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Siamo qui per pianificare la corsa alla della regione. abiamo scelto i nostri candidati adesso dobbiamo preoccuparci del contenuto, cioè del programma.

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Presentazione sul tema: "Siamo qui per pianificare la corsa alla della regione. abiamo scelto i nostri candidati adesso dobbiamo preoccuparci del contenuto, cioè del programma."— Transcript della presentazione:

1 Siamo qui per pianificare la corsa alla della regione. abiamo scelto i nostri candidati adesso dobbiamo preoccuparci del contenuto, cioè del programma e come esso verrà presentato. Cioè… contenuto …forma. Il contenuto già lo abbiamo, ci viene dalle 5 stelle del movimento e dal lavoro fatto dai GDL regionali e locali ai vari MU. Adesso obbiamo preoccuparci di trovare la giusta forma di comunicazione per condividerlo con l’elettorato. LA FORMA DA ANIMA E CONTENUTO ALLE COSE.

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3 Efficacia della comunicazione Comunicazione

4 Watzlavick “in qualsiasi momento in cui ci si trovi in presenza di altri individui non si può non comunicare” Modello della comunicazione per poter esistere richiede: – - emittente, un messaggio lanciato attraverso un canale (senza rumore) – - che raggiunge un destinatario utilizzando un codice all’interno di un contesto

5 . LA PUBBLICITÀ È UNA FORMA DI COMUNICAZIONE ARGOMENTATIVA DI MASSA? Che la pubblicità sia una forma di comunicazione e che la sua funzione sia quella di argomentare a fini persuasivi è una condivisibile base di partenzea. Già più discutibile è dire che questa comunicazione sia una comunicazione di massa che abbia come destinatario non un individuo o un insieme di persone in cui ognuno sia individualmente riconoscibile, ma è un certo numero di persone descrivibili nel loro insieme, indistinguibili tra loro

6 D al punto di vista puramente quantitativo è innegabile che la funzione legata al commercio sia prevalente nell’esistenza e nello sviluppo della pubblicità Ma non dimentichiamo due elementi fondamentali:la propaganda, la pubblicità sociale sono comunicazi oni di tipo pubblicitario eppure hanno poco a che vedere con il commercio all’interno della comunicazione commerciale la pubblicità non fa vendere, se si intende con questo il suo scopo immediato. Lo scopo di ogni argomentazione ( l Perelman ) è quello di provocare o accrescere l’adesione delle menti alle tesi che vengono presentate al loro consenso LA PUBBLICITA’ E’ L’ANIMA DEL COMMERCIO?

7 BISOGNI E BENI I bisogni muovono i mercati. Possono essere di carattere fisiologico o carattere psicologico Partendo da quest’ultima constatazione Maslow propose una teoria (piramide o gerarchia): bisogni primari, di sicurezza, di appartenenza, di affetto, di autostima e autorealizzazione Il contraltare del bisogno è il bene ossia qualsiasi entità che soddisfa un bisogno

8 Persuasione atto intenzionale di comunicazione che fa mutere atteggamenti cognitivi o affettivi del destinatario verso un oggetto o una azione nel senso voluto dall'emittente BREVISSIMA STORIA DELLA RETORICA Storia della persuasione: nasce dalla retorica antica. La retorica nasce in campo giuridico per argomentare qundi non il vero ma il verosimile ad Atene. Per Gorgia non bastano gli argomenti ma serve anche una forma discorsiva bella. Platone invece nega la retorica. Aristotele la definisce utile perchè solo attraverso essa la verità si rivela; essa è l'arte del verosimile (perchè nel mondo non esiste solo in vero o il falso). Medioevo-Rinascimento: retorica utile per la persuasione religiosa della Chiesa. Quì il retore era convinto però che la sua tesi di base fosse assolutamente vera(Dio) e non verosimile. Cartesio: primo colpo alla retorica: per lui il verosimile è falso. Pascal, Leibniz: retorica tecnica complicata ed ornamentale(concetto spregiativo rimasto fino a oggi) 1958: Perelman rinnova la visione della retorica e della persuasione “Partendo da dei dati che interpretati secondo una determinata qualificazione modale portano sicuramente o probabilmente a una conclusione, se sono sostenuti da un elemento di garanzia a patto che non agisca un elemento di restrizione contraria, e il tutto si fonda su una base accettata.”

9 LE TEORIE SUL FUNZIONAMENTO DELLA PUBBLICITÀ CIALDINI E LA PRATICA DELLA PERSUANSIONE Il suo contributi all’analisi psicologica della persuasione è diversa rispetto a quelli precedenti. Interrogando e guardando lavorare i pubblicitari ei venditori, poliziotti antitruffa e associazioni di consumatori e studiando i manuali di vendita ha prodotto un elenco delle armi che consentono a una persona di persuadere il suo destinatario. Secondo C. dunque i principi della persuasione sono il principio di: -contrasto, in pubblicità lo schema del “prima e dopo la cura” -reciprocità, è utile fare al consum prima un piccolo favore, formula del campione gratuito. - coerenza, evidenziare le qualità del destinatario per far sì che non rifiuti il mio messaggio persuasivo. In pubblicità: “c’è una gran cuoca in voi e Barilla la rivela”. -riprova sociale, se lo fanno gli altri devi farlo anche tu: la cucina più amata dagli Italiani. -simpatia, i presentatori negli spot devono essere in qualche modo simpatici o attraenti. -autorità, formula del testimonial. - scarsità, comunicare al destin che l’oggetto di cui parlo è raro, difficile da ottenere, proibito.

10 COSTRUIRE IL MESSAGGIO In un annuncio stampa esistono due catg. di segni, quelli verbali e quelli iconici: il testo - l’elemento principale è l’headline o titolo è l’elemento principale, la frase sintetica che abitualmente racchiude gran parte del significato del messaggio, scritta in grande. - prima del titolo ci può essere una piccola frase o occhiello che dà indicazioni sul significato da attribuire all’intero messaggio - dopo il titolo ci può essere un sottotitolo o subheadline che precisa o arricchisce l’headline. - il bodycopy generalmente è scritto è in corpo minore e con un linguaggio meno sintetico e che svolge il tema proposto dal titolo. - didascalie o caption che spiegano ciò che è illustrato nelle immagini secondarie - la fase di chiusura che riassume il senso dell’intero mess. è la baseline, o tag line o pay off –- con il ruolo di firma vi è alla base dell’annuncio il nome del prodotto o dell’azienda: logo o logotipo, che insieme al simbolo o emblema costituisce il marchio o trademark questo a olte è accompagnato da uno slogan (frase gener. sintetica) che espone la comunicazione del prodotto o più spesso dell’azienda. SCHEMA DELL’ANNUNCIO STAMPA

11 Se avete trovato interessante quanto esposto si potrebbe andare avanti col seguente argomento: DALLA STRAEGIA DI COMUNICAZIONE


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