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DONALD WINNICOTT PSICOANALISTA.

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Presentazione sul tema: "DONALD WINNICOTT PSICOANALISTA."— Transcript della presentazione:

1 DONALD WINNICOTT PSICOANALISTA

2 Pediatra di formazione, ha la possibilità di osservare una gran quantità di coppie madre-bambino
Formatosi in Inghilterra all’interno della scuola kleiniana, presto inizia ad elaborare autonome riflessioni sullo sviluppo del bambino e sulla relazione madre-bambino Queste comportano anche notevoli conseguenze sul modo di intendere la situazione psicoanalitica e la relazione paziente-analista L’unità di osservazione per Winnicott è la coppia madre-bambino

3 L’origine dei bambini ha luogo nella mente dei genitori
quando sono “pensati” nella mente dei genitori (D.W.Winnicott)

4 ESSERE “PENSATO” Periodo di preparazione alla nascita comporta
un graduale cambiamento della madre e del padre ESSERE “PENSATO”

5 “PREOCCUPAZIONE MATERNA PRIMARIA”
Nella donna avviene una modificazione dell’ “orientamento materno” “i bambini arrivano e la madri hanno il tempo per ri -orientarsi, per scoprire che per alcuni mesi il loro oriente non è all’est, ma al centro” La madre si orienta al proprio compito specialistico durante gli ultimi mesi della gravidanza e ne uscirà nelle settimane e nei mesi successivi alla nascita “PREOCCUPAZIONE MATERNA PRIMARIA”

6 L’arrivo del bambino, se la madre è stata adeguatamente sostenuta dal partner e dal contesto sociale, trova una madre che sa ciò di cui ha bisogno il figlio AMBIENTE FACILITANTE

7 La madre riflette, come uno specchio gli umori di suo figlio
Lei è il bambino e Il bambino è lei La madre riflette, come uno specchio gli umori di suo figlio Il bambino guardando la madre vede se stesso

8 La madre è in grado di corrispondere ai bisogni del bambino intuendoli quasi magicamente, attraverso un’identificazione col neonato stesso. In questo modo gli garantisce la “continuità dell’esistere”, proteggendolo e preservandolo dagli urti ambientali

9 Le funzioni della preoccupazione materna
1-Handling Manipolazione del corpo

10 La madre sa contenere il bambino
2 “HOLDING” La madre sa contenere il bambino Il Contatto è l’ esperienza essenziale,la più semplice di tutte tutto ciò che la madre è e fa in questo periodo è contenimento “ci si può sentire una cosa sola tra due persone che sono effettivamente due e non una”

11 “IDENTIFICAZIONE PROIETTIVA”
3-differenziazione di SE’ dalla realtà esterna “IDENTIFICAZIONE PROIETTIVA” con il bambino La donna normalmente entra in una fase in cui in larga misura lei è il bambino e il bambino è lei”

12 dalla SIMBIOSI alla RELAZIONE
“la madre sa cosa significa essere una madre, ovvero una madre nella condizione in cui essa è devota a qualcosa che non è in effetti lei stessa” dalla SIMBIOSI alla RELAZIONE bambino madre

13 Dopo i primi mesi inizia la fuoriuscita dalla fase di “preoccupazione materna primaria “
separazione

14 SVIPUPPO DELL’IO Una copertura dell’Io sufficientemente buona della madre permette al nuovo essere di costruirsi una personalità

15 Persona intera Esistenza Personale
ESSERE PENSATO ESISTERE REALMENTE ESSERE SEPARATO Persona intera Esistenza Personale ESSERE NEL MONDO

16 Nel delicato distacco tra sé e gli oggetti il bambino sente il bisogno di conservare qualche frammento di questa realtà

17 Oggetti transazionali
Forti attaccamenti affettivi a oggetti La funzione è calmare sensazioni spiacevoli che il bambino sperimenta già nelle prime fasi di sviluppo

18 Il Bambino di Hope Una storia di solitudine e riscatto di Bridge Andrew

19 “Forse l’amore non basta per svegliare un bambino al mattino, per vestirlo, nutrirlo e metterlo a letto. Eppure chi può immaginare un’infanzia senza amore?”

20 Hope ha appena diciassette anni quando dà alla luce Andrew
Hope ha appena diciassette anni quando dà alla luce Andrew. Il padre dopo poco li lascia, e mamma e bambino si ritrovano ad affrontare una realtà fatta di povertà e grande sofferenza. Solo un amore smisurato, profondo, viscerale, li unisce. A mano a mano che Andrew cresce, le condizioni psichiche di Hope peggiorano al punto da essere ricoverata in un centro per malati mentali. Andrew invece, che ha appena sei anni, viene messo in un istituto e poi affidato a una famiglia che lo cresce senza amore e nella totale indifferenza. E mentre Andrew non perderà mai la speranza di ricongiungersi con la madre, le autorità fanno di tutto per impedirle di vederlo. Sarà nello studio che il ragazzo troverà una via di uscita, la concreta possibilità di riscattarsi, per guardare al futuro con fiducia e speranza. Oggi, dopo la laurea ad Harvard, è un avvocato di successo, impegnato nella difesa dei diritti dei bambini abbandonati e delle famiglie bisognose.

21 Il distacco… Mi precipitai a proteggere mia madre, lei riuscì ad afferrarmi e mi avvolse tra le braccia come una bestia ferita ma ancora ruggente …

22 Io restavo. Come un sopravvissuto su una scialuppa di salvataggio, senza desiderare di essere li, ma non avendo altro posto dove andare, io rimanevo.

23 Ai miei compleanni, quando sorridevo gentile e ringraziavo i signori Leonard lo facevo solo perché dovevo farlo. Non importava cosa mi offrissero, niente sarebbe mai stato abbastanza per rinunciare a mia madre … dopo mesi di assenza ero sicuro che una madre non potesse essere sostituita. Sapevo che senza di lei sarei stato perduto.

24 Erano passati due anni da quando mi avevano strappato a mia madre ma ricordavo la sua antica promessa, che sarebbe tornata, che se avessi aspettato abbastanza a lungo, se fossi stato un bambino bravo e paziente sarebbe tornata per ritrovarmi. Attesi nel silenzio di ogni mattina che seguì e all’alba, quando mi sentivo troppo solo, mi ripetevo quel ritornello segreto che mi aveva sussurrato: Sono il suo bambino. Sono il suo bambino

25 Mia madre mi ha avvertito che non sarebbe stata accanto a me per sempre, che avrei dovuto difendermi da solo. Vorrei tanto che mi avesse avvertito che l’avrei persa e che mi sarei sentito solo; come quando si è piccoli in un grande magazzino affollato con la propria mamma che tenendoci per mano, si china verso di noi e ci dice:”se ti perdo, resta dove sei, non spostarti”. A volte quando ci si perde, si può solo aspettare. Più d’ogni altra cosa, è questo che ho imparato meglio: aspettare, sopravvivere alla paura e resistere un minuto in più…

26 Mia madre mi aveva dato un gesto straordinario quel sabato mattina in strada, quando ero scappato dalle sue braccia. Non ci sarebbero state più azioni coraggiose ed esemplari a mio favore. Nessuno, tranne lei, si sarebbe mai fatto avanti per reclamarmi.


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