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Linguaggi della comunicazione audiovisiva

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Presentazione sul tema: "Linguaggi della comunicazione audiovisiva"— Transcript della presentazione:

1 Linguaggi della comunicazione audiovisiva
La radio: storia e linguaggio Linguaggi della comunicazione audiovisiva a.a. 2014/2015 di Andrea Sangiovanni

2 Marconi e la radiotelegrafia
1895 1906 1916 1924 Anni ‘30 1924 1935 1938 1939 1945 1954 1964 1974 1976 Marconi e la radiotelegrafia Io mi sono tanto “arrabattato” per molti anni nell’intento di limitare la ricezione dei messaggi alla sola stazione cui erano diretti e non mi sono accorto di avere in mano una fortuna di inestimabile valore: la radiodiffusione. La possibilità di ricevere contemporaneamente in molte località un’unica trasmissione fu considerata per molti anni un gravissimo difetto della radio ed essa invece può rendere immensi servizi circolari

3 La conquista del suono e della parola
1906 1895 1916 1924 Anni ‘30 1924 1935 1938 1939 1945 1954 1964 1974 1976 La conquista del suono e della parola Quella sera sul presto i marconisti delle navi entro un raggio di parecchie miglia si misero all’ascolto appena intercettarono un segnale “CQ CQ!” in codice morse [il segnale significa Calling Any Station ed era una richiesta di attenzione generale]. Forse c’era un nave in difficoltà? Ascoltarono con attenzione, e si stupirono nel sentire una voce umana provenire dagli strumenti – qualcuno parlava! Poi si cominciò a sentire una voce di donna. Era pazzesco! … Reginald Fessenden, nel suo laboratorio a Brant Rock, Massachussets

4 David Sarnoff 1916 Radio music box
1895 1906 1916 1924 Anni ‘30 1924 1935 1938 1939 1945 1954 1964 1974 1976 Radio music box «Io ho in mente un piano di sviluppo che farebbe della radio uno strumento domestico al pari del pianoforte o del giradischi. L’idea è di portare la musica nelle case attraverso la radiotelefonia. Ciò è stato tentato in passato utilizzando la telegrafia senza fili, ma si è rivelato un fallimento per la inadattabilità del cavo a questo schema. Con la radio, invece, sarebbe interamente fattibile (…). Il ricevitore può essere disegnato come un semplice “Radio Music Box” e costruito per l’impiego su diverse lunghezze d’onda, la cui sintonizzazione si dovrebbe ottenere muovendo una manopola o premendo un pulsante (…). Questa scatola può essere posta su un tavolo nel salotto o nel soggiorno, l’interruttore aperto e la musica ricevuta. Entro un raggio di miglia risiedono centinaia di migliaia di famiglie che possono tutte ricevere contemporaneamente da un singolo trasmettitore (…). Lo stesso principio può essere esteso a numerosi altri campi, come, per esempio, ascoltare letture a casa (…) partite di baseball. Lo stesso potrebbe essere vero per altre città (…) specialmente interessante per gli agricoltori e chi altri vive lontano dalla città (…) essi possono godersi i concerti, le letture, la musica, i recitals ecc. che possono essere rappresentati in città vicine all’interno del loro raggio radiofonico» David Sarnoff

5 1924 Radiofonia (1924) I programmi Segnale orario Opera Operette
1895 1906 1916 Anni ‘30 1924 1935 1938 1939 1945 1954 1964 1974 1976 I programmi Segnale orario Opera Operette Musica ballabile Notizie giornalistiche (4 volte a settimana) Musica da camera (1 volta a sett) Notizie di cronaca ( 3 volte a sett) Lezioni di lingue estere (2 volte a sett) Notizie metereologiche ( 3 volte a sett) Comunicazioni umoristiche (4 volte a sett) 22) Informazioni politiche (da abolirsi) 23) Prediche religiose (da abolirsi) 24) Conferenze politiche (da abolirsi) Radiofonia (1924)

6 vicinanza o prossimità
Anni ‘30 1895 1906 1916 1924 1924 1935 1938 1939 1945 1954 1964 1974 1976 Le caratteristiche vicinanza o prossimità sonorità leggerezza fluidità mobilità invisibilità

7 1924 1935 1895 1906 1916 1924 Anni ‘30 1938 1939 1945 1954 1964 1974 1976 La radio fascista Da scatola sonora a megafono del regime Il problema del costo: l’industria italiana concepisce ancora la radio come un giocattolo di lusso. È un errore imperdonabile: ci vogliono, per dirla chiara e semplice apparecchi che non costino più di 400 lire, compreso l’abbonamento, pagabili in dieci rate (“La Stampa”, 27 gennaio 1934) La Radio italiana sta per raggiungere gli abbonati: al 31 dicembre da calcoli fatti dall’EIAR, saranno (…) il rapporto con la Germania è di 1 a 6; la Francia in soli tre anni ha visto triplicare il numero dei suoi abbonati; piccoli paesi come il Belgio e la Cecoslovacchia hanno già un milione di iscritti. (…) Noi non abbiamo mai creduto alle fantasiose trovate che ci venivano offerte dagli interessati per giustificare il lento sviluppo della nostra radiofonia: il sole la luna il clima l’atmosfera la natura il temperamento… Tutte storie. Se il popolo italiano era restio alle lusinghe della radio ci dovevano essere (…) ragioni concrete e pratiche che hanno la loro importanza. E una di codeste ragioni (…) consiste nel costo degli apparecchi (…) (La Stampa, 28 dicembre 1937)

8 1924 1935 1895 1906 1916 1924 Anni ‘30 1938 1939 1945 1954 1964 1974 1976 La radio fascista L’Ente Radio rurale È allo stesso tempo il tentativo più organico del regime di creare un ascolto di massa e il più ambizioso progetto di propaganda radiofonica …educare la nuova generazione fin dalla più tenera infanzia secondo i dettami della dottrina fascista, completare ed illustrare le lezioni impartite dall’insegnante e fare partecipare i fanciulli, anche quelli dei più remoti villaggi, alla vita della nazione; comunicare ai contadini notizie e consigli utili, istruendoli e dilettandoli nello stesso tempo; favorire in qualsiasi modo la diffusione della radiofonia nelle campagne per apportare un’arma in più nella lotta contro l’urbanesimo (Annuario Eiar, 1934) In questo paesino ci sono altre due radio: solamente una del medico e una del ragioniere, ma che quasi tutti noi avevamo ascoltato dalla strada, senza poterle vedere. Ed ora ne abbiamo una tutta bella, elegante, con le scuri del Littorio nelle quali ci raffiguriamo il Duce e l’Italia. Siamo stati attenti alla lezione ed abbiamo eseguito il disegno di Pinocchio che cosa bella che cosa grande e non abbiamo potuto frenarci ed abbiamo gridato con tutto il fiato: Viva il Duce! Viva Marconi!

9 1924 1935 La musica e l’intrattenimento La radio fascista I programmi
1895 1906 1916 1924 Anni ‘30 1938 1939 1945 1954 1964 1974 1976 La radio fascista I programmi La musica e l’intrattenimento La musica costituisce la maggior parte della programmazione: già nel 1929 occupava il 50% del tempo di trasmissione. È anche uno strumento di propaganda. I quattro moschettieri: un prodotto transmediale: dischi, libri e figurine, rilanciano il successo del varietà, che mescola numerose forme di intrattenimento

10 Nasce il Radiogiornale 1929
1924 1935 1895 1906 1916 1924 Anni ‘30 1938 1939 1945 1954 1964 1974 1976 La radio fascista Nasce il Radiogiornale 1929 I programmi Il giornale radio non aveva (…) soltanto una funzione informativa ma rispondeva, sia per la ripetizione continua dei notiziari, sia per lo stile declamatorio dei suoi speaker, a un orientamento educativo più vasto e di indottrinamento globale delle masse (F. Monteleone, La radio italiana nel periodo fascista, Venezia 1976) Giornale Radio: edizioni ed orari sfalsati per nord e sud Italia 1930 1934 Inizia Cronache del Regime di Roberto Forges Davanzati Giornale radio a edizioni unificate: il direttore è Antonio Piccone Stella il giornale radio taglia praticamente la testa all’analfabetismo (…) scova a domicilio quelli che di giornali non ne han mai voluto sapere e a poco a poco li porta ad interessarsi della vita pubblica (E. Rocca, Panorama dell’arte radiofonica, 1938) 1935 Davanzati muore. Il suo programma cambia in Cronache fasciste 1936 Inizia Commento ai fatti del giorno. La sua voce più significativa è Mario Appelius 1938

11 Verso la seconda guerra mondiale
1938 1895 1906 1916 1924 Anni ‘30 1924 1935 1939 1945 1954 1964 1974 1976 Verso la seconda guerra mondiale La guerra dei mondi un consapevole uso del medium il ruolo del silenzio la radio non dice più la verità

12 Propagande a confronto
1939 1945 1895 1906 1916 1924 Anni ‘30 1924 1935 1938 1954 1964 1974 1976 Propagande a confronto Germania Italia Inghilterra Stati Uniti

13 Un nuovo soggetto sociale
1954 1895 1906 1916 1924 Anni ‘30 1924 1935 1938 1939 1945 1964 1974 1976 La radio a transistor La concorrenza della televisione Un nuovo soggetto sociale Un nuovo linguaggio In Italia le radio a transistor arrivano all’inizio degli anni Sessanta Nel 1951 viene inventato il primo registratore portatile Nagra, particolarmente versatile ed efficiente: cambierà il modo di fare registrazione audio

14 emerge un nuovo soggetto sociale: i giovani
1964 1895 1906 1916 1924 Anni ‘30 1924 1935 1938 1939 1945 1954 1974 1976 emerge un nuovo soggetto sociale: i giovani nel Mare del Nord nascono le “radio pirata” Nel 1965, in Italia, nasce il programma Bandiera Gialla Nel 1968 inizia il programma Chiamate Roma 3131 Nel 1969 c’è il primo esperimento di “radio pirata” italiana: Radio Sicilia Libera Nel 1970 inizia il programma Alto Gradimento Nel 1975 iniziano a sbocciare i “cento fiori” delle radio libere

15 1974 1895 1906 1916 1924 Anni ‘30 1924 1935 1938 1939 1945 1954 1964 1976 Radio Sicilia Libera di Danilo Dolci 1970 La fine del monopolio 1971 Telebiella di Peppo Sacchi …e ora libertà d’antenna, (Eugenio Scalfari, “L’Espresso”) 1972 I privati possono ripetere i segnali che provengono dalle emittenti estere purché non interferiscano con le trasmissioni Rai Sentenza Corte Costituzionale n. 225 1974 Sentenza Corte Costituzionale n. 226 Liberalizza le trasmissioni via cavo in ambito locale Radio Bologna per l’accesso al pubblico di Roberto Faenza 1975 Legge di riforma Rai (n. 103/1975) …e poi tutte le altre Sentenza Corte Costituzionale n. 202 Autorizza le trasmissioni via etere di portata non eccedente l’ambito locale 1976

16 1976 1895 1906 1916 1924 Anni ‘30 1924 1935 1938 1939 1945 1954 1964 1974 Un esempio di trasformazione del linguaggio radiofonico: Radio Alice di Bologna Inizia le trasmissioni nel Ha una forte derivazione letteraria (la rivista A/traverso) e esercita una costante sperimentazione del mezzo e dei linguaggi. Radio Alice rifiuta di definirsi una radio di controinformazione perché, nel nostro immaginario, fare controinformazione significava guerreggiare sugli stessi argomenti del potere seppure in altri termini. Noi vogliamo parlare delle cose che gli altri non parlano… Radio Alice, per servirla… Invenzione lessicale e calembour linguistici Valerio Mannella …ma anche: i radiocronisti a gettoni e il “microfono aperto”, che Umberto Eco definisce “giornalismo dell’istantaneo e acefalo”

17 Che cos’è un format radiofonico
Dalle radio libere alle radio commerciali: le format radio Che cos’è un format radiofonico Per la radio, il format indica la formula di programmazione dell’emittente a livello di contenuti, generi e stile complessivo, in relazione ad uno specifico segmento di pubblico stationality clock Format musicali Format parlati Top 40 la variante di Bill Drake (Album-Oriented Rock) Adult Contemporary Contemporary Hit Radio ecc. Le diverse specializzazioni musicali All-News (con le sottosezioni Business ecc) Talk radio News Talk Sport

18 Le onde del futuro: le radio digitali
Possiamo ancora parlare di radio? Streaming Community Canali dedicati

19 Le onde del futuro: le radio digitali
Playlist personalizzate La forma della radio (intesa come linguaggio) è il risultato di un pro-cesso storico: con l’e-voluzione della tecnolo-gia e i nuovi usi sociali dello strumento si sta delineando una nuova “radio”, una forma di comunicazione che con-tinuiamo a chiamare ra-dio per comodità ma che ha caratteristiche in parte inedite. Temi nuovi Playlist servizi


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