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5. Strategie di marca nei mercati internazionali

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Presentazione sul tema: "5. Strategie di marca nei mercati internazionali"— Transcript della presentazione:

1 5. Strategie di marca nei mercati internazionali
Prof.ssa Roberta Pezzetti Dipartimento di Economia - a.a Orario di ricevimento: martedì ore – studio n. 11 Marketing Internazionale

2 Le funzioni della marca: un breve ripasso
Le funzioni della marca per il cliente nei mercati B2C. Le funzioni della marca per il produttore nei mercati B2C. Le funzioni della marca nei mercati B2B. Marketing Internazionale

3 Le funzioni della marca per il cliente nei mercati B2C
Funzione di orientamento Il cliente percepisce la marca come un messaggio che racchiude uno specifico assortimento di attributi, tangibili e intangibili; queste informazioni sono utilizzate per orientare e guidare le proprie scelte di acquisto Funzione di praticità Se ben concepita, è facilmente memorizzabile e riconoscibile e permette comportamenti di acquisto abitudinari che riducono i tempi di selezione e scelta Funzione di garanzia Rendendo riconoscibile il produttore, e il messaggio che veicola, lo responsabilizza nei confronti dei clienti e del mercato; l’opposizione dei movimenti dei consumatori ai prodotti “senza marca” si spiega in questi termini Marketing Internazionale

4 …Le funzioni della marca per il cliente nei mercati B2C
Funzione di personalizzazione Attraverso la scelta di una marca, il cliente comunica socialmente il suo sistema di valori, di preferenze, lo stile di vita… Funzione ludica Il lancio di una nuova marca è anche associato a dare al consumatore la possibilità di sperimentare, nelle società opulente, nuovi prodotti, nuove emozioni, nuove sensazioni Marketing Internazionale

5 Le funzioni della marca per il produttore nei mercati B2C
Funzione di posizionamento Corrisponde alla funzione di orientamento ma dal lato del produttore; la marca consente di posizionarsi rispetto ai concorrenti e di differenziare i propri prodotti; trova riflesso nella comunicazione pubblicitaria Funzione di comunicazione La marca consente di comunicare con i clienti a prescindere da azioni di comunicazione specifiche (forza del logo), riducendo il potere delle grandi catene distributive Funzione di protezione Attraverso i diritti di proprietà (marchi registrati, brevetti, copyright) l’impresa si protegge da contraffazioni e imitazioni; dal 1993 è istituita a livello europeo una nozione comunitaria di marca Marketing Internazionale

6 Le funzioni della marca per il produttore nei mercati B2C
Funzione di capitalizzazione La marca, nel tempo, rappresenta un patrimonio intangibile, frutto di svariati anni di investimenti pubblicitari, comunicativi, produttivi, di R&S…Conferisce stabilità e consente di pianificare investimenti a lungo termine Funzione di fedeltà La marca permette di creare una relazione fiduciaria con i clienti, orientata al lungo termine, basata sulla continua capacità dell’impresa di soddisfare le attese dei clienti (customer satisfaction) Funzione di barriera all’entrata L’insieme delle precedenti funzioni trasforma la marca in una potente barriera all’entrata nel mercato/settore/segmento da parte dei concorrenti che ne disincentivo l’ingresso Marketing Internazionale

7 Le funzioni della marca nei mercati B2B
Sono simili a quelle delle marche dei prodotti di largo consumo, ad eccezione della funzione ludica. Caratteristiche proprie dei mercati industriali sono: l’acquistabilità: possibilità per il grande pubblico di acquistare o meno il prodotto industriale, considerandolo isolatamente; nei due casi la marca industriale avrà un ruolo diverso, o persino limitato al cliente incorporatore la visibilità: possibilità per il grande pubblico di conoscere la marca di un bene industriale Marketing Internazionale

8 Quali funzioni svolgono le marche industriali?
Funzione di rintracciabilità: nei mercati B2B la marca ha una funzione di orientamento molto forte conferendo certezza dell’autenticità del prodotto, qualità, sicurezza di riparazione sostituzione, assistenza post vendita estesa… La rintracciabilità rappresenta dunque la risposta della marca all’aspettativa di rassicurazione del cliente per se stesso e per i suoi clienti Funzione di facilitazione: consistono nel soddisfacimento attraverso la marca di una serie di aspettative positive: 1. agevolazioni della performance di produzione del cliente 2. agevolazione della performance di innovazione del cliente 3. agevolazione della performance di marketing del cliente 4. agevolazione del processo decisionale del cliente (consenso più rapido dei centri di acquisto e maggiore accettazione di innovazione di prodotto/processo da parte del fornitore) Marketing Internazionale

9 Esempi di marche industriali forti
Industria edile: Acova, Grohe, Lafarge, Llegrand, Somfy, Villeroy & Bosh Industria dell’imballaggio: Ato, BSN, Combibloc, Elopack, Mead, Saint Gobain Emballages, Tetra Pack Industria degli accessori auto Bertrand Faure, Bosh, Michelin, Sommer Allibert, Valeo Industrial tessile DMC, Goro-Tecx, Lycra, Tactel, Tergal, Woolmark Si tratta di marche spesso sconosciute al grande pubblico, ma assai note alle imprese industriali Marketing Internazionale

10 Nei mercati globali, un brand vincente è la risorsa più pregiata di un’azienda
Marketing Internazionale

11 Brand equity: il valore della marca
Con il concetto di brand equity si intende il capitale di goodwill accumulato da una marca, derivante dai precedenti investimenti di marketing attuati dall’azienda Il termine esprime anche il valore supplementare percepito dal consumatore che si aggiunge al valore funzionale di un prodotto o servizio, quando questo è associato ad una marca specifica. Esso esprime pertanto la forza e il valore (finanziario e dal punto di vista dei consumatori) della marca Marketing Internazionale

12 Il valore finanziario di alcune marche globali
Marca Paese Valore (mld $) Nokia Finlandia 35,04 Mercedes Germania 21,73 Coca Cola USA 60,00 Louis Vitton Francia 7,05 Ikea Svezia 6,01 Gucci Italia 5,36 Chanel 4,27 Armani 1,49 BP UK 3,25 Shell UK/Paesi Bassi 2,84 Moet & Chandon 2,43 Adidas 3,65 Heineken Paesi Bassi 2,27 Guiness 1,36 Carlsberg Danimarca 1,08 Parte I - Capitolo 1

13 La strategia di marca a livello internazionale
Le imprese internazionalizzate e globali sono oggi sempre più concentrate sulla creazione di marche internazionali o brand globali Con il termine global brand si definisce l’uso su scala mondiale di un nome, un termine, un simbolo, un segno (visivo e/o acustico), un progetto o un design, o sempre più una combinazione di questi elementi predisposta al fine di identificare beni o servizi di un venditore e di differenziarli da quelli degli altri concorrenti Marketing Internazionale

14 I brand nei mercati internazionali
Il nome della marca racchiude anni di comunicazione pubblicitaria, impegno e professionalità, valutazioni di qualità, product experience e tutto l’insieme di quegli attributi positivi che il mercato, col tempo, associa al prodotto. La brand image rappresenta il nucleo, l’elemento centrale dell’identità e dunque della strategia aziendale: i consumatori di tutto il mondo reagiscono a immagini, miti e metafore che li aiutano a definire la propria identità personale e nazionale all’interno di un contesto globale rappresentato dalle culture mondiali. Marketing Internazionale

15 La gestione del portafoglio internazionale dei brand
I grandi gruppi multinazionali gestiscono un portafoglio spesso molto ampio di brand, ovvero creano marche “locali” per meglio posizionare i propri prodotti/servizi nei diversi mercati di riferimento Da alcuni anni, è in atto un processo di ristrutturazione del portafoglio, con la conseguenze eliminazione di brand locali, spesso forti e rilevanti sui mercati locali, ma che non permettono di sfruttare economie di scala a causa dei volumi di vendita contenuti Es. Procter & Gamble alla fine degli anni ’90 stava valutando di eliminare il marchio Dash, leader italiano nel mercato dei detersivi, che a livello nazionale costituiva un brand molto forte e una buona fonte di redditività ma esistevano difficoltà a livello di costo, in quanto negli altri mercati europei la marca leader della P&G era Ariel Marketing Internazionale

16 … La gestione del portafoglio internazionale dei brand
Esempi: Unilever, grande gruppo multinazionale diversificato, ha recentemente eliminato dal suo portafoglio marche, decidendo di concentrarsi solo su 400 brand globali Oréal ha costruito il suo successo su 16 marche globali, concentrando su esse tutte le risorse Nèstlé ha deciso di rafforzare 6 marche globali, tra cui Nescafé e Buitoni Marketing Internazionale

17 Global o national brand?
Un brand globale (spesso il nome dell’azienda o talvolta del prodotto capofila), unico per tutti i prodotti (in molti casi adattati ai gusti locali), fornisce all’azienda un’immagine mondiale uniforme che accresce l’efficienza e il risparmio sui costi di lancio dei suoi nuovi prodotti e di comunicazione: Sony, Adidas, Mercedes-Benz, Virgin, Heinz, Coca Cola, Gillette, Levi’s, Pampers, Gucci, Mc’Donald’s, General Electric, Nivea, …. Tutti i prodotti dell’azienda beneficiano della fama e dell’immagine della marca capofila, utilizzata come “marca ombrello” Marketing Internazionale

18 Global brand L’utilizzo di una marca globale e globalizzata determina significative riduzioni di costo anche in termini di R&S, di produzione, logistica, packaging, creando un’unica immagine di marca globale La marca globale accellera la velocità di commercializzazione sui mercati internazionali di nuovi prodotti Una marca globale di successo rafforza nei clienti: la brand awareness, legata alla permanenza della marca sul mercato globale nel lungo termine la brand heritage, ovvero il patrimonio di notorietà conferito alla marca dalla sua presenza sul mercato da un lungo periodo di tempo la brand reputation, capitalizzandone la reputazione come “marca-emblema” Marketing Internazionale

19 Svantaggi dei global brands
L’affermazione nel tempo di una marca globale necessita di investimenti in comunicazione e pubblicità elevatissimi; l’azienda deve poter stanziare annualmente budget molto consistenti per sostenere il brand name sui mercati internazionali; La marca globale è meno flessibile in termini di prezzi in quanto il prezzo riflette la forza della marca sul mercato; La marca globale è esposta a rischi globali, ove la reputazione venga intaccata da scandali, problemi aziendali …. Marketing Internazionale

20 I brand locali Le marche locali presentano indubbi vantaggi:
Sono conosciute nei rispettivi mercati e spesso hanno un legame duraturo e fiduciario con i consumatori locali; in Europa esistono molte più marche locali che globali che dominano in alcuni settori Britishis Petroleum ha acquistato e mantenuto la marca locale leader tedesca Aral In Francia le marche di whisky leader sono locali (Label 5, Clan Campbell, William Peel) In Belgio la marca leader nelle acque minerali non è Evian la Spa

21 I brand locali Le marche locali rispondono meglio ai bisogni locali e ciò ne facilita il posizionamento Sono più flessibili in termini di prezzi in quanto permettono di offrire prezzi in linea con la forza della marca su quel mercato Sono più facilmente riposizionabili, senza seguire percorsi definiti a livello globale Consentono di equilibrare il portafoglio di marche, riducendo il rischio globale

22 Global o national brand?
Avvertenze: Le aziende che hanno già dei brand locali vincenti devono poter bilanciare i benefici di un brand globale con i rischi di perdere i benefici acquisiti di un brand consolidato localmente ( si pensi ad esempio a Vodafone in Italia con Omnitel). Alcuni nomi di brand non si riescono a tradurre efficacemente in più paesi contemporaneamente. La possibile soluzione potrebbe essere l’acquisto di un brand locale e il suo adattamento alla “famiglia” dei brand dell’impresa. L’orgoglio nazionale può rappresentare un elemento di complessità nella gestione delle strategie di branding internazionale. Marketing Internazionale

23 Marketing Internazionale

24 Marketing Internazionale

25 Strategia 1. marca e posizione globale
I nomi della marca e il posizionamento sono globalizzati: la marca fornisce in ogni paese gli stessi attributi (tangibili e intangibili) che possono essere innovazioni difficili da imitare (Pampers, iPod, fotocamere digitali Sony)n oppure fattori emotivi (Gucci, Cartier) Prevale in ambiente economico multinazionale, dove le forze globali sono forti e quelle locali deboli Una tipologia forte di posizionamento da sfruttare a livello globale è basata su stereotipi nazionali riconosciuti nel mondo: la qualità delle auto tedesche, lo stile francese nei profumi, la qualità del cibo italiano, il design svedese nell’arredamento, la classicità dell’abbigliamento inglese… Es.: Marlboro, Coca Cola, Gillette, Sony, Levi’s, Prada, Gucci, McDonanld’s Nell’ambito del portafoglio marche di P&G: Oil of Olaz, Ariel, Clearasil, Vicks, Pampers Marketing Internazionale

26 Strategia 2. marca globale, posizione locale
Prevede la globalizzazione della marca e la localizzazione del suo posizionamento: prevale negli ambienti transnazionali, dove le forze – sia locali che globali – sono solide La localizzazione del posizionamento della marca globale si attua con l’adattamento delle modalità comunicative e della pubblicità in base al singolo paese, per rispettarne la sensibilità e la cultura del posto Es. Bacardi, Volvo settore camion Marketing Internazionale

27 Strategia 3. marca a livello locale e posizionamento armonizzato a livello globale
Armonizza (non standardizza) il posizionamento della marca mantenendo i nomi locali E’ la strategia adottata, ad esempio, da Unilever e Kraft che hanno sviluppato il loro portafoglio marche attraverso acquisizioni successive E’ una strategia molto adottata in Europa e meno negli Stati Uniti dove prevale la strategia 1 Idea di fondo: fino a quando è possibile armonizzare i valori di base della marca, il nome non ha grande importanza, a meno che non sia insignificante, in quanto tali nomi costituiscono parte integrante del valore della marca ES. UNILVER ammorbidente Cajoline in Francia, Coccolino in Italia, Mimosin in Spagna, Snuggle in UK; il nome cambia ma la sensazione trasmessa e comunicata è identica: morbidezza da coccolare! Utilizzo in tutti i paesi di un orsacchiotto parlante per spiegare le caratteristiche del prodotto Bastoncini di pesce: Findus in Italia, Birds Eye UK, Iglo Francia ma sempre rappresentato dal famoso capitano Marketing Internazionale

28 Strategia 4. marca livello e posizionamento locale
E’ adottata in ambienti in cui le forze locali sono solide mentre quelle globali deboli Prevale nel settore alimentare, dove gusti, aromi, colori sono fattori molto importanti E’ una strategia di decentralizzazione completa e sempre più difficile da sostenere da un’impresa multinazionale sia sotto il profilo dei costi che della velocità di ingresso nel mercato Es. Tè Lipton In Francia il tè freddo frizzante si chiama Liptonic, in Belgio Lipton Ice Tea, in UK Lipton Ice, in Italia Lipton Ice Tea è una bevanda liscia, e non gasataù Marketing Internazionale

29 Il made in: una componente esogena della reputazione del brand
L’effetto del paese di origine può essere definito come “l’influenza esercitata sulla percezione del consumatore dal paese di origine, nel quale ha luogo la concezione di un dato prodotto, la produzione, l’assemblaggio, la progettazione o il design dello stesso: essa può operare sia in senso positivo sia negativo”. L’azienda che oggi compete a livello globale produce i suoi prodotti in tutto il mondo: quando il consumatore diventa consapevole del paese di origine, è possibile che l’immagine associata a ciascuno di questi paesi sia in grado di influenzare la percezione complessiva del prodotto o del brand rappresentato. Marketing Internazionale

30 la pelletteria italiana l’elettronica giapponese
I consumatori tendono ad avere degli stereotipi precisi per prodotti e per paesi che si sono sviluppati dall’esperienza diretta e indiretta, nonché da veri e propri “miti”: esistono degli stereotipi diffusi, ma piuttosto vaghi, in merito ad alcuni paesi e ad alcune categorie di prodotti associate: il tè inglese il profumo francese la seta cinese la pelletteria italiana l’elettronica giapponese il rum jamaicano e così via… La natura di questi stereotipi è tipicamente riferita a una categoria di prodotto e solitamente non viene estesa ad altre categorie di prodotti. Marketing Internazionale

31 Gli effetti del made in sull’etnocentrismo
L’etnocentrismo può subire gli effetti del paese di origine; i sentimenti di orgoglio nazionale – l’effetto del “Buy American” per esempio – possono influenzare gli atteggiamenti verso un prodotto straniero. Ad esempio si veda il caso di Honda, che produce quasi completamente negli USA uno dei suoi modelli, descrive quanti siano i componenti prodotti in America. Marketing Internazionale


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