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come fare l’ autopalpazione

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Presentazione sul tema: "come fare l’ autopalpazione"— Transcript della presentazione:

1 come fare l’ autopalpazione
Assumere la posizione sdraiata. Si valutano così: gli strati sottostanti alla cute la consistenza della mammella eventuale presenza di noduli o indurimento, anche in corrispondenza delle ascelle (linfonodi)

2 come fare l’ autopalpazione
Sdraiata: Mettere un cuscino sotto la schiena per sollevare meglio il torace e rendere meglio esaminabile il seno

3 come fare l’ autopalpazione
Sdraiata con il braccio alzato: Alzare il braccio dal lato della mammella da esaminare mettendo la mano sotto la testa Con l’altra mano si esegue la palpazione: Premendo a dita tese sulla mammella e palpandola delicatamente in profondità, senza pizzicarla

4 La palpazione deve essere fatta :
come fare l’ autopalpazione La palpazione deve essere fatta : Partendo da un punto ed esaminando accuratamente tutta la mammella anche nelle parti più periferiche. Di solito si effettua seguendo un movimento a spirale dall’esterno all’interno delle mammelle, verso il capezzolo

5 come fare l’ autopalpazione
Molto importante : Controllare la zona tra il seno e l’ascella, partendo dal solco sotto la mammella e risalendo alla base del braccio Questa fase della palpazione deve essere fatta a braccio sollevato e poi a braccio abbassato, magari stando seduta o in piedi

6 come fare l’ autopalpazione
Molto importante : Questa fase della palpazione deve essere fatta a braccio sollevato e poi a braccio abbassato, magari stando seduta o in piedi. Il cambio di posizione a volte facilita il riconoscimento della presenza di piccoli noduli o tumefazioni in fondo all’ascella

7 L’esame termina in piedi o seduta (meglio se davanti allo specchio) :
come fare l’ autopalpazione L’esame termina in piedi o seduta (meglio se davanti allo specchio) : Prendere il capezzolo fra le dita e spremerlo delicatamente. Verificare che non ci siano secrezioni. Se fuoriesce liquido controllare il colore con un fazzoletto bianco e riferire tutte le informazioni al medico

8 quando consultare il medico
Osservazione Variazioni del profilo della mammella Irregolarità rispetto al solito, della forma e del volume della mammella Irregolarità rispetto al solito dell’aspetto e della posizione del capezzolo (infossamento parziale o totale) Alterazione della cute come arrossamenti, eczemi, raggrinzimenti, fessurazioni, solchi o altre modificazioni della pelle

9 quando consultare il medico
Nodulo al seno e/o all’ascella Indurimento sotto la pelle Secrezione dal capezzolo palpazione

10 Sintomi frequenti Il dolore
E' in genere la causa principale che porta una donna a chiedere una visita specialistica. Spesso è bilaterale e correlato al ciclo mestruale, a volte è monolaterale e perdura anche dopo il ciclo o compare dopo la menopausa: in ogni caso il dolore non ha alcuna connessione con il tumore, essendo legato a cause prevalentemente funzionali.

11 I noduli Bisogna distinguere tra nodularità diffusa e nodulo singolo.
La prima è in genere legata alla conformazione ghiandolare della mammella o (dopo i anni) alla presenza di piccole cisti: non ha quindi alcuna importanza. Il nodulo isolato costituisce invece un sintomo importante e richiede una visita specialistica. Non allarmarsi però prima del tempo, perché la maggior parte dei noduli e delle alterazioni del seno sono di natura benigna.

12 La secrezione E' un sintomo frequente e quasi sempre legato ad una condizione benigna. Una modesta secrezione è spesso fisiologica o legata a fenomeni infiammatori temporanei. Se invece la secrezione è continua o sieroematica può essere dovuta alla presenza di un papilloma (lesione benigna) o, raramente, di una neoplasia. In questo caso è bene ricorrere ad una visita specialistica.

13 Esami diagnostici Ecografia Mammografia Esame citologico Ago aspirato
Ago biopsia Biopsia escissionale Risonanza magnetica

14 ECOGRAFIA Oltre che per le donne giovani è indicata come integrazione della mammografia per le donne in menopausa, perché permette con assoluta sicurezza di distinguere un nodulo solido da una cisti e consente di orientare la diagnosi sulla natura del nodulo. Deve sempre essere integrata dall'esame clinico. I limiti sono rappresentati dall'impossibilità di evidenziare le microcalcificazioni, visibili solo con la mammografia, e dalla difficoltà di esaminare le mammelle a costituzione prevalentemente adiposa, tipiche delle donne in post-menopausa.

15 MAMMOGRAFIA E' l'esame più importante della diagnostica senologica e consiste in una radiografia della mammella in due o tre proiezioni (dall'alto in basso, lateralmente e obliquamente). La dose di radiazioni emessa dagli apparecchi mammografici più avanzati è minima e non causa alcun disturbo, anche ripetendo l'esame. L'età per fare la prima mammografia in assenza di sintomi ed a scopo precauzionale varia dai 35 ai 40 anni, mentre nelle ragazze giovani deve essere eseguita in presenza di una alterazione sospetta. Con la mammografia è possibile scoprire le più piccole lesioni non ancora palpabili o microcalcificazioni che possono essere l'espressione di una iniziale proliferazione di cellule tumorali. Per questo è l'esame fondamentale per la diagnosi precoce del tumore al seno: gli screening mammografici hanno infatti portato ad una consistente riduzione della mortalità, in particolare delle donne in postmenopausa. La mammografia è meno efficace nelle giovanissime, per la densità del tessuto ghiandolare, che limita il potere di risoluzione della metodica, riducendo il contrasto tra tessuto normale e patologico. Ecco perché nelle donne giovani può essere utilizzata l'ecografia.

16 ESAME CITOLOGICO L'esame citologico delle secrezioni è consigliabile solo quando queste sono sieroematiche Le cellule così raccolte vengono fissate al momento del prelievo e colorate in laboratorio per renderle visibili al microscopio

17 AGO ASPIRATO Prelievo di cellule da un nodulo o da un’area alterata della mammella Si effettua con una semplice siringa con ago, guidato spesso mediante ecografia (metodica minimamente invasiva e non necessita di anestesia locale)

18 AGO BIOPSIA Tecnica simile al precedente che consente di prelevare un piccolo campione di tessuto utilizzando un ago più grande di quello usato per l’ago aspirato

19 BIOPSIA ESCISSIONALE E’ un esame che va eseguito in sala operatoria in anestesia locale In regime di day surgery Se il nodulo è troppo piccolo per essere palpabile, il radiologo introdurrà sotto guida ecografica un filo metallico molto sottile che ha la funzione di guidare il chirurgo durante l’intervento

20 RISONANZA MAGNETICA MAMMARIA (RMM)
E’ un esame complementare alla mammografia e alla ecografia, ad elevata sensibilità, in grado di risolvere i limiti, ma non di sostituirli Essa infatti permette di identificare tumori non altrimenti riconoscibili con i test tradizionali, può dare anche false informazioni se non integrate da generare errori nella diagnosi. Il controllo “periodico” con RMN in assenza di sintomi è da ritenersi giustificato solo per la sorveglianza di donne a elevato rischio tumorale, donne con diagnosi di tumore in atto, già sottoposte ad intervento, controllo post-chemioterapico.

21 Programma: Stati pre-neoplastici e neoplastici dell'apparato genitale femminile e della  mammella: l'ostetrica e la prevenzione - cenni stati pre-neoplastici e neoplastici dell'apparato genitale femminile e  della mammella - l'ostetrica e la prevenzione negli stati pre-neoplastici e neoplastici  dell'apparato genitale femminile - dati statistici e pap test - preparazione al prelievo di pap test e tecnica - prelievo su strato sottile - HPV e vaccinazioni - esame di colposcopia e terapia chirurgica: conizzazione del collo dell'utero (LLETZ - LEEP - con bisturi a lama fredda) - il ruolo dell'ostetrica - organizzazione di un servizio di colposcopia e ruolo dell'ostetrica - microcolposcopia - mammella - autopalpazione e osservazione del seno - sintomatologia degli stati patologici - counselling genetica nella patologia della mammella - esami diagnostici: ecografia, mammografia, ago aspirato, ago biopsia,  risonanza magnetica, biopsia escissionale - allattamento al seno dopo neoplasia mammaria

22 Fonti: GISCI - Gruppo Italiano Screening del Cervico carcinoma: test di screening e  ruolo del pap test (2010) GISCI - Gruppo Italiano Screening del Cervico carcinoma: manuale di secondo  livello - raccomandazioni per la qualità nella diagnosi, terapia e follow up  delle lesioni cervicali  nell'ambito dei programmi di screening "Riv.it.Ost-Gin.2008-Num.18-Allattamento al seno dopo neoplasia mammaria: una  scelta possibile." di F. A. Peccatori,Giulia Pellettini - Divisione di Emato  Oncologia - Milano IRST - Istituto Scientifico Romagnolo per lo Studio e la cura dei Tumori:  mammella Unità di Senologia Chirurgica - Azienda Ospedaliera di Padova - Università  degli studi di Padova - Clinica Chirurgica 1 direttore: Professor. E. Ancona


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