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Il senso del cinema e dell’audiovisivo per i territori

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Presentazione sul tema: "Il senso del cinema e dell’audiovisivo per i territori"— Transcript della presentazione:

1 Il senso del cinema e dell’audiovisivo per i territori
Ricerca sulle risorse presenti sui territori italiani ove presente una Film Commission in collaborazione con Roma, 25 marzo 2014 Biblioteca di Archeologia e storia dell’Arte – Sala Crociera presso il Mibact Via del Collegio Romano 27

2 Agenda Finalità, fasi progettuali e struttura Metodologia e Contenuti
Esiti principali Conclusioni e input strategici

3 Finalità dello studio Fornire un quadro esaustivo al committente delle funzioni ed attività svolte dalle FC nell’ottica di una maggiore razionalizzazione dei rapporti Stato Regioni per rendere più efficace l’azione pubblica a sostegno del comparto audiovisivo a livello nazionale ed internazionale Rispondere alle esigenze di IFC di scattare una fotografia (in movimento) delle risorse generate dall’AV nei territori in cui operano le FC anche al fine di sensibilizzare gli stakeholders pubblici e privati sulla rilevanza strategica degli investimenti nel settore anche ai fini di marketing territoriale e di impatto sui flussi turistici

4 Le fasi del progetto di ricerca
Avvio progetto (luglio 2013) Ricognizione fonti e materiali Giornata di confronto con le FC Desk e field Questionari / interviste FC/stakeholders Analisi dei fattori di innovazione monitoraggio attività di formazione, servizi on line e fondi ad hoc Validazione schede regionali, casi studio, raccolta contributi esperti Analisi SWOT Input strategici Consegna (novembre 2013) diffusione pubblica (marzo 2014) Altro? Schede di rilevazione ad hoc

5 Struttura del rapporto
Introduzione e nota metodologica 18 schede regionali (intervistati circa 150 SH) + casi studio Sintesi risultati e input strategici Focus group contributi degli esperti sul tema del riconoscimento delle FC Charloitte Applegren (Cineregio) Paolo di Maira (Cinema & Video International) Alessandra Fratini (Studio Fratini Vergano) Redento Mori (Giornalista economico/Fondazione Ente dello Spettacolo) Marcello Mustilli (Studio BLM) Giuseppe Richeri e Marco Cucco (Università di Lugano) Alessandro Signetto (Doc Service) Altro?

6 I casi studio a corredo delle schede regionali
Transmedia Via Col Vento

7 Contenuti filiere: macrosettori audiovisivo e tv, sottosettori (produzione, postproduzione, esercizio...), generi (documentario, animazione...); numerosità, valore aggiunto e occupati delle imprese attive nei singoli territori posti sotto esame (Unioncamere); offerta di formazione regionale iniziale e continua; innovazione (a livello di tipologie di soggetti, prodotti/generi, piattaforme); livello di internazionalizzazione imprese (accesso al Piano Media/Eurimages); attività svolte e servizi offerti dalle FC quantificazione delle risorse pubbliche a sostegno del comparto.

8 Le dimensioni regionali del comparto AV
Imprese, fatturati, valore aggiunto, il peso delle regioni 2012 (Lazio e Lombardia vs altre regioni) Il 50% delle imprese e degli occupati ha sede nel Lazio e in Lombardia da sole coprono ancora il 60% del valore aggiunto Valore aggiunto comparto AV 8 MLD di € Imprese Occupati diretti 73.400 Fonte: elaborazioni Iem – Rosselli su dati Symbola - Unioncamere

9 Ampiezza bolle: valore aggiunto
Imprese, fatturato, valore aggiunto: le altre regioni Imprese, fatturati, valore aggiunto, il peso delle regioni 2012 (escluse Lazio e Lombardia) Ampiezza bolle: valore aggiunto Fonte: elaborazioni Iem – Rosselli su dati Symbola - Unioncamere

10 Fondi regionali gestiti da FC
Esiti dello studio: la spesa dei territori Nel 2012 le produzioni nazionali ed estere hanno speso direttamente sui territori un volume di risorse stimabile in almeno 260 milioni di euro* a fronte di un intervento pubblico regionale quantificato in 56,3 milioni di euro complessivi** , ripartiti tra: dotazioni annuali per l’espletamento delle attività ordinarie delle Film Commission fondi regionali gestiti direttamente dalle FC budget di altri fondi gestiti da amministrazioni locali anche in collaborazione con istituzioni nazionali (Mise, Mibact) Totale risorse 56,3 Fondi regionali gestiti da FC 18,9 Budget ordinari FC 9,9 Altri fondi regionali 27,5 Fonte: elaborazioni Iem – Rosselli su dati FC et alia. * La spesa sui territori è stata quantificata in 12 regioni. Per le restanti si è proceduto ad una stima prudenziale. ** Stima in base ai dati disponibili che include anche residui di annualità precedenti e stanziamenti ancora non resi disponibili.

11 risorse e giornate di lavorazione
Esiti dello studio: risorse e giornate di lavorazione Fatta eccezione per il Lazio, spiccano per entità degli impegni economici a sostegno del comparto, le politiche di intervento della Puglia, della Basilicata (in questo caso di tratta di risorse disponibili ma ancora non erogate) e dell’Alto Adige, davanti a regioni più solide come Piemonte o Toscana. 1064 produzioni monitorate 3.874 giornate di lavorazione 300 produzioni assistite Totale risorse investite per Regione, 2012 (stime) Nel 2012, su produzioni che hanno girato sui territori per un totale di giornate di lavorazione, circa 300 hanno ottenuto un supporto tecnico-logistico, beneficiando della fornitura di servizi di ospitalità, piuttosto che ottenimento di permessi, ricerca di location, consulenza di vario genere. Sono state circa XXXX i progetti per i quali le società di produzione hanno ricevuto contributi a fondo perduto a copertura/chiusura del piano finanziario a fronte di vincoli di spesa sul territorio o di impiego di maestranze locali. Fonte: elaborazioni Iem – Rosselli su dati FC et alia

12 Strumentazione e servizi di supporto
Esiti dello studio: FC motore propulsivo dell’industria AV regionale 80 posizioni lavorative stabili Fitta rete di collaboratori e consulenti specializzati Risorse umane Production Guide: monitorate circa 3mila aziende e 9mila professionisti Location Guide: rilevate ambientazioni consultabili on line Strumentazione e servizi di supporto Circa 10 milioni di euro (la media per ciascuna FC è di 662mila) a disposizione nel 2013 per spese di funzionamento e assistenza logistica alle produzioni Budget ordinario Attualmente le FC si avvalgono di circa 80 posizioni lavorative (tempo indeterminato e determinato) tra direttori, manager e profili-tecnico-amministrativi, cui si aggiunge una fitta rete di collaboratori specializzati e consulenti esterni e che nel corso degli anni hanno migliorato i propri servizi di supporto agli operatori del settore nazionali ed internazionali. Quasi tutte dispongono di una Production Guide (nel 2013 monitorate aziende e professionisti) e di una Location Guide (nel 2013 rilevate ambientazioni consultabili on line) Strutture sorte (grazie anche a spinte associative “dal basso”) in tempi e con modalità differenti in funzione del grado di “vivacità” e “dinamismo” dei singoli territori Si stanno rafforzando e specializzando rappresentando un punto di riferiment centrale per le produzioni ma anche per gli altri pezzi della filiera (promozione,distribuzione, esercizio, noni giovani talenti

13 Esiti dello studio: la forma giuridica
9 Fondazioni in partecipazione (+ 2 strutture interne a Fondazioni) 4 FC operanti all’linterno dell’amministrazione (organi in house) 1 Associazione + 1 reparto di Agenzia di promozione territoriale (SpA) Sotto il profilo giuridico prevale la forma della Fondazione in partecipazione (9 soggetti sulle 18 monitorate cui se ne aggiungono altri 2 che si configurano come strutture o dipartimenti all’interno di una Fondazione con finalità più ampie). Quattro Film Commission operano all’interno dell’amministrazione (regionale o provinciale) come uffici o organi in house. L’unico soggetto che ha una struttura di natura associativa è la FC del Friuli Venezia Giulia mente a Bolzano la FC è un reparto di una Agenzia di promozione territoriale che opera come SpA.

14 Mappati 24 fondi di sostegno (incoming incluso)
Esiti dello studio: mappatura dei fondi Mappati 24 fondi di sostegno (incoming incluso) Finanziati in gran parte da bilanci ordinari e in alcune regioni da APQ Rilevanza crescente in fase di chiusura dei pacchetti finanziari e per coproduzioni Il sostegno regionale pesa ormai un quarto sul totale delle risorse a sostegno della produzione Una peculiarità tutta italiana che caratterizza le FC è che, accanto ai tradizionali servizi di assistenza tecnica e logistica, alcune di esse gestiscono in forma diretta o indiretta dei fondi regionali a cui affluiscono i capitoli di spesa intitolati al supporto della cultura, del turismo o più raramente delle attività produttive. Nel corso degli anni tali strumenti hanno assunto un peso sempre più rilevante per i produttori soprattutto in fase di chiusura dei pacchetti finanziari. Ad oggi possiamo contare complessivamente 24 fondi che a vario titolo (abbiamo incluso anche alcuni fondi per l’incoming) sostengono l’audiovisivo (di cui 16 gestiti dalle FC e altri dalle strutture regionali interne all’amministrazione altri ancora promossi a livello infra-istituzionale). In prevalenza tali strumenti sono alimentati dai bilanci ordinari delle Regioni di appartenenza, fatta eccezione per alcune regioni del Sud, dove si attinge anche ai fondi strutturali comunitari o ad altre risorse negoziate nel quadro di Accordi di Programma Quadro tra Mibact-Mise e Regioni coinvolte (Sensi Contemporanei). Non giudicare valore e peso dei territori solo dalla dotazione dei fondi

15 Esiti dello studio: il trend decennale
Trend decennale investimenti pubblici al cinema e audiovisivo Riforma Urbani (Consulta territoriale Sentenza Corte Costituzionale 285/2005 Operatività tax credit 1° film fund (FVG) Nel 2013 le risorse a sostegno dell’AV provenienti dai territori (esclusi residui relativi ad annualità precedenti , conteggiando solo i contributi già assegnati) sono stimate in circa 40 milioni di euro. L’intervento regionale è giunto ormai a pesare più di un quarto del totale nazionale e come dotazione supera nettamente l’ammontare dei contributi nazionali diretti (esclusi contributi sugli incassi) destinati al cinema dalla Direzione Generale Cinema attingendo al Fondo Unico per lo Spettacolo. Fonte: elaborazioni Iem – Rosselli su dati Dg Cinema, Anica, regioni FC et alia. 2013: stime

16 Punti di forza e di debolezza
Esiti dello studio: Punti di forza e di debolezza Debolezza Incertezza e instabilità risorse. Frammentazione Differenti modalità di accesso e lentezze burocratiche Eterogeneità vincoli territoriali e dei requisiti di eleggibilità “Dipendenza” dalla politica e condizionamenti “localistici” Rischio incompatibilità fondi regionali (Fesr) con quelli di EC ? Forza Approccio di filiera (cinema e AV), collaborazioni multi-regionali e vision europea (Cineregio, Eufcn) Trasversalità opere sostenute (non solo film) e supporto alle coproduzioni Sostegno alla formazione, allo sviluppo della produzione locale e alle infrastrutture Specializzazione ed elevate competenze professionali Vincoli di spesa territoriali preservati 160% dell’aiuto (Nuova Cinema Com) Entrando nel dettaglio dei singoli strumenti si osserva una grande eterogeneità nelle varie tipologie di intervento soprattutto con riferimento alla dotazione finanziaria e alle modalità di accesso alle risorse (pubblicazione più o meno regolare di bandi e regolamenti, procedure a sportello per la produzione o l’incoming). Una prima constatazione e che i fondi regionali sono rivolti all'intero comparto audiovisivo e non solo al cinema, con un approccio di sistema che dovrebbe far riflettere sulla necessità di un ripensamento della governance a livello nazionale. La consapevolezza dell'evoluzione del mercato verso la cosiddetta “disintermediazione”, ovvero il fatto che il prodotto è sempre più svincolato dal mezzo che lo veicola, porta infatti all'assottigliarsi dei confini fra opera strettamente cinematografica e opera audiovisiva. Ne deriva l'esigenza che anche la norma e gli strumenti da essa attivati ai diversi livelli territoriali colgano questi segnali evolutivi per intervenire con tempismo ed efficacia. Quasi tutti i fondi monitorati prevedono un sostegno alla produzione a favore non solo delle opera cinematografiche (lungometraggi, documentari, corti) ma anche di fiction (film tv e serie tv, lunga serialità) o di altro genere audiovisivo (pubblicità, videogiochi, applicazioni multimediali). Alcuni fondi sono stati attivati a favore di alcune tipologie specifiche (documentario o animazione), altri sono dedicati esclusivamente a fasi della filiera differenti rispetto alla produzione (sviluppo, formazione, distribuzione). Elemento che accomuna tutti gli strumenti monitorati è la presenza di specifici vincoli territoriali che oscillano dal 100% al 200% del contributo erogato e possono includere l’utilizzo di risorse locali.

17 Conclusioni: verso un nuovo sistema di regole uniformi e condivise
Dinamismo crescente a sostegno di un settore ad elevato tasso di crescita economica e culturale Tensione verso l’innovazione e posizione di avanguardia rispetto all’intervento centrale (vision strategica di sostegno alla filiera): recente riallineamento nazionale grazie al tax credit AV Semplificazione delle procedure burocratiche (protocolli con le sovrintendenze, permessi, autorizzazioni). Uniformare la regolamentazione in materia tariffaria Panorama a tratti ancora discontinuo e disordinato in alcune aree del Paese (necessità di un processo di standardizzazione, tutelando autonomia e singole vocazioni): portale unico delle location ? Maggiore credibilità all’estero (marchio di garanzia) Riforma complessiva della governance: più chiara ed efficace attribuzione delle competenze Stato-regioni e maggiore complementarietà (modello francese ?). Corretto equilibrio tra “esigenze unitarie” e “chiamata in sussidiarietà” anche nella promozione e nell’esercizio (apertura sale) Riconoscimento normativo delle FC e maggior chiarezza su ruolo, perimetro di intervento, status giuridico e funzioni sui territori (ad es. attrazione capitali privati esteri). Rischi di “ingabbiamento” vs. flessibilità; di appiattimento burocratico vs. ricchezza territoriale Questi dati chiave fotografano un dinamismo crescente a sostegno di un settore considerato ad elevato tasso potenziale di crescita economica e culturale. Numeri che solo in parte sono in grado di rappresentare una realtà complessa e variegata – a tratti ancora disordinata e discontinua in alcune aree del Paese, in assenza di una riforma complessiva della governance e di una attribuzione più chiara delle competenze tra livello amministrativo nazionale e livelli di governo decentrati sul territorio. Anche per questa ragione nel corso dell’analisi delle singole realtà regionali ci si è avvalsi di strumenti di rilevazione di natura qualitativa (grazie soprattutto alla disponibilità della quasi totalità dei rappresentanti delle FC) per andare oltre la semplice misurazione economica e cercare di valutare la ricchezza e vitalità espressa nei singoli territori da realtà innovative e soggetti di eccellenza in svariati ambiti di intervento (dallo sviluppo alla formazione, dalle coproduzioni all’attrazione di investimenti internazionali).

18 Esiti dello studio: input strategici
Alla luce dei dati raccolti possiamo individuare quattro direttrici chiave strettamente correlate tra loro, ciascuna delle quali declinata su alcuni input strategici che indicano le possibili linee di policy da adottare Governance e decentramento di funzioni in ambito produttivo, promozionale e distributivo (sale) Accesso, trasparenza e modalità di erogazione delle risorse Perimetro delle aree di intervento Costruzione di reti di partenariato per attrarre risorse interne ed esterne ai territori Uniformità dei servizi e delle procedure operative

19 Esiti dello studio: input strategici
Cabina di regia per l’accesso ai fondi UE e presidio congiunto Stato-regioni sui tavoli non AV a BXL Presenza all’estero coordinata a livello nazionale Riconoscimento nazionale FC in base al rispetto di requisiti minimi in linea con gli indirizzi internazionali (Afci, Eufcn) Marchio di garanzia (label), meccanismi di premialità ? Omogeneizzazione schemi di sostegno nazionali (diretti e indiretti) e regionali sulla base di procedure standard condivise Coniugare il sostegno di filiera e alla produzione culturale con l’impatto territoriale e la promozione turistica delle location

20 Il senso del cinema e dell’audiovisivo per i territori
Team di ricerca: Bruno Zambardino Alessandra Alessandri Monica Sardelli FONDAZIONE ROSSELLI Istituto di Economia dei Media Direttore Francesca Traclò Sede legale: Corso Giulio Cesare 4 bis/B Torino tel Sede operativa Istituto di Economia dei Media: Via Sallustiana 29, 00187 Roma tel


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