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IL ROMANTICISMO.

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Presentazione sul tema: "IL ROMANTICISMO."— Transcript della presentazione:

1 IL ROMANTICISMO

2 ORIGINE E DIFFUSIONE DEL TERMINE
aggettivo romantic in accezione negativa sin dal Seicento per indicare la letteratura cavalleresca e romanzesca dominata dalla fantasia, dal gusto per le avventure inverosimili. Nel Settecento il termine assume gradualmente un valore positivo per alludere a tutto ciò che colpisce e coinvolge la sensibilità umana Il termine romantico ha origine in Inghilterra: Da romance Movimento culturale complesso-polivalente… il termine “Romanticismo” può essere usato come categoria storica, ad indicare un intero momento culturale nelle sue varie manifestazioni; oppure può essere usato in un’accezione più ristretta, a designare una determinata corrente artistica, che si concreta in gruppi intellettuali legati da principi comuni ed ispirati da una precisa poetica, che si esprime in manifesti programmatici e in opere teoriche. in passato sia il Romanticismo sia il Classicismo sono stati visti come categorie universali dello “spirito”, che si collocano al di fuori del divenire storico e si presentano costantemente nelle varie epoche. Si è parlato così di Romanticismo “storico” e Romanticismo “perenne”. È questa una posizione oggi decisamente superata. La categoria “Romanticismo”, sia nell’accezione più vasta, sia in quella più ristretta, è usata comunque per designare fenomeni storici, legati alle condizioni spirituali e materiali di un dato momento della civiltà occidentale, e comprensibili solo in relazione con esso. Origine del termine Romanticismo La parola romantic compare per la prima volta in Inghilterra verso la metà del Seicento e, coerentemente con il clima razionalistico, viene usata in senso spregiativo ad indicare ciò che vi era di fantastico, assurdo e falso negli antichi romanzi cavallereschi e pastorali. Nel Settecento, quando si tende a riconoscere l’importanza della fantasia nell’arte, il termine comincia a perdere l’accezione peggiorativa passa a significare semplicemente «ciò che è atto a dilettare l’immaginazione». Viene anche usato per definire paesaggi simili a quelli che si trovano negli antichi romanzi, cioè aspetti selvaggi, solitari e malinconici della natura. A fine Settecento viene poi a designare non solo la scena oggettiva, ma anche l’emozione soggettiva suscitata in chi la contempla. Nella Nouvelle Héloise Rousseau col termine romantique definisce qualche cosa di vago e indefinito, «un non so che di magico, di sovrannaturale, che rapisce lo spirito e i sensi". Il termine fu poi usato dagli scrittori e filosofi che si raccoglievano intorno alla rivista “Athenaeum” per definire la letteratura moderna, nata dalla sensibilità formatasi nel Medio Evo, in contrapposizione con la letteratura classica per questi romantici tedeschi la visione classica era contrassegnata dall’armonia, l’anima moderna da una lacerazione, da un senso doloroso di mancanza. Tale stato d’animo è il prodotto del Cristianesimo, che ha introdotto il senso del distacco da una totalità originaria, dell’umano dal divino, del finito dall’infinito. il termine “romantico” viene usato a designare uno stato d’animo di nostalgia per ciò che è lontano, indefinito, sconosciuto (Sehnsucht), di tensione verso l’infinito. In Italia, nei “manifesti” dei Romantici milanesi, la parola designa la poesia moderna, la poesia «dei vivi» in contrapposizione alla poesia «dei morti» e all’imitazione pedantesca dei classici (Berchet).

3 LA NASCITA DEI ROMANTICISMI EUROPEI
impossibile, una definizione complessiva: per questo occorre parlare di un Romanticismo tedesco, inglese, italiano e così via L’esperienza romantica presenta un’estrema varietà di motivi, nonché una complessità di spunti e di sviluppi in temi Su uno sfondo di temi e interessi comuni (favoriti peraltro da un vivace interscambio culturale tra i diversi paesi europei), si delineano infatti fisionomie distinte.

4 divergenze cronologiche
A ciò va aggiunta una mancata coincidenza cronologica. La nascita ufficiale risale al 1798, quando un gruppo di giovani letterati fonda la rivista “Athenaeum”, sulle cui pagine vengono elaborati i concetti teorici e critici fondamentali della cultura romantica (“libertà”, “fantasia”, “immaginazione”). 1798: W.Wordsworth e S. T.Coleridge pubblicano le Ballate liriche (Lyrical Ballads), la raccolta poetica considerata il manifesto del Romanticismo inglese. In Italia, invece, si può parlare di Romanticismo soltanto a partire dal 1816. Ancora più tardiva è la nascita della “scuola” romantica francese, le cui prime manifestazioni in campo poetico sono costituite dalle Meditazioni (Méditations poétiques, 1820) di Alphonse de Lamartine e dalle Odi (Odes et poésies diverses, 1822) di Victor Hugo. Germania Inghilterra Italia Francia

5 IL ROMANTICISMO

6 napoleone

7 GERMANIA Sturm und drang (fine ‘700)
Diffusione del romanticismo GERMANIA Sturm und drang (fine ‘700) In Francia, nel 1813, con la traduzione del corso di letteratura drammatica del tedesco Schlegel e l’Allemagne di M. de Staël in Inghilterra, nel 1798, quando fu stampato il programma aggiunto alle Lyrical Ballades da Wordsworth e Coleridge in Italia, il 1816, col primo manifesto del Romanticismo italiano "La lettera semiseria di Crisostomo" di Berchet

8 CLASSICO - MODERNO la poesia ingenua degli antichi
la poesia antica è quella che imita la natura con un’arte soprattutto realistica e oggettiva. quella sentimentale dei moderni mentre quella moderna è sentimentale, perché basata sull’esperienza interiore del poeta.

9 Il romanticismo in Italia
Berchet: Una poesia popolare, rivolta al ceto medio, nazionale. M.me de Staël: Una poesia che si liberi degli schemi del passato ed abbia il coraggio di trovare nuovi linguaggi Classicisti (giovane Leopardi): La tradizione italiana non è come quella tedesca o inglese, gli italiani non possono rifiutare le proprie radici. Non ha senso per gli italiani imitare le letterature straniere

10 La natura

11 Il progresso tecnologico modifica profondamente il tradizionale rapporto uomo-natura.
Alla ciclicità delle stagioni e dei raccolti, in base alla quale la terra è coltivata rispettandone i ritmi, si sostituisce un’immagine della natura come riserva di risorse da sfruttare Le nuove tecniche produttive amplificano la capacità dell’uomo di modificare il volto del paesaggio, stravolgendone l’aspetto. Le strade e le ferrovie, i ponti e le dighe, il moltiplicarsi delle fabbriche con le conseguenze dell’inquinamento producono la sensazione che un’armonia immutabile ed eterna sia stata definitivamente distrutta. L’amore per i paesaggi incontaminati e selvaggi che anima la poesia e l’arte romantiche va interpretato anche come una sorta di rimpianto nostalgico per una perduta sacralità della natura.

12 La patria

13 VALORI NAZIONALI E IDEOLOGIE RISORGIMENTALI
“Romanticismi delle nazioni’. Sia in Inghilterra, sia soprattutto in Germania, infatti, il Romanticismo costituisce anche un tentativo di rivalutare l’eredità culturale e popolare di ciascun paese. Identità nazionali in chiave anche antinapoleonica

14 napoleone

15 La patria

16 L’idea di nazione Valore sacrale, mistico- religioso
L’anima dei popoli Volksgeist Espressa nel folklore e nelle tradizioni popolari religiosamente raccolte

17 La storia Riscoperta del medioevo Romanzo storico
Origini delle nazioni e delle culture

18 esaltazione della storia
è un processo dialettico (superare conservando)- si prediligono le epoche oscure, gli albori dei popoli- e le tradizioni popolari oggettivate nel folklore l’Illuminismo aveva considerato il passato spesso come culla dell’oscurantismo

19 HÖLDERLIN LEOPARDI E intanto il guardo steso nell’aria aprica
Perché sei così breve? Non ami più dunque come una volta il canto? Da adolescente Quando cantavi, nei giorni della speranza Mai trovavi la fine Come la mia felicità, il mio canto. Vuoi nel tramonto Bagnarti lieto? Già s’è spento e la terra è fredda E frulla l’uccello della notte Sinistro innanzi ai tuoi occhi E intanto il guardo steso nell’aria aprica Mi fere il sol che tra lontani monti Dopo il giorno sereno, Cadendo si dilegua e par che dica Che la beata gioventù vien meno. …e il naufragar m’è dolce in questo mar…


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