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PubblicatoTeodosio Fortunato Modificato 9 anni fa
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“Alla vista delle folle Gesù salì sul monte e, come si fu seduto, si accostarono a lui i suoi discepoli. Allora aprì la bocca per ammaestrarli dicendo:
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BEATI I POVERI IN SPIRITO, perché di essi è il regno dei cieli
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Per Gesù la povertà materiale è un’ingiustizia derivata dal fatto che i ricchi accumulano più di quanto gli sia necessario per vivere degnamente, togliendolo ai poveri.
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Egli non condanna i beni materiali, come potrebbe: sono doni di Dio,
condanna invece l’uso distorto di essi beati sono coloro che adoperano la ricchezza come mezzo per creare benessere per tutti
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è una beatitudine rivolta agli umili, a coloro che si presentano a mani vuote davanti a Dio,
a coloro che hanno rinunciato al potere, ad atteggiamenti orgogliosi e di autosufficienza, perché solo con umiltà e povertà (materiale e spirituale) possiamo veramente avvicinarci a Dio
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Quando siamo troppo presi dal possesso di beni terreni
e da atteggiamenti orgogliosi, non siamo in grado di aprire il nostro cuore a Dio, rischiamo che il nostro cuore sia troppo “pieno” per trovare un posto per Lui
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attendono ogni aiuto da Dio
La povertà è un atteggiamento prima di tutto spirituale nei confronti di Dio: i poveri in spirito attendono ogni aiuto da Dio L’atteggiamento richiesto dalla prima beatitudine è come quella di un bambino: incapace di procurarsi quanto gli serve, si abbandona all’amore dei genitori
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Poveri in spirito non si nasce,
I poveri non sono coloro che non hanno ciò che gli serve per vivere, i barboni, i poveracci che chiedono l’elemosina Poveri in spirito non si nasce, SI DIVENTA
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ma colui che si è abbassato con l’amore di un figlio:
Il vero povero non è colui che è stato umiliato da Dio, ma colui che si è abbassato con l’amore di un figlio: obbediente, umile e fedele a Dio accogliente verso il prossimo, attento ai bisogni degli altri con un sentimento di generosità, pronto a condividere quanto ha
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L’ESEMPIO DI POVERO BEATO: GESÙ
Possiamo dedurre che Gesù non fosse povero: pur nascendo in una stalla, viene presto portato in una casa sa leggere e scrivere, quindi è andato a scuola non si fa complessi quando una donna gli profuma i piedi con l’olio profumato
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Gesù è un Povero in Spirito PER SCELTA
per dedicarsi alla predicazione del Regno di Dio, vive senza fissa dimora per anni e della generosità delle donne che lo seguono tutto ciò che noi abbiamo, dobbiamo adoperarlo, farlo fruttare per essere pronti all’incontro con Dio dobbiamo adoperarci per far fruttare i famosi talenti Non vuole incoraggiare il vagabondaggio, i perditempo o gli sfaticati
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BEATI GLI AFFLITTI perché saranno consolati
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A Roma i bambini malati venivano gettati dalla Rupe Tarpa In Palestina la malattia era considerata una punizione di Dio per i peccati commessi
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ma continuano a lottare e ad operare per il Regno di Dio
Gesù proclama beati gli afflitti non per il semplice fatto che soffrono ma perché, nonostante la loro situazione, non si chiudono in sé stessi, non si abbattono, ma continuano a lottare e ad operare per il Regno di Dio
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Coloro che hanno la fortuna di essere sani non devono compatire o emarginare chi è malato ma devono fare tutto quanto è in loro potere per soccorrerlo e sorreggerlo
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IL PECCATO Gesù compie molte guarigioni miracolose
la guarigione del cieco, la guarigione del sordomuto, la guarigione del paralitico queste non sono altro che un simbolo di una salvezza ben più profonda: Egli non si ferma ai corpi, ma tocca i cuori, sanandoli dal male più grande che affligge l’uomo IL PECCATO
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Chi è soddisfatto della vita terrena,
non avverte la precarietà della propria situazione e non sente il bisogno di essere salvato chi è afflitto, impotente a liberarsi dalle sue tribolazioni, si rende conto che solo Dio può salvarlo e si pone in un atteggiamento di umiltà
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Gesù parla anche di altre lacrime
quelle di PIETRO, lacrime di pentimento quelle della MADDALENA, che non si rassegna alla morte di Gesù Sono lacrime di pentimento e di autopunizione che avvicinano a Dio
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per il male e le ingiustizie
Ci sono poi le lacrime di coloro che soffrono per il male e le ingiustizie che ci sono nel mondo: anche queste sono lacrime di compartecipazione al pianto di Gesù durante il suo calvario Beati coloro che vanno incontro alle sofferenze per aiutare gli altri
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L’ESEMPIO DI AFFLITTO BEATO: GESÙ
Nell’Orto degli Ulivi, sapendo cosa gli sarebbe successo, Gesù suda sangue Nonostante i suoi tormenti, non rinuncia a compiere la volontà del Padre resta fedele alla Sua missione, nonostante la sofferenza
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BEATI I MITI perché erediteranno la terra
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per il dialogo e la democrazia
Per non-violenza, rifiutando di combattere un errore con un altro errore, non si intende passività o sottomissione Bisogna combattere coraggiosamente per le proprie idee, senza cercare di distruggere o annientare l’avversario Questo è il principio per il dialogo e la democrazia
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accettare questa beatitudine
Per noi, troppo presi dalla logica della forza, del prevalere sugli altri, promotori delle “guerre giuste”, è difficile accettare questa beatitudine proclamata da Gesù
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L’uomo porta le ferite provocate dal peccato, è per questo che per lui è molto difficile essere mite
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Non si tratta di vigliaccheria, di paura di agire, ma di rifiutare l’ormai famoso “occhio per occhio”
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che tiene a bada questo istinto,
Nell’uomo ci sarà sempre l’istinto ad agire con violenza l’uomo mite è colui che tiene a bada questo istinto, colui che riesce a dominare sé stesso e la volontà di volersi imporre sugli altri, colui che riesce a controllare sentimenti come ira, collera, irritazione, sdegno, arroganza, prepotenza
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può venirci in aiuto invocandolo, Egli infonde in noi
Abbiamo imparato che lo Spirito Santo può venirci in aiuto invocandolo, Egli infonde in noi lo Spirito di Dolcezza, che aiuta l’uomo a piegarsi alla mansuetudine e alla mitezza
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L’uomo in grado di dominare sé stesso,
l’uomo mite è in grado di conquistare gli altri, riesce ad avere un’ascendente sugli altri, perché il suo modo di comportarsi, il suo modo di agire, provoca fiducia e porta ad una maggiore confidenza
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rapporti sociali privi di
I miti costruiscono rapporti sociali basati sulla non-violenza, davanti agli altri si presentano privi di qualsiasi corazza o difesa
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GESÙ, mite e umile di cuore
dice ai suoi discepoli: “Ecco, io vi mando come agnelli in mezzo ai lupi” e mentre lo dice, Egli, Agnello innocente, li precede dando loro l’esempio: per fare il bene bisogna soffrire e pagare di persona, piuttosto che imporsi o difendersi con la forza
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BEATI QUELLI CHE HANNO FAME E SETE DI GIUSTIZIA perché saranno saziati
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la giustizia per sé stessi,
Non si intende la giustizia per sé stessi, ma per tutti! Dio vuole che tutte le creature possano vivere con pari dignità e gioia Gesù ha agito volendo re-integrare la dignità di ogni essere umano
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affronta le ingiustizie
Gesù stesso affronta le ingiustizie affronta ad esempio i farisei e le loro ipocrisie: guarisce di sabato si lascia avvicinare dai peccatori non allontana la donna impura I farisei pretendono di vivere il loro rapporto con Dio su pratiche esteriori, senza curare la giustizia, la misericordia e la reale fedeltà al progetto di Dio
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Attenzione però!!! chi è oppresso o vede qualcuno che è oppresso
non può vivere in modo fatalistico, pensando che “qualcuno farà qualcosa”, deve cercare, invece, di porre rimedio a questa ingiustizia
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pensare che il Regno dei Cieli sia un paese dei balocchi,
Non dobbiamo, infatti, pensare che il Regno dei Cieli sia un paese dei balocchi, dove tutte le situazioni vengono risolte come per incanto è importante che NOI iniziamo ad adoperarci, prima di tutto sulla terra, affinché ogni essere umano possa ritrovare la sua dignità
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fame e sete di giustizia
D’altra parte, tutte le conquiste di giustizia che la storia ricorda sono state opera di coloro che non hanno accettato di soffocare questa loro fame e sete di giustizia
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di perfezione e di santità
L’esempio di Gesù… Ha simbolicamente saziato e dissetato: moltiplicazione dei pani e dei pesci trasformazione dell’acqua in vino la pesca miracolosa per rappresentare la fame e la sete di perfezione e di santità
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Chi si mette in cammino verso Dio, avverte continuamente la distanza che lo separa da Lui più si avvicina più cresceranno la fame e la sete che sente per quanto faccia per Dio, gli sembra sempre di non fare abbastanza, proprio per questo si impegna con tutte le sue forze per accendere anche negli altri la fame e la sete che lui soffre e non riesce a soddisfare.
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della volontà del Padre, rivelata nel Vangelo di Gesù
Questa beatitudine esprime il desiderio e la tensione di una ricerca attiva e continua del compimento della volontà del Padre, rivelata nel Vangelo di Gesù
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Gli affamati e gli assetati sono coloro che hanno fatto del compimento
di questa volontà la massima aspirazione della propria vita, a tal punto che per loro la ricerca del piano di Dio diventa vitale come il mangiare e il bere
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BEATI I MISERICORDIOSI perché troveranno misericordia
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Per misericordia si intende
comprensione e perdono, sempre e comunque, verso tutti i propri simili La misericordia di Dio è piena e completa per l’uomo il perdono totale è difficile da attuare
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L’uomo ha bisogno del perdono
Al cospetto di Dio tutti sono grandi debitori, anche i santi nessuno può dire di non aver mai offeso Dio Ci si sente profondamente bisognosi nei confronti di Dio, questo fa sì che ci sentiamo più misericordiosi nei confronti dei nostri fratelli
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Portati a sperimentare la gioia del perdono, superando la difficoltà
a perdonare, siamo chiamati ad essere un’icona della misericordia divina, non solo con le parole, ma soprattutto con i gesti
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perdona i peccati soccorre i bisognosi
L’amore misericordioso e benevolo di Dio si manifesta principalmente in 2 modi: perdona i peccati soccorre i bisognosi
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con questa beatitudine non indica solo un sentimento,
Matteo con questa beatitudine non indica solo un sentimento, ma concreti gesti di perdono all’interno dei nostri rapporti interpersonali e d’aiuto prestato ai bisognosi
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Il misericordioso imita il Padre nel suo agire verso il prossimo
perdonando i torti ricevuti impegnandosi a soccorrere generosamente gli indigenti
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L’esempio di Gesù… accoglie e perdona i peccatori
perdona addirittura coloro che lo hanno crocifisso
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MISERICORDIA DEL PADRE
Egli non solo proclama questa beatitudine, indica la via per metterla in atto: MODELLARSI SULLA MISERICORDIA DEL PADRE che ha sacrificato il Suo Figlio unigenito per salvare l’uomo
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“AMATEVI GLI UNI GLI ALTRI”
Come possiamo adempiere al comandamento che Gesù ci ha lasciato “AMATEVI GLI UNI GLI ALTRI” se non siamo in grado di perdonare e di essere misericordiosi?
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Dio, nel giudizio ultimo, sarà misericordioso verso coloro che hanno vissuto un’esistenza d’amore gratuito e disinteressato
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BEATI I PURI DI CUORE perché vedranno Dio
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Per gli Ebrei il cuore non era solo la sede dei sentimenti,
ma la sfera più intima dell’uomo luogo dell’intelligenza luogo dove nascono i pensieri luogo dove nascono le inclinazioni (lealtà, sincerità…)
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che guarda il mondo con gli occhi di Dio
Puro è il cuore di colui che accoglie la stessa purezza di Dio che guarda il mondo con gli occhi di Dio
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è ansioso di contemplarlo
L’uomo che ama Dio è ansioso di contemplarlo Egli però sfugge agli occhi dei mortali perché, finché saremo pellegrini su questa terra, non potremo fare altro che sospirare e tendere a Dio
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con cuore puro e sincero
Dio è purezza immacolata, non può essere visto da occhi impuri che riflettono cuori impuri La Sua visione è riservata, nell’eternità, come premio per coloro che durante la vita terrena non hanno fatto altro che continuare a cercarlo con cuore puro e sincero
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tutte le azioni dell’uomo riflettono la purezza di Dio
Solo quando il cuore è purificato da ogni forma di inclinazioni e di pensieri cattivi, egoistici e disordinati adulteri furti false testimonianze bestemmie possiamo dire che tutte le azioni dell’uomo riflettono la purezza di Dio
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che apre gli occhi dell’uomo
La PUREZZA DEL CUORE è la LUCE che apre gli occhi dell’uomo sulle cose divine e lo dispone alla visione di Dio L’occhio puro è la lucerna che indica la via al cristiano per poter giungere alla visione eterna e gliela fa intravedere già su questa terra
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NON È IN GRADO DI CONTEMPLARE DIO
L’uomo riempiendo il proprio cuore e i propri occhi delle cose terrene, NON È IN GRADO DI CONTEMPLARE DIO si chiude alle comunicazioni intime con Lui Se sono rari coloro a cui Dio si manifesta, è perché sono pochi coloro che veramente lo cercano con cuore puro
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Questa beatitudine richiede la piena adesione al Vangelo
I PURI DI CUORE sono coloro che sanno accettare l’insegnamento di Gesù, che sono pronti a seguirlo Questa beatitudine richiede la piena adesione al Vangelo
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BEATI GLI OPERATORI DI PACE perché saranno chiamati Figli di Dio
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coloro che costruiscono la pace,
Gesù proclama beati coloro che costruiscono la pace, ossia la mancanza di inimicizia con Dio e con le sue creature
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Gesù non è una persona tranquilla
durante la sua vita è continuamente in lotta contro il potere religioso (sommi sacerdoti) il potere culturale (scribi e farisei) il potere civile (Erode e Pilato) che opprimono i poveri e i deboli
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Nessuna illusione!!! Egli non promette la pace nel mondo
ma la Sua pace, quella che ha portato ogni giorno per le strade della Palestina
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Gesù stesso intraprende una guerra continua (anche se non c’è spargimento di sangue)
Afferma che “non è venuto a portare la pace, ma una spada” messaggio metaforico per far comprendere quanto gli operatori di pace dovranno faticare, credere e combattere
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FACCIAMO UNA DISTINZIONE
PACIFICO è una persona accomodante, questo è un atteggiamento sbagliato di colui che si disinteressa OPERATORE DI PACE è colui che, per portare felicità e pace agli altri, crea anche dissensi e lotta, rischiando di perdere anche la propria pace
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Il vero discepolo di Gesù non può aspettare che siano gli altri a fare la pace e tanto meno può esigere che la pace sia fatta a spese altrui, ma deve prendere l’iniziativa, rinunciando a favore dei fratelli ai propri interessi e anche ai propri diritti personali, quando questi ostacolano o intralciano quelli altrui.
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Chi in una comunità o società in lotta si chiude nel suo guscio senza fare nulla, non può essere definito un operatore di pace, ma un egoista Il vero operatore di pace non può godere della pace se intorno a lui c’è la guerra Deve fare tutto ciò che dipende da lui per promuovere la pace, anche se questo significa sacrificio personale
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Gesù proclama beati coloro che si adoperano
per la concordia tra gli uomini, coloro che edificano faticosamente la pace tra i singoli, tra i gruppi sociali e tra i popoli, coloro che compiono gesti di riconciliazione umana, ricucendo fili spezzati e consolidano legami allentati
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BEATI I PERSEGUITATI PER CAUSA DELLA GIUSTIZIA perché di essi è il Regno dei Cieli
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Per GIUSTIZIA si intende la conformità tra la situazione sulla terra e il progetto di Dio sugli uomini
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Gesù non illude i suoi discepoli
dice loro che saranno perseguitati perché coloro che vogliono il bene per tutti, sono inesorabilmente visti come quelli che tolgono una fetta di bene a chi vorrebbe tutta la torta per sé! Si possono toccare i privilegi degli altri, ma guai a toccare i nostri!!!
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Gesù è stato chiaro: seguire Lui significa prendere la croce
Molte volte ha predetto ai suoi discepoli che sarebbe loro toccata la Sua stessa sorte
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ma nel fatto che si è felici perché si sa che si sta adempiendo
L’essere beati non consiste nella persecuzione in sé, ma nel fatto che si è felici perché si sa che si sta adempiendo al progetto di giustizia di Dio per gli uomini Dio non chiede di gioire della sofferenza, ma chiede di credere nella Sua parola, che ci dice: quanto patiremo per la causa di Dio, sarà egualmente trasformato in gioia nella vita eterna
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per gli uomini La causa della giustizia ossia della salvezza e della
santificazione degli uomini è la causa stessa di Cristo: si è incarnato, ha vissuto la sua passione e la sua morte per gli uomini
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Se è vero che una simile condotta induce molti al bene, è inevitabile che susciti la reazione del male, che si presenta con la violenza (persecuzioni)
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Sono beati i perseguitati quando trovano nella persecuzione
la certezza che stanno percorrendo la strada giusta
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Il messaggio di salvezza è imperniato sulla CROCE
chi lo annuncia e chi lo riceve, deve essere pronto a lasciarsi oltraggiare, calunniare, “CROCIFIGGERE”. La persecuzione è l’eredità che Gesù lascia ai suoi discepoli, il segno che autentica la loro chiamata, ma è anche la via per conseguire la felicità
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Le BEATITUDINI costituiscono la sintesi di tutto il Vangelo,
indicano una nuova rotta di navigazione nel mare della vita, ed è rivolta all’uomo di ogni tempo Gesù con le beatitudini ci indica che Dio è all’opera con la sua compassione, attento al pianto, alla povertà, alla fame e all’ingiustizia. Il punto principale di questo annuncio è che DIO È PADRE!
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Per Dio la vita di ogni creatura è preziosa come quella di un figlio
I cristiani sono chiamati ad essere “un popolo umile e povero” la loro presenza deve essere una testimonianza della presenza di Dio in mezzo agli uomini
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indica all’uomo infelice e deluso, la via della libertà,
La pagina delle beatitudini è un invito a guardare quali sentieri Gesù apre davanti a noi, quali sono le vie che Egli ci indica (“le istruzioni per la vita”), le stesse strade che Lui ha percorso nei giorni della Sua vita terrena Gesù, con le beatitudini, indica all’uomo infelice e deluso, la via della libertà, della pace e della gioia, in una parola DELLA FELICITÀ
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dal monte delle beatitudini e dal Calvario ci chiama a dare
Gesù dal monte delle beatitudini e dal Calvario ci chiama a dare una risposta totale di amore e di impegno Attende da ciascuno di noi una risposta libera e personale di testimonianza credibile al Suo Vangelo
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Gesù rivolge le beatitudini al popolo semplice: i poveri gli oppressi
gli indifesi gli emarginati Egli proclama il lieto annuncio della venuta imminente del Regno, proclama che Dio sta per intervenire nella storia e sta per rendere giustizia
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È la prospettiva di un futuro di liberazione Non vuole esaltare
la povertà e la miseria ma annuncia che Dio sta entrando in azione per togliere tutti loro dalla loro condizione disumana È la prospettiva di un futuro di liberazione
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non cambia le situazioni
Come abbiamo detto il REGNO DI DIO non cambia le situazioni come per incanto sono proprio le beatitudini ad indicarci la via per poter entrare nel Regno e, soprattutto, per poter anticipare il Regno dei Cieli sulla terra
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ai dieci comandamenti:
Nell’Antico Testamento, ricordiamo i dieci comandamenti: l’accettazione dell’uomo alla volontà di Dio Gesù va oltre ai dieci comandamenti: Egli dice non basta “NON RUBARE”, dobbiamo essere in grado di condividere. Il PADRE NOSTRO è la forma di accettazione alla volontà del Padre di noi cristiani
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sia santificato il Tuo nome, venga il Tuo Regno,
Padre Nostro, che sei nei Cieli, sia santificato il Tuo nome, venga il Tuo Regno, sia fatta la Tua volontà, come in Cielo, così in terra. Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a noi i nostri debiti, come noi li rimettiamo ai nostri debitori. E non ci indurre in tentazione, ma liberaci dal male. AMEN
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