dell’intelligibilità del messaggio La norma non specifica il metodo (ne propone alcuni) ma fornisce un grafico di conversione per determinare “L’indice di intelligibilità comune” (CIS) – compreso tra 0 e 1. Il valore rilevato non deve essere inferiore a 0.7

19 Grafico di conversione indici di intelligibilità
EN 60849 Grafico di conversione indici di intelligibilità

20 Obblighi del gestore Il gestore dell’impianto deve nominare un “responsabile di impianto” Deve essere mantenuta una documentazione tecnica comprendente: I dati di impianto (schemi e risultati delle misure di collaudo) Un registro giornale con copertina rigida in cui riportare l’utilizzo del sistema e tutti gli eventi rilevati:date ed ore di utilizzo, prove, guasti, allarmi, azioni conseguenti intraprese Deve essere attivato un servizio di manutenzione con obbligo di almeno due interventi all’anno Deve essere disponibile un manuale di manutenzione con descrizione degli interventi da effettuare

21 Ambiti di applicazione in base alla normativa vigente
Centri commerciali e negozi con superficie maggiore di 400 mq. (DM 27/7/2010) Edifici scolastici di Classe 3, 4, 5 (> 501 persone – DM 26/8/92) Edifici di pregio o contenenti opere d’arte (DM 28/5/92) Luoghi di pubblico spettacolo (DM 19/8/96) Impianti sportivi al chiuso con più di 1000 spettatori (DM 18/3/96) Metropolitane (DM 11/1/88) Strutture sanitarie pubbliche e private (DM 18/9/02) Uffici di nuova realizzazione ( o oggetto di ristrutturazione o nuovo insediamento) con più di 100 presenze (DM 22/6/2006)

22 Soluzione ITC: il “Leonardo”
Centrale di supervisione ES-CE: Funzioni di allarme e funzioni di utilità Unità microfonica di emergenza Generatore interno di messaggi Interfaccia seriale per PC/ stampante Unità di commutazione ES-CO: Fino ad 8 moduli di zona per unità, con elettronica di diagnostica ed ingresso di allarme – 80 zone massimo con loop di feed-back Gestione degli amplificatori di riserva Amplificatori convenzionali per linea 100V Diffusori comuni o specifici per impianti di emergenza

23 Il sistema Leonardo Ideale per sistemi “misti” di utilità ed emergenza: Diffusione di musica di sottofondo Diffusione di chiamate selettive e generali Diffusione temporizzata di messaggi commerciali Diffusione di messaggi di emergenza preregistrati Diffusione di messaggi vocali a priorità assoluta (con microfono di emergenza)

24 La centrale ES-CE Dispone di: 6 ingressi di allarme configurabili
2 ingressi AUX per sorgenti esterne 1 ingresso TEL con controllo vox 1 interfaccia seriale per PC/stampante Connessioni per basi microfoniche remote (fino a 99 basi remote + 1 base di emergenza) Connessioni bus Audio / Dati per unità di commutazione (fino a 10 unità di commutazione ES-CO) Scheda di riproduzione messaggi vocali pre-registrati con memoria a stato solido Display alfanumerico LDC 20x4 Tastiera per navigazione menù Led di segnalazione Busy, Guasto, Emergenza Alimentazione a tensione di rete 220Vac

25 L’unità di commutazione ES-CO
Consente l’alloggiamento di fino ad 8 moduli di zona Contiene l’alimentazione e l’elettronica di interfacciamento con gli amplificatori di riserva (massimo 2 per unità di commutazione) Dispone di connettori IN-THRU per la connessione di bus audio e dati Pannello frontale con Led presenza modulo, modulo selezionato, modulo in guasto, chiamata emergenza Alimentazione a tensione di rete 220V

26 Il modulo di zona Si inserisce nelle unità di commutazione (max 8 per ogni ES-CO) E’ identificato da un indirizzo univoco impostato tramite microswitch Contiene l’elettronica di diagnostica dell’amplificatore e della linea Esegue la commutazione della linea per le chiamate voce/emergenza Controlla i volumi e seleziona il tipo di musica Esegue la commutazione della linea sull’amplificatore di riserva in caso di guasto dell’amplificatore di servizio Dispone di un ingresso ausiliario configurabile in aggiunta ai 6 della centrale Dispone di un contatto di relay configurabile ed associabile a vari eventi Diagnostica di linea ed amplificatore disattivabile

27 L’unità microfonica remota ES-BM
Consente chiamate selettive e generali Dispone di display LCD 16X2 per la visualizzazione dello stato del sistema Dotata di microfono a condensatore con asta flessibile Totalmente digitale, collegamento su bus costituito da doppino telefonico Alimentazione 12V dc con alimentatore a parete

28 La base microfonica di emergenza
Doppia funzionalità: normale / emergenza Linea dedicata e monitorata per le funzionalità di emergenza Microfono dinamico con tasto PTT, capsula monitorata Attivazione /disattivazione allarmi in modalità emergenza Display LCD 16X2 per la visualizzazione dello stato del sistema Istallazione da parete in scatola stagna

29 Impianto tipo

30 Esempio di rack

31 Connessione delle basi microfoniche

32 Connessione dei diffusori

33 GRAZIE PER L’ATTENZIONE !


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