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Università di Verona & Università di Utrecht

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Presentazione sul tema: "Università di Verona & Università di Utrecht"— Transcript della presentazione:

1 Università di Verona & Università di Utrecht
Neurocognizione e Linguaggio: Introduzione allo Studio delle Patologie Linguistiche DISLESSIA Università di Verona & Università di Utrecht

2 Dislessia - Difficoltà che riguarda la capacità di leggere e di scrivere - Disturbo che ostacola il normale processo di interpretazione dei segni grafici, attraverso il quale si rappresentano per iscritto le parole.

3 Leggere e scrivere Riconoscimento dei segni ortografici
Applicazione delle regole di conversione dei segni grafici in suoni Ricostruzione delle stringhe di suoni in parole Comprensione del significato delle singole frasi e del testo

4 Definizione Difficoltà a leggere correttamente nonostante
Intelligenza nella norma Capacità uditive nella norma Educazione scolastica adeguata Assenza di problemi fisici, emotivi o socioeconomici (Vellutino 1979)

5 Diffusione Inghilterra: 4 - 5 %
Italia: 2,5 - 3 % ( individui) 40% delle persone che hanno un parente di primo grado dislessico Soggetti a rischio di dislessia Base genetica della dislessia

6 Manifestazioni - Scarsa discriminazione di grafemi diversamente orientati nello spazio: p / b / d / q Scarsa discriminazione di grafemi che differiscono per piccoli particolari, E / F Scarsa discriminazione di grafemi che corrispondono a fonemi simili sordi e sonori, f / v; t / d; s / z

7 Errori tipici inversione a) sillabica: “li” al posto di “il”
b) di parola: “talovo” al posto “tavolo” aggiunte e ripetizioni “tavovolo” al posto di “tavolo”

8 Causa Difficoltà nell’eseguire compiti che richiedono “consapevolezza fonologica” Consapevolezza fonologica Capacità di analizzare le parole in vocali e consonanti

9 ASPETTI INCONCILIABILI
Due aspetti in apparenza inconciliabili: Bambino brillante e creativo, ottima proprietà di linguaggio Incapacità e fatica nello svolgere compiti in apparenza tanto semplici Spiegazioni più immediata: Le difficoltà di letto-scrittura sono dovute a scarso impegno e poco esercizio Le difficoltà vengono simulate per attirare l’attenzione e per provocare

10 FRAINTENDIMENTI RISCHIOSI…
Rischio: pesanti ricadute emotive per il bambino Invalidazioni e insuccessi > bassa autostima Calo della motivazione Strategie di evitamento Comportamento svogliato, ansioso, disattento  L’apprendimento non è più sentito come una piacevole sfida, ma come una meta inarrivabile

11 CRITERI PER LA DIAGNOSI
Rivolgersi all’Azienda Sanitaria (d’accordo con i genitori) o a Centri Specializzati per i Disturbi dell’Apprendimento Organizzazione mondiale della sanità: Livello intellettivo nella norma (Q.I. > 85) Livello di lettura distante da quello di bambini di pari età (-2DS) Assenza di disturbi neurologici o sensoriali Persistenza del disturbo nonostante scolarizzazione e interventi adeguati Conseguenze sulla scolarizzazione o nelle attività sociali in cui è richiesto l’impiego della letto-scrittura

12

13 DISTURBI DEL LESSICO Il lessico è generalmente meno sviluppato nei dislessici Effetto di lunghezza della parola Effetto di frequenza della parola Difficoltà nei rapid naming tasks: ai bambini viene chiesto di nominare il più velocemente possibile figure di oggetti, colori, numeri (= accesso al lessico). Uno dei predittori più significativi della dislessia

14 Strutture complesse Difficoltà nel recupero dell’antecedente corretto dei pronomi Minnie ha ballato insieme a Paperina e poi  ha preparato la cena Per i dislessici: * = Paperina Difficoltà nell’interpretazione di quantificatori che richiedono la computazione di un’implicatura scalare Alcuni bambini hanno mangiato una caramella (Per i dislessici: *Alcuni=tutti)

15 Strutture complesse Difficoltà nell’interpretazione di frasi negative
Difficoltà nell’interpretazione di frasi relative Difficoltà nell’interpretazione di frasi passive Difficoltà nell’interpretazione dell’aspetto dei tempi verbali  I dislessici hanno difficoltà ad interpretare le frasi complesse che richiedono risorse procedurali elevate

16 La disortografia Disturbo specifico della scrittura: incapacità di operare correttamente la conversione fonema-grafema Si associa spesso alla disgrafia Errori sistematici (fonologici, non-fonologici) Fonologici: confusione di fonemi simili (vaso>faso), aggiunte (matita>matitita), omissioni (casa>csa), inversioni (il>li) Non-Fonologici: confusione di grafemi simili (casa>cosa), omofoni (cugino>qugino) separazioni e fusioni illegali (insieme>in sieme; a volte>avolte) Punteggiatura scorretta

17 La disgrafia È un disturbo motorio della scrittura: emerge nella fase di personalizzazione e spontaneità della scrittura (terza elementare) Manifestazioni: La mano scorre a fatica, l’impugnatura è scorretta Scarsa capacità di organizzazione dello spazio (scrittura in salita o discesa, spazi irregolari tra grafemi e parole, mancato rispetto dei margini) Pressione della mano incostante e ritmo alterato Difficoltà nella copia dalla lavagna (coordinazione oculo-manuale)

18 La discalculia Equivalente della dislessia nella matematica
Difficoltà a nominare termini, operazioni e concetti matematici Difficoltà di lettura e scrittura di numeri e simboli matematici Difficoltà di copia di numeri, operazioni e figure Difficoltà nel riconoscimento di piccole quantità Difficoltà nel calcolo orale (entro la decina) anche con supporto Errori e lentezza legati al calcolo e alle operazioni Difficoltà nella memorizzazione delle tabelline Difficoltà nelle procedure complesse (ricordare i riporti)

19 Disturbi dell’attenzione
Manifestazioni: Difficoltà a mantenere l’attenzione Difficoltà a portare a termine compiti lunghi Difficoltà ad organizzare la propria attività Difficoltà nel prestare cura ai dettagli Spesso si accompagna a impulsività: Difficoltà a stare fermi Difficoltà ad attendere prima di parlare Difficoltà ad aspettare il proprio turno Difficoltà a stare tranquilli nei tempi di attesa Difficoltà a rispettare i ruoli e posticipare le gratificazioni

20 Evidenza sperimentale
Desroches et al. 2006 “CANDLE”

21 Evidenza sperimentale
Desroches et al. 2006 “CANDLE” + distractor “CANDY”

22 Evidenza sperimentale
Desroches et al. 2006 “CANDLE” + distractor “SANDLE”

23 Evidenza sperimentale
Risultati Controls Dislessici “CANDLE” t t “CANDLE” + “CANDY” t1 > t t1 > t 3. “CANDLE” + “SANDLE” t1 > t t

24 Evidenza sperimentale
Risultati Controls Dislessici “CANDLE” t t “CANDLE” + “CANDY” t1 > t t1 > t 3. “CANDLE” + “SANDLE” t1 > t t

25 Evidenza sperimentale
Cosa dimostra l’esperimento? I soggetti dislessici analizzano solo in parte la struttura fonologica delle parole corrispondenti alle figure CANDLE - SANDLE CAND… - SAND…

26 Dislessia e linguaggio
Due punti di vista differenti: La dislessia è causata da un disturbo che colpisce esclusivamente la capacità di leggere e scrivere; La dislessia e causata da un disturbo linguistico. Mattingly (1972): “reading is parasitic upon language” Liberman (1983): “written language uses linguistic knowledge and processes that are used primarily for speaking and listening”

27 Comprensione Scarborough (1990; 1991) 3 TEST:
MLU - mean length of utterances IPS - index of productive syntax Northwestern syntax screening 2 GRUPPI Gruppo di bambini non a rischio di dislessia (controls) Gruppo di bambini a rischio di dislessia 2 ETA’ 30 mesi 48 mesi

28 Comprensione Scarborough (1990; 1991) 3 TEST:
MLU - mean length of utterances IPS - index of productive syntax Northwestern syntax screening 2 GRUPPI Gruppo di bambini non a rischio di dislessia (controls) Gruppo di bambini a rischio di dislessia 2 ETA’ RISULTATI 30 mesi controls = a rischio 48 mesi controls > a rischio

29 Comprensione Wilsenach & Wijnen (2003)
Confronto tra frasi che contengono: 1. combinazioni AUSILIARE + P. PASSATO (grammaticali) 2. combinazioni MODALE + P. PASSATO (agrammaticali) Heeft geslapen ha dormito *Kan geslapen può dormito TEST: Verificare se i bambini manifestano una preferenza per le combinazioni grammaticali.

30 Comprensione Wilsenach & Wijnen (2003)
Confronto tra frasi che contengono: 1. combinazioni AUSILIARE + P. PASSATO (grammaticali) 2. combinazioni MODALE + P. PASSATO (agrammaticali) Heeft geslapen ha dormito *Kan geslapen può dormito Controls (18-23 mesi): preferenza significativa per le combinazioni grammaticali A rischio (18-23 months): nessuna preferenza

31 Comprensione Stein (1984) Interpretazione delle frasi passive:
Gianni ha baciato Maria Gianni è stato baciato da Maria Bambini non dislessici: fino a 5-6 anni tendono ad interpretare (50%) (2) come (1).

32 Comprensione Stein (1984) Interpretazione delle frasi passive:
Gianni ha baciato Maria Gianni è stato baciato da Maria Bambini dislessici: interpretano (2) come (1) più spesso dei controls e più a lungo.

33 Comprensione e Produzione
Mann et al. (1984) 1. Gruppo di bambini dislessici (più di 6 anni di età) 2. Gruppo di bambini non dislessici della stessa età 2 STUDI: Comprensione delle frasi relative (oggetto e soggetto) Produzione di frasi relative

34 Comprensione e Produzione
FRASI RELATIVE (1) RELATIVA SOGGETTO Il gatto che ha graffiato la scimmia è salito sull’albero RELATIVA OGGETTO Il gatto che la scimmia ha graffiato è salito sull’albero

35 Comprensione e Produzione
STUDIO 1 COMPRENSIONE 2 TEST: Ripetere la frase Es: Ripeti la frase: “Il gatto che ha graffiato la scimmia è salito sull’albero” Comprendere la frase Es: “Il gatto che ha graffiato la scimmia è salito sull’albero”. Chi ha graffiato chi?

36 Comprensione e Produzione
STUDIO 1 COMPRENSIONE 2 TEST: Ripetere la frase Relative SOGGETTO: Controls > Dislessici Relative OGGETTO: Controls >>> Dislessici Comprendere la frase

37 Comprensione e Produzione
STUDIO 2 PRODUZIONE Analisi del parlato spontaneo RISULTATO: I bambini dislessici producono meno relative OGGETTO dei bambini non dislessici.

38 Dislessia e facoltà di linguaggio
Due punti di vista differenti: La dislessia è causata da un disturbo che colpisce esclusivamente la capacità di leggere e scrivere; La dislessia e causata da un disturbo linguistico. Gli esperimenti suggeriscono che: il comportamento dislessico è caratterizzato da difficoltà linguistiche più generali

39 Neuroimmagine (fMRI) Shaywitz et al. (2003) Studio di neuroimmagine
2 GRUPPI: Adulti non dislessici persistently poor readers, adulti dislessici fin da bambini che non hanno migliorato la loro abilità di leggere e scrivere

40 Neuroimmagine (fMRI) TASK: leggere parole su uno schermo
METODO DI NEUROIMMAGINE: fMRI (functional magnetic resonance imaging) misura l’attivazione di connessioni a livello neuronale mostra quali aree si attivano maggiormente nel corso di una certa attività

41 Neuroimmagine (fMRI) R L R L Circonvoluzioni frontali media e
inferiore di destra: memoria e attenzione area di Broca

42 Conclusione C’è un lagame tra facoltà di linguaggio come componente neurocognitivo e il disturbo della dislessia? Difficoltà non solo di lettura ma anche di comprensione e di produzione; Scarsa attivazione neuronale delle aree del linguaggio e in particolare dell’area di Broca.


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