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Il nucleo dentato è una lamina di sostanza grigia che si ritrova nel cervelletto in particolare in quella regione nota come neocerebello Il nucleo rosso.

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2 Il nucleo dentato è una lamina di sostanza grigia che si ritrova nel cervelletto in particolare in quella regione nota come neocerebello Il nucleo rosso è un nucleo proprio del mesencefalo porzione caudale (magnicellulare), con neuroni di grandi dimensioni a significato filogenetico più antico; porzione rostrale (parvicellulare), con neuroni di piccole dimensioni filogenicamente più recenti;

3 L’evoluzione degli ominidi mostra un progressivo aumento del volume della scatola cranica (con corrispondente aumento del volume encefalico) Taglia relativa del cervello degli ominoidi, misurata attraverso il quoziente di encefalizzazione (EQ)

4 Gli ominidi, prima di diventare cacciatori sono stati per molto tempo dei consumatori di parti di prede di grossi carnivori La sequenza mostra quali parte di una carcassa siano utilizzati in stadi diversi di deterioramento. Soltanto iene e ominidi muniti di strumenti riescono a sfruttare oltre lo stadio 4, rompendo le ossa degli arti per succhiare il midollo. Oggi si ritiene che Homo habilis più che cacciare grosse prede, si appropriasse di animali uccisi dai grossi predatori, come risulta dai ritrovamenti di cumuli di ossa fratturate appartenenti ad arti di animali, portate negli accampamenti.

5 Gli australopitechi Gli austalopitechi avevano una scatola cranica decisamente piccola rispetto alla faccia. Probabilmente avevano un aspetto scimmiesco. Il volume del cranio di circa cc I canini sono separati dagli incisivi Avevano una stazione eretta Si differenziano numerose specie che poi scompaiono

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7 Le differenze genetiche fra individui nella nostra specie sono le più basse di tutti i primati
Albero evolutivo del cromosoma X: Kaessmann et al. (2001).

8 Il genere Homo Homo rudolfensis: 2,5 – 1,6 Mya. Presente in Africa. Statura 140 cm e peso di 40 Kg. Capacità cranica di 640 cc. H. habilis: 2,4 – 1,6 Mya. Presente in Africa. Statura 140 cm e peso di 40 Kg. Capacità cranica di 640 cc. H. ergaster: 1,9 – 1,4 Mya. Presente in Africa, Europa, Asia. Statura cm e peso 60 Kg. Capacità cranica cc. H. erectus: 1,2 – 0,5 Mya. Presente in Africa, Europa, Asia. Statura 160 – 180 cm e peso 60 Kg. Capacità cranica 800 – 1200 cc. H. heidelbergensis: 0,8 – 0,5 Mya. Presente in Africa, Europa e Medio Oriente. Capacità cranica 1200 cc. H. neanderthalensis: mila anni fa. Presente in Europa e Vicino oriente. Statura 160 – 170 cm e peso di 65 Kg. Capacità cranica 1250 – 1450 cc. H. sapiens: 160 mila anni fa. Specie cosmopolita. Statura 160 – 180 cm e peso Kg. Capacità cranica 1200 – 1350 cc.

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10 Le migrazioni di Homo sapiens
Lo studio delle lingue ha consentito di ricostruire le migrazioni umane anche nell’Oceano Pacifico

11 Homo neandertalensis e H
Homo neandertalensis e H. sapiens sono due specie diverse e potrebbero essere venuti a contatto fra e anni fa

12 Differenze morfologiche e comportamentali
La separazione geografica ed i diversi fattori ambientali hanno inciso profondamente sulla differenziazione dei diversi gruppi umani. Pigmei africani: altezza media 1,43 m, braccia lunghe. cacciatori raccoglitori, non accumulano il cibo. Inuit dell’artico: dieta basata su grassi e proteine animali, adattamenti fisiologici al freddo, stoccaggio degli alimenti

13 Adattamenti al freddo Le influenze climatiche hanno favorito adattamenti e modificazioni strutturali legate principalmente alla superfice corporea. -colore della pelle : scuro protegge dagli UV, chiaro favorisce la produzione di Vit. D -capelli: crespi mantengono l’umidità cutanea limitando una rapida evaporazione del sudore -naso: piccolo è meno esposto al gelo e riscalda maggiormente l’aria in ingresso -occhi: la palpebra adiposa limita la dispersione del calore -forma del corpo: minor rapporto superficie/volume favorisce una minor dispersione di calore

14 Il sistema nervoso autonomo regola l’ambiente interno, controllando la muscolatura liscia, il miocardio e gli organi dei sistemi digerente, cardiovascolare, escretore ed endocrino. Questo controllo è generalmente di tipo involontario Sistema nervoso periferico Sistema somatico (volontario) autonomo (involontario) simpatico parasimpatico enterico Il sistema nervoso somatico trasporta i segnali da e verso i muscoli scheletrici, principalmente in risposta a stimoli esterni. Viene detto volontario perché gran parte delle sue azioni è sotto il controllo della volontà

15 IL SISTEMA NERVOSO PERIFERICO (SNP)
E’ costituito dalle vie di comunicazione (nervi) che portano i messaggi verso l’interno e verso l’esterno del sistema nervoso centrale. Comprende: nervi cranici  partono dall’encefalo ed innervano capo e organi del tronco nervi spinali  partono dal midollo spinale e innervano le varie parti del corpo I nervi possono essere: Sensoriali  costituiti da fibre nervose sensoriali afferenti; trasportano le informazioni dai recettori sensoriali verso il SNC Motori  costituiti da fibre nervose motorie efferenti trasmettono i messaggi provenienti dal SNC alle cellule effettrici Misti costituiti da fibre nervose di entrambi i tipi Il sistema periferico possiede anche i gangli, che raggruppano i corpi cellulari dei neuroni.

16 controllo le risposte riflesse rapide;
Organizzazione del midollo spinale Trasmette gli ordini provenienti dal cervello ai muscoli e agli organi e invia le informazioni sensoriali al cervello; controllo le risposte riflesse rapide; contiene i generatori di configurazioni che controllano comportamenti ripetitivi, quali il camminare.

17 Sistema nervoso autonomo
E’ anche detto sistema neurovegetativo e regola l’attività di organi involontari quali cuore, polmoni, apparato digerente, vasi sanguigni e ghiandole esocrine. E’ costituito da due sezioni (simpatica e parasimpatica) che agiscono in maniera opposta:

18 RISPOSTA AGLI STIMOLI:
GLI ORGANI EFFETTORI MUSCOLI GHIANDOLE La risposta allo stimolo è rappresentata dalla secrezione di ormoni da parte delle ghiandole endocrine o di altre sostanze (es. enzimi) da parte di ghiandole esocrine La risposta allo stimolo è rappresentata dal movimento di un muscolo (volontario o involontario)

19 Esempio di arco riflesso: riflesso patellare o rotuleo
Esempio di arco riflesso: riflesso patellare o rotuleo Quando viene dato un colpetto alla base del ginocchio, un recettore sensoriale (1) percepisce la tensione del tendine e un neurone sensoriale (2) trasporta il segnale all’interno del SNC (nel midollo spinale). Nel SNC, l’informazione passa ad un neurone motorio (3) e ad un interneurone (4). Un gruppo di muscoli (i quadricipiti), risponde contraendosi al segnale del neurone motorio (3), facendo scattare la gamba in avanti. Nel frattempo, un altro neurone motorio, rispondendo al segnale proveniente da un interneurone (4), inibisce i muscoli flessori, antagonisti dei quadricipiti, inducendoli a rilassarsi. Muscolo quadricipite Muscoli flessori Encefalo Midollo spinale Nervo SNP Ganglio SNC Interneurone 4 2 Neurone sensoriale 3 Motoneurone 1 Recettore

20 I RIFLESSI INVOLONTARI
Si tratta di una risposta automatica degli organi effettori (muscoli e ghiandole) ad uno stimolo esterno o interno all’organismo. Alcuni esempi: riflesso flessorio  un arto è allontanato da uno stimolo nocivo riflesso pupillare  pupilla si restringe quando l’occhio è colpito da luce riflesso lacrimale  stimola lacrimazione tosse e starnuto Il percorso anatomico utilizzato in un riflesso è detto arco riflesso ed è costituito da: Nervo sensoriale afferente  percepisce lo stimolo e lo trasmette al SNC Interneuroni o neuroni associativi  nel midollo spinale; integrano i dati forniti dai neuroni sensoriali e poi trasmettono segnali appropriati ad altri interneuroni o neuroni motori Nervo motore efferente  termina su un organo effettore (muscolo o ghiandola) e ne determina la risposta (contrazione muscolare o secrezione ghiandolare)

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