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25-9-2003 I giovedi della scienza 1 GLI IMPEGNI DELL’ITALIA SUL CLIMA Orietta Casali ENEA Progetto Speciale “Clima Globale”

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Presentazione sul tema: "25-9-2003 I giovedi della scienza 1 GLI IMPEGNI DELL’ITALIA SUL CLIMA Orietta Casali ENEA Progetto Speciale “Clima Globale”"— Transcript della presentazione:

1 25-9-2003 I giovedi della scienza 1 GLI IMPEGNI DELL’ITALIA SUL CLIMA Orietta Casali ENEA Progetto Speciale “Clima Globale”

2 L’Italia supporta attivamente la cooperazione ambientale, inclusi gli impegni per il cambiamento climatico - 1994 Ratifica UNFCCC - 2002 Ratifica il Protocollo di Kyoto

3 25-9-2003 I giovedi della scienza 3 IPCC - Intergovernmental Panel on Climate Change IPCC - Intergovernmental Panel on Climate Change Nel 1988 viene istituito, sotto gli auspici dell’Organizzazione Meteorologica Mondiale (WMO) e dell’Agenzia delle Nazioni Unite per l’Ambiente, l’IPCC (Intergovernmental Panel on Climate Change) L’IPCC ha lo scopo di valutare le informazioni scientifiche disponibili sui cambiamenti climatici, esaminare gli impatti sociali ed economici delle modificazioni del clima e formulare strategie adeguate per la prevenzione e il controllo dei cambiamenti climatici.

4 25-9-2003 I giovedi della scienza 4 IPCC – Intergovernmental Panel on Climate Change WG1: valuta gli aspetti scientifici del sistema climatico e dei suoi cambiamenti WG2: valuta la vulnerabilità dei sistemi naturali e socioeconomici rispetto ai cambiamenti climatici, valutandone le conseguenze e le strategie di adattamento WG3: valuta le strategie di limitazione dell’emissione di gas serra e le strategie di mitigazione dei cambiamenti climatici

5 25-9-2003 I giovedi della scienza 5 IPCC – Intergovernmental Panel on Climate Change Il ruolo di National Focal Point dell’IPCC è affidato dal 1990 al dr. Vincenzo Ferrara, Direttore del Progetto Speciale Clima Globale, ENEA Dr. Filippo Giorgi, membro del Bureau del WG2 Vari italiani hanno partecipato ai lavori dei tre WGs, inclusi ricercatori ENEA (dr.ssa Mariotti, dr. Zarlenga, ecc)

6 25-9-2003 I giovedi della scienza 6 UNFCCC (1) 1992. Giugno. In occasione del Vertice della terra inizia la raccolta delle firme della United Nations Framework on Climate Change Convention (UNFCCC). L’Italia è tra i paesi firmatari. Assume, in tal modo, una posizione guida tra i paesi sviluppati, svolgendo un ruolo trainante tra gli stati membri dell’Unione Europea.

7 25-9-2003 I giovedi della scienza 7 UNFCCC (2) Obiettivo ultimo della Convenzione é stabilizzare le concentrazioni in atmosfera dei gas ad effetto serra ad un livello tale da prevenire interferenze antropogeniche pericolose al sistema climatico.

8 25-9-2003 I giovedi della scienza 8 UNFCCC (3) Obiettivo: le Parti firmatarie devono proteggere il sistema climatico, a beneficio della presente e delle future generazioni, su una base di equità e in rapporto alle loro comuni ma differenziate responsabilità, ed alle rispettive capacità. Pertanto, i paesi sviluppati, che sono Parti della Convenzione, devono prendere l’iniziativa nella lotta contro i cambiamenti climatici e i relativi effetti negativi.

9 25-9-2003 I giovedi della scienza 9 UNFCCC (4) UNFCCC (4) I Paesi di cui all’Allegato 1 (i paesi dell’OCSE e in economia in transizione) devono individuare e adottare politiche e misure al fine di ritornare singolarmente o congiuntamente entro il 2000 ai livelli del 1990 delle emissioni causate dall’uomo di anidride carbonica o di altri gas ad effetto serra non controllati dal Protocollo di Montreal

10 25-9-2003 I giovedi della scienza 10UNFCCC(5) Principali Organi: CONFERENZA DELLE PARTI (COP) La COP si avvale di: - Segretariato - Due organi sussidiari: 1) SBSTA – Subsidiary Body for Scientific and Technological Advice 2) SBI – Subsidiary Body for Implementation

11 25-9-2003 I giovedi della scienza 11 UNFCCC (6) GRUPPI REGIONALI: Africa America Latina Asia Russia e paesi dell’Europa Centrale e dell’est WEOG – West Europe and Others, incluso USA, Giappone, Australia, Nuova Zelanda e Canada

12 25-9-2003 I giovedi della scienza 12 UNFCCC (7) G77+CHINA Gruppo maggioritario, raccoglie 140 paesi su 180, rappresentanti l’85% dell’umanità. Guidato dalla Cina, comprende il sottogruppo dell’Africa, India, Paesi OPEC e la quasi totalità dei paesi sud-americani e tutti quelli asiatici, esclusi il Giappone e la Corea del Sud. Sono in effetti quasi tutti i paesi non Annesso I

13 25-9-2003 I giovedi della scienza 13 UNFCCC (8) AOSIS – Alliance of Small Island States LDCs – Least Developed Countries Un gruppo informale di Paesi definiti sulla base di un numero di parametri, inclusi il PIL pro-capite. I LDCs e i paesi AOSIS godono di un fondo speciale per l’adattamento, il trasferimento tecnologico, la capacity building e il CDM. Un gruppo informale di Paesi definiti sulla base di un numero di parametri, inclusi il PIL pro-capite. I LDCs e i paesi AOSIS godono di un fondo speciale per l’adattamento, il trasferimento tecnologico, la capacity building e il CDM.

14 25-9-2003 I giovedi della scienza 14 UNFCCC (9) UMBRELLA GROUP L’Umbrella Group o JUSCANZZ (dalle iniziali Japan, United States, Canada, New Zealand), comprendente anche l’Australia.

15 25-9-2003 I giovedi della scienza 15 UNFCCC (10) 1994 l’Italia ratifica la Convenzione, stanziando per il biennio 1994-95 1,5 miliardi di lire per il monitoraggio delle emissioni gas serra, per l’aggiornamento dei programmi nazionali di mitigazioni, per la collaborazione italiana all’IPCC e per contribuire al Segretariato della Convenzione

16 25-9-2003 I giovedi della scienza 16 Il Protocollo di Kyoto (1) 3 Conferenza delle Parti 1997 Il Protocollo di Kyoto (1) 3 Conferenza delle Parti 1997 Obiettivo:invertire il trend dell’aumento delle emissioni di gas responsabili dell’effetto serra. Il Protocollo, una volta ratificato, impone ai paesi di cui all’Annesso B (Paesi sviluppati) di raggiungere obiettivi differenziati di riduzione di emissioni di gas compresi nel “Kyoto Basket”, rispetto ai livelli del 1990 entro il 2008-2012.

17 25-9-2003 I giovedi della scienza 17 Il Protocollo di Kyoto (2) Kyoto Basket: –Anidride Carbonica –Metano –Protossido d’Azoto –Fluorocarburi idrati –Perfluorocarburi –Esafluoruro di zolfo

18 25-9-2003 I giovedi della scienza 18 Il Protocollo di Kyoto (3) Meccanismi di Kyoto: p ermettono ai paesi dell’Annex 1 di raggiungere gli obiettivi di riduzione del protocollo anche attraverso l’attuazione di progetti in altri paesi o tramite il commercio di diritti d’emissione

19 25-9-2003 I giovedi della scienza 19 Il Protocollo di Kyoto (4) Meccanismi di Kyoto –CDM: progetti di paesi Annex 1 in paesi non Annex 1 –Joint Implementation: progetti tra paesi Annex 1 –Emission Trading

20 25-9-2003 I giovedi della scienza 20 Il Protocollo di Kyoto (5) Per entrare in vigore, ovvero per fare parte integrante della Convenzione, deve essere ratificato da almeno 55 paesi industrializzati o con economie in transizione (Paesi dell’annesso I) responsabili di almeno il 55% delle emissioni di anidride carbonica rispetto al 1990

21 25-9-2003 I giovedi della scienza 21 Il Protocollo di Kyoto (6) L’Italia ha ratificato il Protocollo di Kyoto nel 1 giugno 2002. Con la Ratifica l’Italia si è impegnata a ridurre le emissioni di gas serra del 6.5% rispetto al 1990 come previsto dal Burden Sharing europeo adottato dall’Unione Europea il 4 marzo 2002

22 25-9-2003 I giovedi della scienza 22 Protocollo di Kyoto (7) Ultimo strumento legislativo italiano per raggiungere gli obiettivi di Kyoto è la Legge 120 del 1 giugno 2002 con la quale sono state riviste le linee guida delle politiche e le misure nazionali relative alla riduzione delle emissioni di gas serra

23 25-9-2003 I giovedi della scienza 23 DAL PROTOCOLLO DI KYOTO ALLA COP 8 2000 – Novembre. Sesta Conferenza delle Parti all’Aja. 2001 – luglio – Sesta Conferenza delle Parti Bis a Bonn. 2002 – settembre – Settima Conferenza delle Parti a Marrakesh 2002 – settembre – World Summit on Sustainable Development a Joannesburg

24 25-9-2003 I giovedi della scienza 24 DAL PROTOCOLLO DI KYOTO ALLA COP 8 2002 – Ottobre – Ottava Conferenza delle Parti – New Delhi La tradizionale divisione tra le paesi sviluppati e paesi in via di sviluppo è stata evidente in molti argomenti: Adattamento/mitigazioneAmbiente/sviluppo UNFCC/Protocollo di Kyoto

25 25-9-2003I giovedi della scienza25

26 25-9-2003 I giovedi della scienza 26 TANTO PER AVERE UN’IDEA All’ultima a COP hanno partecipato 4300 rappresentanti di 167 Parti, tre stati osservatori, 231 organizzazioni governative e non governative, altre organizzazioni osservatrici, 222 organi di stampa Ultime sessioni SBI/SBSTA, Bonn, 4-13 giugno 2003 1288 partecipanti di 137 Parti, uno stato osservatore, 107 organizzazioni governative e non governative, 6 organi di stampa

27 25-9-2003 I giovedi della scienza 27 Nona Conferenza delle Parti Milano Dicembre 2003 PRESIDENZA ITALIANA UE “AMBIENTE COME OPPORTUNITA” “AMBIENTE COME OPPORTUNITA” La presidenza italiana vuole portare alla COP di Milano un messaggio positivo, per affermare che la strategia internazionale sui cambiamenti climatici deve essere un’occasione per la promozione dell’innovazione tecnologica e della cooperazione tecnologica, finalizzate alla crescita economica sostenibile dell’intero pianeta.

28 25-9-2003 I giovedi della scienza 28 Il Negoziato sul Clima e l’ENEA

29 25-9-2003 I giovedi della scienza 29 L’ENEA e il negoziato Il nostro Ente, per la natura dei suoi compiti istituzionali, uniti alla sensibilità dei suoi vertici verso le problematiche specifiche, ha avuto fin dagli anni 70 un ruolo importantissimo nel negoziato climatico. Gli anni 80 e 90 lo hanno visto presente in tutti i più importanti appuntamenti internazionali in materia di ambiente globale e sviluppo sostenibile.

30 25-9-2003 I giovedi della scienza 30 Supporto tecnico scientifico nelle attività negoziali su: Inventari delle emissioni, Politiche Misure, Meccanismi di Kyoto, Trasferimento Tecnologico, Capacity Building, Informazione e Comunicazione Studi specifici sul clima mediterraneo, sulle emissioni di gas serra in Italia e sugli scenari energetici Predisposto ed elaborato le prime due Comunicazioni Nazionali e ha avuto un importante ruolo nella terza

31 25-9-2003 I giovedi della scienza 31 I tre livelli dell’attività negoziale PoliticoFormaleSostanziale

32 25-9-2003 I giovedi della scienza 32 La sfida, per un negoziato di qualità, per gli esponenti del mondo della ricerca, risiede nel rapporto tra il livello formale e il livello sostanziale. Imparare le regole di un meccanismo complesso e dall’apparenza farraginosa è essenziale anche per il più preparato uomo di scienza o tecnologo che intendono occuparsi di negoziato.

33 25-9-2003 I giovedi della scienza 33 L’ENEA e il negoziato L’ente racchiude in sè le competenze per fornire un contributo tecnico scientifico diversificato e altamente qualificato sia per la mitigazione che per l’adattamento ai cambiamenti climatici, in grado di imprimere ai lavori negoziali, insieme alla forma, una preziosa valenza contenutistica.

34 IL GIOCO VALE LA CANDELA? L’obiettivo ultimo di tutti gli obiettivi ultimi delle Convenzioni Globali ambientali è l’obiettivo primo dell’ONU: la sostituzione del dialogo alle azioni militari. La guerra di parole rispetto alla guerra delle armi


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