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1 Centro prevenzione salute mentale donna ASL Napoli 1 Nuova utenza femminile Anni 1996-2000.

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Presentazione sul tema: "1 Centro prevenzione salute mentale donna ASL Napoli 1 Nuova utenza femminile Anni 1996-2000."— Transcript della presentazione:

1 1 Centro prevenzione salute mentale donna ASL Napoli 1 Nuova utenza femminile Anni 1996-2000

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5 5 Centro prevenzione salute mentale donna ASL Napoli 1 I FATTI così come individuati nel 2002 dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, per mettere al centro dell’osservazione la salute mentale delle donne  I disturbi depressivi costituiscono il 41.9% della disabilità (YLDs) da disturbi neuro-psichiatrici tra le donne ed il 29.3% tra gli uomini.  I principali problemi di salute mentale nella vecchiaia sono: la depressione, sindromi organiche e le demenze, in maggioranza questi disturbi colpiscono le donne.  Nell'adolescenza i tassi di disturbi di depressione ed ansia sono maggiori nelle ragazze; le ragazze soffrono inoltre al 95% rispetto al 5% di ragazzi di disturbi alimentari ( anoressia e bulimia).  Una stima dell'80% di 50 milioni di persone affetta da conflitti violenti, guerre civili, disastri e disoccupazione sono donne e bambini.  La prevalenza nel corso della vita di violenza contro le donne oscilla tra il 16% ed il 50%  In ultimo una donna su 5 subisce uno stupro o un tentativo di stupro nel corso della vita. Source: Gender and women's Mental Health, May 2002, WHO http://www.who.int/mental_health/prevention/genderwomen/en/http://www.who.int/mental_health/prevention/genderwomen/en/

6 6 Centro prevenzione salute mentale donna ASL Napoli 1 Gender and women's Mental Health Gender disparities and mental health: The Facts Depression, anxiety, psychological distress, sexual violence, domestic violence and escalating rates of substance use affect women to a greater extent than men across different countries and different settings. Pressures created by their multiple roles, gender discrimination and associated factors of poverty, hunger, malnutrition, overwork, domestic violence and sexual abuse, combine to account for women's poor mental health. There is a positive relationship between the frequency and severity of such social factors and the frequency and severity of mental health problems in women. Severe life events that cause a sense of loss, inferiority, humiliation or entrapment can predict depression. http://www.who.int/mental_health/prevention/genderwomen/en

7 7 Centro prevenzione salute mentale donna ASL Napoli 1 WHO's Focus in Women's Mental Health  Build evidence on the prevalence and causes of mental health problems in women as well as on the mediating and protective factors.  Promote the formulation and implementation of health policies that address women's needs and concerns from childhood to old age.  Enhance the competence of primary health care providers to recognize and treat mental health consequences of domestic violence, sexual abuse, and acute and chronic stress in women. http://www.who.int/mental_health/prevention/genderwomen/en

8 8 Centro prevenzione salute mentale donna ASL Napoli 1 I due principali pregiudizi che pesano sulla salute delle donne Il primo pregiudizio è: nel considerare l'osservazione scientifica del corpo maschile come valida anche per il corpo femminile (il maschio come modello e misura della salute e della malattia anche per la donna). Noi pensiamo al contrario che: le donne devono essere soggetti di osservazioni scientifiche autonome. Ad esempio, non vi è un solo cuore, ma vi è un cuore maschile ed uno femminile, vi sono arterie maschili e femminili, come vi è un metabolismo maschile ed uno femminile, così come in modo più ovvio vi sono organi riproduttivi maschili e femminili.

9 9 Centro prevenzione salute mentale donna ASL Napoli 1 I due principali pregiudizi che pesano sulla salute delle donne Il secondo pregiudizio si riferisce a: una particolare disparità di trattamento scientifico che considera la salute delle donne essenzialmente riproduttiva, e la salute maschile essenzialmente produttiva. La medicina così è orientata a spiegare i fenomeni patologici nella donna, diversamente da come fa per gli uomini, guardando principalmente, ed a volte anche solo esclusivamente, al suo apparato riproduttivo/ginecologico. Noi pensiamo al contrario che: le donne devono essere viste ed osservate non solo e non in via principale dal punto di vista della riproduzione; così come gli uomini a loro volta devono poter essere valutati anche dal punto di vista della loro vita riproduttiva.

10 10 Centro prevenzione salute mentale donna ASL Napoli 1 I due principali pregiudizi che pesano sulla salute delle donne Questi pregiudizi hanno avuto finora ripercussioni negative nella valutazione diagnostica, nella cura, nel trattamento e nella prevenzione delle patologie più diffuse tra le donne. In particolare sottolineiamo le difficoltà ad accedere agli strumenti di una prevenzione appropriata, quella cioè che si realizza nella conoscenza dei fattori di rischio presenti nell'ambiente e nella vita quotidiana.

11 11 Centro prevenzione salute mentale donna ASL Napoli 1 “STRESS E VITA QUOTIDIANA DELLA DONNA: UNA INDAGINE SPERIMENTALE SUI RISCHI DI MALATTIA” CNR- PROGETTO FATMA 1992-1997 Contenuto della Ricerca La ricerca indaga le relazioni tra lo stress tipico della vita quotidiana della donna ed alcune patologie ad alto impatto tra la popolazione femminile: depressione psichica, ipertensione arteriosa, carcinoma mammario. Il Campione E’ costituito da: · 3 gruppi con patologia: 120 donne di età compresa tra i 25 e 54 anni, con depressione psichica, ipertensione arteriosa, carcinoma mammario. Ciascun gruppo è suddiviso in due sottogruppi di patologie omogenee, rispettivamente di maggiore e minore gravità · 1 gruppo senza patologia: 40 donne con il medesimo profilo anagrafico e socioculturale dei gruppi con patologia. Strumento dell’indagine L’indagine è condotta attraverso un questionario a risposte chiuse sullo stress.Il questionario indaga sette aree rappresentative delle condizioni di vita della donna e della percezione di sé: sovraccarico nella vita lavorativa familiare ed extrafamiliare; presenza/assenza di relazioni sociali; interessi personali; progetti; stima di sé; stima degli altri; percezione di stanchezza e ridotta capacità psicofisica.

12 12 Centro prevenzione salute mentale donna ASL Napoli 1 La regola fondamentale della cura degli altri: la rinuncia alla cura di sè  Fare per altri come fare per sè: sovrapporre e fondere gli interessi degli altri con i propri.  Attendere il giudizio degli altri per valutare il proprio operato: solo gli altri sono giudici del comportamento femminile rivolto alla soddisfazione dei loro bisogni;  Non riconoscere stanchezza e noia, essere sempre pronti a farsi carico di tutto (to cope).  Restringere i propri spazi, silenziare i propri bisogni, per non essere intralciati nell'ascolto e nell'attenzione ai bisogni altrui.  Sviluppare atteggiamenti e comportamenti confacenti alla cura:  accoglienza, attesa, tolleranza, passività, controllo delle reazioni aggressive, compressione degli atteggiamenti di rabbia e di diniego, rimozione dei sentimenti negativi e dei desideri di fuga e di evitamento, rimozione del piacere personale.

13 13 Centro prevenzione salute mentale donna ASL Napoli 1 Anna "Ho cominciato a stare male da quando mi sono sposata. Mi sono sposata che aspettavo la bambina. Mi sono sposata dopo aver scoperto la gravidanza. Cioè ho scoperto di aspettare Giulia e non ero contenta; non avrei mai abortito ma non ero contenta. Poi quando è nata la bambina ho cominciato a piangere e piangevo sempre, tutti i giorni. Ero triste, ero spaventata perché non avevo casa, perché mi sentivo incapace di essere moglie e di essere madre. Avevo questi forti timori, allora anche le piccolezze mi spaventavano. Pensavo a quello che dovevo fare, a quello che le dovevo mettere addosso, al latte e via dicendo; pensavo sempre alle stesse cose e sono stata malissimo. Mi sono messa a letto e non ho fatto più niente perché ero stanca. Sono depressa da quando l'ho conosciuto. La caduta psicologica è stata il matrimonio, ma io mi trascinavo pure dietro questo fidanzato che mi diceva "non si fa questo, non si fa quello". Se lo chiamavo "stronzo" lui mi diceva "puttana". Però quand’ero fidanzata sono riuscita ad impormi, ad esempio per indossare la minigonna o una maglietta scollata. Se mi diceva di non indossarla io dicevo “va bè esco da sola!” Io ero così, io sono così. Oggi non riesco più ad essere così tosta… Io non amo fare la casalinga, sicuramente sono più gratificata nel lavoro, quindi lo faccio di più (la casalinga) e meglio perché so che mi devo impegnare di più però lo faccio con sforzo. Poi ci ho riflettuto, in me c'è sempre dovere, dovere, dovere e sfortunatamente non dovere fare così e così, ma dovere fare bene”.

14 14 Centro prevenzione salute mentale donna ASL Napoli 1 Perchè il lavoro di cura favorisce la risposta depressiva agli eventi stressanti? La risposta agli eventi stressanti deve poter trovare un individuo in grado di fare una valutazione autonoma dell'evento e delle sue caratteristiche di eustress o distress (stress positivo o negativo), per poi decidere le risposte più adatte da dare nel più breve tempo possibile. Il tempo e l'esposizione protratta ad uno stimolo stressante crea un rischio più elevato di patologia psichica o fisica. Il lavoro di cura espone al contrario la donna al rischio di una risposta "rallentata" o ad una risposta non auto-centrata sui bisogni personali di sopravvivenza. Nella valutazione dell'evento la donna interpone costantemente il peso che l'evento ha sul bisogno-benessere dell'altro ( figlio, partner ed in genere tutti gli oggetti della cura) e quindi la sua risposta non è mai diretta, è una risposta in qualche modo lenta, spesso sospesa nell'indecisione di cosa far prevalere: l'interesse personale o altrui. All'esterno si rendono solo visibili i comportamenti scarsamente reattivi-aggressivi, l'insicurezza, il non sapere decidere, l'attendismo e la passività, tutti alleati di una risposta che è forzatamente lenta per meglio "incorporare", ovvero fare proprio, il bisogno dell'altro. Spesso poi se la contrapposizione tra interessi personali ed altrui diviene troppo radicale ne deriva un forte stress emozionale che può rendere confusa e non più evidente la linea di confine ( border-line) tra i due tipi di interesse. In questo caso si determina, non solo una sospensione o un rallentamento della risposta, ma addirittura la paralisi: è questa l'esperienza del blocco della prassi tipica della depressione più grave ("mi sono messa a letto e non ho fatto più niente").

15 15 Centro prevenzione salute mentale donna ASL Napoli 1 Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali (DSM IV) PARAFILIE (Esibizionismo, feticismo, frotteurismo, pedofilia, masochismo sessuale, sadismo sessuale, voyeurismo, travestitismo )  Le caratteristiche essenziali della parafilia sono fantasie, impulsi sessuali o comportamenti ricorrenti e intensamente eccitanti che riguardano oggetti inanimati, la sofferenza o l’umiliazione di se stessi o del partner o di bambini o altre persone non consenzienti.  I soggetti con una Parafilia che non hanno un partner consenziente possono mettere in atto le loro fantasie su partners non consenzienti.  Le fantasie parafiliche possono essere agite con un partner non consenziente in modo da risultare lesive per il partner stesso (fino a: torturare violentare, mutilare, uccidere),  come nel sadismo sessuale e nella pedofilia.  Molti soggetti con questi disturbi sostengono che il proprio comportamento non causa loro disagio e che il loro unico problema sono le reazioni degli altri.  Le statistiche dicono che i casi conosciuti sono tutti maschili.  Solo nel masochismo sessuale per ogni 20 casi di uomini vi è un caso di donna.


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