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Tra il 1870 e gli inizi del Novecento…

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Presentazione sul tema: "Tra il 1870 e gli inizi del Novecento…"— Transcript della presentazione:

1 Tra il 1870 e gli inizi del Novecento…
Seconda rivoluzione industriale Aumenta i consumi degli individui Cambia l’organizzazione del lavoro (taylorismo) Trasforma l’aspetto delle città

2 Cresce la competizione tra gli Stati europei
Politica nazionalista e imperialista Conquista di territori in Africa, Asia e Oceania Conquistati e sottomessi con la forza sulla base di ideologie razziste (violenza giustificata in nome della civilizzazione)

3 ha una precisa funzione economica
imperialismo ha una precisa funzione economica consente ai vincitori di accaparrarsi materie prime a basso costo controllare i mercati in cui vendere i prodotti finiti

4 Motivi di prestigio internazionale Crisi dell’agricoltura
ITALIA spinta da Motivi di prestigio internazionale Crisi dell’agricoltura EMIGRAZIONE verso l’AMERICA In patria si moltiplicano le proteste operaie e contadine POLITICA DI COLONIZZAZIONE GIOLITTI Nascono il PARTITO SOCIALISTA e la CGL Occupa l’ERITREA, parte della SOMALIA, tenta di sottomettere l’ETIOPIA Neutralità dello Stato Suffragio universale maschile inizia conquista LIBIA

5 Alla ricerca di una realtà più profonda…
Gli scrittori naturalisti e veristi avevano mostrato che il mondo moderno e il progresso avevano anche aspetti negativi; A volte erano stati fiduciosi nella possibilità di migliorare la società, altre volte, invece, si erano rivelati pessimisti. Tutti, però, erano convinti di una cosa: lo scrittore, come lo scienziato, poteva capire la realtà osservandola con i propri occhi.

6 Ma se non fosse così? Cominciarono a chiedersi alcuni scrittori alla fine del secolo? “Se la realtà come appare ai nostri occhi, come la studiano gli scienziati, non fosse quella davvero importante, quella vera? Se il senso profondo di tutto sfuggisse alla ragione e si nascondesse, come un’ombra misteriosa che accompagna le cose e che possiamo cogliere solo con la fantasia e nei sogni?”

7 I “poeti maledetti” I poeti francesi Baudelaire, Rimbaud, Verlaine, Mallarmé (i “poeti maledetti”), cominciarono a cercare questa verità invisibile alla ragione. Essi vedevano in ogni oggetto un simbolo che richiamava significati più profondi; Attraverso le analogie (=relazione di somiglianza) scoprivano i legami segreti tra realtà apparentemente diverse, con le sinestesie (l’attenzione a percepire la realtà sfruttando tutti i sensi) percepivano l’immenso mistero che è il mondo, con la sua ricchezza di colori, di suoni e di odori.

8 Perché “poeta maledetto”?
La definizione poeta maledetto indica la condizione di disagio nei confronti della società provata da questi poeti. Essi tendevano all’isolamento, alla ribellione ed alla provocazione nei confronti della società. La sregolatezza di questo stile di vita si traduce anche nell’inclinazione all’uso di alcol e droghe, alla ricerca di esperienze intense. Volevano in questo modo riuscire ad evocare sensazioni e situazioni estreme, con la tendenza all’autodistruzione.

9 L’assenzio La bevitrice di assenzio, 1901, opera di Pablo Picasso
Bevanda prediletta da poeti e artisti maledetti, l’assenzio è un distillato molto amaro dal gusto di anice, ad alta gradazione alcolica, derivato dai fiori e dalle foglie dell’Assenzio maggiore, pianta erbacea dal quale prende il nome, contenente semi di anice verde. Di colore che può variare dal giallo tenue al verde smeraldo, ha la sua massima diffusione nell’800 e viene assunto aggiungendo zucchero o ghiaccio. Nel 1915 in Francia l’assenzio viene ritirato dal commercio e la sua produzione vietata. Durante il suo secondo periodo parigino, nel 1901, il grande pittore Pablo Picasso realizza l’opera “La bevitrice di assenzio”. La bevitrice di assenzio, 1901, opera di Pablo Picasso

10 IL DECADENTISMO esprime la ricchezza e la complessità culturale di questo periodo
è un movimento artistico- letterario che nasce in Francia negli ultimi decenni dell’Ottocento. CARATTERISTICHE: Rifiuto della razionalità scientifica del Positivismo Convinzione che l’artista debba superare i limiti della realtà per giungere all’essenza profonda delle cose.

11 Convinzione che l’arte non abbia una funzione morale, ma che il suo scopo sia “realizzare la bellezza”. Per questo l’artista si deve allontanare dalla banale realtà e deve ricercare effetti insoliti e raffinati Quest’idea spinge molti artisti a trasformare la loro stessa esistenza in “un’opera d’arte” (D’Annunzio) e a vivere esperienze trasgressive e inconsuete, sfidando la morale dell’epoca (poeti francesi Baudelaire, Rimbaud, Verlaine).

12 In Italia il Decadentismo si esprime in modi diversi attraverso le opere di:
GABRIELE D’ANNUNZIO: culto della bellezza GIOVANNI PASCOLI: la sua poesia esplora il mistero che si cela dietro la più semplice e comune quotidianità Testimoni della crisi del XXI sec.: LUIGI PIRANDELLO, ITALO SVEVO che esprimono il senso di smarrimento della loro epoca, svelando l’assurdità della condizione umana.


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