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La Rivoluzione Economica si fa a tavola
“Ogni volta che facciamo la spesa, votiamo” diceva e Francesco Gesualdi del Centro nuovo modello di sviluppo degli anni 90. Sono certo che fare sedersi a tavola sia un atto politico, oltre che sociale, civile ed economico. La Rivoluzione Economica si fa a Tavola Facoltà di Economia – Bari 24 maggio 2012
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La Rivoluzione è nelle tue scelte
Come si opera una scelta Rivoluzionaria? Facendo attenzione a cosa si mangia: DOVE E COME viene prodotto il bene COME E’ CONFEZIONATO DOVE LO ACQUISTO COME RAGGIUNGO il negozio A CHI APPARTIENE il negozio La Rivoluzione Economica si fa a Tavola Facoltà di Economia – Bari 24 maggio 2012
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Negozio vs Supermercato
SOSTENIBILITA’ Negozio vs Supermercato Legumi vs Carne Sfuso vs Confezionato Locale vs Esotico Crudo vs Pronto Sembra retorica ma vi assicuro che ho incontrato difficoltà a spiegarlo anche ai più convinti Ecologisti: Negozio vs Supermercato Alimento economia locale e reale senza intermediari e multinazionali coinvolte Legumi vs Carne prima di tutto per un fatto salutistico e poi perché la produzione di carne è fortemente ENERGIVORA Sfuso vs Confezionato non voglio comprare del packaging che, oltre a far lievitare il prezzo, è, nella maggior parte dei casi, solo un mezzo di marketing e serve poco a proteggere il prodotto. Inoltre è altamente inquinante per la sua produzione e per il suo smaltimento Locale vs Esotico Preferisco una pesca locale ad un ananas che è maturata nelle stive della nave che l’ha portata in italia in un giro del mondo durato anche fino a 3 mesi con tutte le implicazioni delle emissioni ed inquinanti necessari al suo trasporto Crudo vs Pronto Preferisco cucinare io e sapere cosa ci metto dentro. Il corpo è mio, la salute pure La Rivoluzione Economica si fa a Tavola Facoltà di Economia – Bari 24 maggio 2012
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La produzione di carne è altamente energivora
Water Footprint La produzione di carne è altamente energivora Energivora Un esempio di quanto sia Energivora la produzione di carne. Qui vediamo quanta acqua occorre per produrre una porzione di 200gr di carne e quanta ce ne vuole per la stessa porzione di legumi. La Rivoluzione Economica si fa a Tavola Facoltà di Economia – Bari 24 maggio 2012
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Il Frigo pieno contro calamità naturali, tempeste di neve, guerre nucleari, attacchi alieni La teoria del “frigo pieno” è il mio retaggio storico. Vengo da una famiglia che ha vissuto la guerra e il dopoguerra è stato duro. Il FRIGO PIENO rappresenta, per molte famiglie e anche per le nuove famiglie/ singles/ studenti ecc la frontiera dell’appagamento, la sicurezza di avere da mangiare e stare tranquilli. La Rivoluzione Economica si fa a Tavola Facoltà di Economia – Bari 24 maggio 2012
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Spreco Il Frigo pieno Alimentare Domestico è la prima causa dello
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Produzione Trasporto Trasformazione Stoccaggio Vendita Consumo
Queste le fasi di vita del prodotto Produzione Trasporto Trasformazione Stoccaggio Vendita Consumo La Rivoluzione Economica si fa a Tavola Facoltà di Economia – Bari 24 maggio 2012
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60-65% 35-40% Produzione Trasporto Trasformazione Stoccaggio Vendita
Consumo 35-40% La Rivoluzione Economica si fa a Tavola Facoltà di Economia – Bari 24 maggio 2012
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EUROPA 89 milioni di tons/a 179 Kg/pp ITALIA
8,8 milioni tons/a 27 Kg/pp 515€/a I dati sono scioccanti se consideriamo che 79 milioni di individui, solamente all’interno dell’UE, vivono al di sotto della soglia della povertà La Rivoluzione Economica si fa a Tavola Facoltà di Economia – Bari 24 maggio 2012
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1/3 X X X della produzione totale
Significa che ogni 3 mele che compri, una la butterai ogni mezza dozzina di uova, 2 uova marciranno La Rivoluzione Economica si fa a Tavola Facoltà di Economia – Bari 24 maggio 2012
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In Italia sprechiamo soldi pubblici, acqua e anche cibo.
Buttiamo via il 10% del totale europeo… Cosa significa sprecare? Consumare inutilmente, senza frutto; usare in modo che determinate qualità o quantità di una cosa vadano perdute o non vengano utilizzate. significa in particolare: “non utilizzare proficuamente o nel modo giusto”. Le “isole ecologiche” come si chiamano oggi le discariche, sono piene di prodotti di ogni genere ancora integri, commestibili o funzionanti, scartati a causa di qualche difetto, anche estetico, del tutto irrilevante, oppure sacrificati per fare spazio al “nuovo che avanza” nell’effimera civiltà dell’usa e getta. La Rivoluzione Economica si fa a Tavola Facoltà di Economia – Bari 24 maggio 2012
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37 miliardi € sfamerebbero 44 milioni di persone il 3% del P. I. L
37 miliardi € sfamerebbero 44 milioni di persone il 3% del P.I.L. finisce nella pattumiera Una delle ragioni principali dello spreco è la crescente distanza tra i luoghi dove si produce il cibo e quelli in cui lo si consuma. Mentre in passato, molte persone producevano il proprio cibo, ora i prodotti che costituiscono il nostro pasto provengono da diversi – e spesso molto lontani- luoghi del mondo. Parallelamente e strettamente associata con questa tendenza, è il coinvolgimento di un numero crescente di attori e di interessi lungo la filiera alimentare. Gli agricoltori, l'industria della trasformazione, il settore del marketing, il trasporto, i commercianti, i supermercati, ed i consumatori sono tutti coinvolti. Lo spreco è un fallimento del mercato e della politica - così come una questione di educazione e sensibilizzazione - che non va trascurato. La Rivoluzione Economica si fa a Tavola Facoltà di Economia – Bari 24 maggio 2012
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derivato da alimenti non consumati
170 milioni tons Anidride Carbonica derivato da alimenti non consumati . Oltre al danno ambientale causato dal cibo non utilizzato, vanno poi considerate, come ulteriore nocività, le notevoli spese per il trattamento e lo smaltimento degli alimenti/rifiuti. È necessario procedere verso una società più etica ed ecologica. La Rivoluzione Economica si fa a Tavola Facoltà di Economia – Bari 24 maggio 2012
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Perché Sprechiamo? La Rivoluzione Economica si fa a Tavola Facoltà di Economia – Bari 24 maggio 2012
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etichetta lista della spesa marketing aggressivo 3x2
importanza estetica stabilire uno status sociale doggy bag persuasione pubblicitaria etichetta La Rivoluzione Economica si fa a Tavola Facoltà di Economia – Bari 24 maggio 2012
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.? La Rivoluzione Economica si fa a Tavola Facoltà di Economia – Bari 24 maggio 2012
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Istituto Superiore di Sanità
tabella chiarificatrice per consumo dopo la data di scadenza: latte, uova, latticini – MAI affettati confezionati, yogurt – 2 gg pasta, bibite, prodotti in scatola legumi secchi - 1 / 2 mesi pesce surgelato – 1 anno Secondo la tabella chiarificativa dell’Istituto Superiore di Sanità il latte e le uova sembrano essere gli unici alimenti che non vanno mai consumati dopo la data di scadenza. Dal giorno successivo a quello indicato le alterazioni microbiologiche rendono il prodotto sempre più deteriorato e dunque può far male a chi lo consuma. Possono essere consumati anche fino a due giorni dopo la data di scadenza: yogurt, nonostante la perdita di fermenti lattici, e gli affettati confezionati; più lunga è l’attesa per pasta, bibite, tonno in scatola e legumi secchi che possono essere mangiabili anche 1-2 mesi dopo la scadenza, mentre ad esempio per quanto riguarda il pesce surgelato, se correttamente conservato, è possibile mantenerlo in freezer anche un anno. La Rivoluzione Economica si fa a Tavola Facoltà di Economia – Bari 24 maggio 2012
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Restano invenduti nei retrobottega dei punti vendita 240mila tons di alimenti per un valore di oltre 1 miliardo di euro, che potrebbero sfamare cittadini con 3 pasti al giorno per un anno. Fonte Coldiretti Solo in Italia restano invenduti nei retrobottega dei punti vendita 240mila tons di alimenti per un valore di oltre 1 miliardo di euro, che potrebbero sfamare cittadini con tre pasti al giorno per un anno. Fonte Coldirett La Rivoluzione Economica si fa a Tavola Facoltà di Economia – Bari 24 maggio 2012
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600 ipermercati 250 chilogrammi scadenza / estetica
Motivi: scadenza / estetica 10 miliardi sett. agricolo 1,2 miliardi ind. alimentare 1,5 miliardi distribuzione 12,7 miliardi euro/anno Al giorno, ognuno dei 600 ipermercati della penisola butta 250 chilogrammi cibo, perché vicino alla data di scadenza o per ragioni estetiche. Questo costa al Paese più di dieci miliardi di euro nel settore agricolo, 1,2 miliardi nell'industria alimentare e 1,5 miliardi nella distribuzione. Per un totale di quasi 12,7 miliardi di euro l'anno. buttiamo un terzo del cibo. Sensibilizzare non basta: occorre organizzazione e creatività, le proposte del no profit La Rivoluzione Economica si fa a Tavola Facoltà di Economia – Bari 24 maggio 2012
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Ce lo possiamo permettere Se lo può permettere il pianeta?
noi? Se lo può permettere il pianeta? Il punto è: Ce lo possiamo permettere noi? Se lo può permettere questo pianeta ridotto ad assorbire immondizia? Se lo possono permettere le foreste che distruggiamo e le popolazioni che sterminiamo per produrre cibo? Se lo possono permettere le persone che riduciamo in stato di schiavitù, anche nel nostro Paese? Se lo possono permettere le 8 milioni 272 mila italiani che vivono sotto la soglia della povertà? La Rivoluzione Economica si fa a Tavola Facoltà di Economia – Bari 24 maggio 2012
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L’Unione Europea ha proclamato il 2014 Anno Europeo contro gli Sprechi Alimentari
Last Minute Market società "spin-off" dell'Università di Bologna che da oltre dieci anni si occupa di sprechi alimentari e curata da Andrea Segrè, preside della Facoltà di Agraria all'Università Alma Mater di Bologna. Gli Stati membri dovrebbero quindi introdurre corsi scolastici e universitari che spieghino come conservare, cucinare e scartare correttamente gli alimenti. Inoltre gli imballaggi, sempre per evitare sprechi di cibo commestibile, dovranno essere prodotti in confezioni di varie misure e i cibi vicini alla data di scadenza dovranno essere venduti a prezzi scontati, per favorire le persone economicamente disagiate. Il target è la diminuzione degli sprechi del 50% entro il 2025. La Rivoluzione Economica si fa a Tavola Facoltà di Economia – Bari 24 maggio 2012
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Ingredienti per migliorare il mondo
1 Cosa possiamo fare noi? Ingredienti per migliorare il mondo Intanto dobbiamo avere una condotta più ecologica ed etica. Siamo parte di un ecosistema e non siamo esseri isolati e autosufficienti. La Rivoluzione Economica si fa a Tavola Facoltà di Economia – Bari 24 maggio 2012
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Meno carne Km 0 Orto in casa Doggy Bag Rubinetto
Cibo e Detersivi sfusi Autoprodurre 1. Consumare meno carne, più verdure Diminuite il consumo di carne o meglio diventate vegetariani: minore assunzione di proteine animali con un grosso giovamento per la salute ma anche per l'ambiente, in quanto l'industria del bestiame è una delle maggiori cause di inquinamento. Essere vegetariano è una "filosofia di vita" che può durare nel tempo o anche solo per una fase della vita. E se poi proprio non riuscite a rinunciare alla carne, potete decidere di diminuirne il consumo a vantaggio delle verdure che come è risaputo contrastano l'insorgere di varie forme tumorali. 2. Scegliete prodotti a Km 0 Prediligete i prodotti locali. Preferite il cibo a chilometri 0, l'ambiente vi ringrazierà in quanto ridurre gli spostamenti del cibo porta anche a una riduzione dell'emissione di anidride carbonica. Inoltre, qualunque sia la vostra dieta cercate di mangiare cibi di stagione. Sono maggiormente reperibili e meno costosi. Per abbattere i costi potete rivolgervi ai GAS, i Gruppi di Acquisto Solidale. Questi gruppi si organizzano per fare una spesa "collettiva" e permettono a chi vi aderisce di mangiare prodotti genuini, dal minimo impatto ambientale, locali e di stagione. Con un giovamento per l'ambiente, la salute, il gusto e non ultimo il portafogli. 3. Coltivare un orto Fatevi l'orto. Molti sognano un angolo verde, distende i nervi e vi permette di mangiare realmente biologico: niente pesticidi o agenti chimici. Un passatempo decisamente green e se non avete spazio non temete su greenMe.it troverete tante idee per coltivale il vostro orto anche in piccoli spazi. Inoltre, potreste cominciare utilizzando dell'ottimo compost...da voi realizzato. Richiedere al cameriere gli avanzi del vostro pasto e portarli a casa nella cosiddetta doggy bag 5. Riempire la doggy bag al ristorante Ricordate che in Italia la produzione e la distribuzione di bottiglie di acqua minerale generano ogni anno più di 5 milioni di tonnellate di gas serra, vale a dire quanto una centrale a carbone di medie dimensioni. A questo dato bisogno sommare anche il costo, in termini di CO2, delle bottiglie di plastica in cui l’acqua viene generalmente commercializzata. 6. Chiedere l’acqua del rubinetto al bar Siete proprio certi di voler contribuire a questo record? Probabilmente no: non vi resta, quindi, che farvi coraggio e richiedere al barista un bel bicchiere di acqua del rubinetto. E nonostante il consumo di acqua minerale sia economicamente molto più svantaggioso rispetto a quello di acqua del rubinetto (si calcola che il costo sia di circa mille volte più elevato, senza che ciò implichi controlli di qualità più frequenti o più accurati), l’Italia ne detiene il primato europeo. Riducete le buste di plastica e packaging prediligendo prodotti sfusi o qualche piccola accortezza in più nel reparto frutta e verdura dei supermercati. 7. Più sfuso, meno rifiuti 8. Autoprodurre. Pane, pasta, biscotti, dolci, focacce.- sono sempre più buone e sapete cosa ci mettete dentro. La Rivoluzione Economica si fa a Tavola Facoltà di Economia – Bari 24 maggio 2012
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5 regole per prevenire gli sprechi:
Compra meno -Evita le 3x2 Usa gli avanzi Surgela gli avanzi - Acquista fresco 1 Compra meno, se pensi che non puoi mangiare tutto 2 Evita le offerte promozionali illusorie e cerca di acquistare quantità limitate dei prodotti. 3 Se hai avanzi nel frigo, cerca di riutilizzarli nella preparazione di altri piatti. - Consiglio per la verdura: per evitare che in frigo ammuffisca, cerca di tenerla sempre nella parte basse del frigorifero. 4 Utilizza al meglio il congelatore, se ne possiedi uno: surgela i tuoi avanzi di cibo, potranno essere utilizzati come porzioni monopasto. 5 Prova ad acquistare meno e più spesso prodotti freschi. La Rivoluzione Economica si fa a Tavola Facoltà di Economia – Bari 24 maggio 2012
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Ma, come? Ridurre lo spreco è imperativo ecologico
lo spreco può fare del bene Ma, come? Se adottiamo comportamenti che tendono a ridurre lo spreco ci indirizziamo verso una razionalizzazione del nostro stile di vita seguendo un’ottica pro-ambiente. Meno spreco vuol dire meno rifiuti, meno danni all’ambiente, meno inquinamento, insomma più “eco”. L’equazione è meno spreco più ecologia ci porta ad una nuova società, vivibile. Ridurre lo spreco deve quindi divenire un imperativo ecologico, un diktat da seguire, che non ne porterà alla sua eliminazione ma sicuramente ad una sua contrazione, perché paradossalmente lo spreco, o almeno una sua parte, può fare del bene. La Rivoluzione Economica si fa a Tavola Facoltà di Economia – Bari 24 maggio 2012
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Recuperare Riutilizzare Rigenerare Riciclare Ridistribuire Rieducare Ridurre Riprogettare
Lo spreco alimentare può diventare una risorsa e un'opportunità: riutilizzare e riciclare dovrebbero diventare le nuove parole chiave del 21 ° secolo. Dobbiamo spostare l'attenzione dalla quantità alla qualità, dai bisogni indotti alle necessità reali, tenendo presente che ogni nostra azione - e quindi anche le nostre scelte alimentari - hanno impatti ambientali, economici e nutrizionali, sociali e civili. La Rivoluzione Economica si fa a Tavola Facoltà di Economia – Bari 24 maggio 2012
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Hasta la Cocina siempre
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